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Autore: BrandyAlexander    22/05/2007    12 recensioni
Una Ginevra nascosta dietro la perfezione, una ginevra Weasley infelice. Un matrimonio senza amore,e la speranza in fondo al cuore di riuscire a scapparne,in qualche modo. Un Draco Malfoy avvolto nel mistero,per ora. Storie di amicizie improbabili e forti, della realtà dopo la sconfitta di Voldemort. La mia prima FF in assoluto.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Occorre solo che ti infili l'abitino blu.
Il blu ti dona.
Occorre solo il giusto incantesimo che copra i segni del grigiore che hai dentro, il blush di Chanel che dia colore alle guance sulle quali non compaiono più le fossette. Open toes di Loboutin.
E' facile, con circa 1460 galeoni addosso, potrai nascondere la tua inquetante infelicità.
Ricorda,nella pochette infila la carta di credito di tuo marito.
Ricorda, mai il lucidalabbra,ti sta male.
Ricorda, non fissare nessuno negli occhi, tutti capirebbero che tipo di persona sei diventata.
Sorridi, il dentista l'hai pagato per questo.
Ricorda di non piangere, illuditi di avere tutto.

E non fare quella faccia da attrice consumata,ti invecchia.

Gettò l'ennesima occhiata alla sua figura stanca. In piedi, davanti allo specchio intero a cornice che la faceva sembrare protagonista di un quadro polveroso. Pensò che le mancassero solamente i sontuosi abiti di fine settecento, e sarebbe sembrata ridicolmente nobile.
Nobile.
Lei che non lo era mai stata, lei, che se le avessero detto, tre anni fa,che cosa sarebbe diventata, avrebbe sgranato i grandi occhi nocciola, poi probabilmente avrebbe storto la bocca sottile in una smorfia e avrebbe riso, di cuore, divertita.
Ginevra, la donna che aveva perso il sorriso.

Si guardò ancora una volta, mentre prendeva con le mani da bimba la bacchetta e in un solo colpo deciso, cambiava la rigida acconciatura in una morbida crocchia.
"Perfetta." Pensò, avvolgendosi nel mantello cremisi e oro.
Perlomeno, era l'impressione che doveva, obbligatoriamente, dare.

Un sospiro leggero la riscosse da quei pensieri, un sospiro leggero e veloce. Quindi si affrettò nell'atrio, traballando impercettibilmente su quelle trappole, che le riviste babbane che sfogliava per passione, chiamavano decollètès.
-Sono pronta-
L'uomo,seduto sulla solita poltrona, distolse lo sguardo da libro che aveva fra le mani e alzò lo sguardo.
-Uhm..Andiamo.
Non l'aveva guardata, aveva smesso da tempo, e Ginevra giunse a convincersi che in realtà non l'avesse mai fatto realmente.
Mentre si smaterializzavano, cominciò a chiedersi, perchè si era ridotta così, perchè loro,si erano ridotti così. Dentro fino al collo in un matrimonio senza passione, ne' amore, ne' nessun altro surrogato di tutti questi sentimenti, nemmeno il rispetto. Ginevra la risposta la sapeva fin troppo bene, sapeva perchè l'aveva sposato, consapevole di non provare assolutamente nulla per quell'uomo,a parte forse amicizia,nemmeno troppo profonda in realtà,e ammirazione.
Ammirazione per la sua forza, per le sue idee,ammirazione per l'uomo che aveva portato la pace nel Mondo Magico,dopo lunghi anni bui, dopo uno sconcertante numero di morti, dopo troppe perdite,dopo troppo sangue.
Sapeva perchè aveva sposato Harry Potter: era quello che tutti si aspettavano da lei.
Si aspettavano che Harry tornasse vincitore dalla guerra,e che lei fosse rimasta in agonia ad aspettarlo. Perchè Harry Potter aka Il Santo,l'aveva lasciata per non permettere che le facessero del male, che la mettessero in pericolo.
Perchè Harry Potter aka Il Santo,considerava Ginevra Weasley roba sua, in fondo.
E lei mai si sarebe sognata di contraddire il salvatore delle anime, Harry Potter.
Il Santo.
Quando si era resa conto di aver fatto il passo troppo più lungo della gamba, realizzò che era troppo tardi per tornare indietro, realizzò che la paura di non contraddire la sua famiglia, la consapevolezza di avere tutti gli occhi del Mondo Magico addosso, le avrebbero impedito di tornare indietro.
Sopratutto,l'avere quell'anello al dito, le avrebbe impedito di tornare indietro.

Al party di beneficenza della memoria, c'era semplicemente l'elite magica al completo.
Sentì il braccio del Santo stringersi attorno al suo, e impose alle sue labbra di allargarsi in un sorriso. Tutti la guardavano, tutti la guardavano sempre adesso.
Lei che fino all'anno scorso,era solamente l'ultima creaturina Weasley.
Lei che con i suoi capelli rossi,assolutamente indisciplinati e la miriade di lentiggini che le puntellavano il viso, passava completamente inosservata.
Lei col naso troppo all'insù.
Lei,ora,era Ginevra Weasley Potter.

E tutti la guardavano.
E tutti la guardavano, a dire il vero,senza nemmeno preoccuparsi di celare la curiosità, la guardavano come se fosse il nuovo numero della Gazzetta del Profeta: curiosi, affamati di novità.
Lasciò il braccio di Harry, e senza smettere di sorridere elegantemente,si avvicinò al primo dei tanti gruppi di zitellaccie rugose che avrebbe dovuto affrontare quella sera.
Probabilmente il loro argomento di conversazione era l'assenza di una gravidanza, pensò Ginevra avvicinandosi, sentendo gli sguardi delle Rugose sul suo ventre, completamete e assolutamente piatto, merito di una dieta equilibrata e tanti,tantissimi calci al sacco da boxe.
-Buonasera signora Potter. Siete un incanto.
-Anche voi signora Calladereon,ma è superfluo dirvelo,non credete?
"Se solo sapesse quanto dannatamente le stava male quell'abito, probabilmente avrebbe smesso di sorridere compiaciuta"-Pensò Ginevra sorridendo.
Dopo qualche minuto di educata agonia, scorse finalmente quello che cercava
-Carissime, vi devo lasciare,ho appena visto...
-Si certo certo cara, comprendiamo cosa vuol dire essere la moglie di Harry- Dissero le Rugose,senza farle finire la frase.
Con un alzata di sopracciglia, si congedò, aumentando leggermente il passo per raggiungere gli unici dettagli felici della serata: Hermione Granger e Pansy Parkinson.

-Salvatemi da quest'inferno ragazze,ho bisogno di un Martini e di una sigaretta,adesso.
La risata di Pansy la rincuorò sinceramente.
Hermione la guardò con visibile disappunto,prima di trasportare, non senza fatica, il suo corpo appessantito dalla gravidanza verso il tavolo degli alcoolici alla ricerca del Martini per Ginny, ingnorando gli squardi inquisitori delle Rugose,che probabilmente stavano esperimendo la loro indignazione riguardo il fatto che una donna sola e gravida,non dovrebbe assolutamente bere.
Appena Hermione tornò,le tre ragazze si dileguarono elegantemente, andandosi a sedere nel parco,come tre bambine, sdraiate nell'umido dell'erba.
Hermione cominciò lentamente a tranguigiare le tartine al salmone sapientemente sgraffignate dal buffet, e nascoste sotto la veste.
-Sei una ladra eccellente Herm, mai pensato di guadagnarti da vivere così? Sempre meglio del lavoro di Auror,non credi?-La apostrofò gentilmente Pansy.
-Zitta, piccola vipera, e per Merlino,smettere di fumare come due liceali con la paura di essere sgamate,e raccontatemi.-Le rispose.
-Sarà una notte lunga,mie adorate stronze- Disse ridendo Ginevra e avvicinandosi alle sue due più care amiche- Sarà una lunga notte.

Fine del primo capitolo!
Spero che non sia tanto male,come prima ff in assoluto.
Lovely,Brandy.
  
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