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Autore: Minina    05/11/2012    1 recensioni
Situato nella seconda stagione dopo l'episodio 2.04!!
Una straniera arriva a Storybrook oltrepassando il confine che lascia fuori il suo ragazzo. Lavorerà nella biblioteca di Belle stringendo un insolito rapporto con lei e con Mr.Gold, che crederà la ragazza la chiave per poter uscire dalla città e ritrovare Bealfire, di cui lei potrebbe sapere direttamente qualcosa; in più un nuovo personaggio si aggira per Storybrook, che ansioso di poter ritornare nel suo vero mondo, si serve della ragazza e di Tremotino.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DONNA CHE SCRIVE.

Ed ecco subito subito il secondo capitolo. Sono così presa da quest'idea e dal personaggio “sorpresa” che scrivo come un razzo. Lo ammetto, dal punto di vista del contenuto e della stesura generale non è gran che, non è sicuramente il mio lavoro migliore; il fatto è che sono così impacciata con personaggi non miei!

Bhe spero che un poco si possa intuire quello che potrebbe succede: chi è la sorpresa, il ritratto...

vi lascio alla lettura va! Una recensioncina sarebbe gradita XD

ringrazio jarmione per il commento.

 



 

Se ne stava sdraiata sul suo letto pensando a quella giornata, a quella gente, a Ruby e a Belle. Era capitata in un posto veramente strano.

Le due giovani donne di cui sapeva il nome sembravano simpatiche, gentili e disponibili e Paola era felice che almeno qualcuno in quel posto non la trattasse come se fosse un diavolo sceso in terra. Si asciugò velocemente i capelli, indossò il suo pigiamone ed estrasse della sua sacca il peluche di uno personaggio di un film Disney: Stitch; tutto bello nel suo accappatoio verde a forma di rana. Quel pupazzo gliel'aveva regalato il suo ragazzo quando erano andati a Venezia per la prima volta e da allora l'aveva sempre accompagnato in ogni notte e in ogni letto o sacco a pelo fosse capitato.

Le sarebbe stato d'enorme aiuto se Andrea fosse stato li con lei. Gli telefonava ogni sera, ma non era la stessa cosa di averlo accanto.

Strinse Stitch più forte a se.

Per cercare di allontanare la nostalgia decise, suo malgrado, di gettarsi sui libri. Prese mano ad un tomo di biologia e ad un evidenziatore azzurro e stesa sul letto, inizio a leggere e sottolineare sporcandosi tutto un lato della mano destra.

La brezza serale che entrava dalla finestra faceva svolazzare le leggere tende e girava le pagine su cui Paola era concentrata, costringendola ad alzarsi per socchiudere.

Si sporse dalla finestra intravedendo attraverso l'albero che aveva davanti le luci della città che lentamente si spegneva per la notte. Sorrise.

La gente li, tutto sommato, sembrava felice; ma sentiva che nell'aria echeggiava un certo senso di inquietudine, di malessere. Bha, sarà la stanchezza.

Stava per chiudere il balcone quando d'un tratto si fermò sentendo uno strano rumore, lieve lieve, proveniente da un ramo dell'albero. “c'è qualcuno?” nessuno rispose. “ma che diavolo sto facendo? Ci sarebbe una persona sul ramo di un albero?! Maddai Paola, va a dormire che sei stanca eh!”

Ma proprio quando si girò per tornarsene a letto, sentì di nuovo quello strano suono, quasi come un miagolio. Paola si sporse per la seconda vola dalla finestra, aguzzando la vista alla ricerca di qualcosa di cui nemmeno lei sapeva.

C'era troppo silenzio.

D'un tratto dall'albero verso il balcone fece un balzo una strana figura “Miao” si pronunciò.

Era un bel gattino....gattone bianco e color cappuccino, con due occhi azzurri che poco si potevano vedere dalla pupilla nera tutta dilatata. “miao”.

Paola si portò una mano al petto. “mi hai spaventa sai?” parlò al felino accarezzandogli la testa e poi il mento.

Il micione mostrò la gratitudine per quelle coccole iniziando a fare le fusa e strusciandosi sulle gambe della ragazza che non la smetteva di accarezzarlo ovunque. “ma sai che sei proprio un bel gattone? Forse però un po' ciccione” effettivamente aveva ragione, era mastodontico per essere una gatto.

Dal comodino prese una striscia di pancetta -ciò di rimasto della sua cena- e la porse al gatto che tutto contento se la mangiò di gusto. “vedo che sei un micio a cui piace mangiare eh?” sorrise. Gli diede un ultimo buffetto sulla fronte prima di mettersi sotto le coperte lasciando la finestra un po' aperta per far si che possa andarsene tranquillamente, ma con sua grande sorpresa il gatto saltò sopra il letto e si posizionò esattamente affianco ai piedi della giovane.

Paola sorrise e si addormentò cullata dal suono delle fusa di quel bel gattone.


 

“sicuro sia tutto ok?”

Belle, già vestita della sua leggera camicia da notte, se ne stava seduta sul divano del soggiorno preoccupata per il comportamento che Tremotino aveva tenuto per tutto il corso della giornata. “ti vedo un po' strano”

“tranquilla dearie” disse allontanandosi dalla finestra e raggiungendo la giovane donna sul divano. “va tutto bene” le ripeté accarezzandole la guancia.

“so che c'è qualcosa che ti affligge Tremotino. Dimmi”

lo sguardo di Belle era quasi supplichevole. Dopo quello che era successo l'ultima volta e che l'aveva spinta ad allontanarsi da lui, Tremotino non voleva più rischiare. Non voleva più perderla.

“quella ragazza, mi domando come sia riuscita a superare il confine” confessò puntando il bastone sul terreno. “se lei è potuta entrare forse, allora, c'è un modo per uscire”

Belle gli sorrise dolcemente dandogli un leggero bacio sulle labbra “vedrai che riuscirai a trovarlo”

“potrebbe essere la chiave per andarsene” si disse convinto, alzandosi di scatto dal divano. Grave errore dato che senti una fitta talmente forte al ginocchio che lo costrinse a risedersi. Se potesse, se solo potesse ritornare in pieno possesso dei suoi poteri, se solo potesse liberarsi di quel bastone ed andarsene da quella città. Se solo riuscisse a ritrovare Bealfire. Si sentiva in gabbia; poi guardò Belle.

Finalmente l'aveva ritrovata, finalmente stavano di nuovo assieme. Non doveva, non poteva perderla nuovamente. È questo il problema del vero amore, può scivolarti dalle dita.

“andiamo a letto” consigliò lei, sorridendo dolcemente prendendogli le mani e guidandolo verso quella camera da letto in cui Tremotino oramai non si sentiva più solo, per quanto poco dormisse.

“facciamo così” disse d'un tratto Belle “adesso non pensare a quella tipa, ne al poter uscire da Storybrook, ora pensa solo a me. Di tutto il resto ce ne renderemo contro domani, insieme. Ti va”

Tremotino ghignò. “è un patto, dearie?”

“è un patto” sorrise.

Belle si stese sul letto accogliendo sopra di lei Tremotino che poco diede conto al ginocchio dolorante, spegnendo la luce lasciando che il buio fosse l'unico testimone del loro amore.

Ma il buio non fu testimone solo di quello, fu anche compagno di un'ombra furtiva che, quatta quatta, si introdusse nella cantina della villetta sottraendo una cosa specifica nascosta in modo e in posto specifico.


 

La mattina seguente Paola si svegliò grazie alla sveglia del telefono, felice di notare che il gatto se ne stava ancora a ronfare ai piedi del letto.

“mi hai fatto compagnia tutta la notte. Sei gentile” gli disse, consapevole che non avrebbe ottenuto risposta.

Mise giù i piedi dal letto stiracchiandosi e allungando le braccia, si vestì velocemente e mise un attimo mano al viso con un lieve make-up pronta per scendere addentare un muffin e correre da Belle in biblioteca. “gatto” disse rivolgendosi al falino “ti lascio la finestra semi aperta, in caso tu voglia uscire” gli diede una carezza in testa e si chiuse la porta alle spalle.

Arrivò in biblioteca relativamente presto, ormai la strada l'aveva imparata.

Aprì la porta sistemando il cappotto e la sciarpa sull'attaccapanni appena dopo l'ingresso; quel giorno si era vestita già più pesante. Bye bye leggings! Si guardò intorno ma non vide nessuno, nemmeno Belle.

“yuhu c'è qualcuno?” disse alzando lievemente la voce.

Da dietro uno scaffale comparvero Belle e Mr.Gold che non si erano resi conto dell'arrivo della ragazza; dal canto suo Paola, vedendo i capelli della bibliotecaria leggermente spettinati, distolse velocemente le sguardo abbassandolo, imbarazzata. “forse..” tossì schiarendosi la voce “forse sono arrivata troppo presto?” fece con un tono tra l'interrogativo e l'esclamativo.

“n-no!” si imbarazzò a sua volta Belle, arrossendo e volgendo lo sguardo a Tremotino che, dal canto suo, non voleva lasciarsi sfuggire l'occasione.

“e così voi siete quella nuova qua in città, no?”

“si signore”

non sapeva ne come, ne perché, ma quell'uomo la inquietava.

“come avete fatto?”

Paola rimase spiazzata da quella domanda. Come aveva fatto a fare cosa? A passare il confine? Non credeva fosse una cosa così difficile ed inconcepibile mettere un piede dopo l'altro.

“bhe, sono passata” rispose incerta.

“e non ha notato nulla?”

l'inquietudine in Paola cresceva sempre di più.

“.....prego?”

“non è successo nulla quando è entrata qui a Storybrook?”

“bhe...” l'attenzione di Tremotino si accese in quel bhe. Forza accidenti, parla! “il mio ragazzo non è riuscito ad entrare. Che cosa strana eh?” sorrise cercando di non far notare il profondo senso di malessere che quell'uomo le metteva addosso.

“e lei sa perché?” domandò spostandosi di fianco alla ragazza.

“mi scusi...signor?” “Gold” “Signor Gold, si può sapere cosa vuole da me?” domandò iniziando a non sopportar più quell'interrogatorio forzato. “sono venuta qua per fatti personali. Il mio ragazzo è stato trattenuto fuori da qualcosa che non mi so spiegare e sa un'altra cosa che non capisco qual'è?! Non capisco perchè tutti in questa città non facciano altro che mandarmi frecciatine di fuoco commentando ogni mio singolo passo! E non capisco perché tutti vogliano sapere perché sono qua e come mai sono da sola. IO NON LO SO. Anzi sa cosa? Sarei grata se qualcuno sapesse rispondermi perché sono sicura, strasicura che c'è qualcosa di strano qui a Storybrook e non sono io!”

Ecco, ecco l'aveva fatto. Si era completamente sfogata in faccia ad un tipo di cui non sapeva assolutamente niente e che, sinceramente, non le aveva fatto niente. Perché doveva aver la sogna di sopportazione così bassa? Distinto si portò la mano alla bocca. “mi..mi scusi! Non volevo!”

Mr. Gold la fisso e poi sorrise, o meglio, ghignò, o fece qualcosa che forse doveva essere un sorriso. “tranquilla dearie, presto avrai le tue risposte” e detto questo, uscì.

Paola si girò verso Belle. “ti prego, dimmi che il tuo compagno non è un tipo vendicativo”

Belle rise. “tranquilla, non ti farà nulla”

Verso sera Tremotino tornò prima del solito a casa. Intendo a voler capire qualcosa di quella storia scese nella cantina, ma prima di prendere mano alla magia si diresse verso la piccolo libreria alle sue spalle prendendo in mano un preciso libro, ma quando lo aprì trovò la sorpresa. Quello che tanto custodiva tra quelle pagine era sparito.

“Impossibile” disse con una venatura di rabbia. “impossibile!” urlò.

Quando risalì verso la cucina trovò Belle appoggiata di schiena al tavolo, le braccia conserte al petto “stavi di nuovo fabbricando con la magia?” Tremotino in quel momento era troppo arrabbiato per dar ascolto alla sua promessa infranta. “no” disse freddo. “ora scusami ma sono stanco dearie. Vado a letto”.


 

Paola aveva appena messo piede della sua piccola stanzetta intenzionata a farsi una bella doccia calda quando, con la coda dell'occhio, notò che da sotto il letto sbucava un pezzo di carta. Con cautela prese in mano il foglio. Era un disegno; il ritratto di un ragazzo dai capelli ricci che tanto le ricordava qualcuno.

“ma questo sembra...”

“quello non sembra lui. Quello è lui”

una voce profonda alle spalle di Paola la fece voltare lentamente, spaventata. Quando vide di chi era quella voce che dall'ombra si mostrò alla luce, la ragazza non poté far altro che urlare incredula.


 


 

Ta-daaaaa! Ecco il secondo capitolo. Nel prossimo si scoprirà finalmente chi il misterioso personaggio e che cosa trama alle spalle di Tremotino.

Avete capito chi è il ragazzo ritratto nel pezzo di carta?

Bhe, avrete le vostra risposta molto presto.

Al prossimo capitolo!

   
 
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