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Autore: Querthe    23/05/2007    2 recensioni
Una sorta di nuova serie che sta a cavallo fra la quarta e la quinta, con nuovi personaggi e nuovi nemici.
Sailor Dark creata da: Alessandro Garlaschi.
Sailor Sun e Sailor X create da: Tiziana Modotti.
Per ora ho finito il 1° episodio (cap 1-10), il 2° (cap 11-24), il 3° (cap 25-32) e il 4° (cap 33-40), mentre il 5° è in progress.
Tra il 3° e il 4° episodio è posizionato il racconto "Sailor Moon e la regina dei demoni - Una strana ragazza."
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa palla bianca che vedete è quanto rimane dello scoppio, o della morte, come volete, di una stella enorme che ha generato poi il Sole, ma parte della materia si è poi coagulata in questa nana bianca, che sta lentamente collassando e raffreddando, morendo anche lei in qualche modo. Ma in quei giorni di caos, qualcosa avvenne, una sorta di strascico di una nebulosa che transitò vicino al nostro braccio della galassia perturbò il sistema doppio, provocando con la sua influenza la distruzione della nana bianca.
- Nebula Cupis fu tremenda, una vera distruttrice dell’universo. Ai fu ferita a morte, e poco poterono fare le altre Sailor e io stessa per lei, se non alleviare la sua sofferenza… - mormorò Hikari.
- Immagino. – commentò la rossa, prima di riprendere a parlare. – Comunque quando la nebulosa si allontanò, il Sole era rimasto da solo a badare ai pianeti che ancora si stavano formando. Hikari aveva perso sua sorella, e da sola doveva badare a tutti i figli che aveva generato. Ai, prima di morire, le affidò il seme di stella che lei possedeva, esattamente la metà di quello della madre, e lei lo divise in parti uguali.
- Fu una sua richiesta. Prima di… di morire… - Minako si alzò e si mise dietro la ragazza, circondandola con le sue braccia, per confortarla. – Grazie, sei sempre stata la più dolce… - tirò su con il naso un paio di volte. – Ci sono, ci sono. Prima di lasciarmi per sempre mia sorella mi fece promettere che avrei diviso in parti uguali il seme che lei mi aveva lasciato e che lo avrei distribuito a tutti voi. E così ho fatto, e voi avete assorbito in voi un po’ degli enormi poteri di Ai, oltre che un po’ del suo carattere…
- Ma… Ovviamente c’è un ma. Uno delle figlie di Hikari, una figlia molto ribelle e che era tra le più potenti tra le Sailors un giorno decise che se poteva essere forte con un pezzetto di seme, con tutto il seme della zia sarebbe stata invincibile, e così la prima guerra interna iniziò, all’insaputa della madre, visto che in quel momento. Ami, ferma un attimo.
La ragazza bloccò le immagini create al computer di Kaori che muoveva guerra con i suoi poteri contro le altre.
- Cosa c’è?
- Hikari, tu sai meglio di tutte noi cosa stavi facendo in quel momento. Vorresti raccontarlo tu?
La giovane annuì, tentando di sorridere.
- Direi che è la cosa migliore… Dopo la morte di Ai, sia io che le Sailor originali decidemmo che le avremmo dato una degna sepoltura, e con l’aiuto dei nostri vari poteri riuscimmo a creare un varco dimensionale in un luogo senza tempo, lontano da qualunque cosa. Quando la guerra iniziò io ero in quella dimensione, accanto al corpo ancora perfetto di Ai, piangendo su di lei, ripensando a tutto quello che… avevamo passato assieme a tutto quello che… che… che avremmo potuto fare.
Hikari si nascose il viso tra le mani.
Paula si guardò i piedi un secondo prima di sorridere triste e segnalare con la mano a Ami di continuare.
- La guerra continuò a lungo, vedendo sopratutto i combattimenti tra Sailor Jupiter e Kaori, che all’epoca aveva un aspetto diverso da quello che conoscete ora. Intendo dire, all’epoca Kaori e Sailor Dark erano la stessa persona, ma come mai ora sono due persone differenti lo spiegheremo dopo. Le battaglie si fecero sempre più cruente, con sorti alterne, ma alla fine il colpo finale lo diede Makoto… Voglio dire, la Sailor che ora è Makoto, distruggendo definitivamente il pianeta di Kaori e con lui uccise Sailor Dark.
- Il pianeta dovrebbe essere la cintura di asteroidi che divide i pianeti interni da quelli esterni. Makoto in teoria fa parte delle Outer Sensi. – spiegò la ragazza dai capelli azzurri. – Infatti se ci fate caso come tutte le altre lei ha con sé un oggetto che le permette di utilizzare i suoi poteri, la tiara, mentre noi creiamo con l’energia dei nostri pianeti quanto ci occorre. Ma sto divagando. Il corpo di Kaori scomparve, ma non la sua anima, e con i suoi ultimi sprazzi di potere si rifugiò nella dimensione in cui spediva molti dei nemici che aveva trovato sulla sua strada, considerando questa una fine migliore che arrendersi alle sue nemiche e consegnare il suo se medi stella. Quello che non sapeva eriche se i suoi nemici venivano disintegrati nel passaggio tra una dimensione all’altra, lei non lo fu, e si ritrovò nel piano demoniaco, dove solo le anime posso esistere indisturbate. Lei si rese conto che la forza di volontà in quel piano, che potremmo definire uno dei tanti dell’Inferno esterno, permetteva poteri quasi illimitati, e in poco tempo riuscì ad assoggettare la quasi totalità degli abitanti di quella dimensione.
- I Darkers, poveri piccoli…
- Paula, ti prego. Capisco il tuo desiderio di fare la maestra a dei demoni sottodimensionati, ma risparmiami gli occhi dolci e i sospiri… - borbottò Haruka.
- Eppure a modo loro sono gentili. E un po’ ti assomigliano…
- Cosa vorresti dire?
- Nulla, nulla. E poi dobbiamo continuare con la nostra storia, no?
- Sì, sì, è meglio per tutte… - annuì Ami sorseggiando del succo di arancia.
- Bene. Allora. Passò del tempo, tutto sembrava tranquillo, Hikari era tornata al suo posto scoprendo quanto era accaduto.
- E ancora mi rammarico. Forse se fossi stata presente…
- Non sarebbe cambiato nulla.
- Tu dici, Usagi?
- Sì. – le rispose lei, guardandola negli occhi. Lo sguardo adulto sorprese tutti In quel momento nei suoi occhi c’erano millenni di sofferenza, di gioie e di saggezza. – Il suo desiderio di potere era tale da accecarla. Avrebbe mosso guerra all’universo intero, e quello che successe fu quanto di meglio si potè fare. Non ti crucciare, Hikari. Lei ha scelto la sua strada, come tutte le figlie devono fare, che la madre sia d’accordo o meno, e ne ha pagato le conseguenze.
- Vero, Usagi. – annuì Paula. – Sagge parole, come solo Selenity potevi dire. Comunque, dopo alcuni secoli la nostra beneodiata Kaori scoprì che la dimensione in cui si trovava aveva dei passaggi dimensionali molto utili, tra cui uno per l’Universo conosciuto e uno per la dimensione in cui si trovava il corpo di Ai. Sebbene non un’aquila in matematica, come qualcuno può confermare…
Mamoru ridacchiò.
- Scusate, ma è davvero una frana…
- Appunto. Kaori riuscì a fare due più due e passò nella dimensione di Ai, dove con molta fatica e con l’uso dei poteri che aveva appreso dai Darkers, riuscì ad impadronirsi del corpo di sua zia, e con questo rientrò nel nostro universo.
- Ma questo avvenne nel passato. Solo pochi secoli erano passati hai detto.
- Esatto solo in parte, Rei. Una seconda battaglia iniziò, o devo dire inizierà, molto più cruenta della prima, ma nel frattempo una nuova figura si era, o sarà, aggiunta ai personaggi di questa rappresentazione. Il cristallo Loramis, e con lui Yosei.
- Ecco che mancava qualcosa. – borbottò Makoto tagliandosi una fetta di torta di mele. – Ancora non capisco cosa c’entri lei con noi, se non è una Sailor.
- E’ quasi presto detto. Yosei proviene dai tempi precedenti la nascita delle Sailors, e quando le prime,le più potenti, si mossero guerra, lei decise di schierarsi con quelle che poi persero, sebbene in lei non albergasse la cattiveria, ma solo il desiderio di potere. Yosei si nutre di energia, qualunque tipo, e le più cattive erano le più potenti. Comunque, dopo la loro sconfitta lei venne esiliata in una zona dell’universo quasi morta. Una sorta di Napoleone all’Isola d’Elba.
- E’ vicino all’Hokkaido?
- No Usagi, un po’ più a Ovest. Poi ti spiego. – sorrise Mamoru, mentre Rei e Minako scuotevano la testa affrante.
- Quello che le Sailors non potevano sapere era che il destino decise di far attraversare quella zona di universo da una pietra che aveva in sé il potere di assorbire e moltiplicare le energie. Questa pietra, detta il Loramis, divenne come una casa prima e una prigione dopo per Yosei, in quanto se all’inizio lei potè non solo riprendersi ma addirittura rafforzarsi grazie ai poteri di quella pietra, essendo lei stessa una forma di energia, non potè sfuggire al Loramis, che la legò a sé nel suo peregrinare nell’universo. Ormai era così prigioniera di questo strano gioiello verde che se esso fosse stato distrutto, lei sarebbe morta, o meglio si sarebbe dissolta. E ancora potrebbe succedere.
- Insomma lei e il Loramis sono la stessa cosa?
- Non esattamente, Minako. Lei è legata a lui, ma non è vero il contrario. Se lei venisse in qualche modo distrutta, o uccisa, o separata da lui, la cosa non provocherebbe nessuna conseguenza sulla pietra.
- Avevo allora ragione quando avevo pensato a lei come Sailor X visti i discorsi che aveva fatto sul preside. E tu eri presente, Paula.
- Già. Io sapevo, ma non potevo certi dirtelo, o mostrartelo davanti a lei. Diciamo che Sailor X e Yosei sono delle… teste calde… e quindi se lei sapesse chi sono io o chi è Kaori non ci impiegherebbe molto a tentare di ucciderci. E forse avrebbe qualche speranza… Ha così tanti secoli. A parte che anche Kaori non scherza…
- Va bene. Ora abbiamo un quadro un po’ più chiaro. Ma il discorso che era stato fatto sul Multiverso, e l’altro in cui si diceva di qualcuno, che credo essere Sailor X, costretto a ripetere il suo errore finchè non sarebbe riuscita a rimediare? – chiese Rei.
- Già. – mormorò Ami. – Questo è quello che credo sia successo, ed è suffragato dai dati raccolti da Paula. La Hikari che conosciamo, e con lei Yosei e Kaori provengono da un remoto futuro, e dopo aver combattuto in un’altra dimensione esse sono ritornate, ma per una serie di strane coincidenze sono finite in questo tempo, in questo universo…
- Non ci sto capendo nulla…
- Chissà perché la cosa non mi sembra sorprendente, Usagi… - mormorò Minako.
- Perché, tu hai seguito tutto? – reagì lei indispettita.
- Non ti rispondo nemmeno…
- Va bene, va bene. Per una mente un po’ poco elastica come la mia, potreste voi due mettere il tutto in una sequenza cronologica decente? Non ho mai amato i film di fantascienza. – sospirò Haruka. – Mako, ne hai ancora di questi biscottini al sesamo e fagioli dolci?
- Sei una fogna!
- Michiru. Non ti lamentare se poi non ho forze quando devo portarti il violino.
- Fosse un contrabbasso. Sai che fatica…- alzò gli occhi al cielo la donna, ma afferrò un paio dei dolcetti che la bruna porse alla compagna.
- Allora. – Sospirò Ami. – Fino alla guerra ci siete tutte, no? Il periodo che per Kaori furono alcuni secoli nel nostro tempo furono miliardi di anni, per cui quando rientrò nell’universo da cui proveniva combattè con Sailors molto più potenti e esperte, ma dalla sua aveva il corpo e l’energia di Ai. Questa è stata, nel futuro, la seconda guerra che combatteranno le Sailors del sistema solare. Durante questa guerra anche Sailor X prenderà le parti delle Sailors contro Kaori, essendo il Loramis caduto sulla Luna e quindi lei costretta a difendere la Luna per poter sopravvivere, ma ucciderà Mamoru dopo aver sconfitto Sailor Dark, che scapperà nella dimensione demoniaca inseguita da Hikari.
- Con la sua katana. Nel nostro palazzo sulla Luna.
- Scusa? – chiesero in coro Ami e Paula. – Come puoi esserne così sicuro?
- L’ho sognato. Non una volta, ma molte, sempre nello stesso modo, e sono sicuro che non è solo una mia fantasia. Lei piange dopo avermi ucciso, pentita…
- Già E questo spiegherebbe la sua condanna. Il potere del Loramis è tale che le permette di tornare indietro nel tempo e tentare di cambiare gli eventi, ma non può tornare nella sua stessa linea temporale, per cui ogni volta si sposta in un’altra, ma ripete lo stesso errore per la sua impulsività, e il ciclo ricomincia in un altra linea temporale…
- All’infinito.
- Non esattamente. Non in questa realtà, Makoto. Forse.
- Cosa intendi, Paula?
- Da quello che ho potuto constatare da quello che mi ha raccontato Kaori e i Darkers, oltre a delle mie supposizioni, questa volta Yosei è finita molto prima di quello che intendeva, forse a causa dell’allineamento dei pianeti, che ha anche deviato il percorso di Kaori e di Hikari dalla dimensione demoniaca a qui, in un loro possibile passato, per cui la situazione è decisamente diversa dal solito. Il Loramis di questa dimensione è ancora in viaggio nel nulla dell’Universo con la Yosei di questa realtà, e quello a cui lei è legata ha perso molto del suo potere nel passaggio.
- Questo spiega perché il Sole non mi riconosce perfettamente e perché Sailor Dark è così forte rispetto a voi… - mormorò la ragazza dalle bianche meches. – Quindi questa volta possiamo sperare di sconfiggere mia figlia una volta per tutte.
- E ad evitare che Yosei uccida Mamoru. – aggiunse Makoto.
- Non succederà. Intendo dire, lui non morirà…
- Lo spero anche io, come tutte noi.
- No. Io sono sicura, ho visto una cosa orribile, ma che in qualche modo non mi fa che felice, e mi faccio schifo a pensare che una parte di me gioisce all’idea…
- Di cosa stai parlando?
- Credo che si riferisca a una delle possibili, se non la più probabile strada che il Tempo prenderà. Le ho percorse quasi tutte in questo giorni. E sebbene quello che ho visto non mi piaccia, direi che è il meglio che potrebbe succedere, o anche questa realtà sarebbe condannata.
- Non puoi dire che una vita sia meglio di un’altra, anche se è la morte di Yosei per la sopravvivenza di Mamoru! – gridò Usagi, per poi scoppiare a piangere, subito abbracciata dall’uomo.
   
 
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