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Autore: Christine_Heart    06/11/2012    2 recensioni
“Ma è già fantastico...” mi dice onesto.
Mi cucio la bocca, e rimango in ascolto di quella voce piacevole e calda.
“E' fantastico e sarà fantastico...”
Incontro i suoi occhi.
Mai visto niente di più dolce e sincero.
Le sue parole vere, riempivano il cuore.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Trust Me, I'm the Doctor! ;)

 
Nuova New York.
 
“In verità è la quindicesima Nuova New York...e quindi si dovrebbe dire Nuova Nuova....
...Insomma Nuova per quindici volte e poi ti ricordi di dire New York.”
 
Era piacevole guardare dall'alto di quelle alture una città tanto grande e immensa.
L'oceano spirava a est, con una brezza leggera.
E le sue acque calme, infondevano pace a chi gli stava accanto.
L'erba sotto i miei piedi, era gradevole, e profumava di buono.
E il mio sguardo perso all'orizzonte, mi lasciava fantasticare sulle mille avventure che avrei potuto fare, sulle miliardi di cose che avrei potuto vedere.
Ma era la cosa giusta da fare?
Serviva davvero a qualcosa distrarsi attraverso un viaggio, che poteva durare...per sempre, se solo l'avrei davvero voluto?
Serviva davvero a qualcosa rifugiarsi in quel sogno, e scappare da una realtà che ormai mi sembrava troppo stretta e monotona?
“Allora dove ti piacerebbe andare ora?” mi sento chiedere da una voce carica di entusiasmo.
Due scarpe da ginnastica bianche si avvicinano a me.
Alzo il capo.
Capelli a spazzola castani, viso dolce, occhi teneri e profondi di un marrone vivo. 
Il suo lungo cappotto avana, decisamente più scuro del normale, “amico” di tante avventure, svolazza appena, lasciando intravedere il gessato blu scuro che indossava.
“Dottore?” chiamo sicura.
 
La cosa mi sorprende ancora.
Lui mi sorprende ancora.
Al mio fianco come un padre protettivo.
Unico, Fantastico, Brillante.
Sembrava ieri…(“Era ieri”, mi fa notare il mio cervello, che alle volte si ricorda di funzionare) io sola nel parco che frequento di solito, senza un’ anima intenta a scrivere, e oggi qui, in questo luogo, che avrei solo potuto immaginare, per via della mia buona fantasia, con a mia disposizione, altri tre viaggi.
Sì, tre viaggi.
Tutto questo, grazie al Dottore, conosciuto perchè destino ha voluto.
 
“Io sono il Dottore.”
“Il Dottore di che cosa?”
“Sono solo il Dottore.”
“Se lo dici tu...”
 
E di punto in bianco mi aveva proposto una breve avventura.
Che io ho accentato, senza pensarci due volte, senza prendere niente, senza lasciare un messaggio,
( e infondo che potevo scrivere: Io parto con il Dottore. Bacio...o__O...No, non mi sembrava proprio il caso), senza rendermi conto della cosa.
Sono salita, con solo quello che indossavo.
 
E' comparso come un angelo custode...nel momento del bisogno.
 
“Sì...” mi risponde lui entusiasta.
Deglutisco.
E cerco di mettere insieme un paio di parole per formare una frase adeguata, che possa essere chiara e non offendere nessuno.
“Ho fatto la cosa giusta?” gli chiedo poi abbassando gli occhi quasi mortificata.
Lui mi guarda sorpreso.
“E' stata una tua scelta...” mi risponde vago.
“Sì, lo so...”
“Essendo una tua scelta, e sempre giusta.” mi dice incoraggiante.
Lo guardo meravigliato.
Lo pensava davvero, non mi stava mentendo.
Nessuno mi aveva mai detto che le miei scelte erano ben fatte anche se probabilmente erano sbagliate.
Nessuno mi aveva mai fatto notare che le scelte qualunque esse fossero si potevano ragionare.
Nessuno mi aveva mai fatto notare che “C’è sempre una scelta”.
“Forse non dovevo venire, non era il momento...” dico incerta.
“Se vuoi ritornare indietro, basta chiederlo...”
“...ti riporto a casa.” 
“No!” esclamo convinta.
“Non voglio ritornare a casa...” aggiungo subito.
“E' solo...” continuo abbassando la voce.
“Ti sei solo presa quel poco di tempo che ti serviva, tutto qui.”
“Ti stai prendendo quel tempo che i tuoi non ti hanno concesso.” mi spiega con dolcezza.
“Non c’è nulla di sbagliato in questo.” 
“Già.” dico con tono freddo.
Scuoto il capo, mentre i miei occhi si adombrano.
“Non li giudicare negativamente, loro lo fanno per te.”
“E' il loro modo di dimostrarti affetto.”
“  In realtà forse, è il modo migliore per farti sentire amata!” 
“Ai posteri?!” gli chiedo con ironia.
“A me l'ardua sentenza?!” continuo divertita.
Lui mi sorride.
“Non stavo scherzando...ero serio.”
E qualcosa nel suo volto cambia.
Gli occhi brillano appena.
“Ne parla sincero…come se fosse stato padre tempo indietro.”
“Oh...” dico sorpresa.
“In ogni gesto di un genitore, c'è una briciola d'amore...” mi spiega piano.
Ma il suo tono non è di rimprovero, e calmo…come avvolti da un leggero tepore.
“Anche quando parlano male di te, mentre tu stai fingendo di dormire?”
“Beh...” inizia incerto.
“...in quel caso probabilmente...parlano senza pensare realmente la cosa.” conclude abbassando il volto su di me. Mi sorride felice.
“Anche quando ti danno della fallita, e non ti dimostrano il minimo orgoglio?” chiedo ancora come per capire, come per avere un’altra risposta saggia.
“Anche quando parli, e loro non ti ascoltano…quando tu parli e loro cambiano argomento o ti ignorano, come se fossi invisibile?”
Il Dottore, senza che io me lo aspettassi, mi accarezza il volto.
Il suo pollice si muove delicato e con affetto sulla mia pelle.
“Ti ascolterò io, se può farti piacere…qui nessuno ti tratterà da fantasma…non è nella mia natura…per me è importante il tuo pensiero.” mi dice affettuoso.
“Ma Dottore…è la mia famiglia…”
“Ed è giusto che tu gli sia così affezionata…”.
“…ma devi imparare a goderti la vita…”
I miei occhi scintillano tristi, incerti, spaventati.
“C’è sempre qualcosa per cui vale la pena vivere.”
“E tu hai il diritto di scoprirlo, senza forzatura, senza parole prive e vacue di significato.” 
Il mio cuore piange.
Un misto fra gioia e commozione.
“Non hai sbagliato...stai pensando al tuo benessere...” mi risponde delicato guardandomi negli occhi. La sua mano si stacca da me e aggiunge:
“... guarda che è salutare...non ci possono essere sempre la famiglia e i loro problemi a vagare nella tua mente...” disse con fare comico.
Sorrido lieta.
“Hai ragione Dottore...”
“Certo che ho ragione...altrimenti che Dottore sarei?!” mi chiede ironico.
Gli sorrido.
Era davvero piacevole la sua compagnia.
“Allora un altro viaggio?” mi chiede speranzoso.
“Rose non si è fatta supplicare!” tenta di convincermi.
Sorrido di nuovo.
Nessuno mi aveva mai insistito tanto per avermi al suo fianco.
Doveva essere davvero importante per lui.
Ci teneva al mio sorriso.
Voleva farmi diventare una persona “migliore” a tutti i costi.
 
“Rose.” Penso distrattamente.
 
Parlava spesso di Rose, accennava di frequente anche a Martha e a Donna.
Ne parlava con affetto e simpatia, alle volte di “una” anche con amore.
Mi sarebbe piaciuto conoscerle.
Ma non avevo il coraggio di chiederlo.
Se questo voleva dire riaprire vecchie ferite e farlo soffrire, non volevo essere io la sua causa di tutto. Volevo bene a quella persona.
Anche se la conoscevo da tre giorni, gli volevo un bene dell'anima.
Sapeva farsi volere bene.
E infondo come potevi non voler bene a quella creatura.
Sì, creatura...perchè il caro Dottore è un alieno, da due cuori.
E forse proprio per questo che riusciva a diffondere più amore di chiunque altro.
 
“Sì.” sussurro a cuor leggero.
“Eh, scusa…non ti ho sentito?!” mi dice portandosi una mano vicino all’orecchio.
“Sì...!” esclamò felice.
“Sì?! Dici sul serio?” mi chiede meravigliato ma felice.
“Sì!!! “ pronuncio di nuovo con più energia.
“Voglio ancora un po' di tutto questo...” dico piroettando su me stessa.
“Voglio ancora un po' d'avventura...”
“Voglio ancora un po' di libertà...!” esclamo felice fermandomi.
“Allora…!” esclama ottimista.
“… dove vuoi andare adesso?” mi chiede di nuovo al settimo cielo.
Si avvicina alla cabina blu della polizia, e apre la porta.
Quella cabina per quanto insolita era il suo, mezzo di trasporto.
Il Dottore la chiama Tardis.
“Prego!” esclama lasciandomi entrare.
Era sempre strano, fuori una comune cabina, dentro (“È più grande all'interno”), una stanza di “lusso” ampia e spaziosa come non ti sogneresti mai. 
Il dottore si avvicina ai comandi.
“Desideri viaggiare nel tempo, nello spazio o nella dimensione?” mi chiede contento.
“Eh già, perchè io viaggio tutti i giorni nello spazio e nel tempo, no Dottore?”penso stupita.
 
Infondo avrei dovuto farci l'abitudine, in quel breve viaggio.
Per il Dottore era normalissimo.
Parlava di mondi alternativi, paralleli, di alieni e strane creature, di spettri e mostri, come se ti stesse istruendo per la ricetta di un dolce.
 
“Potremmo andare a recuperare la tua chiave laser...”
“No, non né ho bisogno...Lupin sa come gestirla nel modo migliore.”
“Perchè parla di Arsenio Lupin come se fosse suo compagno di marachelle?” mi chiedo tristemente.
 
Sì, mi aveva raccontato dei suoi viaggi.
Di alcuni, non di tutti.
Di quelli favolosi e magici, che nessuno si sarebbe mai aspettato.
In quelle notti insonne, mi narrava delle sue grandi avventura.
Viaggi fantastici, colmi di terrore, magia, risate, divertimento.
E soprattutto con tanta voglia di correre.
Impossibile…direste voi.
Improbabile…direi adesso io.
 
“Robin Hood...”
“Puh, con archi e frecce, ti prego...”
“Ma è stato il primo fuorilegge che...”
“Sì, lo so...che rubava ai ricchi per sfamare i poveri...molto nobile da parte sua...ma non è divertente, credimi...brav'uomo, te lo concedo...ma niente di più...”
“Come può essere tutto così spontaneo per lui?” rifletto stranita.
Lui continua a chiacchierare elencando posti e luoghi di cui non ho mai sentito parlare, pianeti dai nomi impronunciabili ma che suscitano in me tanto interesse, ma lui continua con quella sua infinita conoscenza e io muoio dalla voglia di chiederglielo.
“Dottore!” lo interrompo alla fine.
“Sì...che c'è.” dice alzando gli occhi su di me.
“Michelangelo...durante gli affreschi della Cappella Sistina.” gli dico tutto d’un fiato.
“Oh...grande bel periodo...”
“Città del Vaticano, vuoi visitare la Cappella dedicata a Maria Assunta in Cielo, eh?”
“Sì, per favore...” lo supplico a mani unite.
“Va bene.” dice come se fosse ovvio, come se si fosse offerto di aprirmi lo sportello di una macchina per farmi salire, cosa semplice e quasi giornaliera.
“Va bene?” chiedo stupita.
“Sì...” disse distratto.
Sto per urlare di gioia.
Ma invece mi volto di scatto coprendo la bocca con due simpatici pugni.
“Non ci posso credere.” dico felice.
“Michelangelo in persona...dal vivo...mentre crea la Capella Sistina...” sogno ad occhi aperti.
“Potrei conoscere anche Da Vinci...” dico sognante.
“Oddio...potrei chiedergli della battaglia perduta...o potrei vederla mentre cerca di ultimarla prima della distruzione...” continuo euforica.
“Oh, perchè no...ricercare il santo Graal...i templari...sììììì, ma no credo di poter entrare a far parte dell'ordine...” ragiono tra me e me, senza abbassare la voce.
“Oh oh...ancora meglio 1800 o meglio 1888 Inghilterra...il caso di Jack lo Squartatore...” mi esalto alzando le braccia al cielo.
“No, entrerei nel panico...” continuo sconfortata, scuotendo il capo.
“...e il Dottore mi prenderebbe per pazza...troppo rischioso...” aggiungo sorreggendo il mento con una mano.
“Shakespeare...vedere un opera del maestro dal vivo...non so che darei!” dico con speranza.
Spalanco gli occhi e rimango a bocca aperta.
“Dracula...” quasi urlo.
“...ti prego...sarebbe fantastico...potrei svelare la vera natura del conte” ridacchio fuori di me.
“...magari si scopre che è un alieno...” continuo, perchè ormai la mia mente si stava facendo trasportare. 
“Chissà se il Dottore ha un cellulare...o se qui il mio funziona...” mi chiedo frugando in tasca.
“...potrei invitare Valentina...!” esclamo felice. 
“Oddio se gli racconto una cosa del genere non ci crederà mai...penserà che ho sbattuto la testa...e che ci sono danni irreparabili al cervello...” mi dico con tono.
“Sì, sarà sicuramente così...” annuisco seria.
“Beh, ma posso sempre provarci...” mi correggo dopo.
“...infondo qui lo spazio non manca...” mi dico guardandomi attorno.
“E poi potrei visitare...” 
“Tutto a posto?” mi sento domandare.
Interrompo la mia isteria passeggera.
Avevo dimenticato che non ero sola.
Mi azzittisco di colpo.
E immagino il Dottore, con gli occhi puntati sulle mie spalle, con una faccia stranita, che dice:
“Questa ha perso qualche venerdì, e anche qualche sabato.”
Rido dentro di me. Mi volto.
“Sì, tutto a posto.” confesso semi rossa.
“Stavo solo pensando a quanti posti potrei vedere, se il mio viaggio non durasse così poco...”
“Ah...” mi dice semplicemente.
Sorrido e annuisco, con un visetto da angelo che cerca di essere il più vago e normale possibile.
“Ti piace proprio tutto, eh?” mi chiede divertito.
“Ooh sì!” esclamo sincera e felice.
Vedo il Dottore sorridere intenerito.
Come se nella sua mente qualcosa si fosse acceso.
Come se la sua mente fosse stato attraversato da un ricordo piacevole.
Non potevo sapere che tempo indietro, Martha, gli avesse fatto la stessa domanda, e che era stato lui a rispondere con la stessa enfasi. 
“Riguardo, hai tre viaggi…” mi dice poi all’improvviso serio.
“Sì…” dico deglutendo.
“Accidenti…ha già cambiato idea…!” penso dispiaciuta.
“Sai stavo pensando ad una cosa.”
“Sì... ed è una cosa bella?” 
“Ho bisogno di qualcuno a bordo...” mi dice convinto, mentre armeggia con qualche strano pulsante.
Alza gli occhi su di me.
Serio.
Ma il suo volto non si sfigura nella rabbia, è delicato e dolce come mai.
Quasi fiero.
Abbasso i miei occhi senza capire il suo comportamento.
“Benvenuta a bordo!” mi esclama felice.
Io rimango di sasso.
Sorpresa apro la bocca, per far entrare più ossigeno.
“Me?” chiedo portandomi le mani al petto.
“Sì.” mi dice semplice.
“Io?” dico ancora guardandolo meravigliata.
“Sì.” insiste.
Faccio il giro dei comandi circolari.
“Perchè ho fatto questo giro assurdo, quando potevo salire semplicemente un gradino...era proprio lì ha due passi da me.”
Non bado più alla cosa, quando mi trovo faccia a faccia con il Dottore.
Il suo volto era solare, sorridente e sereno.
Il mio...beh, meglio non dirlo.
Avete presente...
...No, ve la faccio breve.
Ricordava molto il volto di una che aveva appena visto un asino volante che indossava una tuta rossa a pallini azzurri.
“Tu vuoi davvero me, sul tuo Tardis, per farti compagnia?” chiedo ancora scioccata.
“Sì, vedi forse qualcun'altro?” 
Le mani non si staccano dal mio petto, la bocca non si chiude, gli occhi non smettono di fissarlo, e la mia testa non si ricorda di funzionare.
C'era una forte interferenza in quel momento.
Mancava il segnale nella mia mente.
“Ahhhhhhhh!” scoppio di felicità.
“Ma che...!” esclama il Dottore sorpreso.
“Grazie....grazie...grazie...!!!” esclamo felice abbracciandolo.
Con mia enorme sorpresa sento le sue mani stringersi intorno alla mia schiena.
Il suo abbraccio è così morbido e delicato.
Mi sento sollevare da terra, e giro un paio di volte su me stessa.
Ero davvero al settimo cielo, forse anche oltre.
Così felice, da essere contenta anche quando le mani del Dottore mi aiutano a ritoccare il pavimento del Tardis.
“Vedrai, non te ne pentirai....” inizio davvero grata senza lasciargli le mani.
“...non ti deluderò...sarà divertentissimo, meraviglioso, fantastico...”
“Ma è già fantastico...” mi dice onesto.
Mi cucio la bocca, e rimango in ascolto di quella voce piacevole e calda.
“E' fantastico e sarà fantastico...”
Incontro i suoi occhi.
Mai visto niente di più dolce e sincero.
Le sue parole vere, riempivano il cuore.
“E tu non mi deluderai...qualsiasi cosa tu dica o faccia, sarà un'azione dettata dal cuore, e non sarà mai sbagliata.” mi dice con un sorriso tenero stampato sul volto.
Rimango affascinata.
Era bontà e tenerezza allo stato puro, misto a dolcezza e amore.
“Cucciolo!!!” penso spontanea con simpatia.
Ma quello che pronuncia la mia bocca è ben diverso (Grazie a Dio...-.-):
“Grazie Dottore.”  dico in sussurro.
 Lui mi sorride di nuovo.
Aveva pensato e detto quelle parole senza imbarazzo.
Era anche questo il Dottore.
 
“Allora…” esclama di nuovo, lasciandomi.
Si riaccosta ai comandi.
“… data 1508, dal mio caro e vecchio amico...”
“No, ti prego non lo dire.” lo fermo.
“Che cosa?” 
“Che è tuo amico!”
“Ma lo è.” mi dice come se fosse ovvio.
“Ti avevo detto di non dirmelo.” gli dico sconfortata.
“Per favore, evita...” lo supplico.
“Okay, se è questo che vuoi.”
“Sì...” non finisco la frase, e guardo i comandi.
“Posso guidare io?” chiedo subito.
“No...è troppo presto.”
“Ma un giorno me lo fai guidare?”
“Sì, possiamo provarci.”
Mi sorride allegro.
“Bene, siamo pronti per il prossimo viaggio.” afferma contento come sempre.
Un paio di colpi.
Qualche leva.
Il Tardis sparì pian piano.
E il suono dell'universo ebbe inizio.
 
“Lui è come il fuoco, il ghiaccio, la rabbia. 
Lui è come la notte, la tempesta, il cuore del sole. 
Lui è antico, eterno, lui brucia al centro del tempo. 
E lui è meraviglioso.
Lui è Brillante. 
Lui è un Signore del tempo...l'ultimo.
E gli affiderei la mia stessa vita... 
Perchè...”
 
Fidati di me, io sono il Dottore.
 
Fine
 
 
Note dell’autrice:
Ehilà!!! (^.^)
Salve a tutti, e benvenuti nella mia seconda ff dedicata al Dottore.
Questa in verità è stata la primissima fan fiction che ho scritto su zio Ten!
È stata scritta alla fine della quarta stagione, e solo allora mi sono resa conto di avevo sviluppato un “amore” morboso nei confronti di quest’uomo, e l’unico modo per guarire da questa ossessione era riportalo su “carta”. Ma una volta conclusa, la cosa non mi convinceva, mi sembrava così poco degna di Doctor Who, e così l’ho lasciata da sola sul mio pc. Ma alla fine tra una richiesta e un'altra, una supplica qua e una invocazione di là, ho pensato che potevo fare questa ennesima pazzia e postarla. 
E poi mi sono convinta, realmente convinta dopo i 4 Dottori (Due 10 e due 11) che ho incontrato a Lucca Comics 2012, quindi la colpa o il merito è anche un po’ loro.
C’era anche una Rose che era un amore! ^^
Mhm, torniamo alla storia.
Beh, da come avrete capito il nuovo personaggio, forse fin troppo esuberante e gioioso in pratica ha sostituito Donna Noble, che siamo sinceri il modo in cui c’ha lasciato…insomma era molto T^T.
Quetsa ff, si può definire un intermezzo tra Doctor Ten e Doctor Eleven.
Insomma è uno speciale che nessuno ha mai visto.
Spero vivamente che il capitolo piaccia, e spero sinceramente di leggere qualche commento.
Ah, la parte finale, è un omaggio all’episodio Natura umana (seconda parte), puntata che io ho amato dal profondo del cuore.
 
Grazie mille per tutto. :)
Bacio ^3^
Chris.
 
P.S.
Il blu è il mio colore preferito, e guarda caso di che colore è il Tardis! *.*
  
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