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Autore: Oblakom    06/11/2012    4 recensioni
- A quarant’anni dallo scoppio della guerra, anche l’ultima regione sta piegando le ginocchia davanti alla supremazia di Giovanni.
- A quarant’anni dallo scoppio della guerra, le cose muoiono sempre più spesso.
I Pokémon.
Le persone.
I sogni.
I legami.
[Accenni Ash/Misty]
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Misty, Nuovo personaggio | Coppie: Ash/Misty
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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One shot:

Just a soldier.


Il Pidgeot sferza l’aria con le ali massicce.
Sotto di lui, un tappeto di nubi bianche divide cielo e terra.

Ha volato per ore, senza soste, e ormai la spalla sinistra brucia tanto da renderlo instabile.
Emette un richiamo basso e lamentoso che si disperde nel vento. Se non fossero in territorio amico non oserebbe.

Sulla sua groppa, il soldato allunga la mano per carezzargli le piume e lui si volta appena.
Nella mattina nebbiosa, i suoi occhi luccicano di dolore e affetto.

«Tieni duro, amico. Non manca molto».

Non risponde, il Pidgeot, ma coraggiosamente prende a battere le ali con forza maggiore.
Dalla carne martoriata i punti di sutura si sfilacciano, e nuovo sangue cade giù in pioggia scura.
Lo seguono con gli occhi fintantoché non buca le nubi; non se ne preoccupano.

Tanto ormai nessuno fa più caso al sangue.


La campagna si mostra quando ormai il sole ha superato il centro del cielo.
Per vederla, devono abbassarsi.
Per toccare la vita, devono rischiare di perderla.

Perché ormai le palle di cannone raggiungono il cielo meglio delle preghiere.


A quarant’anni dallo scoppio della guerra, anche l’ultima regione sta piegando le ginocchia davanti alla supremazia di Giovanni.

Da Kanto, ogni cosa si è scatenata.
Hoenn è caduta per prima.
Sinnoh ha commesso l’errore di correre in suo soccorso.
Presto, Johto le seguirà nell’oblio.

Le prime vittime, le città costiere.
Ormai, le poche anime abbastanza forti – abbastanza folli – da cercare di costruirsi una famiglia possono vivere solo nel cuore della regione.
Rimane da chiedersi per quanto batterà.

Che un vecchio, nascosto da qualche parte, in un nero palazzo, sia la causa di tutto questo pare tanto ridicolo da sfiorare il mito.


Sulla sella metallica, il soldato ritrae di scatto le gambe.
Quando il Pidgeot chiude le ali, precipitano nel vuoto.

La manovra è sconveniente, ma di quella vertigine non possono farne a meno.


°


L’acqua fredda scatena una nube di vapore quando viene versata in quella calda.
Sul fuoco, il metallo della teiera è incandescente, tanto a lungo è stato lì.

Attendere qualcuno, in guerra, è doloroso come una pallottola nelle carni.
Ogni giorno può essere il giorno in cui non manterrà la promessa.

Ash si accosta alla finestra. Poco più indietro, Misty si tormenta le mani.
Sa che lei non la vuole.


Il Pidgeot è una stella rivestita di metallo nel cielo.
Anche se è solo un punto all’orizzonte, sa che brilla di ferro e sangue.


Non lo saluta subito, quando atterra.
In guerra, gli abbracci non sono che l’eco di un passato dimenticato.

C’è troppo dolore per sentire il bisogno di procurarsene altro.

Alla fine, dalla groppa del Pidgeot, lei storce la bocca in un sorriso.
I suoi occhi, però, indugiano oltre la sua spalla, sulla pelle liscia del Pikachu che li osserva dalla soglia.
«Come va, fratellino?».

Le sorride.
Mentre l’accompagna dentro, non riesce a distogliere lo sguardo dalla sua pistola.


«Quanto resterai?».
Lo guarda e non sorride. «Fino a questa sera, forse» risponde. Nella sua voce, una secca cadenza militaresca. «Non ti sei ancora liberato di quel Pikachu, vedo».
Neppure Ash sorride più, i suoi occhi bruciano di determinazione. «Pikachu è mio amico».
«Pikachu ti porterà nella tomba» la replica è tranquilla, appena sussurrata. «Sei nato troppo tardi, Ash. Non esistono più gli allenatori».

Lo sguardo ricade sul the.
L’ha tanto attesa, e ora vorrebbe attenderla ancora.

«Quindi… hai famiglia, eh?».
Ha la gola secca. «Misty ed io ci sposiamo in primavera. Ci sarai, vero?».
Lei si alza e non risponde. Accanto alla casa, il Pidgeot non dorme.


La verità è dolore.
La bugia è ipocrisia.
L’unica alternativa possibile rimane il silenzio.

Che quella che lui chiama sorella probabilmente non supererà gli scontri invernali è un peso insopportabile sul cuore.


«Ho saputo che Delia è morta».
Lo dice tutto d’un tratto, la sua voce è neutra.
Ash si chiede se abbia pianto per la notizia. Che non abbia aggiunto “mi dispiace”, si sforza di non notarlo.

«Ha pregato anche per te, sul letto di morte».
«Ah. Ho smesso di credere in Dio».


Fa male, fa troppo male.


«…Sorellina…?».
Non si volta, ma Ash ha la sensazione che stia sorridendo.

«Non sarei dovuta venire. Ma sono felice di averlo fatto».
Nascosto fra le sue parole, il proiettile lo colpisce dritto al petto.


A quarant’anni dallo scoppio della guerra, le cose muoiono sempre più spesso.
I Pokémon.
Le persone.
I sogni.
I legami.


Se ne va troppo presto, ma questa volta Ash non piange.
Che viva o muoia, non tornerà mai più.


«Andiamo, Pikachu…».


°


La vigilia di Natale, quello stesso anno, trecentoventisei soldati tenteranno di salvare Olivinopoli, l’ultimo baluardo costiero esistente.


Nessuno di loro tornerà a casa.


  
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