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Autore: Juliet88    06/11/2012    4 recensioni
"Chuck e Blair adesso sono degli adulti..." disse Nate. "Si, ma solo per incasinare anche quel mondo" aggiunse Serena ridendo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nel futuro
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A big surprise Blair's POV

Arrivai dinanzi a quella porta di legno pregiato, notando subito la piccola ed elegante targhetta dorata con scritto "Riservato", ed avvertii subito un senso di ansia e nervosismo, quasi dovessi affrontare un'interrogazione. Mi sistemai l'abito, i capelli, tirai un ultimo sospiro ed entrai. La situazione in cui trovai tutti gli azionisti, i finanziatori ed i posseditori di una quota nelle Bass Industries fu totalmente differente dall'atmosfera che la mia mente, a dir poco fervida, si era immaginata. Vidi innumerevoli bottiglie di
Champagne Perrier Jouet Belle Epoque, accompagnati da un'infinita serie di flute. Vidi le persone che più contavano a New York ridere, e fare conversazione, come delle casalinghe in una delle loro riunioni da "Club del libro".Totalmente disorientata i miei occhi cercarono un punto di riferimento ed in meno di un secondo dopo scorsi, a capotavola, con la giacca sbottonata e la cravatta allentata, Chuck Bass. Quando mi notò la sua espressione cambiò radicalmente, passando da un'espressione divertita e rilassata, ad un espressione più seria e compita. Tutti gli uomini d'affari dentro quella sala si avvicinarono a me per scambiare un segno di saluto, tutti, tranne l'unico che volevo davvero salutare, che continuava a guardarmi con un'espressione preoccupata che non potevo capire. Finiti tutti quei convenevoli, arrivai, finalmente, al mio posto e, sicura che la riunione sarebbe iniziata di lì a poco, tirai fuori tutti i documenti dalla mia cartella da lavoro griffata Louis Vuitton.
Ma mi sbagliavo. Tutti continuarono a festeggiare indisturbati. Allora, infastidita, dissi: "Beh? Cosa festeggiamo quest'oggi? Non che debba esserci un pretesto per festeggiare, ovviamente". Un uomo sulla trentina, con un'orribile cravatta azzurra, il cui nome credo fosse Phil disse, sghignazzando: "Non lo sai? Come fai a non esserne a conoscenza?!".
Essere a conoscenza? A conoscenza di cosa?
"Paul, -
Ah, ecco Paul, si chiamava Paul- secondo molti di noi, hai bevuto un po' troppo Champagne", disse Chuck.
"No, Blair fa parte della compagnia, deve saperlo almeno prima dei giornali!" disse Phil/Paul.
La mia curiosità aspettava, impaziente, di essere saziata.
"Paul, non..." Chuck stava per continuare la frase ma fu interrotto.
"Blair! Chuck si sposa!".
Mi ci vollero cinque secondi, o forse più, per capire bene quanto affermato da quell'idiota sbronzo.
"Chuck si sposa!"
"Chuck si sposa!" "Chuck si sposa!"
Quelle parole riecheggiavano, quasi a duplicare, triplicare il dolore che quella frase mi aveva inflitto.
Il mio sguardo diventato ora vuoto, ora colmo di rabbia, ora rassegnato, andò subito a Chuck, che ricambiò.
Mi sentivo un groppo in gola grande quanto il mondo, e, come se non bastasse, la minaccia di lacrime si faceva sempre più insistente.
"Devo uscire, non posso farmi vedere in questo stato. Io sono Blair Waldorf" pensai.
Mi dileguai con una scusa qualsiasi, ed andai nella terrazza dell'Empire Hotel.
Il vento che mi scompigliava i capelli ebbe, paradossalmente, la capacità di calmarmi.
"Blair..." disse quella voce che avrei riconosciuto tra mille altre.
E tanti saluti alla calma regalatami dal vento.
"Chuck..." fu tutto quello che riuscii a dire".
"Blair, davvero, te l'avrei detto..un giorno di questi, mi dispiace che tu l'abbia dovuto scoprire in questo modo"
"No, Chuck, è tutto a posto, davvero. Io e te non stiamo più insieme da un bel pezzo. Credo..credo sia legittimo voler andare avanti.."
Chuck continuava a guardarmi, probabilmente per capire se ciò che provavo corrispondesse a ciò che gli stavo dicendo.
"La cosa che più mi ha sorpreso è che non sapevo nemmeno che fossi fidanzato!" continuai, cercando di sdrammatizzare con un sorriso. Ero brava a nascondere le mie emozioni, ma Bass mi conosceva troppo bene. Sapeva quando mentivo.
"Già, in realtà non stiamo insieme da molto, ma è una brava ragazza, e...la amo. Quindi, mi son detto, perchè aspettare?
"...La amo".

"Non te l'ho detto prima perchè, pensaci un attimo, non ci parliamo da anni...Cosa dovevo fare, venire a casa tua a prendere un caffè e dirti che mi sposavo? Continuò, nervosamente.
"H-hai ragione, ma non mi hai ancora detto il nome!". Affermai, cercando di sviare il discorso.
"Beh, probabilmente non la conosci. Si chiama Catherine, Catherine Duforth, lavora presso la filiale delle Bass Industries in Australia, è davvero simpatica. Sono certo che vi piacereste se vi conosceste...
Un po' improbabile, pensai...ma volevo conoscere quella donna, volevo conoscere la donna che aveva fatto innamorare Chuck, per la seconda volta.
"Beh, perchè non organizzi una festa di fidanzamento, o qualcosa di simile? Sarò felice di conoscerla" dissi nel modo più convincente possibile.
"D'accordo" fu la sua risposta, sollevando il sopracciglio destro.


  
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