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Autore: Chartraux    06/11/2012    5 recensioni
Blaine Anderson ha diciassette anni, occhi color del miele, capelli scuri come la notte, un buon carattere, una voce splendida ed un sorriso simpatico. Nonostante ciò, si trova all'ultimo gradino della scala gerarchica del McKinley. Perchè?
Perchè è un nerd innamorato della matematica, perché canta nel Glee Club della scuola, perché indossa camicie che nemmeno Howard Wolowitz oserebbe mai acquistare e perché, per concludere, è gay; per questo viene puntualmente buttato nei cassonetti, spintonato contro gli armadietti, “lavato” con la granita e perennemente ignorato. Tuttavia sopravvive perché ha amici fantastici, anche se un po' pazzi, capaci di metterlo sempre a suo agio.
Improvvisamente la sua vita viene sconvolta da un "gioco" inatteso e preoccupante: parteciperà al programma “What not the wear” e dovrà collaborare con Kurt Hummel, il capo cheerleader dell'istituto, la punta di diamante della piramide gerarchica.
C'è un particolare trascurabile (forse): Kurt è da anni il suo amore segreto.
Tra outfit innovativi, chiacchiere inconcludenti, amici impiccioni, segreti svelati, la sua vita subirà una strana virata. Ma Blaine lo sa: le apparenze non contano. O, almeno, non sempre.
[Cheerio!Kurt/Nerd!Blaine - AU]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fandom: Glee
Autore: Chartraux
Beta: onda1965
Titolo: What Not to Wear
Capitoli: 2/18.
Parole: 4.332 (per questo capitolo)
Note Specifiche : a piano terra.



What Not to Wear
Capitolo 2


 
Il cellulare di Blaine suona per la decima volta in quattro minuti –forse anche meno–; è certo che siano di nuovo Jeff, o Nick, o David, che vogliono sapere se abbia fatto o meno la grande mossa. Dove per “grande mossa” si intende semplicemente lasciare un bigliettino ben ripiegato all’interno di un armadietto.
Ok… non in un semplice armadietto a caso, ma nell’armadietto. Quello di Kurt Hummel. E Blaine sospira, conscio di essere passato per ventisette volte, in quei quasi quattro minuti, davanti al porta-libri-e-lacca del cheerleader.
Gli sudano le mani, se le passa più volte sulla stoffa dei pantaloni per asciugarle in qualche modo; il biglietto è stropicciato e decisamente di cattivo gusto - Seriamente Blaine, dovevi per forza strapparlo dal quaderno di geometria computazionale? - ed è pieno di impronte, talmente nitide che si potrebbero rilevare anche senza l’ausilio di polveri specifiche.
Sente un rumore improvviso provenire dalla propria sinistra e si gira preoccupato; non c’è nessuno.
Probabilmente se l’è immaginato. Non vuole correre troppi rischi: se qualcuno lo beccasse in quel momento, sarebbe la sua rovina -e forse anche di Hummel- per questo ha deciso di non seguire l’ora di spagnolo e di presentarsi di fronte all’armadietto a lezioni ormai già iniziate: per non avere occhi indiscreti puntati addosso.
Ingoia a vuoto. Deve prendere una decisione veloce. Si morde il labbro inferiore, con rapidità si avventa sull’armadietto ed infila il foglietto tre le fessure per l’aria. Quando si allontana, comprende che il dado è tratto ed ormai non può più tirarsi indietro. E questo lo preoccupa. Da adesso in poi dovrà fare molta attenzione per non mangiare la foglia.
Si volta di scatto e corre lontano da lì; l’odore di Kurt Hummel si è insinuato nelle sue narici e si è spinto fin su nel cervello, mandandolo in cortocircuito.
- Perfetto! - si dice - Ora sì che sono nella merda fino al collo! -
Trascorre la prima ora a studiare in un cantuccio nell’aula del Glee club, poi segue le successive lezioni senza intoppi, granite od energumeni-dal-cervello-bacato di sorta; mangia in sala mensa, seduto al tavolo seminascosto da una colonna, pieno di compari di sfiga -tra cui anche il “gossipparo” Jacob Ben Israel- , dove gli viene rovesciato un frullato –che dall’odore gli pare di fragola– sulla testa.
Rimane alcuni istanti seduto, mentre le goccioline profumate gli colano sulla fronte e sui vestiti.
Poi decide di alzarsi e di non rovinare l’umore ai compagni di disavventure: prende lo zaino, i libri, fortunatamente rimasti indenni, e si dirige al bagno del primo piano, che a quell’ora è spesso vuoto.
Si toglie gli occhiali, si lava il viso con l’acqua fredda e sospira forte, cosciente che tra qualche mese tutto quello sarà solo un ricordo.
Solleva il capo e si osserva allo specchio, nota di sfuggita una figura dietro di lui, ma non fa in tempo a capire chi sia che il buio inonda i suoi occhi.
“Di nuovo…?!” biascica mentre una mano gli tappa la bocca.
“Zitto nano! Ora seguimi.”
Santana Lopez –ormai quella voce la riconoscerebbe ovunque– lo trascina con mala grazia lontano dai bagni, infatti il ragazzo sente l’odore di disinfettante che si dirada e viene sostituito, alcuni minuti dopo, da un profumo di bagnoschiuma e di lucido da scarpe.
La vista ritorna come per magia e, dopo aver sbattuto più volte le palpebre per abituarsi, Blaine vede la longilinea figura di Kurt Hummel –in quella mise rossa e bianca che gli fa salire la pressione– seduto su una panchina di metallo di fronte a lui, gambe accavallate e braccia incrociate al petto. Una strana espressione arrabbiata solca la sua fronte.
“Anderson, sei davvero incomprensibile!” sbotta il ragazzo dagli occhi azzurri, arricciando le labbra.
Blaine lo trova irresistibile in quel momento “Non è vero.” ribatte non comprendendo il problema.
“Il problema” dice Kurt come se gli avesse letto nella mente “è che i tuoi messaggi non sono chiari.”
Blaine solleva un sopracciglio, accentuando la sua forma triangolare –che, per un misero nanosecondo, fa sorridere Kurt– “Seriamente Hummel, potresti smetterla di rapirmi tutte le volte che hai bisogno di parlarmi?” si guarda attorno con aria perplessa e poi inorridisce “E’ lo spogliatoio delle ragazze questo?! Oddio!”
Santana gli si para davanti puntandogli un dito sul petto “Ehi, hobbit, qual è il tuo problema? Non dirmi che sei diventato etero da oggi!”
“No. Ma ci tengo all’etica ed al rispetto della privacy altrui. Oltre che della mia, ovviamente…” bofonchia Blaine cercando di capire perché una caffetteria non andasse bene.
La ragazza ride “Oh cielo Hummel, sei proprio nella merda.”
Kurt non dice niente, prende solo il foglietto stropicciato che Blaine gli ha messo nell’armadietto poche ore prima, e lo apre leggendo “Ok.”
“Sì, ok.”
Il cheerio lo guarda perplesso “Ok ‘ci sto a contribuire al mio miglioramento’, o Ok ‘lascia perdere che preferisco rimanere nell’anonimato’?”
- Oh- Blaine sorride alla domanda. In effetti non ha scritto altro che quelle due lettere e, leggendole, probabilmente anche lui sarebbe rimasto perplesso. Con un dito fa il gesto di sollevare gli occhiali dal naso, ma non li trova, forse è per quello che vede leggermente sfuocato.
Santana gli porge la montatura e lui se la infila con un gesto rapido, come se si sentisse nudo senza.
Kurt lo osserva alcuni istanti curioso, poi i loro sguardi si incontrano e gli occhi di Kurt, a Blaine, non sono mai sembrati più belli. Quel colore indefinito che va dal verde acqua all’azzurro cielo stanno facendo movimentare le sue parti basse in modo alquanto vergognoso. Accavalla le gambe per nascondere l’emozione che scorre tra le sue cosce e domanda “Quindi, come vuoi fare?”
“Fino a lunedì non ne parleremo, c’è Halloween ed io ho una festa fantasmagorica a cui devo assolutamente partecipare. Ovviamente è stata organizzata da me medesimo, quindi non posso assolutamente perdermi in altre cose. E non ho ancora deciso il mio outfit della serata…” risponde con una punta d’isteria nella voce.
Blaine fa un cenno con il capo, incapace di dire altro; lui della festa non ne ha nemmeno sentito parlare, ma lui è un Nerd, come poteva immaginare di essere invitato a questa serata mondana? E comunque ha già programmato la sua da un pezzo.
“Tu che fai?” gli domanda Kurt mentre si osserva una pellicina vicino un’unghia.
Il ragazzo dai capelli scuri lo guarda come se fosse un fantasma “Io?” chiede additandosi.
Sospira il cheerio, alzando con eleganza un sopracciglio, “Certo che lo chiedo a te Blaine Everett Anderson. Santana, unica altra persona presente in questa stanza, sarà con me questa sera.”
“Oh” è effettivamente sorpreso, dimentica di inveire per l’utilizzo improprio del suo secondo nome e si passa una mano dietro al collo “Uhm, beh, sai, vado ad una festa anch’io…”
Kurt lo guarda incuriosito, ignorando la sua pellicina “Davvero?”
“Sì.”
“Con altri nerd?”
Blaine sospira “Con amici.”
“Amici nerd?”
“Amici con passioni diverse.”
“Quindi nerd.”
“Hummel, mi spieghi perché pensi che i miei amici siano nerd?” domanda un po’ infastidito il ragazzo mentre gli scocca un’occhiata stanca.
Kurt alza le spalle “Non so, penso che sia normale. Voglio dire: io, che sono una celebrità qui al McKinley, passo il mio tempo con tutta l’altra gente che conta.” lo guarda un secondo poi torna alla pellicina “Pensavo che voi nerd steste meglio tra di voi…”
Blaine capisce che non c’è vera e propria cattiveria in quelle parole.
Parla di una scala gerarchica, e come dargli torto? Appena compi il primo passo all’interno di una scuola, sei subito etichettato, e da quel momento in poi preferisci stare con altri che hanno in fronte ben stampato il tuo stesso marchio.
Per quieto vivere civile e per conformismo obbligato.
Anderson sorride divertito e l’altro lo guarda un po’ perplesso “Ridi?”
“Sì” con una mano si gratta il naso “Pensavo alla faccia che farebbe Jeff se sapesse che gli hai dato del nerd. Non sa nemmeno distinguere un moltiplicazione da una divisione!”
“Jeff?”
“Un mio amico. Alto come una pertica e dai capelli biondi talmente chiari che sembrano quelli stinti di Marylin Monroe.”
Kurt raddrizza la schiena e guardandosi attorno nota che Santana è sparita –probabilmente è tornata da Brittany–.
“E… uhm… hai altri amici?” chiede ancora il cheerio inarcando il corpo in avanti.
Blaine fa un cenno positivo col capo “David Thompson! E’ patito di giochi di ruolo e ha una strana vena romantica quando spara contro uno zombie. Nick Duval, migliore amico di Jeff Sterling, adora l’arte di ogni tipo, penso che abbia già fatto domanda per il college a New York. Poi c’è Wesley Montgomery che ha una predilezione per il dibattito. Secondo me diventerà un giudice. Gli abbiamo anche regalato un martelletto; che purtroppo usa come arma impropria a nostro discapito .”
“E… non sono nerd quindi.”
“No Hummel, non sono nerd. O almeno, non nel senso che intendi tu.”
Il ragazzo lo guarda stranito, apre la bocca, ma la richiude all’istante. Puntella un gomito sul ginocchio e poggia il mento sul pugno chiuso; Blaine nota che si è perso in qualche congettura.
“Ok” dice riprendendosi “facciamo che ci vediamo lunedì dopo le prove dei Cheerios nel parcheggio.”
Anderson fa un cenno con il capo e poi si alza: quella conversazione è stata incredibile.
Parlare con Kurt Hummel per cinque minuti interi, senza spintoni o granite sulla testa, ha dell’incredibile!
Ma prima di uscire dagli spogliatoi sente un sussurro “E’ ancora bello stare nel Glee?”
Si gira, stupito, davvero glielo ha chiesto? Scrolla le spalle “Come?”
“Ho detto: ci vediamo lunedì, Anderson.”
“A lunedì.” e se ne va con una strana sensazione allo stomaco. Non sono farfalle, quelle le conosce bene, sembra più una compressione delle interiora: ansia, preoccupazione e terrore. Non riuscirà a reggere fino a lunedì.
 
“L’hai fatto?” domanda Nick mentre si versa il caffè nella tazza.
È al telefono con Blaine da sette minuti, ed ha trascorso i primi sei ad ascoltare frasi del tipo “Sono un idiota.”, “Un imbecille.”, “Un pirla.”, “Un nerd!” e non comprende se la grande mossa sia stata davvero compiuta.
Lo vuole sapere, perché ha paura che, prima o poi, i cocci di Blaine debbano essere incollati con l’attack super forte.
Lo sente sospirare “Sì. E me ne sto già pentendo.”
E Nick sa che è vero. Vede Jeff guardarlo curioso, scuote la testa dall'alto in basso in un cenno positivo, ma i suoi occhi tradiscono le aspettative del biondino che preferisce rimanere in silenzio.
“Quindi come siete rimasti d’accordo?”
“Che ci vediamo lunedì dopo gli allenamenti dei Cheerios.”
Nick rimane un istante in silenzio, guardando Jeff mentre intinge un biscotto al cioccolato in una tazza di caffelatte domandandosi come possa fare colazione subito dopo pranzo. “Ci vediamo stasera?”
“Certo! Ho già preparato il costume!” ridacchia Blaine e Nick tira un sospiro di sollievo - Forse non è andata così male - “Ok, a stasera.” e chiude la comunicazione.
“E’ andata così male?” gli domanda Jeff bevendo un sorso della bevanda calda e guardando di sottecchi il proprio migliore amico.
Nick si passa una mano tra i capelli e si accorge di aver perso l’appetito, sposta il piatto con il paté d’anatra, arrivato direttamente dalla Francia, verso Jeff Sterling “No, credo di no. Più che altro penso che i suoi sentimenti per Hummel non rimarranno segreti per molto.”
Il biondo ride “Oh, se finirà come con Jeremiah, credo proprio di no!”
“Jeff, non dirlo nemmeno per scherzo!” si lamenta “Non ho per niente voglia di cantare di nuovo in un negozio GAP!”
“E’ stato divertente!”
Nick alza un sopracciglio “Sì, finché non ci hanno diffidato dal ripresentarci mai più lì dentro, nemmeno per semplici acquisti! Ti rendi conto che hanno le nostre foto? Le nostre foto!”
Jeff beve un altro sorso sorridendo “Ogni foto è stata accuratamente inserita in un cerchio rosso dove sotto c’è scritto ‘Loro non possono entrare’.”, il suo amico mugugna “non siamo mica cani però” ed a quel punto non può fare a meno di dire “Lo rifarei altre cento volte se avessi la garanzia che quell’espressione afflitta-sconfitta apparisse sul tuo viso.”
“Sei un idiota.”
Sterling fa spallucce “Sì, può darsi” guarda l’orologio “Dobbiamo andare a lezione, abbiamo cianciato anche troppo, non c’è più nessuno in sala mensa.”
Duval fa un cenno col capo, recupera libri e borsa e si dirigono alla lezione di algebra.
 

Quella sera Blaine Anderson è orgogliosamente impettito, di fronte alla porta della Tana, nel suo completo nero e verde. Si è vestito da Stephen Hawking ed è certo che gli occhiali non gli siano mai stati così bene. Bussa un paio di volte prima che la porta venga aperta. E rimane vagamente sconcertato: un gigante con una scatola al posto della testa alza una mano e lo saluta.
“Jeff?” chiede con seria preoccupazione.
“Sì, sono io! Come hai fatto a riconoscermi?” domanda l’amico togliendosi lo scatolone dalla testa.
- Beh, sei l’unico tra di noi ad essere alto quanto un giocatore di basket! - Stephen ‘Blaine’ Hawking glielo rivelerebbe volentieri, se una mano non lo afferrasse con impeto e non lo trascinasse dentro a forza.
“Cos’è quel vestito?” domanda David sorpreso “Eravamo d'accordo di vestirci da qualcosa! Non da Blaine Anderson nelle serate di Natale o per una maratona di Harry Potter!”
“Ehi! Io sono mascherato da Stephen Hawking! Non vedi il gilet di maglia verde? E’ lo stesso che porta Benedict Cumberbatch nel film!” sbotta infastidito.
“Ah” dice Wesley ‘Wes’ Montgomery, sbucando dal cucinotto ed indicando la spilla della pace che è appuntata sul petto di Blaine “pensavo fossi vestito da Serpeverde anticonformista.”
“Con quei capelli non sembri affatto Stephen!” rimbrotta David prima di chiamare a gran voce Nick che, appena compare, gli lancia un’occhiata tetra “Anderson, cos’è quello?”
Il ragazzo in questione sospira “Stephen Hawking.”
“Nick, digli qualcosa!” lo incita David con preoccupazione.
“Sai, Blaine, potevi direttamente metterti la divisa della Dalton. Che senso ha partecipare ad una festa di Halloween con un abito che sembra quello del nonno ‘masochista’ Murphy, vicino scorbutico di casa Sterling? No, dico, un po’ di fantasia! E poi, con quei capelli, non sembri Hawking per niente.”
Blaine si guarda la giacca e la spilla “A me piace.”
“Sì, ok, ma non va bene!”
“Perché?” chiede con curiosità: a lui Hawking sembra un’idea geniale.
“Perché serve qualcuno che mi cammini a fianco senza che io sembri un robot scarico.” dice Jeff presentandosi con quella scatola in testa.
Ed in quel momento Blaine capisce.
Capisce che è in un mare di guai.
“Oh no. Oh no no no!”
“Oh sì! Assolutamente sì!”
“No! Non mi metterò mai quei… quelle… oddio! Sono un insulto per gli occhi!”
Wes ridacchia “Si chiamano leggings, o pantaloni decisamente stretti e colorati. Ma insulto? Addirittura?”
Blaine gli lancia un’occhiataccia “Sono orrendi! Magari non sono un fissato della moda, ma ho buon gusto!”
“Sì, certo, ma adesso mettiti questi.” conclude David lanciandogli un paio di “pantaloni”, una t-shirt ed una giacchetta decisamente troppo luccicante.
“No!”
“Blaine Everett Anderson! Adesso ti vesti che siamo in ritardo!” Nick si sta stufando, tutto quel nerdismo anche ad Halloween è troppo “Solo per qualche ora ti trasformerai in Stefan Kendal Gordy! E non accetto un ‘no’ come risposta, perché altrimenti ti scordi qualunque altra maratona di Harry Potter, Torchwood, Sherlock o altro!”
Blaine inghiotte a vuoto e pigola un semplice “Sì papà.”
 

“Mi vergogno da morire” biascica in un mugugno imbarazzato Blaine mentre cammina, per le strade festanti, al centro del piccolo gruppo di ragazzi, con indosso un paio di leggings zebrati, una maglietta nera, ornata da lettere colorate come arcobaleni che compongono la frase ‘sexy and i know it’, una giacca di pelle tempestata di paillette argentate e, per concludere, delle Vans bianche.
“Blaine, tesorino mio, sei fantastico!” dice Jeff vestito con una tuta aderente dorata e con la scatola sulla testa, con disegnato un volto da robot, “Siamo fantastici! David con i dread è fantasmagorico!”
“Grazie! Ci ho messo una vita a trovare una parrucca del genere. E quanto pizzica! Sono invidioso di te Anderson, i tuoi ricci sono naturali, nessun prurito immagino! Ammetto che non pensavo di stare così bene con questa giacca rossa piena di zip.” si gratta la base del collo “Anche se avrei da ridire sul colore di questi pantaloni.”
“Nah, sei un perfetto Sky Blu. Io e Wes siamo dei semplici ballerini di sfondo invece; quindi ci toccano delle magliette davvero, davvero equivoche!” Nick si tira la t-shirt guardandola “I’m in Miami bitch… ma vi pare?! Dove le hai trovate David? Sono curioso…”
Il ragazzo alza le spalle “Su internet. Ce ne sono un sacco; te le fanno anche su richiesta! Le citazioni che vi sono stampate, le ho coniate io personalmente.”
“La mia con l'omino che corre è quella meno volgare. Avevi il terrore che potessi ucciderti, David Thompson?”
David sorride semplicemente, mentre una gocciolina di sudore scende dalla sua fronte “…no…” pigola.
Blaine reprime una risata: sa quanto David tema le ritorsioni di Wesley e, vederlo così preoccupato, gli risolleva per un attimo il morale, visto che la scelta dei costumi è stata sicuramente sua.
Passando vicino ad una vetrina, si dà un’occhiata fugace e pensa a come dev’essere divertente sentire Ricky Martin buttare un ‘Uepa!’ in mezzo al ritornello di “Sexy and I Know It”!
E immagina che sia anche abbastanza eccitante, vederlo fare una coreografia con quella canzone.
Ad un certo punto, si accorge che gli amici si sono fermati di fronte ad un locale, sbatte un paio di volte le palpebre: “Breadstix?” è confuso. Che ci fanno lì? Hanno guidato per due ore, camminato per dodici minuti per ritrovarsi a Lima, al Breadstix.
“Che ci facciamo qui?” domanda, con una certa preoccupazione nella voce.
Wes alza le spalle “Abbiamo ordinato una pizza qualche sera fa alla Dalton, è arrivato il fattorino e ci ha dato il volantino che pubblicizzava la serata. Fanno anche karaoke!”
- Oh, no…- “E’ per questo che mi avete fatto vestire così? Volete che io canti con voi?!”
“Dai! Sarà come una volta! Metteremo sedie e tavoli vicino al palco e potrai saltellare finché vorrai!” ridacchia Jeff “Lo sappiamo quanto questo ti faccia sentire più alto.”
“Vi odio” borbotta la copia nana di Redfoo imbronciandosi.
“Ma ormai siamo qui, che senso ha andare da qualche altra parte?”
Blaine sbuffa “Mi spiegate perché sono dovuto venire a Westerville se poi siamo tornati qui? Non ha senso!”
Nick gli dà una pacca sulla spalla “Everett carissimo, non rompere.”
Anderson vorrebbe ucciderli tutti, sarebbe anche la sera più adatta; si pente di non essersi vestito da Thomas Hewitt e quindi di non essere armato della fedele motosega.
“Va bene” borbotta “entriamo.”
Il locale è pieno di gente. Le sedie sono state spostate in un angolo, i tavoli contro al muro sono colmi di vassoi per il buffet, mentre quelli centrali sono decorati con zucche intagliate e sommersi da dolcetti. Questa sera niente ristorante, si paga solo l’ingresso a 10 dollari e poi si beve e si mangia a volontà.
Dalla parte opposta all’ingresso c’è il palco, con microfoni e casse, ed uno schermo del pc da 16 pollici dove vengono proiettati i testi delle canzoni; la musica batte ad alto volume. La sala è piena di palloncini neri ed arancioni, finte ragnatele e qualche pessimo animaletto di plastica appeso qua e là.
Blaine si guarda intorno: è pieno di studenti del McKinley e questo lo terrorizza; ha visto Azimio e Karofsky.
“Cazzo” sussurra avvicinandosi a Nick.
Lui, confuso, gli domanda “Che c’è?”
“Ci sono i tizi che mi buttano nei cassonetti del pattume…”
Nick alza la testa e fa un cenno a Jeff che, dai due buchi sulla scatola, guarda nella direzione a lui indicata; si abbassa e solleva il cartone “Blaine, non ti riconoscerà nessuno; metti questi.” gli porge un paio di occhiali da sole con una montatura a strisce orizzontali anche sulle lenti di un bel rosa shocking  “I tuoi capelli sono ancora più terribili del solito. Non hai papillon, bretelle o camicie a scacchi: sei irriconoscibile!”
Si infila veloce gli occhiali da sole “E se mi riconoscono quando mi sentono cantare?”
“Blaine, ci siamo qui noi, ok?” lo illumina Nick tirandolo per un braccio per far sì che lo guardi negli occhi verdi “Non preoccuparti, non ti lasceremo da solo.”
Il ragazzo annuisce con un po’ di esitazione, ma si fida e decide di godersi la serata. Con passo deciso va verso il tavolo del buffet, passando vicino ad Azimio-la-Mummia e per errore altrui gli dà una leggera spinta “Scusa.” gli dice con preoccupazione nella voce.
Azimio lo guarda e poi scrolla le spalle “Figo quel costume!”
“Grazie…” dice Blaine assolutamente perplesso - Non mi ha riconosciuto? Fantastico! -
“Buon divertimento!” gli urla il giocatore di football prima di andarsene.
Nick, Jeff e David si avvicinano al falso Redfoo e lo vedono con un sorriso sornione sulle labbra “Tutto bene?”
“Assolutamente!” scruta dietro loro “Wes?”
Nick e David sorridono “E’ andato a prenotare la canzone!”
“Di già?”
“C’è la fila!”
Blaine ruota gli occhi al soffitto “Certo.”
“Abbiamo un gruppo prima di noi” dice Jeff indicando con un dito il palco “Dovrebbero iniziare adesso.”
“Ok, prendo da bere e vi raggiungo ai lati del palco.” li vede fare un cenno affermativo col capo e poi defilarsi, lui si gira e cerca un bicchiere pulito e… acqua?
Come potevano servire solo acqua? Almeno punch!
Alza le spalle e si versa da bere; si porta il bicchiere alle labbra e si gira verso il palco per cercare gli amici, ma si blocca sconcertato. Di fronte a lui, come una visione celeste, c’è Kurt Hummel. Il bellissimo Kurt Hummel che indossa una camicia bianca, con una piccola cravattina ben annodata, ed un gilet grigio dal fine taglio, un mantello nero e pantaloni del medesimo colore, talmente aderenti da lasciare poco spazio all’immaginazione e, per concludere, un paio di stivali alti, lucidi, di colore scuro.
E quella maschera bianca che ricopre metà del suo viso perfetto, lo rende decisamente affascinante. È una sua sensazione, o i pantaloni sono diventati più stretti al cavallo?
Poi si rende conto: Kurt Hummel è di fronte a lui, malgrado gli abbia chiesto espressamente di non rompergli le scatole nel weekend. Ingoia a vuoto, mentre la paura si fa spazio nel cervello ed il formicolio in mezzo alle gambe ha un crollo mostruoso, “Ciao” gli dice senza sapere nemmeno il perché.
“Ti potresti spostare? Vorrei bere.” gli risponde con garbo il cheerio inclinando leggermente a destra il capo - I suoi capelli sono impeccabili. - pensa Blaine mentre si scosta con un mezzo cenno di scuse dalla sua traiettoria.
“Grazie” gli sorride Kurt.
“Hanno solo acqua… speravo in un Punch…” gli rivela Anderson ancora boccheggiante.
“Lo so” sospira il Fantasma dell’Opera “ma visto che ogni anno c’è qualcuno che lo corregge, e gente che vomita nella strada sul retro del locale, il direttore lo ha abolito. Ho cercato di fargli cambiare idea per oggi, ma niente…”
Sembra deluso e Blaine si mette ad osservare il modo elegante con cui si versa da bere “Bel costume” gli sussurra e Kurt si gira perplesso.
Il suo sopracciglio perfetto si alza di un poco “Davvero?”
Anderson fa un cenno con sicurezza “Certo! Un favoloso fantasma dell’opera!”
Lui ridacchia e risponde con una battuta che quasi lo annienta “Non posso dire lo stesso di te! Solo Ricky Martin potrebbe vestirsi così e sembrare comunque bellissimo!” gli sorride “Ci vediamo, copia bassa di Redfoo. Mi devo esibire.”
Blaine lo osserva allontanarsi; quel mantello sembra incorniciare ogni suo movimento e ne rimane incantato. E poi, non lo ha riconosciuto, quindi può esibirsi senza alcun problema.
Mentre pensa che la sua dopotutto possa essere una buona serata, sente la musica partire e vede Kurt salire sul palco con Santana, Brittany e Quinn –la prima vestita da diavolessa, la seconda da… gatto?, la terza da cameriera da Rocky horror–; e la sua serata inizia a splendere.
La voce di Kurt è una poesia senza fine, dolce, melodiosa, potente e piena di perché per nulla scontati. Se non fosse una canzone di Lady Gaga, si metterebbe a piangere dalla commozione; e quando termina, batte le mani talmente forte che gli fanno male.
Segue con lo sguardo il ragazzo mentre esce di scena e nota Jeff fargli segno di avvicinarsi; si è perso a guardare il cheerio e si è dimenticato di raggiungerli. Lo fa di corsa e poi balza sul palco: ormai l’adrenalina è alle stelle e l’unica cosa che può fare è espellerla con un po’ di sano canto e qualche saltello.
Parte la musica –Wes ha scelto One Day degli LMFAO perché è certo che Blaine non abbia il coraggio di ballare Sexy and i know it!– e dopo una quindicina di secondi inizia a cantare, con foga e passione; seguito a ruota da David e nel ritornello anche dagli altri tre amici.
Mentre tutti i presenti battono le mani al momento opportuno, decide di saltare sul tavolo vuoto adiacente al palco e dà una scorsa alla platea: tutti ballano, cantano e si divertono, anche Kurt, che saltella, che muove la mani in gesti inconsulti e deliziosamente femminei e che si struscia su Santana e viceversa. Ma a Blaine non importa, gli piace il fatto di essere riuscito a farlo divertire, anche se solo per un istante; perché, non lo direbbe mai a nessuno, ma il Kurt Hummel che passeggia con la divisa dei Cheerios nei corridoi del McKinley, sembra sempre molto triste. E solo.
E la maschera che sfoggia ogni giorno, la vede esclusivamente come un peso eccessivo per quel corpo longilineo e magro; e se servisse, canterebbe per lui per tutta la vita.
Quando la musica finisce, torna coi piedi per terra e fa un inchino insieme al resto degli Warblers; li guarda mentre gli applausi riempiono il locale e rivela, con tutta la semplicità che lo contraddistingue, in un sussurro per nulla voluto, “Sono seriamente innamorato.”
E gli amici possono solo sorridere sinceri.
Anche se un po’ preoccupati.
 


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Il diario dentro l'armadio - ovvero: scleri post capitolo

Ma secondo voi, è normale tutto ciò?
Dopo mesi che ho nel cassetto questa storia e dopo solo 4 giorni dalla pubblicazione del primo capitolo, Ryan Murphy che fa?
Decide di dare un secondo nome a Blaine.
Un diamine di secondo nome che (cavolo!) non è Everett!
Scusate, ma sono furibonda; e non è che Devon mi faccia impazzire... mi sa molto di "cattivo".
Quindi, perdonate questa mia scelta egoistica, ma il secondo nome non lo cambio; non verrà detto molte volte, ma cambiarlo non ha senso.
Allora, Halloween XD una festa che io non apprezzo (più che altro perchè qui da noi non la capisco lol), ma si sa, gli americani sono fissati XDE
 così, ecco il nostro cucciolo vestito come Benedict. Io AMO Benedict Cumberbatch. AMO Sherlock e lo adoro come attore; è divino (c'è qualcuno che si è perso la sua splendida interpretazione nella versione teatrale -che poi è andata anche al cinema- di Frankenstein diretta da Danny Boyle? Nel caso guardatela, fa venire i brividi *___*)
Poi, gli LMFAO...
Sappiatelo, non è il mio genere musicale preferito (io sono tipa da Indie e Rock!), ma li trovo fantastici!!!
Ok, prendetevela con il mio moroso che me li ha fatti conoscere l'anno scorso XD (a Londra sono pure riuscita a recuperare il cd che da noi manco era preso in considerazione!); e, sì, i gusti musicali di David me li ha ispirati un pò la mia dolce metà lol
E, come avrete intuito, la maschera di Kurt andrà in pezzi a causa di "qualcuno" (tanto bello e tanto fico XD)!

Un ringraziamento a chi legge, a chi recensisce, a chiha inserito questa ff nelle preferite/seguite/ricordate.
Un bacio speciale a Milly, perchè senza di lei, la mia mente sarebbe bacata  più del normale (Milly, ricorda: 10001!).
Ed un saluto a Nali, che mi fa apprezzare a dei livelli ignobili l'angst accoppiato alla Klaine XD
A martedì prossimo!
Charty :3


p.s.
Ribadisco, non mi offendo mica se recensite!

Campagna di Promozione Sociale- Messaggio No Profit:

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)



Note Specifiche:

  1. La Geometria computazionale è la branca dell'Informatica che studia le strutture dati e gli algoritmi efficienti per la soluzione di problemi di natura geometrica e la loro implementazione al calcolatore. Dubito che la si studi alle scuole superiori, ma il mio nerd!Blaine è decisamente un passo avanti XD;
  2. Per me Kurt e Blaine hanno la stessa età; perché Murphy & co. ce lo hanno fatto credere per la bellezza di 18 episodi (fino alla 3x02) e non ho voglia di dividerli pure io per motivi di età non necessari. Ma Blaine è stato bocciato e non ce l’hanno detto!? XD;
  3. Stephen William Hawkingè un matematico, fisico e cosmologo britannico, fra i più importanti e conosciuti del mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri. Pur essendo condannato all'immobilità dall'atrofia muscolare progressiva, ha occupato la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge per trent'anni, dal 1979 al 30 settembre 2009. È membro della Royal Society e della Royal Society of Arts, della Pontificia Accademia delle Scienze;
  4. Benedict Cumberbatch è conosciuto soprattutto per il suo ruolo nella serie televisiva britannica Sherlock della BBC. Ha interpretato, nella sua carriera televisiva, anche il personaggio di Stephen Hawking nel film tv “Hawking” che, nel 2005, è stato candidato al premio BAFTA come miglior film drammatico. Qui (http://eatsleepstrokesrepeat.tumblr.com/post/19564048017/benedict-cumberbatch-in-hawking) ci sono delle screen del film; la seconda è la mise che Blaine sfoggia alla Tana;
  5. Per nonno masochista di Murphy intendo proprio Ryan Murphy; perché già so che la quarta stagione mi farà penare!
  6. Stefan Kendal Gordy, in arte Redfoo, è uno dei due cantanti degli LMFAO (quello, ovviamente, con più ricci XD –fotina http://images.starpulse.com/pictures/2011/12/10/previews/Redfoo-CNO-005419.jpg); mentre Skyler Austen Gordy, aka Sky Blu, è l’altro. Informazione aggiuntiva inutile: i due cantanti sono cugini;
    6a)Darren “Blaine” Criss ha presentato gli LMFAO agli MMVAs 2012, canticchiando a modo suo “Sorry for Party Rocking” scatenando l’idolatria delle folle –e come dar loro torto XD (qui il video: http://www.youtube.com/watch?v=lP2Csd3MNyU&feature=my_liked_videos&list=LLPZxV3bOQS-H5cNDdjf-UKQ), ma questo l’ho scoperto dopo aver scritto questo capitolo. Che sia una veggente? XD lol;
  7. Il vestito di David è questo: http://www.musicontheweb.org/php5/alexbeat/?p=51(essì, i pantaloni sono zebrati di azzurro XD);
  8. Nella 3x12 "The Spanish TeacherRicky Martin è la guest star dove, appunto, canta la canzone incriminata. E, sì, dice proprio “Uepa!” (al minuto 2 e 41/42 secondi della versione completa);
  9. Thomas Hewittè conosciuto anche come Leatherface, ed è il protagonista del film horror Non aprite quella porta e la motosega è un po’ la sua migliore amica XD;
  10. Gli occhiali da sole che, a mio parere, servono solo per andare a sbattere contro un palo, sono questi: http://img.alibaba.com/wsphoto/v0/426433391/free-shipping-5pieces-fashional-plastic-party-sunglasses-Hip-Hop-Shutter-Shades-frames-Glasses.jpg(immaginateli con le lenti però). C’è gente che li porta eh XD – Ovviamente rosa shocking perché Darren Criss ha questa preferenza di colore (ehi, Darren, non riuscirai mai a convincermi di essere etero se il tuo colore preferito è il rosa e se ti smalti le unghie delle mani con tinte arcobaleno! E soprattutto se hai la stessa camicia di Chris “Kurt” Colfer. Io mica ci credo XD);
  11. Nell’episodio 3x18 Kurt fa la prova dell’audizione per la NYADA con quell’esatto vestito (qui -> http://www.gleeksource.com/GleekSource/files/40/40bdc619-d033-436c-a49b-9b065713745e.jpeg). L’ho adorato in questa mise, ma nella versione di Not Boy Next Door l’ho preferito di gran lunga, con quei bellissimi pantaloni dorati e, decisamente, aderenti;
  12. Il vestito di Quinn, per intenderci, è la versione cameriera del Rocky Horror Picture Show (episodio 2x5);
  13. Ovviamente la canzone cantata da Kurt, Quinn, Santana e Brittany è “Bad Romance” (episodio 1x20).


  
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