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Autore: Zafira    06/11/2012    7 recensioni
Tutti la temono e nessuno sa com’è fatta. Lo scheletro con la falce è solo un altro stupido modo per indurre il mondo ad odiarla.
Io che sono la compagna della morte posso raccontarvi come funziona se volete, così quando toccherà a voi non vi metterete ad urlare...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La creatura più sola dell’universo.
La Morte vaga solitaria sulla terra, raccogliendo le anime di coloro che devono passare al di là e conducendole nel luogo dove tutto ha inizio. Lei non decide, esegue solo il suo compito.Quando per un uomo è arrivata la sua ora, lei compare per guidarlo nel viaggio che porta all’Altrove.
Tutti la temono e nessuno sa com’è fatta. Lo scheletro con la falce è solo un altro stupido modo per indurre il mondo ad odiarla.
Io sono la compagna della morte, e vi posso assicurare che non è così. Posso raccontarvi come funziona se volete, così quando toccherà a voi saprete cosa aspettarvi. Non è piacevole quando vi mettete ad urlare.
Non so dirvi cosa si prova nel momento in cui ci si spegne, dal mio passaggio è trascorso così tanto tempo che ne ho perso il ricordo. Lei però appare subito dopo, nella sua veste rosso scarlatto. Non dice una parola, ma con un sorriso ti invita a seguirla. Non porta mantelli neri o ali scure, la sua pelle è bianca e luminosa e il suo sorriso limpido sotto il cappuccio della lunga veste. Quello che di lei spaventa, che raggela il sangue e inietta il terrore, sono i suoi occhi.
La Morte è una bimba di otto anni, con i lunghi ricci biondi e gli occhi vuoti. Occhi neri come la pece, che al loro interno contengono il fuoco e il ghiaccio, la notte e il giorno, il gelo e il calore al loro stato più puro. Guardarli significa perdersi nel tutto, nell’essenza stessa che col tempo l’ha portata alla pazzia. La piccola Iris è l’incarnazione di Inferno e Paradiso, fusi a forgiare l’animo del tempo. Immortale ed eterea, ha cominciato ad esistere nel momento esatto in cui il nulla fu creato. Da allora il suo compito è quello di portare le anime sole in quel luogo che a me non è ancora concesso vedere, ma che visiterò presto.

Il mio ruolo in tutto questo è quello di diffondere la calma, di aiutare l’anima a fidarsi. Non sempre ci riesco. A volte addirittura assumo le sembianze di coloro che in vita sono stati importanti per lo spirito, per indurlo alla calma……........ E quando questo non basta, nascono i fantasmi. Sono coloro che rimangono per paura, per  rabbia, per affetto, coloro che non vogliono seguirci e che scappando ritardano il momento della partenza. A volte tornano da noi di loro volontà, a volte no. Può succedere, e non dipende da noi. La Morte non si scompone, continua il suo viaggio in silenzio, e io sono sempre al suo fianco.

Sono stata la sua prima anima, il primo essere umano a vedere in faccia la Morte bambina. Sono stata io a darle il nome Iris. Da allora sono con lei, la seguo, le faccio compagnia... a volte parla addirittura, ma sono casi molto rari. Sono l’unica che può guardarla negli occhi senza perdersi al loro interno. L’unica che non se ne vuole andare, anche se il mio tempo con lei è quasi finito. Quando compirò il mio ultimo viaggio, seguirò finalmente gli altri spiriti nell’Altrove, e sarò costretta a lasciarla sola.
Così tutto tornerà come deve essere per lei.
Questo mi rende molto triste, ma non posso farci niente. La piccola Iris deve continuare il suo compito di Portatrice anche senza di me.
La creatura più sola dell’universo.




Ok ragazzi, è la prima volta che faccio leggere a qualcuno uno dei miei racconti, quindi non siate troppo duri per favore! XD critiche e consigli sono ben accetti :)
  
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