Maratona
cinematografica
Parte 1
Mi
servì
parecchio tempo prima di metabolizzare il modo in cui la mia giornata
da
“praticamente perfetta” si era trasformata in
“un completo disastro”.
Decisi che la cosa migliore da fare era riordinare il casino mentale
che avevo
in testa.
Punto
primo. Chris è un idiota, ma
questo si sapeva già.
Punto secondo. Chris aveva degli amici più idioti di lui,
ovvero OcchialiRosa.
Punto terzo. Due idioti sono più irritanti di uno.
Punto quarto. Due idioti innamorati, sono più irritanti di
due idioti.
Punto quinto. Due idioti innamorati che non si confessano i sentimenti tra di loro,
sono la cosa più
irritante dell’universo.
Punto sesto. La cosa più irritante dell’universo
si sarebbe riunita una volta a
settimana per stupide maratone cinematografiche. A casa mia.
Punto conclusivo. sono irrimediabilmente fregato.
Come avrei
potuto sopportare due esseri insulsi come loro tutte le settimane? Ma
perché il
mio padrone non si faceva una vita sociale al di fuori di casa sua? E
soprattutto, perché ero finito in questa stupida casa?
No, calmati Brian mi dissi stai calmo e affronta il problema: la tua
mente geniale troverà qualcosa di intelligente da escogitare.
Presi un bel
respiro profondo, interrompendo la camminata avanti e indietro che
stavo
facendo poco prima, e mi sedetti sul tappeto. Chiusi gli occhi per
concentrami,
in attesa di una grandiosa e meravigliosa idea geniale.
Usare il letto come lettiera? Nah, sono troppo raffinato per certe cose.
Graffiarli in faccia? Neanche, poco produttivo, e sicuramente mi
avrebbero privato
delle mie bellissime unghie (a quanto pare gli umanoidi sono capacci di
certe
atrocità).
Vomitargli sul cibo? Nemmeno, potrebbero semplicemente sostituirlo con
dell’altro.
E poi all’improvviso, la lampadina si accese. Aprii di scatto
gli occhi, gettai
uno sguardo alla camera da letto di Chris e sorrisi malignamente.
Salve,
sono Brian Colfer, il gatto
più amato d’America, e ho appena avuto
un’idea geniale.
˜--˜
Ero
comodamente sdraiato sul letto di Chris, quanto sentii il campanello
suonare.
Il servetto era convinto che io stessi dormendo, e che li avrei
lasciati in
pace.
Povero illuso.
Sentii chiaramente la voce di Darren dal pianerottolo, e capii che era
ora di
fare il mio ingresso. Scesi le scale, sbattendo la coda da destra a
sinistra e
tenendo il muso all’insù, poi raggiunsi i due in
cucina.
-…
allora il
tecnico è entrato e mi ha chiesto:
“dov’è la ragazza che ha
telefonato?” e io
“ho chiamato io, veramente”. Dio
c’è rimasto malissimo!- esclamò Chris,
scoppiando a ridere.
Rendetevi conto che io dovevo vivere con uno che ride quando viene
scambiato
per una ragazza.
Darren sogghignò –sempre la solita storia eh?-
chiese.
Feci un paio di giri in cucina, fingendomi indifferente e attendendo
che mi
notassero.
Chris aprì il frigo –allora, credo di avere tutto:
uova, cioccolato, fragole…-
elencò tirando fuori gli ingredienti.
-aspetta, ti aiuto!- fece Darren, notando la quantità
sproporzionata di roba
che Chris teneva tra le braccia. Peccato che io fossi proprio accanto
al
servetto, e OcchialiRosa aveva rischiato di pestare la mia
preziosissima coda.
Misero tutta la roba sull’isola al centro della stanza,
facendo attenzione a
non far cadere nulla, e ignorandomi completamente.
Sul serio, ero appena entrato nella stanza e non mi notavano? Stiamo
parlando
di me!
Allora provai a miagolare, non ottenendo risposta.
-che dobbiamo fare ora?- chiese Darren, guardando gli ingredienti sul
tavolo.
-preparare la torta?- rispose Chris sarcastico.
-grazie genio, fin li c’ero anche io, quello che…-
-wow Darren, fai progressi! sei riuscito a capire che dobbiamo fare un
dolce!-
lo prese in giro Chris.
-ah. Ah. Ah. Ma quanto sei divertente- disse, Darren, sarcastico-
dicevo, come
la prepariamo?-
-prendi la ricetta accanto al forno a microonde e seguiamo i passaggi-
gli
spiegò Chris- o magari conosci la ricetta a memoria?-
aggiunse, per prenderlo
in giro.
-sei in vena di battute per caso?-
-hm, possibile. Si, i folletti mi mettono di buon umore-
Notai Darren trattenere il fiato e bloccarsi per un attimo.
Quell’idiota del
mio servetto aveva appena detto che lo metteva di buon umore! Non
andava
affatto bene.
Miagolai più forte prima che la situazione potesse
degenerare in altri velati
complimenti, e finalmente fui notato da entrambi.
-Oh Brian!- esclamò Chris –da quanto sei li?-
Stupido
idiota, possibile che tu non
abbia notato la regale presenza dell’animale domestico
più bello del mondo?
-probabilmente
eravamo troppo presi dalla torta per accorgercene-
-già. Credo che abbia sete, la ciotola dell’acqua
è quasi vuota- pensò a voce
alta Chris. Fece per prendere l’acqua ma Darren lo
bloccò.
-Tranquillo, faccio io- gli disse sorridendogli con dolcezza. Bleah.
Occhiali rosa si abbassò verso la ciotola e
iniziò a versarmi l’acqua. Facendo
così però diede una visione del suo didietro
troppo disgustosa per me, e troppo
invitante per Chris. Infatti quest’ultimo stava fissando
quella parte del corpo
del suo “amico” senza troppi problemi, e neanche
questo andava bene.
Allora feci la prima cosa che mi venne in mente per distrarre il mio
servetto:
saltai sul tavolo e immersi le mie povere zampine nel sacchetto della
farina,
per poi camminare in lungo e largo per il bancone.
-BRIAN!- strillò Chris, tra lo scioccato e
l’arrabbiato.
-che succede?- chiese l’altro voltandosi di scatto. Poi
vedendomi sull’isola
capì il problema e guardò l’amico
allarmato –che ci fa Brian li sopra?-
-balla la conga!-rispose ironico- secondo te che sta facendo? Combina
guai!-
-calmati, adesso lo facciamo scendere-
E il piccolo
stolto umanoide credeva seriamente che sarebbe stato così
facile prendermi.
Infatti si allungò verso di me, ma con un balzo in avanti lo
evitai giusto in
tempo, andando contro il barattolo delle posate e rovesciandole
giù.
Allora Chris, dopo aver borbottato un “devo fare sempre tutto
io” cercò di acciuffarmi,
ma riuscii a sgusciare dalla sua presa, rovesciando a terra il latte.
Continuammo così per una buona mezz’ora, con
quegli idioti che credevano che
sarebbe stato facile prendermi, e io che correvo per tutta la cucina
sfuggendogli ogni volta.
Non era di certo un comportamento tipico di un gatto del mio rango, ma
che
potevo fare? Lasciarli da soli a far crescere il loro
“amore”? neanche per
sogno!
Ed era quello il mio piano: avrei fatto tutto ciò che era in
mio potere per far
si che uno non si accorgesse dei sentimenti dell’altro.
Insomma,
sono o non sono un gatto
geniale?
Pensai
soddisfatto della mia idea. Mi congratulai con me stesso per
l’invenzione che
mi era venuta ma, ahimè, ero talmente
preso a contemplarmi, che non mi ero reso conto di quello che stava
succedendo.
Fui riscosso dai miei pensieri grazie a delle risate dietro di me. Mi
voltai di
scatto e vidi Chris seduto per terra, con la schiena poggiata sulle
ante del
mobile delle stoviglie.
Accanto a OcchialiRosa. Sorridente come mai. E la testa poggiata sulla
sua
spalla.
A giudicare dal segno di pasticcio sul mobile, probabilmente si erano
poggiati contro
a esso e lasciati trascinare a terra.
Ma perché ridevano? Dove aveva sbagliato il mio geniale
piano?
-oddio, è un disastro!- esclamò ridendo Chris.
-quella roba arancione e bianca spalmata sul muro è un uovo?-
-credo proprio di si!-
Mi guardai
intorno. In effetti la cucina era un vero e proprio casino: farina
ovunque,
posate e pentole sparse per terra, latte e uova sul pavimento e pareti
sporche.
E loro ci ridevano sopra. Ma soprattutto, Chris ci rideva sopra. Lo
stesso
servetto che si lamentava quando mettevo qualcosa fuori posto, rideva
per una
cucina che stava per esplodere.
Perché non va mai secondo i miei piani?
Chris si
staccò dalla spalla di Darren, per poterlo guardare in
faccia e sorridergli.
L’altro ricambiò, con uno sguardo un po’
ebete.
Tuttavia, qualcosa cambiò negli sguardi di entrambi. Non
sapevo dire che cosa,
insomma sono un gatto non uno stupido umano, ma ci fu uno scambio di
“energia”
che non mi piacque per nulla.
E quando vidi i loro visi protendersi l’uno verso
l’altro, capii che era il
momento di intervenire.
Andai verso il pacco di farina mezzo distrutto, che stavo iniziando ad
adorare,
e lo spinsi giù grazie a qualche colpo di muso.
Il sacco cadde ai piedi dei due stolti ragazzi, innalzando una nuvola
di farina
che li bloccò immediatamente per la sorpresa.
La cucina era immersa nel bianco, e non riuscivo a distinguere bene le
figure
di Chris e Darren.
-BRIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN- urlò furibondo Chris.
Si sarebbe vendicato, questa era una certezza.
Miky’s
corner
Ecco a voi
la prima parte della serata CrissColfer :3
Scusate se
il capitolo è un po’ corto, ma per la grande
serata che ho in mente farla di un
solo capitolo sarebbe stata troppo lunga, e ho dovuto dividerla a
metà.
Grazie mille a voi che continuate a seguirmi, soprattutto Betty97 che
c’è
sempre.
Nulla, spero
che vi sia piaciuto, e mi dispiace di aggiornare sempre così
in ritardo,
cercherò di rimediare :)
miky