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Autore: JCI    07/11/2012    2 recensioni
Sono rimasti fino a tardi in palestra una sera, perfezionando la routine a corpo libero di Payson, ma un piccolo bacio di festeggiamento è stato l'inizio di qualcosa di più.
La loro chimica è innegabile e sono solo le circostanze che li tengono divise.
Direttamente da fanfiction.net una delle storie più amate del fandom MIOBI, pairing Sasha/Payson. La storia parte dall'episodio 8x02
ATTENZIONE: TRADUZIONE MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Payson, Sasha, Un po' tutti
Note: Lime, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Boris ogni tanto fa degli errori grammaticali o di costruzione delle frasi, impicciandosi tra l'inglese e il rumeno. Ho cercato di rendere queste imperfezioni anche nella traduzione.


Subdolo e Desiderio




Sasha Beloff si sentiva subdolo e per una volta negli ultimi mesi non aveva niente a che fare con la sua vita sentimentale. Riattaccò il telefono con l'alto funzionario del Comitato Nazionale di Ginnastica degli Stati Uniti e ruotò sulla sua sedia girevole. "Sì!" sussurrò, concedendosi un momento celebrativo. Era raro che i poteri che governavano il mondo della ginnastica fossero in linea con il suo pensiero e Sasha riusciva a stento a credere che l'idea che gli era balenata in mente in hotel dopo la gara All-Around, si fosse realizzata in pochi giorni.

"Sembri piuttosto felice" disse Kim Keeler mentre entrava in ufficio, posando la borsa sulla sua scrivania. "Che c'è?"

"Il Comitato Nazionale ha appena sostituito Ellen Beals come capo allenatore delle donne" disse con un sorriso sul viso.

Gli occhi di Kim si illuminarono, più o meno allo stesso modo in cui faceva la figlia. "E' una notizia incredibile, Sasha. E' stato per quello che è successo a Londra con Lauren?"

Annuì. "L'hanno tenuta presso la loro sede per alcuni compiti amministrativi, ma direi che la maggior parte del suo potere su di noi e le ragazze non c'è più."

"Allora, con chi la sostituiscono?" chiese.

Il sorriso di Sasha sbiadì un po', ma era stata, dopo tutto, una sua idea. "Mio padre, Boris Beloff."

Kim corrugò le sopracciglia. "Pensavo… Payson ha detto che non vai d'accordo con tuo padre."

Scosse la testa. "No, in effetti. Ma non importa*. E' un grande allenatore di ginnastica e in un colpo solo Ellen Beals è fuori, la Romania, uno dei nostri maggiori concorrenti, ha perso un capo allenatore per la seconda volta in meno di un anno e le nostre ragazze trarranno sicuramente beneficio dalla sua esperienza. "

"Quello che mi chiedo è: come l'hanno convinto a lasciare la squadra rumena?" chiese.

Sasha sorrise. "Non l'hanno fatto loro... l'ho fatto io."

Vide Payson attraversare la hall dell'hotel e il suo sguardo la seguì fino alla nicchia dell'ascensore prima di concentrarsi di nuovo su quello che suo padre stava dicendo.

"Dalca è un ginnasta eccellente, Sasha, ma è troppo vecchia. Diciannove anni, con le Olimpiadi lontane ancora un anno e mezzo. E' un peccato e nessun talento promettente all'orizzonte, come si dice."

Sasha annuì comprensivo, o almeno sperando di sembrare comprensivo. In realtà non avrebbe potuto importargli di meno che la ginnastica rumena stesse andando a gambe all'aria. Qualsiasi legame avesse avuto con la squadra era stato reciso e tutte le sue ginnaste avevano smesso da molto tempo. "Sono sicuro che troverai qualcuno che riaccenderà la gloria della ginnastica rumena." Fece una smorfia. Erano le stesse parole che suo padre aveva usato il giorno in cui era uscito dalla palestra e era tornato a Londra per allenarsi con Nicolai.

"Sasha, ragazzo mio, non c'è nessun altro. Ora, quelle ragazze che hai alla tua Rock. Vorrei allenare quelle ragazze".

Improvvisamente, Ellen Beals apparve nella visuale di Sasha, marciando attraverso l'atrio, abbaiando nel suo telefono cellulare. Era sicuro che non fosse niente di buono, di nuovo. Alzò lo sguardo verso il padre e qualcosa scattò nella sua testa. "Cosa mi risponderesti se ti dicessi che potrebbe essere possibile?" chiese.

Gli occhi di Boris si accesero come un bambino in un negozio di caramelle. "Che cosa vuoi dire, Sasha? So che non andiamo molto d'accordo, ma non giocheresti con le mie emozioni in questo modo."

Sasha guardò il padre negli occhi. "Se la Federazione degli Usa ti offrisse il lavoro di allenatore della nazionale femminile, cosa ne diresti?"

Boris lo guardò di traverso, probabilmente per assicurarsi che non fosse ubriaco. "Non allenare la Romania? Non lo so. Inoltre, gli Stati Uniti hanno gli allenatori, tu e quella donna, Beals."

"Sono solo un allenatore di secondo piano, ci sono soltanto perchè ho quattro atleti della squadra. Se te lo chiedessero, papà?"

"Per allenare questa squadra, la squadra che hai portato a Londra, per riportarla a Londra nel 2012?" Boris fece una pausa, ma Sasha sapeva che era soprattutto per fare effetto. Sapeva di aver conquistato il padre dal momento in cui aveva parlato. Nonostante l'orgoglio del vecchio e la fedeltà al suo paese, sia lui che suo padre erano pescatori ed entrambi sapevano che Sasha aveva l'esca ideale. "Direi di sì."

"Parlerò con loro alla fine dell'allenamento di oggi. Dovrebbero sentirlo da me e sapere che sostengo l'idea" disse Sasha e Kim annuì, d'accordo.

"Non dimenticare che io non ci sarò per i prossimi due giorni" disse. "Sarò in Minnesota. Riunione del liceo" aggiunse e sul viso le comparve la stessa espressione sarcastica che Payson assumeva ogni volta che doveva fare qualcosa che non voleva.

"Giusto" replicò. "Ci vediamo Lunedi mattina, allora."

Si alzò e si diresse giù per le scale, guardando le sue ginnaste al lavoro. Fece un cenno a Tara, che era al volteggio con le ginnaste del nono livello. La donna gli rivolse un cenno rapido della testa per fargli capire che il suo gruppo non era ancora pronto per lui. Sasha annuì e si diresse verso la trave, dove Payson stava lavorando sulla sua nuova entrata, più difficile della verticale con rovesciata che aveva fatto ai Mondiali e al Test Event*. Gli aveva parlato di un Arabian con rondata* prima della rovesciata. Stava sicuramente creando un proprio stile ibrido di ginnastica, aggiungendo maggiore potenza nelle sue routine, ora che si era abituata alla sua nuova altezza e aveva pienamente abbracciato il livello artistico che lui aveva integrato nei suoi esercizi. Era un nuovo tipo di ginnasta, non puramente artistica o basata unicamente sulla potenza, ma un mix delicato che stava attualmente dominando lo sport. I giudici europei avevano amato la sua esecuzione impeccabile. I giudici occidentali avevano amato la sua potenza e precisione. Era una combinazione imbattibile e non c'era una ginnasta a livello di élite in tutto il mondo in grado di farlo, oltre Payson Keeler.

"Come va qui? Quante volte sei caduta questa mattina?" chiese, un tono beffardo nella voce. Payson raramente cadeva dalla trave, a volte sembrava una donna selvaggia che combatteva contro il proprio corpo per restare dritta, ma i suoi piedi erano come la colla su quell'attrezzo.

Payson rise, correndo al bordo del tappeto ed eseguendo di nuovo l'entrata.

Sasha osservò i movimenti con attenzione, notando che nonostante fossero ben eseguiti, sarebbe stata in grado di mantenere più a lungo la verticale, ricevendo così un punteggio più alto, se avesse regolato leggermente l'angolazione del suo corpo.

"Payson" disse, invitandola a scendere dalla trave.

Saltò giù dal attrezzo. "Non va bene" disse, aggrottando la fronte alla trave stessa.

"Il tuo peso ti sta spingendo in avanti troppo presto e perdi il centro di gravità" disse. "E' una correzione facile, fai la verticale sulla riga" continuò, indicando la linea bianca di nastro adesivo sul pavimento. Si inginocchiò accanto a lei e spinse la mano contro il suo stomaco. "Spingi indietro, ma non compensare" disse, e sentì i suoi muscoli addominali spostarsi leggermente sotto la sua mano. "Bene" disse, allontanandosi. "Finisci" disse, e lei abbassò lentamente le gambe, posando i piedi proprio sul nastro. Fece un passo dietro di lei. "Stesso discorso" disse, allungandosi la mano per spingere contro il suo stomaco "e aggiungi l'estensione delle braccia." Le afferrò i polsi, dando uno strattone gentile e che la allungò più pienamente. "Ora sulla punta dei piedi" indicò e Payson spinse verso l'alto, la schiena arcuata, il suo corpo che si sagomava perfettamente contro quello di Sasha, con la testa contro la sua spalla, il sedere spinto fermamente contro le sue cosce. Lui stesso si concesse un momento per godere semplicemente della sensazione, ma solo un attimo, allontanandosi in fretta.

"L'hai sentito?" chiese Sasha, con un chiaro doppio senso. Payson annuì, con un luccichio negli occhi, e lui le sorrise. "Fallo di nuovo", disse. Lo fece di nuovo, eseguito senza problemi dalla punta dei piedi e a quella delle mani. "Eccellente" disse, dandole una stretta fugace sulla spalla. Più tardi, Beloff. Resta fino a tardi stasera, c'è un sacco di tempo dopo. Spostò rapidamente la sua attenzione sul lavoro, verso il suolo dove Emily stava lavorando duro sulla sua diagonale.

Kim Keeler aveva notato un cambiamento in Sasha ultimamente. Niente di palese o evidente, ma un graduale passaggio da qualcuno che sorrideva raramente, a cui delle rughe di preoccupazione stavano prematuramente solcando la fronte, ad un uomo che non era esattamente spensierato, ma decisamente più in pace con qualunque demone contro cui stesse lottando. Si chiedeva se magari non stesse vedendosi con qualcuno, ma era fuori questione che glielo chiedesse. Aveva attraversato quella linea una volta, facendosi coinvolgere, anche se poco, nella sua breve relazione con Summer. Il risultato indiretto era stato che Summer aveva ridotto le sue ore alla Rock e stava attivamente cercando un altro lavoro a tempo pieno.

Guardò Sasha farsi strada attraverso palestra, gli atleti che si dividevano come il Mar Rosso mentre camminava. Si fermò alla trave, dove sua figlia stava lavorando su un'entrata con rondata con Arabian e rovesciata. Disse una cosa che fece ridere Payson e si sorrisero prima che sua figlia corresse al bordo del tappeto, per poi lanciarsi verso la trave, fermando lo slancio con le gambe a mezz'aria e quindi utilizzando la sua flessibilità per fare una rovesciata, mettendo i piedi sui quattro centimetri di spazio disponibili.

Payson si fermò e guardò verso il suo allenatore, che le fece cenno di scendere dalla trave e di spostarsi sulla linea bianca che le ragazze usavano per perfezionare i loro esercizi. Sasha disse qualcosa, probabilmente un'istruzione, dal momento che Payson fece un passo indietro e eseguì una verticale. Senza esitazione, si inginocchiò, le posò una mano sullo stomaco e l'altra sui polpacci, indicando qualcosa. Si alzò e Payson completò la rovesciata. Sasha si mosse dietro di lei, spingendo di nuovo contro il suo stomaco e poi mise le mani sulle sue, posizionandole esattamente dove voleva. Si chinò e le disse piano qualcosa all'orecchio, vide Payson alzarsi in punta di piedi e inarcare la schiena verso di lui.

Per un momento Kim poteva quasi giurare che entrambi avessero gli occhi chiusi, ma poi sbatté le palpebre e Sasha si stava allontanando. "Hai sentito?" lo sentì chiedere e Payson annuì. "Fallo di nuovo" disse, allontanandosi completamente. Payson completò il passaggio, esattamente nel modo in cui le aveva spiegato. "Eccellente" disse, superandola e stringendole la spalla, ma la sua attenzione si era già spostato sul pavimento dove Emily stava lavorando.

Kim si strinse nelle spalle e tornò alla sua scrivania. Non era sicura di cosa fosse responsabile del cambiamento, ma era felice per lui.

Payson svoltò l'angolo dello spogliatoio delle donne verso la nuova aggiunta alla Rock, il Cruz Fitness Center, donato da Alex Cruz dopo la battaglia di sua figlia con l'anoressia. Avere un centro fitness al Rock aiutava gli allenatori a tenere d'occhio le ragazze, mentre facevano cardiofitness e altri esercizi, in più aveva portato ulteriori fondi da parte di persone che volevano iscriversi solo per utilizzare quella struttura all'avanguardia. Tutti erano andati a casa per la notte e come avevano previsto questa mattina a colazione, lei e Sasha erano soli.

Sasha era sul tapis roulant, lavorando in una corsetta leggera su una piccola pendenza. "Ehi" disse, cogliendo nello specchio di fronte a lui, un'occhiata di Payson che si avvicinava.

"Ciao" replicò, accendendo la stessa macchina e impostando una pendenza leggermente superiore alla sua, ma ad una velocità simile. Non aveva un problema cronico al ginocchio di cui preoccuparsi.

"E' andata bene la partenza di tua madre?" chiese Sasha, senza fermarsi.

"Sì, e ha lasciato Becca a ehm - casa di Lily, penso. E' al livello nove?" disse.

"Lily Castleton. Livello nove" confermò.

Scosse la testa. "Non avevo capito che era un'amica della Rock. Sono stata stupida abbastanza da andare fino alla porta. Sua madre mi ha praticamente trascinato in casa per mostrarmi i trofei di sua figlia e poi mi ha chiesto un'opinione su quale fosse il potenziale di Lily."

Sasha roteò gli occhi. "Ah, sì, la signora Castleton" disse con un sorriso. Naturalmente, certo che si ricorda della madre, probabilmente avrà tentato di sbavargli addosso una volta o due. Ora, Payson, ritrai gli artigli e fai la brava.

Payson sbuffò alla sua reazione. "Sì, indossava uno dei suoi ridicoli abiti. Non capirò mai perché le donne le rifacciano le tette. Non sembrano mai reali."

"Neanche quando le tocchi" mormorò, ma lei lo sentì forte e chiaro. La sua bocca si contorse in una smorfia mentre premeva rapidamente qualche tasto e la sua macchina rallentava prima di fermarsi completamente. Scese in silenzio dal tapis roulant e cominciò ad allontanarsi.

"Payson? Non era riferito a nessuno in particolare" disse, girando la testa, ma senza poterlo fare a lungo, dato che il suo tapis roulant era ancora in movimento. Payson si fermò e catturò il suo sguardo nello specchio. Hai intenzione di seguirmi o no? Non aveva bisogno di dirlo ad alta voce, sollevò appena un sopracciglio verso di lui, prima di incamminarsi nuovamente verso gli spogliatoi, togliendosi la maglietta mentre camminava. Improvvisamente la palestra era silenziosa. Il suono costante dei suoi passi mentre correva e il ronzio del tapis roulant erano cessati. Payson sorrise mentre continuava verso lo spogliatoio. C'era qualcosa che voleva provare e quello era un ottimo momento. Sfilò la fascia dai capelli, lasciandoli ricadere sulle spalle, e rapidamente tolse le scarpe da ginnastica e i calzini. Gli lasciò una scia di abbigliamento mentre camminava, tra cui il reggiseno sportivo e i pantaloncini, prima che lui la raggiungesse fuori dalle porte delle docce femminili.

Sentì la sua mano sul suo braccio. Sasha la fece voltare e immediatamente portò la bocca sulla sua in un bacio. Le loro lingue ingaggiarono una battaglia familiare. Si era tolto la camicia mentre la raggiungeva e la sensazione dei loro corpi premuti insieme, qualcosa che nessuno dei due aveva provato in un lungo periodo di tempo, era sufficiente per far tremare le loro membra e far accelerare il respiro. La lingua di Sasha tracciò un percorso lungo il suo collo e sulle spalle, ma lei si tirò indietro prima che andassero troppo oltre, prendendolo per mano. Catturò il suo sguardo, prima di portatlo nelle docce delle donne. "Allora, ho questa fantasia..." disse, e la sua voce si spense quando entrarono in uno dei box.

Si schiarì la gola e sorrise. "Una fantasia, eh?"

Annuì. "Sì, e mi chiedevo se ti andrebbe di parteciparvi con me." chiese, allungando un braccio dietro di sé per raggiungere il rubinetto e girarlo. L'acqua uscì dalla doccia e fece un passo indietro, bagnandosi i capelli. Mentre le goccioline le raggiungevano le spalle, Sasha fu su di lei, baciandola ferocemente, con una intensità che non gli aveva mai mostrato prima. Si è forse trattenuto per tutto questo tempo? Pensò che le andava benissimo così, avvolgendo le braccia intorno al busto, tirandolo più vicino, permettendo all'acqua di bagnarli entrambi. I loro petti erano premuti insieme e lei gettò indietro la testa, esponendogli il collo. Sasha comprese subito, mordendo la carne umida con i denti, e quindi calmando la pelle con le sue labbra. Le loro bocche si unirono di nuovo e questa volta i loro bacini urtarono, provocando ad entrambi dei bassi gemiti. Payson sentì le sue mani spostarsi sul suo fondoschiena, mentre le sue dita si infilavano delicatamente nell'elastico delle sue mutandine. Sasha si tirò indietro dal bacio ed entrambi fissarono per un momento.

Ora o mai più, Keeler, si disse e prendendo un respiro tremolante, afferrò uno dei suoi polsi e lo portò in avanti, posandolo in basso sul suo stomaco. I loro occhi si incontrarono e lui sembrò confuso per un attimo, prima che la comprensione gli illuminasse il volto. Lei sorrise e gli baciò dolcemente le labbra, la sua mano scivolò più in basso.

Potevano essere trascorse delle ore, ma Payson sapeva che in realtà erano passati solo pochi minuti. Erano incastrati in un angolo della doccia. L'acqua era diventata fredda, ma era meravigliosa contro i loro corpi surriscaldati. Payson si mise a sedere tra le sue gambe, la schiena contro il suo petto, mentre lui le posava dolci baci sulla nuca e le spalle.

Sospirò. "So che è successo prima, quel giorno nel trailer, dopo Natale" disse, intrecciando le loro mani. Strofinò le labbra contro le sue nocche, prima di portare il suo braccio a circondarla, le loro mani unite appoggiate sulla pelle morbida del suo stomaco. "Questo era diverso, però" disse, sapendo che la sua voce mostrava il timore che sentiva in quel momento. "Vorrei che potessimo..." Si interruppe, non disposta a dire le parole ad alta voce.

Poteva sentire il suo sorriso contro il suo collo e poi le diede un altro bacio. "Lo so" disse. Payson sentì la comprensione nella sua voce e il suo cuore si strinse con amore per quell'uomo che la teneva tra le braccia. "Dai, andiamo a vestirci. Ordiniamo da mangiare. Tu rimani qui stanotte?" chiese.

Sospirò. "Mi piacerebbe restare per sempre se potessi."










Note:
*neither here nor there: è una frase idiomatica che significa letteralmente, qui là. Il dizionario degli idiomi dice che ha anche il significato di cosa poco importante. E mi sembrava più corretta in questo caso la seconda interpretazione.
*La vecchia entrata di Payson alla trave (quella che dei Mondiali e del T.E.), la trovate al minuto 1:52, eseguito da Yang Yilin http://www.youtube.com/watch?v=DirGdV6DiK8 Io vi consiglio tutto il video, alcune entrate sono spettacolari.
*Arabian con rondata: cioè una ruota senza mani (rondata) seguita da un salto mortale in avanti. Non ho trovato un video decente questa volta.
La rovesciata che Payson aggiunge è un movimento che parte dalla verticale. Si esegue una verticale e poi si portano i piedi al suolo, in avanti, e si crea un 'ponte'. Da questa posizione, mani e piedi a terra, schiena arcuata e stomaco verso il soffitto, si torna in piedi. Ci si rovescia, in pratica. Suona complicato, ma è una delle cose più semplici di questo sport.

E' poco chiaro in questo capitolo, ma Payson e Sasha non sono andati proprio fino in fondo. Ricordatevi che hanno deciso di aspettare le Olimpiadi!

  
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