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Autore: fanniex    07/11/2012    0 recensioni
Una star, amata e desiderata in tutto il mondo, allaccia un insolito rapporto con una persona del tutto comune, che vive delle sue piccole certezze! Lo spunto è tratto da un film talmente famoso che non c'è neanche bisogno di specificarlo. Ma ho pensato di decorarlo a modo mio, con citazioni ed episodi a cui sono molto legata.
Questa è la mia prima FF, perciò siate clementi!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.
 
“Perdonami! Hai parlato di un’incisione di Dorè?”

Da dove proviene quella voce angelica? Non mi sono accorta che qualcun altro sia entrato in negozio. Invece lui è lì! Vicino ad uno degli espositori all’ingresso. È così sexy! Abbigliamento casual sportivo che risalta il fisico perfetto, capelli color cioccolato, graziosamente disordinati, a contornare una volto che, anche coperto da un paio di grossi occhiali da sole e un centimetro di barba, s’intuisce essere perfetto. Mi balena nel cervello la battuta di una comica famosa sulle sue ovaie che facevano la ola davanti ad un bel figo. Be’, in questo momento le mie stanno ballando il waka waka.

“Posso aiutarla?” Non mi rendo conto se sto scandendo bene le parole o sto solo balbettando.

“Non volevo interrompere, ma ho sentito che discutevate di un’incisione che vale … duemila sterline … un’incisione di Dorè? ” Continua lui, avvicinandosi.

Si toglie gli occhiali da sole e i suoi occhi mi assestano due sberle così potenti che, se non fossi ancora appoggiata allo scaffale, crollerei a terra come uno straccio bagnato. Solo ora lo riconosco! Non sono una sua fan accanita, pur avendolo sempre trovato molto carino e apprezzando in genere la sua musica. Ma quegli occhi, azzurri e liquidi come il Mare del Nord in un giorno di sole, sono più magnetici di una fabbrica di calamite. Dovrebbe girare con il porto d’armi con due bombe del genere.

“ … Mi chiedevo se potevo vederla?”

“Giovanotto! Ma dico, come … come si permette? Non pensi di potersi intromettere così negli affari degli altri!” Il vecchio Dorian si sta agitando, e la cosa mi fa parecchio divertire. Scruta il nuovo arrivato come se fosse un alieno.

“Noi non abbiamo nessun affare in corso, signor Dorian!” Lo interrompo, prima che possa attaccare con uno dei suoi soliti pistolotti, e mi rivolgo all’angelo dagli occhi azzurri. “Certo che può vedere il Dorè!”

Sulla parete dietro al bancone c’è una piccola teca in vetro, chiusa a chiave. La apro, delicatamente, estraggo l’astuccio che contiene la famosa incisione e gliela porgo.

“È veramente notevole!” Esclama entusiasta. Mi accorgo che mi sta strizzando l’occhio. Esito, per un momento. Dove vuole arrivare? Si sta solo divertendo? In fondo, poi, non mi importa un granché. Qualunque cosa pur di sbarazzarmi del vecchiaccio.

“Quale hai detto che è il suo prezzo?” Continua lui, osservando l’opera nei minimi dettagli. Non lo facevo anche esperto d’arte.

“È stimato intorno alle mille e ottocento sterline …” lo guardo, mentre gli parlo con il tono più professionale che conosco. Lui non batte ciglio, ma continua ad ispezionare l’incisione, “ … ovviamente è completa di certificato di autenticità, ma se lo desidera, può farla periziare da un esperto di sua fiducia …”

“Non è necessario!” M’interrompe, sorridendo. Wow! I suoi occhi scintillano anche di più, ora che sorride. “Ti offro duemila sterline …” voltandosi leggermente verso il signor Dorian, “ ma forse anche il signore era interessato all’acquisto? Vuole rialzare l’offerta?”

Il vecchio scuote la testa allibito. Sconfitto su tutti i fronti!

“Bene! Allora direi che possiamo concludere. Accetti la mia Visa?” E tira fuori dalla tasca del suo giacchetto una Platinum, con le lettere del suo nome incise in oro.
Annuisco come un’idiota. Senza parole.
Ma, grazie al cielo, raggiungo il mio scopo. Il vecchiaccio se ne va dal negozio, sbuffando e sbattendo la porta. Entrambi lo seguiamo con lo sguardo e, quando finalmente sparisce dalla nostra vista, esplodiamo in una risata liberatoria.

“Ma chi diavolo è quel tipo?” Mi domanda, riprendendosi in un lampo. “Quando sono entrato ho pensato che ti stesse … facendo qualche proposta indecente … vecchio bavoso.”

“Sì! Ci mancherebbe solo questo! È il proprietario del locale, era solo un po’ stizzito perchè … niente è solo un vecchio avaro!” Che imbarazzo! Come una stupida stavo per raccontargli che sono indietro con l’affitto. “Comunque, grazie per l’aiuto. Non era tenuto a farlo.”

Mi accingo a rimettere l’incisione nella sua custodia ma lui mi blocca la mano.

“No, no, aspetta! Io l’incisione la voglio comprare davvero!”

“Cosa?” Mi accorgo da sola di avere un’espressione ebete sul viso, ma non posso evitarlo.

“Fra qualche settimana è il compleanno di mia madre e voglio regalargliela. Sono sicuro che l’adorerà. Lei è una grande appassionata d’arte!”

< Oh, ci credo! Guarda che capolavoro ha creato! > Penso, e fortunatamente me lo tengo per me.

“Mi permetti di comprarla?” Ora mi è chiaro che un po’ si sta prendendo gioco di me.

Annuisco. “Il cliente ha sempre ragione!” Lui sorride e mi porge nuovamente la sua carta di credito. “Prendo il blocco delle fatture.”

Mi allontano un attimo per recuperare il blocco, che ormai non uso più da chissà quanto tempo, e ne approfitto per prendere un respiro. Mi sembra di essere in un film! Un momento, io l’ho visto davvero un film così!                                                                                                                                                                                Ritorno in libreria e lo trovò a sfogliare minuziosamente un libro.

“Le interessa il surrealismo francese?” Gli chiedo mentre completo la procedura del suo acquisto.

Lui annuisce con un grazioso cenno del capo. “Potresti darmi del tu? Mi fai sentire ancora più vecchio di quello che sono!”
Vecchio! Dimostrerà più o meno trent’anni. Anche se so per certo che ne ha qualcuno in più. Si avvicina e mi porge la mano. “Io sono Jared!”

“Lo so! … Io sono Francesca! ” Gli rispondo, stringendogliela con decisione.

“Echelon?”

“Scusa, come?” Non ho capito che cosa ha detto!

Lui sorride divertito. “Niente! Lascia stare!”

Si trattiene qualche minuto per firmare i documenti, mentre io gli confeziono il regalo per la madre. Aggiungo anche il libro che stava sfogliando. Lui mi scruta con sguardo interrogativo.

“È compreso nel prezzo!” Rispondo, scatenando di nuovo il suo insostenibile sorriso.

Mi saluta con una grazia infinita, anche se probabilmente sono io che in questo momento vedo tutto rosa e sento gli uccellini che cinguettano, e si ferma sulla porta, tenendola aperta per far entrare Martin, di ritorno con il mio caffè e con una busta, che sospetto contenga un dolce ipercalorico per tirarmi su.
Povero Martin! Non ha nemmeno notato chi gli sta tenendo aperta la porta. È una fortuna, perché, conoscendolo, potrebbe svenire all’istante. Oppure, ancora peggio, saltargli addosso!

“Mah! Non ti sei accorto proprio di niente?” Gli chiedo, tra lo scioccato e il divertito, una volta che Jared è uscito, richiudendosi la porta alle spalle.
Lui si volta, guardandosi intorno, con la sua solita aria stralunata. “Oh mio Dio! Era un cliente?”

“Sì, tesoro! Era un cliente! … Aspetta un attimo … sai chi era? …” mi piace tenerlo in suspense e quella sua aria da è davvero troppo buffa, “ … quel tizio … come si chiama …” fingo spudoratamente, solo per tenerlo sulle spine ancora un po’, “… ah, sì, Jared Leto!”

“Cosa? Efestione?” Credo che Martin ora stia proprio per svenire. Conosco bene il suo amore smisurato per quel film, e per Colin Farrell in particolare. A me, in realtà, Alexander non è piaciuto un granché, ma non faccio testo. So di essere molto selettiva. Comunque, alla faccia di Colin Farrell, Jared era davvero di una bellezza sovrumana in quel film.

“Proprio lui!” Gli rispondo facendolo sedere su uno sgabello per riprendersi un attimo.

“Jared Leto mi ha aperto la porta … e io non l’ho neanche visto … si può essere più cretini di così!”

Be’, a dire la verità io mi sento ancora più cretina. Sono una donna che ha abbondantemente superato i trent’anni, con una valanga di problemi sulle spalle, eppure il mio corpo è ancora tutto frastornato, come una quindicenne alla sua prima cotta. E mi ha solo stretto la mano!

“Hai pur sempre il suo autografo!” Gli dico mostrandogli la ricevuta con la sua bella firma in calce. Martin mi guarda con aria interrogativa. “Ha comprato il Dorè! Per duemila sterline! …” il suo volto s’illumina, “… Fanculo signor Dorian!”
   
 
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