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Autore: KuromiAkira    07/11/2012    0 recensioni
A chi non è mai capitato, crescendo, di rendersi conto di aver fatto degli errori senza capirlo o di aver avuto comportamenti sbagliati?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Suzette/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Crescita
Fandom: Inazuma Eleven
Personaggi: Urabe Rika (Suzette)
Genere: introspettivo
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Conteggio Parole: 598
Note: Ok, io avverto: conosco Inazuma Eleven da pochissimo, ho seguito in italiano solo poche puntate (da quando arriva Tsunami a poco prima dell'ultima partita contro gli alieni) e ho iniziato da poco a vedermelo dall'inizio. Attualmente sono arrivata alla puntata 41 e non so moltissimo di quello che accadrà in seguito. Questa fiction, quindi, è sì ambientata qualche anno dopo la saga degli alieni, ma non tiene conto di nulla perché ancora non so bene che accadrà. Se leggete la fiction, tenetene conto, please.
Mi chiedo perché le prime fiction che scrivo su un fandom siano sempre su personaggi di cui, in realtà, mi frega poco... sono giorni che cerco di farmi venire idee per una Tsunami/Touko, e poi finisco per avere ispirazione per tutt'altro...





A chi non è mai capitato, crescendo, di rendersi conto di aver fatto degli errori senza capirlo o di aver avuto comportamenti sbagliati?
Questo, suo malgrado, è successo anche a Urabe Rika.
A dire la verità ne era consapevole già da molto tempo. Il motivo per cui aveva continuato a fare quello che voleva a prescindere dal volere degli altri era solo ed esclusivamente perché glielo permettevano.
Sapeva, quindi, che anche il suo approccio con il suo 'darling' non era mai stato dei più corretti ma, fino a qualche tempo prima, non le era mai importato.
Ichinose non l'aveva mai respinta con fermezza e il più delle volte si limitava a guardarla con rassegnazione. La sopportava con pazienza e, nonostante tutto, aveva imparato a considerarla un'amica fidata. Questo la portava a sperare che, in realtà, al ragazzo facesse piacere averla accanto e che sotto sotto ricambiasse i suoi sentimenti.
Non era così. Lui era solo troppo dolce e, comunque, in quel periodo la sua invadenza non gli nuoceva.
Ma Rika stava crescendo e ormai cominciava a capire che, presto o tardi, Kazuya si sarebbe allontanato. I suoi sentimenti verso la manager Kino si erano intensificati e probabilmente era anche ricambiato. Rika era di troppo.
Fortunatamente, se n'era resa conto da sola. Ichinose ancora non le aveva detto nulla, anche se non riusciva a nascondere un po' di fastidio.
Così la ragazza di Osaka decise di cambiare. Naturalmente non sarebbe mai diventata una ragazza tranquilla, non nell'immediato futuro almeno. Ma era consapevole di dover cambiare atteggiamento.
Fu per questo che si trovò a correre il più velocemente possibile verso l'aeroporto, a pochi minuti dalla partenza dell'aereo che avrebbe riportato Ichinose in America.
Aveva ponderato di non andare. Nonostante tutto, a lei Ichinose piaceva veramente e non sopportava l'idea che lui partisse e andasse lontano, forse per sempre.
Poi aveva cambiato idea, anche grazie le insistenze di Endou e gli altri. E delle ragazze, sopratutto. Tra cui la stessa Kino che, avendo già avuto rivali in amore quando aveva la cotta per il capitano della Raimon, aveva anche con lei un comportamento amichevole e dolce.
Comunque, avevano ragione. Non doveva scappare. Non era quello il modo giusto per crescere e per lasciarsi alle spalle i suoi sentimenti.
Fortunatamente arrivò giusto in tempo e, a spintoni, si fece strada tra la folla, arrivando accanto ai suoi compagni di squadra.
Una volta ripreso un po' fiato si portò le mani vicino alla bocca e urlò un 'Buona fortuna, Ichinose' che avrebbe rotto i timpani a chi le stava accanto se non fosse che Touko aveva già avvertito gli altri di allontanarsi un po' (conosceva troppo bene l'amica). Ciò non impedì ai membri della Raimon di voltarsi stupefatti verso la loro compagna di Osaka.
Kazuya, che ancora non si era accorto dell'arrivo della sua ammiratrice più accanita, si voltò sorpreso. La fissò per un istante che, alla ragazza, sembrò un'eternità, poi le sorrise.
Aveva capito. Rika ne era certa: Ichinose aveva capito che gli aveva appena detto addio.
Lui non riuscì nascondere un certo sollievo, ma Urabe non se la prese. Certo sì sentiva triste, ma era anche soddisfatta di sé stessa per ciò che aveva fatto. Era il primo passo verso il cambiamento.
"Mi dispiace" sussurrò. Avrebbe dovuto urlarglielo, ma non ce la fece. Temeva di scoppiare a piangere.
Ma Ichinose le sorrise di nuovo e annuì appena con la testa, prima di salire sull'aereo.
Rika chinò la testa e strinse le palpebre nel tentativo di fermare, o almeno nascondere, le lacrime.
Lui aveva capito di nuovo. E a lei questo bastava.
  
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