E ritorno con una piccola storiella sulla nostra coppia NaruHina che mi spifferava nella testa °^° spero sia di vostro gradimento, chiedo scusa per la lunghezza à.à




16:08 del pomeriggio...
Hinata tornava a casa chiusa nei suoi pensieri di quella faticosa giornata. Quella mattina era al parco sulla sua altalena a dondolare mentre ragionava su come avvicinarsi in qualche modo a Naruto. Era tornato da una missione ma evidentemente era chiuso nel suo piccolo monolocale perché non c'era la sua solare presenza per le tranquille strade di Konoha. Aveva incontrato Sakura, che passava per il parco con una vasta pila di libri di vari argomenti riguardanti la medicina, cose che Hinata non leggeva mai per quanto gli piacessero i libri, non capiva molte cose e a dirla tutta non gli interessava la medicina sopratutto in quel periodo. Si fermo per lo scambio di due chiacchiere amichevoli; discorsi fra due kunoichi che non avevano molto tempo da trascorrere insieme, avvolte per le missioni, avvolte per la stanchezza o ancora per gli allenamenti. Si incontravano di rado e quella fu una di quelle volte. Il destino volle che nel mentre le due discutevano allegramente del più e del meno passo Sasuke. Si sempre con il suo modo di fare distaccato, il suo sguardo pensieroso e chiuso in se, sconnesso dalla realtà e da cosa lo circondava. Non cercava di riunirsi alla quotidiana vita di Konoha, e non gli importava, pensava solo al suo scontro decisivo con Naruto.. solo lui e il Sennin. Lo aveva riportato nella sua disprezzata casa dopo essersi preso il merito della guerra vinta diventando il futuro pretendente che siedera sulla poltrona nella magione dell'hokage. Non lo sopportava ed era più rancoroso che mai. Al saluto delle due amiche e alla tentata prova di attaccar discorso diede sfogo alla sua rabbia scaraventando le due a terra concludendo con la sua sparita di scena.


Ora Hinata era li, a percorrere la strada del ritorno verso la sua dimora, toccandosi il braccio che si era tagliata cadendo. Sakura se ne andò subito dopo essere stata aiutata da lei a raccogliere i libri. 'Poverina' pensava sconsolata da ciò che succedeva ai suoi amici un tempo uniti da un forte legame.
Assorta nei suoi pensieri fini per sbattere su qualcuno finendo inevitabilmente a terra.
Hinata:'m-mi dispiace scusi non l'ho vista mi perdoni!'
Alzo la testa e vide lui...quel suo profilo perfetto, quel suo sorriso sempre prevalente sulle labbra, quei capelli scompigliati e quella piacevole presenza...era davvero lui quella persona che gli porse la mano per aiutarla ad alzare.
Naruto:' hei Hinata ti sei fatta male?! Ho la schiena dura io he he he'
Afferro la sua mano stentando, e una volta che lei gliela strinse, con la sua forza aiuto la ragazza ad alzarsi. Si ritrovarono faccia a faccia, tra il rossore di lei che comincio a prendere possesso del suo viso e lo sguardo ingenuo del biondino..troppo ingenuo avvolte per non accorgersi dei suoi sentimenti, quelli che gli mandavano il pensiero in tilt alla sua sola presenza. Rimasero cosi per una manciata di secondi per lei lunghissimi, quando Naruto si allontanò lasciandola per guardarla meglio.
Naruto:' fortuna che non ti sei fatta niente! Singh devi stare attenta altrimenti ti potresti far male...hei che hai fatto al braccio? È stata colpa mia?!'
Il suo sguardo si fece preoccupato ed agitato pensando di avergli fatto male in qualche modo. D'altro canto Hinata scuoteva la testa come una forsennata ma non aveva il coraggio di dirgli che la colpa era del suo amico..non voleva altri litigi e non sapeva come tirarsene fuori.
Naruto:' accidenti mi dispiace! Ci penso io devo farmi perdonare!'
La prese delicatamente per una mano e la trascino con se senza lasciarle il tempo di dire una parola, e imbarazzata cammino sentendo la sua mano stringerla..la sua calda e morbida mano...


La porto con se nel suo monolocale, che si presentava buio e avvolto da una leggera confusione di panni, attrezzi, rotoli vari e la cena del giorno prima...era migliorato nell'ordine ma la perfezione in ciò non lo renderebbe il ragazzo a modo suo speciale che era. La fece accomodare sul suo morbido letto sfatto mentre si sedette al suo fianco fissandola con i suoi occhi cristallini.
Naruto:'mi permetteresti?'
Fece cenno con le mani di avvicinarsi.
Hinata:'i-io...hem...'
Non trovava parole che potessero formare una frase di senso compiuto, solo balbettii uscivano dalla sua bocca in quel momento. Naruto si alzo chiudendo le tende e la stanza divenne più buia, per poi prendere del disinfettante e l'occorrente che poteva servirgli.
Naruto:'spesso mi ferisco ed è meglio che Sakura non mi veda'
Disse scherzando e grattandosi la testa.
Naruto:'ti fidi di me?'
Disse fissandola con i suoi occhi chiari. Fece cenno con la testa rimanendo imbarazzata nello spazietto che si era creata su quel letto, rannicchiata e chiusa nelle sue spalle quasi volesse evitarlo. Il ragazzo gli prese il braccio e tento di alzargli la manica, ma con scarso risultato. Hinata mugugno un po sentendo la manica strusciare sulla ferita che tra l'altro non andava più su di cosi. Percipi passivamente forse delle scuse da parte del biondo, ma non gli diede peso, era troppo impegnata a fissare un punto fisso che aveva creato sulle sue gambe per non incrociare lo sguardo dolce di lui.
Naruto:' ti chiedo scusa.. Vieni qui..'
Si avvicino lui al suo posto fissandole la cerniera del giacchetto, e delicatamente comincio a far scendere la zip sul suo petto con lentezza costante. Si pote vedere un leggero rossore su di lui, forse perché improvvisamente si era accorto della femminilità della ragazza o comincio a pensare anche lui alla situazione come un normale ragazzo non più Baka.. Il rossore della ragazza si fece più intenso e quando gli sfilò quel giacchetto non pote che distogliere lo sguardo per non far vedere la sua espressione nervosa e tesa. Prese dell'ovatta impregnato di disinfettante e con essa tampono la ferita cercando di non farle male. Aveva uno sguardo concentrato nella sua 'missione' mentre lei lo vedeva di sfuggita con la coda dell'occhio.. Nessuno aveva il coraggio di fiatare interrompendo quel momento, creatore di due respiri affannosi nella pesante ma delicata aria. La ferita fu coperta da una benda sorretta da una garza che vi mise dopo. Passo delicato la mano su di essa e con un'inaspettato gesto gli bacio delicato quel punto, che rese percepibile i forti battiti del cuore della giovane. Alzato lo sguardo porto i suoi occhi che trasparivano un'ardente voglia di possessivita su quelli candidi di lei. Non ci furono parole ma entrambi capirono come la scena sarebbe finita. Quelle soffici labbra di ragazzo finirono per impadronirsi di quelle carnose di lei, avvolta in un abbraccio del momento, senza che nessuno capisse il perché, ne il come tanto meno il quando.. Quel ricordo appannato da un velo di mistero lascio i due nel loro momento tanto sperato quanto atteso.