Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Soly_D    07/11/2012    11 recensioni
«Ma a me piace così com’è...», confessò Naruto.
«Non dico di trovartene una come la Hyuuga, ma almeno una che sia degna dell’Hokage!».

[NaruSaku]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore: Soly Dea
Titolo: Don’t change for me
Tipo di coppia: het
Coppia: Naruto/Sakura, accenni Shikamaru/Ino
Rating: giallo
Avvertimenti: //
Trama: una conversazione origliata da Ino indurrà Sakura a cambiare look per far felice Naruto.
Note dell'autore: la storia è ambientata in un ipotetico futuro del manga dove Naruto è finalmente Hokage e sta con Sakura.
Spero di ricevere una vostra opinione.





Don’t change for me


Rimbombando tra le pareti dell’ormai familiare corridoio dell’immenso edificio, il rumore dei vertiginosi tacchi a spillo accompagnava l’avanzare della splendida kunoichi dai lunghi capelli biondi verso l’ufficio dell’Hokage.
Questa Shikamaru me la paga!, pensò tra sé e sé. Vedremo se la prossima volta avrà il coraggio di mancare ad un nostro appuntamento!
Ino arrivò davanti alla porta, fece un lungo respiro profondo e mise la mano sulla maniglia, pronta per irrompere senza preavviso nell’ufficio e osservare le facce perplesse dei presenti – oltre a quella impaurita di Shikamaru, ovviamente.
«Naruto, devi lasciarla».
La bionda ritirò subito la mano e aggrottò le sopracciglia. Incuriosita, poggiò un orecchio sulla porta e attese che l’Hokage rispondesse.
«Te l’ho già detto... Non ce la faccio... Ci sono affezionato fin da quand’ero piccolo!».
Ino sgranò gli occhi e si portò una mano alla bocca, cominciando ad intuire di cosa si stesse parlando nell’ufficio della più importante autorità di Konoha.
«Lo so, ma non potete andare avanti così. Tu e Sakura avete bisogno di... staccare la spina, ecco».
Non era giusto origliare e Ino lo sapeva, ma quelle parole la convinsero che sarebbe stato meglio non interrompere la conversazione e captare quanto più poteva, in modo da riferire tutto a Sakura.
«Cosa vuoi dire?».
Ci fu un momento di pausa e la bionda si rispecchiò nella risposta di Naruto.
«Quando io e Ino siamo venuti a mangiare da voi», spiegò Shikamaru con calma, «Abbiamo subito notato il vostro disagio nell’accoglierci e servirci la cena».
Con un veloce movimento della testa, Ino fece ondeggiare la chioma dorata e incrociò le braccia al petto, annuendo convinta. Ricordava benissimo la tensione di quella sera, ma non riusciva ancora a capire quali ragioni ci fossero dietro. Fortunatamente, c’era Shikamaru in quelle situazioni.
«Disagio?», ripetè Naruto perplesso.
«Sì», ribatté l’amico tranquillamente. «Continuavate a lanciarvi occhiatacce e sguardi d’intesa».
Naruto fece per parlare, ma Shikamaru lo bloccò ancora.
«È ora di cambiare, non credi anche tu? E poi sei l’Hokage: non ci metterai molto a trovarne un’altra!».
Ino sospirò, una mano sul fianco e l’altra poggiata sulla porta. Non avrebbe mai immaginato che partirsi da casa per urlare contro Shikamaru le avrebbe fornito simili informazioni. Già immaginava la faccia di Sakura quando le avrebbe riferito tutto. Proprio ora che la medic-ninja si era resa conto di ricambiare i sentimenti del suo fedele compagno di team, egli dubitava di voler stare con lei. Tutto per colpa di Shikamaru, pensò Ino furibonda.
«Ma a me piace così com’è...», confessò Naruto.
«Non dico di trovartene una come la Hyuuga, ma almeno una che sia degna dell’Hokage!».
Ino strinse i pugni lungo i fianchi e si chiese come avrebbe reagito se un giorno Shikamaru le avesse detto di non volerla più nella sua vita: confessare a Sakura che Naruto l’avrebbe presto lasciata sarebbe stata una delle imprese più ardue della sua vita.
«Grazie, Shikamaru», concluse l’Hokage con evidente amarezza. «Ci penserò».
Il rumore della sedia che veniva spostata e quello dei passi che raggiungevano la porta indussero Ino ad allontanarsi immediatamente dal palazzo dell’Hokage e tornare a casa, dimenticando completamente lo scopo della sua uscita. Quella notte avrebbe pensato alle parole giuste da dire a Sakura e la mattina successiva sarebbe passata a casa sua per parlarle.

*****

«Buongiorno, Ino-pig!».
Ino alzò di scatto la testa e sbatté contro la cassa del bancone, imprecando subito dopo a causa del dolore e sollevandosi da terra con fatica.
«Giornata storta, eh?».
Sakura se ne stava davanti a lei, il sorriso stampato sulle labbra e l’aria felice.
Evidentemente, Naruto non le aveva ancora parlato.
«Già... E tu? Come mai così felice?».
Sakura arrossì lievemente e poggiò i gomiti sul bancone, specchiandosi nelle iridi azzurre dell’amica. «Naruto mi porta a cena, questa sera. Ha detto che vuole parlarmi di...».
«...Una cosa importante», la precedette Ino.
Sakura inarcò le sopracciglia e assottigliò gli occhi.
«Tu come fai a saperlo?».
«Intuito femminile».
La ragazza dai capelli rosa annuì, poco convinta, e si avvicinò ai fiori in vendita.
Ino la seguì a ruota, cercando di trovare il coraggio per parlarle della questione di Naruto.
«Mi dai un mazzo di quelle?», chiese Sakura indicando delle gardenie bianche. «Starebbero bene nel vaso sul tavolo».
Ino eseguì meccanicamente l’ordine, mentre l’amica la osservava un po’ perplessa.
«Sicura di stare bene?».
La bionda annuì, porgendo i fiori all’amica.
«È successo qualcosa con Shikamaru, per caso? A me puoi dirlo, Ino-pig».
La ragazza sorrise forzatamente e sospirò, abbassando lo sguardo.
«A me non è successo niente... Ma ad altri sì».
Sakura fece per parlare, ma Ino la bloccò nuovamente.
«O la va, o la spacca», annunciò allontanandosi dal retro del bancone e raggiungendo l’amica. Respirò profondamente e strinse forte le mani della kunoichi. «NarutoHaIntenzioneDiLasciarti».
Il sorriso sul volto di Sakura si spense nel giro di pochi secondi.
«Non ho capito niente!», esclamò mentre la vena sulla sua tempia cominciava a pulsare violentemente. «E lasciami le mani, non sono una bambina!».
Ino fece come le aveva detto l’amica e incrociò la braccia al petto, facendo schioccare la lingua contro il palato.
«Ieri mi dirigevo verso l’ufficio di Naruto, quando ho sentito Shikamaru che gli consigliava di lasciarti perché l’Hokage si meriterebbe una come Hinata. E il tuo fidanzato è d’accordo».
La mano di Sakura strinse forte il mazzo di fiori fino a spezzare tutti gli steli e far cadere per terra, una dopo l’altra, le gardenie che quella sera avrebbe messo a tavola. La ragazza alzò gli occhi al cielo, poi li abbassò e infine li puntò minacciosamente contro Ino.
«Hai intenzione di morire, Ino-pig?».
La bionda abbandonò le braccia lungo i fianchi e sgranò gli occhi.
«Ed io che c’entro?! Prenditela con Shikamaru: è lui che ha convinto Narut-!».
Non fece in tempo a terminare la frase che Sakura le si era avventata contro e non sembrava voler smetterla di strangolarla senza pietà.
«Dimmi che stai scherzando, avanti!».
Ino scosse energicamente la testa, divincolandosi nella presa ferrea dell’amica – ex amica? – ma nulla poteva contro la sua forza smisurata.
«E’ la verità! Se mi lasci, ti spiego tutto per filo e per segno».
Sakura sembrò convincersi delle parole della bionda e la lasciò andare, mentre cominciava già a sentire gli occhi umidi e il cuore pesante.

*****

«Mi stai dicendo che preferirebbe una come Hinata?».
Ino annuì afflitta e poggiò una mano sulla spalla dell’amica.
«Anch’io, all’inizio, non volevo crederci... In fondo, Naruto ha sempre dimostrato di non essere interessato all’aspetto fisico».
La vena sulla tempia di Sakura riprese a pulsare minacciosamente.
«Cosa vorresti insinuare?! Non sono abbastanza... attraente?».
La risata di Ino fece innervosire ancora di più Sakura.
«Dico solo che forse, maturando, si è reso conto di pretendere una fidanzata un po’ più... formosa, ecco. Come Hinata!». Si pentì subito della sua riposta: la delusione negli occhi di Sakura cominciava ad essere evidente.
«Ma lui è innamorato di me dai tempi dell’accademia...».
«Anche tu credevi di amare Sasuke-kun», spiegò Ino con aria di chi la sa lunga. «E invece ora...».
Sakura batté un pugno sul bancone, facendo tremare tutti gli oggetti poggiati su di esso, e poi si diresse verso l’uscita, mormorando un «Grazie, Ino-pig», prima di uscire dal negozio.
La bionda cercò di fermarla, ma capì che le serviva solo un po’ di tempo per assimilare la notizia.
Non finisce qui, si disse risoluta.

*****

Come aveva fatto a non accorgersi di niente?
Stesa sul divano dal tessuto rovinato qua e là, Sakura pensava con gli occhi fissi sul soffitto e la mente piena di immagini confuse. Per tutto il giorno aveva cercato di tirare fuori qualche ricordo degli ultimi giorni che potesse confermare le intenzioni di Naruto, ma era certa di non aver mai notato niente di sospetto. Nello stesso modo in cui, da piccola, non avrebbe mai creduto di poter amare Naruto in futuro, ora non riusciva proprio a credere che i sentimenti del biondo fossero cambiati. Cosa avrebbe dovuto dirgli quando sarebbe tornato a casa? Cosa sarebbe successo tra loro due? Naruto l’avrebbe davvero lasciata per mettersi con Hinata?
Mille dubbi affollavano ancora la mente della giovane medic-ninja, quando sentì bussare alla porta e svogliatamente si preparò a raggiungere lo sfortunato ospite.
«Fronte-spaziosa!».
Ino, la chioma più bionda del solito e il sorriso più scintillante che mai, se ne stava sull’uscio di casa Uzumaki con due valigie alle mani e un’enorme borsone a tracolla.
«Pronta per rivoluzionare il tuo look?».
Sakura la squadrò da capo a piedi.
«Cosa intendi esattamente?».
Ino rise ed entrò in casa. «Far cadere nuovamente Naruto ai tuoi piedi».
Sakura rivolse un’ultima occhiata alle valigie traboccanti di trucchi e accessori vari e al borsone ripieno di vestiti.
«Ci sto».

*****

Avanzando verso la sua camera, Sakura si pentiva sempre di più di essersi lasciata sopraffare dalle manie di bellezza della sua amica d’infanzia. I tacchi facevano male, il vestito le andava stretto e i capelli le ricadevano sul viso, provocandole un fastidioso prurito agli occhi.
«Una donna non è donna senza i tacchi, il vestito non è stretto ma attillato e i capelli sono uno dei punti fondamentali per attirare gli uomini», le aveva saggiamente detto Ino. E Ino se ne intendeva, Sakura lo sapeva bene. Semplicemente, non si sentiva a suo agio con quegli abiti addosso: non era lei, non era la Sakura di cui Naruto si era innamorato anni prima. Come avrebbe fatto a riconquistarlo cambiando completamente look?
La ragazza raggiunse la sua camera e aprì l’armadio, posizionandosi di fronte allo specchio di una delle due ante.
In un secondo, tutte le sue paure sparirono nella nulla.
Davanti ai suoi occhi, vi era un’altra persona: diversa da Sakura, sì, ma anche molto più attraente, al pari di Ino e forse anche di Hinata.
Gli occhi smeraldini e le labbra carnose erano evidenziate da un leggero velo di trucco. I capelli lasciati liberi terminavano in piccoli boccoli che si intracciavano sulle spalle scoperte, mentre il vestito di un rosso acceso evidenziava le sue forme ormai mature, non prosperose ma visibilmente morbide e sode. Il vestito le arrivava a metà coscia, lasciando scoperte le lunghe gambe nivee e intonandosi con un paio di sandali neri dal tacco alto.
Ino aveva fatto proprio un bel lavoro e Sakura si sentì improvvisamente più forte e più sicura di se stessa.

*****

Reduce da una lunga giornata di lavoro, l’Hokage si bloccò davanti alla porta di casa sua e assunse un’aria stralunata nel notare che tutte le luci erano spente.
Entrò e accese quella dell’ingresso, guardandosi intorno con aria circospetta per poi proseguire verso la sala da pranzo. «Sakura-chaaaaan?», urlò in attesa di risposta.
Che si fosse dimenticata del loro appuntamento di quella sera?
Raggiunse la camera da letto ma questa volta non accese la luce. Poggiò la giacca su una sedia e infine si lasciò cadere sul letto, chiudendo gli occhi per un istante e godendo del sollievo che il morbido materasso donava alle sue membra stanche.
«N-Naruto?».
L’Hokage balzò dal materasso e si voltò, intravedendo nel buio gli occhi di Sakura che lo fissavano.
«Sakura-chan, allora sei qui!». Si avvicinò e la baciò dolcemente sulle labbra, avvertendola irrigidirsi sotto il suo tocco.
Poi si alzò dal letto e accese la luce, regalando alla ragazza un dolce sorriso che la mise più in imbarazzo di quanto già non lo fosse – sorriso che si dissolse nel momento in cui lo sguardo del biondo ricadde sulla scollatura di Sakura e sullo spacco della sua gonna, lasciando il posto ad un’espressione sbalordita e allo stesso tempo entusiasta. Perchè Sakura, non solo era vestita e truccata in maniera provocante, ma se ne stava addirittura con le bretelle del vestito abbassate e le gambe accavallate.
«Sakura-chan?», mormorò Naruto avvertendo un improvviso calore sia alle guance che al basso ventre. Deglutì subito dopo, constatando che l'unico sogno erotico della sua vita stesse per diventare realtà.
Sakura si sforzò di sorridere in maniera sensuale, come le aveva insegnato Ino, e si trascinò giù dal letto per raggiungere il ragazzo ancora immobile a causa dello stupore. Lo prese per mano e lo fece sedere sul letto.
«Devo parlarti», annunciò solenne.
«Anche io», rispose Naruto con lo sguardo che cadeva a tratti sugli occhi della ragazza e a tratti sulle forme ben visibili anche da sopra il vestito.
Sakura prese un respiro profondo e puntò gli occhi in quelli del biondo. Subito la sua mente tornò a qualche tempo prima, al momento in cui si era accorta di ricambiare gli stessi sentimenti che il ragazzo aveva sempre provato per lei. Era stata dura accettare la fine della cotta per Sasuke e l’inizio del suo amore per Naruto, ma forse aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe andata a finire così.
Sasuke era stato riportato a Konoha, Naruto era diventato Hokage e lei vi condivideva ogni singolo giorno. Non riusciva a credere che, dopo tanti sforzi per conquistarla, il biondo avesse cambiato idea su di lei e avesse addirittura esplicitato di preferire una come Hinata.
Il dolore causato dai tacchi alti e dal vestito troppo attillato era niente in confronto a ciò che provava dentro da quando Ino le aveva dato la brutta notizia. Sakura amava Naruto, forse lo aveva sempre amato e se ne era resa conto troppo tardi: avrebbe fatto di tutto pur di riconquistare il suo cuore.
«Io...», cominciò con un sorriso amaro. «So che vuoi lasciarmi».
Naruto sgranò gli occhi e spalancò la bocca, allungando un braccio verso la ragazza con l’intenzione di volerle parlare, ma Sakura lo bloccò con uno sguardo.
«Forse non sono attraente come Hinata o sensuale come Ino, ma io ti amo».
L’espressione del biondo si addolcì lentamente.
«Ed è per questo che mi sono conciata così», concluse la ragazza, quasi si sentisse colpevole di aver trasgredito alle sue regole. «Mi sono affidata ad Ino, ma l’ho fatto solo per te».
L’espressione di Naruto non mostrava più alcuna emozione.
«Allora... ehm... ti piaccio?», chiese Sakura un po’ titubante.
Il biondo si alzò dal letto sorridendo e avvolse la vita della fidanzata tra le sue braccia, facendo aderire perfettamente i loro corpi. «Certo, Sakura-chan! C’è solo un piccolo problema...».
Sakura gli rivolse un’occhiata perplessa.
«Perché dovrei lasciarti?», fu la semplice risposta di Naruto.
«Non fare finta di niente, baka!», era tornata la solita, Sakura. «Ieri Ino ha sentito tutto: tu hai detto a Shikamaru che vuoi lasciarmi», e qui la voce divenne leggermente rauca.
Naruto si staccò dalla ragazza e la fissò con sguardo scettico. «Ma non è vero, Sakura-chan! Avrà senz’altro capito male!».
Sakura incrociò le braccia al petto e Naruto ebbe improvvisamente timore della vena pulsante sulla tempia della kunoichi. «E di cosa stavate parlando, allora? Sentiamo un po’».
«Di questa casa!», spiegò Naruto con disinvoltura. «Shikamaru mi ha consigliato di traslocare perché ormai non si regge più in piedi!».
Se avesse potuto, la mascella di Sakura sarebbe cascata per terra.
«E allora cosa c’entra il fatto che preferisci una come Hinata?!».
Naruto rimase immobile per pochi secondi, poi si diede una manata in faccia e rise.
«Stavamo semplicemente confrontando villa Hyuuga con questa casa!».
Un lieve “Oh” di stupore uscì dalla bocca di Sakura nel momento in cui si rese conto dell’enorme equivoco in cui si erano imbattute lei e Ino – o meglio, quando comprese che l’amica aveva causato un completo disastro. Si ripromise di non dubitare mai più di Naruto.
«Certo che Ino ha fatto proprio un ottimo lavoro!», commentò il biondo con un sorriso malizioso.
Sakura arrossì istintivamente e pensò che forse avrebbe lasciato correre per quel giorno, ma l’indomani la kunoichi dai capelli biondi ne avrebbe pagato le conseguenze.
«Che ne dici di dire definitivamente addio a questa casa?».
Naruto annuì convinto. «Cos’hai in mente?».
«Non mi sono vestita in questo modo senza un motivo», rispose la ragazza portando una mano sulla bretella del vestito.
Naruto la baciò e insieme si stesero sul letto. «Sai che ti amo, vero Sakura-chan?».
Lei allacciò le braccia intorno al collo del biondo e gli restituì il bacio.
«Mi piaci così come sei. Non devi cambiare per me», concluse l’Hokage.
Sakura sorrise. «Preferisci che vada a mettermi qualcosa di più comodo e meno scollato, allora?».
Naruto spalancò gli occhi e scosse la testa.
«Fa bene cambiare, ogni tanto!».
Quello che ne conseguì, né Sakura né l’Hokage lo avrebbero dimenticato tanto facilmente.

*****

Shikamaru e Ino passeggiavano tranquillamente per le vie di Konoha quando l’eco di un lontano «SHANNARO!» attirò la loro attenzione, costringendoli a voltarsi. Nel momento in cui si rese conto che Sakura correva incontro a lei, Ino avvertì il presentimento di aver combinato qualcosa di grosso e non ci pensò due volte a darsela a gambe, dando buca al suo geniale ma immensamente pigro fidanzato.

  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Soly_D