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Autore: Arriellinda    07/11/2012    1 recensioni
Una diciassettenne. Un passato devastante. Una verità sconvolgente.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'' Ero lì, da sola. Al freddo. Correvo. Ero stanca, ma continuavo a correre, la luna mi sussurrava di fermarmi.
Di smetterla di correre. Mi diceva che tanto era inutile. Loro mi avrebbero preso, e mi avrebbero ucciso.
E forse sarebbe stato meglio. Correvo sempre più forte, sempre più veloce.
Talmente veloce da non accorgermi del grande sasso che c'èra di fronte a me.
Inciampai, caddi per terra.
Tentai di rialzarmi, ma fù inutile. Loro erano già li vicino a me.
Uno di loro si avvicinò, mi abbassò la testa e affondò i suoi canini nel mio collo.
Iniziai ad urlare, ma nessuno poteva sentirmi.
Esalai il mio ultimo respiro, la mia vista si appannava sempre di più.
E poi il buio.''

Mi  alzai , ansimante, dal letto, mi toccai la fronte. Ero tutta sudata. L'avevo fatto di nuovo. Avevo fatto di nuovo quel sogno. Lo stesso sogno che facevo da quasi 4 anni. Lo stesso sogno che continuavo a fare fin dall'inizio della mia amnesia. 
Già, la mia amnesia. Mi chiamo Ariel Taylor, e ho 17 anni. Molte persone considerano 'stupido' il mio nome, ma per me non lo è affatto. Anzi, ha un bel significato. Mia madre diceva che Ariel era il nome di un angelo, e significa 'Leone di Dio'.
Mia madre. Dio, quanto mi manca. Mi manca lei, mi manca mio padre, mi manca mia sorella. Mi manca sapere cosa gli è successo. La mia amnesia è iniziata il giorno in cui qualcuno, o qualcosa, ha ucciso tutta la mia famiglia. Io non mi ricordo nulla di quel giorno.
Mi ricordo solo che quella mattina mi svegliai, scesi giù in cucina pronta a fare colazione, e poi... E poi nulla. Il vuoto. Mi sono risvegliata in una stanza che non mi apparteneva, una donna, sulla 40ina d'anni si avvicinò a me e mi disse testuali parole; 'Ariel, i tuoi genitori e tua sorella sono morti'. Me lo disse così, di getto. Senza neanche pensare a cosa potrei aver provato. Me lo disse e basta.
Sono 4 anni ormai che vivo in quest'orfanotrofio. O meglio, in quest'inferno. Ma non sapevo ancora, che quella mattina sarebbe cambiato tutto. 

- Ariel Taylor è richiesta nello studio della direttrice - Disse una voce che conoscevo molto bene. Era la voce di Asia, la donna delle pulizie. Anche se in verità faceva un po di tutto in quell'istituto.                                                                                                                                                                                                                    - Perchè la direttrice vuole parlarmi ? - Dissi fra me e me. E senza neanche accorgermene mi ritrovai già davanti alla porta del suo studio. Bussai, una voce da dentro, un pò roca, mi disse di entrare. 
- Voleva vedermi ?-
- Si, accomodati. Ho chiesto di vedere te per prima perché sei l'unica a cui abbiamo già provveduto- 
- Mi scusi... Provveduto per cosa ?- 
- Per il trasferimento, ovviamente.- .- L'istituto non ha abbastanza fondi per poter continuare ad esistere, quindi nel giro di un mese l'orfanotrofio chiuderà.  
- E.. E io ? Gli altri ? Dove andremo tutti ? - 
- Ognuno di voi verrà spostato in istituti diversi. Su dove andrai tu ci abbiamo già pensato. -
- E dove andrò ? -
- In un istituto che si trova in un paesino chiamato Mystic Falls.- 
- Dove ? Non l'ho mai sentito nominare.- 
- Beh, è un pò lontano. Si trova in Virginia. -
- Come in Virginia ? Così lontano ? Io non voglio lasciare questo posto. Questo è il posto dove ho vissuto con i miei per 13 anni, non voglio andarmene.-
-Beh, purtroppo dovrai farlo. Partirai già domani all'alba., ti daremo una mappa con delle indicazioni che ti serviranno una volta arrivata per farti raggiungere l'istituto. Ora puoi anche andare- 

Mi alzai dalla sedia e senza neanche dire una parola me ne andai di fuori. Quella città era il luogo dove ero nata, il luogo dove ero cresciuta. Ma ripensandoci, era anche il luogo dove avevo sofferto. Quella città mi aveva dato tutto, e poi me l'aveva portato via. 

-Forse non è una cattiva idea- Pensai. - Forse mi farà bene cambiare vita. Ricominciare tutto da capo. 

La direttrice aveva detto che sarai partita all'alba del giorno dopo, quindi dovevo sbrigarmi a preparare la valigia.
Tanto non ci avrei messo molto. Avevo poche cose. E non dovevo neanche passare la serata fra saluti e pianti degli altri ragazzi dell'istituto.
Non andavo d'accordo con nessuno. Io non ero come loro. Ero diversa
Io stavo meglio quando stavo da sola. Anzi, ora che ci penso mi sentivo molto più sola quando stavo in mezzo alla gente, che quando stavo per conto mio.

Impiegai all'incirca 40 minuti per preparare tutto il necessario per il viaggio. Poi mi distesi sul letto e mi lasciai andare in un sonno profondo.









Angolo della ''Scrittrice'' 

Ciaoo :D Come promesso questo è il primo capitolo. Siete liberi di dire qualcunque cosa, anche che fa schifo. Anche perché sarei d'accordo con voi. Lo so che è molto corto, ma il prossimo sarà decisamente più lungo. Spero che un pò vi abbia iniziato ad incuriosire. Comunque grazie. Grazie a chi la recensirà, se mai qualcuno lo farà. Grazie anche a chi la leggerà solamente. :)
 
  
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