Una nuova vita per Bridget Evans

CAPITOLO  1


Sono le 10.30,l’aereo era decollato da un pezzo. Destinazione INGHILETERRA,LONDRA.
Londra è stata fin da piccola la città che desideravo visitare e finalmente ora sto realizzando il mio sogno. Mi sto trasferendo li,ho finalmente trovato un ottimo lavoro nel locale più popolare e conosciuto di Londra,Hard Rock Cafè.
Era da un pezzo che aspettavo la risposta per questo lavoro e due settimane fa ho ricevuto una lettera,direttamente dallo staff,che confermava il mio ingresso nel locale.
Ops scusate non mi sono ancora presentata. Sono Bridget Evans,sono nata in Italia,mio padre è italiano,mia madre è inglese. Ho 18 anni,ho frequentato il  liceo classico della mia città.I miei genitori hanno deciso alla mia nascita di darmi un nome inglese,loro sono stati sempre affascinati dall’Inghilterra e,mio padre in particolare,ama l’accento inglese. Da bambina si divertivano a farmi pronunciare le parole inglesi e quando ne sbagliavo qualcuna ridevano,a volte fino a piangere. Un anno a carnevale mi hanno persino vestita da regina Elisabetta,avevo 3 anni…ero buffa!
Poi sono cresciuta e mi hanno iscritta ad una scuola di inglese privata,dove ho imparato a parlare perfettamente l’inglese già all’età di 12 anni. A 13 anni ho frequentato il liceo classico e qui ero la prima della classe in tutte le materie,soprattutto inglese. Poi a 18 anni mi sono diplomata con il massimo dei voti in tutte le materie e ora mi ritrovo su un aereo diretto per Londra.
Questa mattina la sveglia è suonata alle ore 07.00 in punta,le valige erano già pronte da una settimana, ma tante cose dovevano essere preparate ancora. I miei genitori erano emozionatissimi per la mia partenza anche se gli sarei mancata tanto e anche se non l’avevano mai detto prima,lo sapevo già.
Alle 09.30 ero già in aeroporto,ero così felice. Ho aspettato con ansia l’arrivo dell’aereo e dopo circa un’oretta eccolo che attera pronto per portarci dritti a Londra. Una volta salita sull’aereo mi sono seduta al mio posto,vicino il finestrino…il mio preferito. Con la testa appoggiata al finestrino immaginavo il mio arrivo in città,la mia vita e il fatidico giorno in cui incontrerò loro,i miei idoli. Ah scusate non vi ho ancora detto che i miei idoli sono i ONE DIRECTION. Trovavo in loro tutto ciò che nessuno poteva darmi. Loro rendevano felici le mie giornate,loro mi hanno resa ottimista,loro colmavano i vuoti che avevo dentro,così come loro hanno cambiato la mia vita.
Devo tutto alla loro musica,ai loro testi,alle loro voci e ai loro cuori. Bhe si hanno dei cuori grandissimi,pieni d’amore che donano a noi fans ogni giorno. Non ho mai avuto l’opportunità di incontrarli,di dirgli quanto sono indispensabili nella mia vita e quanto li amo. Mi hanno fatta crescere e soprattutto capire cose che prima ignoravo,cose come il significato del vero amore,della vera amicizia e della bellezza che non conta. Si,loro sono i miei idoli.
Nell’aereo ho conosciuto una ragazza davvero simpatica. E’ seduta al mio fianco,il suo nome è Hope. Anche lei italiana nata da madre inglese e padre italiano. E’ una ragazza semplice,carina e divertente,per quasi tutto il viaggio abbiamo parlato e abbiamo scoperto che molte cose ci accomunano. Anche lei directioner,ma oltre ai gusti musicali ci accomunano pensieri,gusti alimentari,look…!
Ecco finalmente dal finestrino dell’aereo si intravede la fantastica Inghilterra,Hope dormiva così la sveglio.
Io:’’Ehi Hope svegliati!Guarda l’Inghilterra è sotto di noi,siamo arrivate’’
Hope:’’Caspita ho dormito per parecchio,mi sono addormentata ed eravamo a Milano!...Dio il mio sogno si sta avverando.’’
Io:’’Il nostro!’’
Sono le ore 12.30,l’aereo atterra…SIAMO A LONDRA.Scendiamo dall’aereo,nessuno ci aspetta fuori l’aeroporto,così prendiamo un TAXI. Non avevo mai preso un taxi,quelli di Londra ovviamente.
Io:’’Che ne dici di affittare una camera in hotel insieme?Io sono sola tu anche,ci facciamo compagnia!’’
Hope:’’Ottima idea’’
Conosco bene Londra,anche se non ci sono mai stata prima d’ora. Mia madre me ne ha parlato tanto,mi ha sempre mostrato delle vecchie fotografie. Ormai era la mia nuova casa.
DRIIN,squilla il cellulare,è mia madre.
Io:’’Ehi mamy’’
Mamma:’’Ciao amore,come va?’’
Io:’’Tutto bene,siamo appena arrivate a Londra, avevi ragione è bellissima’’
Mamma:’’Siamo?Ma con chi sei?’’
Io:’’Ah perdonami non ti ho detto che in aereo ho conosciuto Hope,una ragazza italiana.’’
Mamma:’’Bene,qualcuno che ti fa compagnia,li non conosci nessuno.’’
Io:’’Mamy scusami ma devo lasciarti,ti richiamo io questa sera. Salutami papy,vi voglio bene’’
Mamma:’’Te ne vogliamo anche noi,ci manchi già’’
Io:’’Anche voi,ciao mamy!’’
Non sapevamo dove alloggiare e il tassista continuava a chiederci dove fossimo dirette. Nessuna idea,ma mi venne in mente quell’hotel nei pressi del London Eyes,il famoso Occhio di Londra.
Io:’’Al London Eyes grazie!’’
Hope:’’Come?’’
Io:’’Fidati di me,non ti deluderò’’
Hope:’’Mi fido’’
Tassista:’’Finalmente ragazze,il tassometro gira’’ Disse sorridendo.