Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Yuliya    07/11/2012    15 recensioni
Bella, intelligente e ricca, Demi Lovato sembrava riunire in sé alcuni dei vantaggi migliori dell'esistenza.
All'apparenza perfetta, era invidiata da tutte le ragazze e desiderata da tutti i ragazzi.
E se in realtà fosse una maschera costruita con cura e dedizione?
Se fosse una debole foglia in balia del vento?
Beh, allora basterebbe una folata leggermente più potente per farla cadere.
[Demi/Niall]
{IN REVISIONE}
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dipendenza







 
L'uso delle droghe può determinare l'insorgenza di fenomeni di dipendenza fisica e/o psichica, definita come tossicodipendenza.
In egual maniera Niall era diventato come una droga, da cui io ero inesorabilmente dipendente.
Ogni secondo vivevo di lui, della nostra amicizia, del nostro rapporto.
Con lui tornavo finalmente a respirare.
Niall profumava di libertà, di pagine ingiallite e progetti squisitamente allettanti.
Era un toccasana, una medicina che aveva guarito le ferite della solitudine, cicatrizzando il dolore che per anni mi ero trasportata.
 

“Domani mattina ti passo a prendere e andiamo a scuola insieme. Niente storie!" lessi il messaggio che mi aveva inviato su Facebook, trattenendo a stento una risata.
"Va bene, ma non darmi la colpa se arriviamo in ritardo! Sono una dormigliona :)" 
"Ti toccherà essere pronta, altrimenti sarò costretto a farti scendere con la forza ;)" 
Ridacchiai sommessamente, portandomi una mano alla bocca.
Con Niall era tutto così semplice e genuino, che era diventato bello persino trascorrere del tempo a scuola. La mattina era il momento più spensierato di tutta la giornata, e attendevo con ansia di rivederlo, o semplicemente di varcare la soglia del liceo con lui al mio fianco per sorreggermi nel caso fossi inciampata. E non mi curavo delle malelingue che criticavano il fatto che mi stessi frequentando con una nullità, secondo l’opinione dei giocatori di football. Vivevo finalmente da tempo, e il resto era irrilevante.
Il vero problema sorgeva alla notte, dove la sua assenza mi soffocava. Ero addirittura arrivata a sognare delle mani che mi stritolavano il collo, tanto era la tensione accumulata. E mi alzavo grondante di sudore, con lo sguardo allucinato che correva a esaminare la stanza in cerca del colpevole che aveva provato a uccidermi.
Ma la realtà è che per anni mi ero uccisa da sola.
Quando tramite una persona ti attivi, brami averla al tuo fianco durante ogni singolo istante. Ma ciò non era possibile visto che ci frequentavamo da sole poche settimane.
"Demi, è pronta la cena!" urlò mia madre dal salotto, distogliendomi dai turbinosi pensieri.
"Ok, mi hai convinta! Ora vado a mangiare, a domani :) " inviai la risposta e chiusi la finestra della conversazione, improvvisando passi di danza mentre scendevo le scale.
"Tesoro, come stai? Ti vedo più serena in questo periodo." esordì mia madre, guardandomi amabilmente mentre appoggiava sul tavolo la cena fumante.
Era sempre stata una donna disponibile, un animo caritatevole e filantropo che sacrificava se stesso per fare del bene al prossimo. Credeva nel lato buono presente in ognuno di noi, e tentava di trovarlo anche nelle persone che a mio parere non lo possedevano. Era unica, peccato che non fosse molto presente nella mia vita; era quasi sempre in viaggio all’estero per compiere commissioni.
"Sì, molto." sorrisi, sedendomi ed iniziando a mangiare voracemente la cena. Improvvisamente mi si era aperto lo stomaco, e anche questo lo dovevo a quel vento di cambiamento che aveva portato Niall nella mia vita.
Per merito suo avrei vinto anche l'anoressia che da anni mi torturava.
"A proposito ho sentito papà. Ha detto che tornerà a casa tra qualche settimana." mi informò entusiasta, versando da bere ad entrambe.
Mio padre per colpa del lavoro nella moda era perennemente in giro per il mondo a sponsorizzare una certa marca italiana -Armani mi pare-.
Era un miracolo averlo a casa con noi, ma nonostante ciò gli volevo un mondo di bene. Era e sarebbe per sempre stato lui l'unico uomo della mia vita.
"Questa è veramente una grande notizia!" le risposi entusiasta, con un ampio sorriso che raramente solcava le mie labbra.
Quella sera, la mia, era gioia pura.

 
Il giorno seguente, come concordato, Niall venne a prendermi per accompagnarmi a scuola.
Puntualissimo alle 7.40 mi aspettava sotto casa, strombazzando il clackson per farsi udire.
Era impossibile non accorgersi del suo arrivo, rumoroso com'era.
"Arrivo, disgraziato!" gli urlai, sporgendomi dalla finestra.
Era semplicemente stupendo appoggiato al sedile del guidatore, con i capelli spettinati ad arte e una mano che scorreva tra essi a renderlo ancora più affascinante.
"Continuerò finché non ti deciderai a scendere. Mi dispiace solo di svegliare i vicini." rispose sorridendo e salutandomi dalla vettura.
Afferrai lo zaino, diedi un'ultima occhiata all'estranea che rideva nel riflesso dello specchio del salotto, e mi diressi saltellando all'ingresso.
"Sembra carino." commento mia madre osservando attentamente il giovane dalla tenda "E cosa più importante, ti ha fatto finalmente tornare la vecchia Demi."
"E' il mio amico. Il primo." constatai schioccandole un bacio sulla guancia prima di catapultarmi a scendere le scale.
"Finalmente! Dio esiste!" esclamò il biondo fingendosi spazientito.
"Taci, e pensa a guidare." gli risposi divertita, sedendomi sul sedile e aprendo il finestrino per  permettere così all'aria di darmi una rinfrescata. Mi sentivo le guance accaldate e avevo il fiatone, ma nonostante fossi visibilmente scossa sorridevo come una cretina.
Notai Niall osservarmi con la coda dell'occhio. "Sei bellissima, ma probabilmente non ti serve il mio parere per capirlo."
Storsi la bocca, schioccando la lingua contro il palato. "Odio sentirmi dire quella parola. Mi ricorda quanto la gente sia falsa. Sai quante volte mi sono domandata se fossi stata brutta chi sarebbe rimasto dei ragazzi che mi circondavano? Beh, la risposta l'ho trovata: nessuno."
Niall sorrise, un sorriso amaro. "La gente non sa cosa si sarebbe persa. Tu non sei solo bella esteriormente, tu sei bella anche interiormente. Sei la ragazza più saggia e sensibile che abbia mai incontrato. Io non ti avrei mai lasciata neppure se fossi stata la più brutta ragazza al mondo, perché la bellezza con l'avanzare del tempo scemerà, ma il cuore, beh quello rimarrà per tutta la vita." concluse arrossendo leggermente, probabilmente stupito dal suo stesso discorso.
"Grazie, è bello sapere che saresti rimasto." risposi spettinandogli dolcemente i capelli. Erano dannatamente morbidi, e alla luce del sole formavano piccoli riflessi ramati.
"Ohi, avevo impiegato tre ore per farmi la cresta." protestò ridendo, tentando di allontanare la mano.
"Ma non mi dire!" mormorai molestandolo maggiormente.
"Sei una strega altro che bella persona! Rimangio quanto detto in precedenza!" sghignazzò, parcheggiando l'auto davanti alla scuola.
"Sono Niall e me la tiro perché sono irlandese!" lo scimmiottai riguardo le sue origini, slacciandomi la cintura di sicurezza e sporgendomi verso di lui per fargli la linguaccia.
In sua presenza tornavo bambina, una giovane spensierata che rideva per ogni sciocchezza e che si divertiva anche in faccia al pericolo.
"Demi, non giocare sporco. Quella è l'ultima spiaggia!" rispose abbracciandomi di slancio.
Rimasi immediatamente impietrita da quel gesto, ma poi lasciai che il beneficio di quel calore inondasse ogni cellula del mio corpo. Chiusi gli occhi per gustare quel contatto tanto agognato e ascoltare i sentimenti che mi suscitava. "Lo so, ma sei così fantastico che non ho trovato altro." mi lasciai scappare con un sospiro.
"Tu di più, Demi. Di più."

 




 



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