Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Zafira    07/11/2012    4 recensioni
Da quando mio fratello era scomparso non ero più riuscito a prendere in mano nessun caso della polizia... quello era il primo dopo lungo tempo, ma c'era qualcosa di strano..... come una presenza che mancava da tempo...
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 … Ci incamminammo verso la casa.
Ero terrorizzato, mi tremavano le gambe, e sentivo che anche Laura, accanto a me, aveva paura. Era ormai da diversi mesi che avevamo messo gli occhi su quella banda di truffatori e finalmente eravamo riusciti a scoprire il loro covo. Tutto procedeva secondo i piani.
Allora perchè mi sentivo così?
Sarà stato che era notte fonda, o che quei furfanti erano noti per la loro cattiveria... Sarà stato che in fondo non ero così bravo come tutti dicevano, o che quella era la mia prima, vera, missione nella pattuglia di polizia da quando mio fratello Kevin era scomparso. Da quella notte di dieci anni fa non ero più riuscito a prendere in mano nessun caso..… era il mio chiodo fisso, un ricordo che continuava a perseguitarmi. Ci avevo messo molto tempo per riuscire a zittire quelle voce nella mia testa, e finalmente eccomi qui.
Ma stava comunque di fatto che avevo paura. Ed io, questo, non riuscivo a sopportarlo.
Ci appiattimmo contro il muro. C’era un silenzio di tomba.
Laura mi fece segno di procedere.
Era molto bella, mia moglie, con i lunghi capelli neri che ondeggiavano nella brezza notturna e quegli occhi verdi, da gatto, sempre all’erta. Eravamo sposati da due anni, ma ci conoscevamo dalla nascita. L’amavo da impazzire, era tutta la mia vita, ed ero certo che anche lei ricambiasse.
Tirai fuori la pistola. Ci avviammo alla porta, ed io con un calcio la sfondai. Entrammo cautamente…
Appena emmo fatto qualche passo nella stanza, la porta sbattè violentemente alle nostre spalle. Eravamo bloccati all'interno della casa.
Si udirono dei passi. Lentamente, dall’ombra uscì qualcuno...
Era un uomo, alto, di bell’aspetto, con i capelli lisci che arrivavano fino alle spalle. Portava lunghi stivali neri e una giacca di pelle marrone.
Sorrideva. Un sorriso strano, freddo, che invece di confortare, raggelava gli animi. Lo riconobbi subito, e il suo nome mi si chiuse in gola:
-      Kevin!! -
L’uomo mi guardò.
-      Si, fratellino mio, sei contento di rivedermi? Piaciuto il mio trucchetto per attirarvi qui?- mi strizzò l’occhio, raggelante.
-      Dovresti essere morto!- dissi con le labbra secche.
Il sorriso gli si spense in volto, e sul suo viso passò un’ombra di tristezza.
Ma durò solo un secondo, subito riprese a guardarmi con occhi infuocati.
-      Hai ragione, sai? Dovrei. Ma quando una persona viene dichiarata scomparsa, anche se per lungo tempo, non vuol dire che debba essere morta per forza, no? Sembra così semplice..… avere un po’ di pazienza... Ma in effetti, noi due lo sappiamo vero? Io non sono scomparso, caro mio… te lo ricordi?? Questa è la versione che hai raccontato alla polizia, ma non è la maledetta verità… -  cominciò a ghignare, sinistro. Provai a dire qualcosa, ma lui riprese subito con la macabra confessione.
 - Tu mi hai sparato, Eric... - sussurrò - dritto al cuore. Dieci anni fa. E tutto per una semplice rivalità in amore… - Scoccò un’occhiataccia disgustata a Laura, che si nascose dietro di me.
Mi sentii male, ora cominciavo davvero ad avere paura.
-      Senti, Kevin – farfugliai con gli occhi sgranati - mi dispiace per quello che è successo! Davvero, non avrei mai voluto che finisse così… ero solo tanto stupido, immaturo!! – oltre che nel panico. - Avevo intenzione di colpirti alla spalla, per impedirti di giocare quella partita di basket…… Mio dio, l’ho fatto solo per una partita di basket…........    è vero, ti ho sparato, ma volevo solo metterti fuori gioco per un po’. Non ci sono scuse per quello che ho fatto. Prendevo le armi come un gioco, ero solo uno stupido ragazzino… ma nonostante questo ti voglio bene! Sai che ti voglio bene! Sei mio fratello, non avrei mai voluto che finisse così!! – Le lacrime ormai scendevano copiose sul mio volto, in pochi secondi mi si era riversata addosso tutta la colpa di quello che avevo fatto, tutto quello che avevo tentato di respingere mi stava annegando in un mare di accuse...... Non avevo mai voluto la sua morte, ma ormai questo non contava. Avrei dato l'anima per Kevin, e invece era toccato a lui per un mio stupido momento di debolezza..... Gli volevo bene, con tutto me stesso, ma neanche questo ormai contava più....
Tutti questi anni per dirgli quelle tre parole, e ora dal pianto non parlavo… che ironia.
Ma Kevin non capì… anzi, non feci altro che aumentare la sua ira.
-     SOLO PER UN PO’?!! - ora stava urlando, era fuori di se. - Dieci anni ti sembrano poco??  Come mai adesso mi rispetti, eh Eric? Perchè sono d’improvviso una minaccia, o perchè sono un cadavere che cammina? Eh??!! Sai quali sono le mie condizioni, per starmene qui a fare quattro chiacchere con te?? Non potrò avere pace dai miei tormenti finchè non avrò preso la mia rivincita… Sei riuscito a mettermi fuori gioco, a farmi tacere per ben DIECI ANNI!!
Ma adesso, adesso sono qui, caro fratello, adesso tutto tutta questo cambierà!!! -
 
 E sparò.
Non mi accorsi di niente, tirò fuori la pistola così velocemente che non ebbi il tempo di reagire.
Caddi a terra, come una sgraziata bambola di cera.
Sentii Laura urlare e mio fratello dissolversi in un frastuono di strilli.
Non vedevo più niente, non mi muovevo più, potevo solo ascoltare la disperazione di Laura e pregare che quel mostro non tornasse per finire anche lei. Grazie a Dio non successe.
I rumori mi arrivavano attutiti, come se provenissero da un’altra stanza... Nonostante questo, sentii l’ambulanza arrivare e un dottore dire – Questo ragazzo non ce la farà -.
Avevo le mani bagnate di sangue, il mio sangue…
Il dolore non lo sentivo. Sapevo che stavo soffrendo, che doveva essere un’agonia avere una pallottola nel cuore... ma tuttavia non lo percepivo...
Rimanevo lì, immobile, ad aspettare la morte come se stessi aspettando un vecchio amico, comodamente seduto sulla poltrona di casa.
Era come sprofondare in un lago ghiacciato ma non sentirne il freddo.
A poco a poco i rumori si affievolirono.
Poi un profondo silenzio, un profondo silenzio calò su tutto.
 
Qualche giorno dopo la mia morte, si venne a sapere che il cadavere di un uomo era stato ritrovato nel bosco, poco lontano dal luogo dove mi avevano ucciso. Era vestito con stivali neri e giacca marrone.
Fu identificato come Kevin Tempesta, fratello di Eric Tempesta, ucciso il 7  agosto 1977 da un colpo di pistola.
Poveretto, non provo rancore verso di lui… spero che ora sia in pace.
Laura venne spesso alla mia tomba, a pregare, portare fiori e, talvolta, a raccontarmi come le era andata la giornata. Si risposò nove anni dopo con un brav’uomo, un certo Samuele Michieli, ed ebbero due splendide bambine: Marta e Alice. Visse a lungo nel lusso e nella felicità, e quando morì di vecchiaia, alla veneranda età di novantasei anni, e mi raggiunse, sembrava che il tempo si fosse fermato: lei era ancora come prima, giovane e bella come la ricordavo in quella calda estate del 1987.
I suoi occhi verdi incrociarono i miei, senza distogliere lo sguardo.
Ci prendemmo per mano e iniziammo a danzare.
E ballammo, ballammo, mentre delicati petali di rosa ci turbinavano attorno e una soave musica riempiva l’aria. Ballammo, finchè lei non si fermò, e con voce dolcissima mi disse – Sono contenta che tu mi abbia aspettato-. Risposi a occhi cocchiusi, ridacchiando – E dove altro potevo andare?-.
Le feci l’occhiolino, lei sorrise e riprendemmo a danzare.











Ecco qua, vista la lunghezza del testo se vi dicessi che ci ho messo anni a scriverlo non mi credereste! La seconda parte era pronda da anni, dalla terza media addirittura, scritta di getto in un momento di ispirazione :)P La prima parte l'ho aggiunta in seguito, e vi assicuro che è stato un lavoraccio, perchè non sono abituata a lavorare con i dialoghi... ho fatto una fatica boia a rendere la cosa decente! XD So di avere delle pecche, quindi chiunque abbia dei consigli per aiutarmi a migliorare è il benvenuto! :) un bacio,
Zafira :) :)
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Zafira