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Autore: aryabrightmore    07/11/2012    3 recensioni
"Ti piace proprio il cioccolato eh?" le chiese alludendo al fatto che rispetto al giorno prima aveva sostituito il cocco col pistacchio, optando però di nuovo per il fondente.
Lei per tutta risposta annuì "Non per niente mi piacciono i tuoi occhi" affermò tranquilla dopo aver dato un'altra leccata.
..... non che l'amasse eh, intendiamoci. Ma c’era qualcosa nei suoi occhi, nella sua voce, nel suo sorriso o, più semplicemente, in lei, che lo affascinava inspiegabilmente e non era affatto una brutta sensazione. Semplicemente lo lasciava un po’ spiazzato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arya says:

questa one shot è senza senso, per certi versi. Nel senso che non ha ne capo ne coda: mi è balenata l'idea in testa e non ho resistito a metterla per iscritto. Il finale è volutamente incerto, devo ancora decidere se lo abbandonerò al suo destino o aggiungerò qualche capitolo e farne una mini-long.
Per quanto riguarda lo stile, noterete subito che è molto "minimal", in quanto manca di descrizioni dettagliate sia per quanto riguarda le ambientazioni sia per ciò che concerne i personaggi e le azioni che essi compiono. Questo perchè volevo far si che il tutto risultasse un po' "soffuso", ma non so se ci sono riuscita, ditemelo voi! 
Ho cercato comunque di mantenere la narrazione molto lenta e soft, per il motivo sopracitato. 
Ora, sperando di non avervi già fatto addormentare, vi lascio alla storia.


Good reading

...and please tell me what you think!

 
Proprio come il Cioccolato - Just like Chocolate; 
 
 
La ragazza camminava per le strade di Londra, avvolta in uno svolazzante vestito azzurro. Era raro poter indossare capi del genere nella capitale inglese, ma quel giorno era perfetto: il sole si stagliava imponente sui tetti, mentre una leggera brezza rendeva la giornata davvero piacevole. Certo, niente a che vedere con le temperature californiane alle quali era abituata lei, ma ci si poteva accontentare. 
Arya era uscita di casa presto quel giorno:
<< Vado a fare un giro>> aveva spiegato ai cugini, aggiungendo un << da sola>> dopo che questi avevano accennato ad un aspettaci, veniamo con te’.
Non che la scocciasse la loro compagnia, altrimenti non avrebbe accettato con entusiasmo l'invito a trascorrere con loro un'intera estate; il giorno precedente, quando era arrivata, dopo aver lasciato le valigie ed essersi ricomposta un po', era uscita con Zayn e Jenn, che le avevano presentato i loro amici. Arya era stata benissimo, si era già abbastanza ambientata, ma quel giorno doveva fare una cosa.
Ricordava ancora quando, all’età di sei anni, suo padre le aveva parlato per la prima volta di Londra. Era andato a darle la buonanotte e, tra una parola e l'altra, s'erano ritrovati a parlare della città inglese. << E’ la città più bella che abbia mai visto Ay-Ay, è così magica>> gli brillavano gli occhi, mentre le rimboccava le lenzuola << un giorno ti ci porterò>> le promise, e quelle erano state le sue ultime parole, seguite da un soffice bacio sulla guancia rosea della bambina. 
Il giorno dopo era andato in ufficio, come ogni mattina, e da lì non era più tornato. Un incidente stradale. Arya aveva pianto per giorni, a tal punto che le lacrime le erano quasi venute a mancare. Se avesse saputo che non l’avrebbe mai più rivisto, la sera precedente, di sicuro l’avrebbe abbracciato un'ultima volta. Ma a quell’età ancora non sapeva che la  vita è stronza, che ti separa dalle persone che più ami, quando meno te lo aspetti. 

E così quel giorno avrebbe tranquillamente passeggiato per Londra, immaginando il padre al suo fianco.
Camminò per ore, senza fermarsi da nessuna parte o avere una meta precisa, fino a quando, verso l’ora di pranzo, giunse ad un parco. 
Sdraiata sul prato fissava il cielo, che venne improvvisamente squarciato da una scia bianco latte. Doveva essere quella di un aeroplano passato di lì, pensò. Guardò il sole e ci rivide gli occhi verdi del padre mentre la fissavano severi, per poi addolcirsi in uno sguardo di comprensione per l’innocenza della bambina che aveva appena rotto un vaso. Li chiuse e li riaprì, questa volta trovandosi davanti suo padre intento a farsi la barba, mentre lei giocava con la schiuma.
Una lacrima si riversò leggera sulle sue guance.
<< una ragazza così bella in vacanza a Londra non dovrebbe piangere>> 
Arya vide un ragazzo alto e con dei profondi occhi color cioccolato sedersi accanto a lei. Lo riconobbe subito: era uno degli amici di Jenn e Zayn che aveva conosciuto il giorno prima.
<< Hey Liam, che ci fai qui?>> chiese, con la voce leggermente incrinata, asciugandosi in fretta le lacrime.
<< Niente in particolare, ci vengo spesso. Mi piace come posto>>  fu la risposta che ottenne. << e tu, piuttosto?>>
<< Avevo voglia di stare un po’ da sola >> si limitò a dire, cercano di ricomporsi del tutto.
<< mi pare che dovrai rimandare i tuoi programmi>> disse allora Liam agitando un sacchetto dal quale proveniva un intenso profumo di carne, estraendone subito dopo un panino con hamburgher e insalata << non è molto per due persone, ma ce lo faremo bastare>>.
<< No Liam, guarda, tranquillo. Mangia tu, io non ho fame>>
<< Non è vero, si che ce l’hai>> insistette il moretto. 
<< No>>
<< Si>> il ragazzo piantò i suoi occhi in quelli di lei, in segno di sfida, disorientandola un attimo. Non si sarebbe aspettata tanta audacia da un ragazzo come lui.
<< Okay>> sbuffò Sam, afferrando il panino che lui le stava porgendo e prendendone un'approssimativa metà.
Doveva ammetterlo, di fame ne aveva, e anche tanta. Addentò il panino e si girò nuovamente a guardare il cielo, mentre Liam la fissava curioso.
<< a cosa pensi?>> le chiese, portando anche lui lo sguardo al cielo.
<< quella nuvola sembra un palloncino>> disse lei, ignorando la sua domanda.
Liam si sporse per osservare bene l’ammasso di gas che indicava il suo dito << a me sembra un cucchiaio>> decretò, infine.
<< un cucchiaio?>> chiese lei, accennando un sorriso.
<< Si, un cucchiaio, e io ho paura dei cucchiai.>>
<< Non solo non ci vedi, ma sei pure fifone? Altro che macho palestrato, mi sà tanto che Jenn ha sbagliato persona! Come si fa ad avere paura dei cucchiai?>> lo prese in giro Arya, che a quel punto rideva di gusto.
<< Ritira quello che hai detto>> la minacciò Liam, cercando di risultare autorevole.
<< Altrimenti?>> e stavolta fu lei a lanciare la sfida, che lui colse al volo: prima che lei capisse le sue intenzioni, prese a farle il solletico, cogliendola di sorpresa. Ghignò divertito, osservandola mentre scalciava e rideva come un’ossessa. Era bellissima, e quasi quasi gli fece compassione. Smise.
<< sei un bastardo nascosto, Payne!>> disse lei, ancora con le lacrime agli occhi, dandogli una lieve spinta sul petto.
Lui fece spallucce. << E tu, di cosa hai paura?>> le chiese poi, riallacciandosi al discorso di poco prima.
Arya sembrò pensarci un po’ su. << dei ricordi>> esordì, mentre l'espressione malinconica si riappropriava del suo volto.
Lo sguardo di Liam era in cerca di spiegazioni, lei lo capì e sospirò.
<< Tu non provi mai quella sensazione di vuoto, quando ricordi qualcosa che non potrai rivivere mai più?>> continuò quindi con la voce rotta da un pianto muto.
Il ragazzo notò un senso di smarrimento nei suoi occhi blu, che pian piano si riempirono di rugiada. Senza risponderle l’abbracciò, e lei non pose obbiezioni. Anzi, si strinse al suo petto caldo e riversò in quell’abbraccio tutto il dolore che si teneva dentro da tempo. Si sentiva la sicuro lì, protetta e, quando si staccarono, non seppe nemmeno quanto tempo era passato. 
Gli sorrise, e lui ricambiò, alzandosi. Arya lo seguì. Presero a passeggiare, parlando del più e del meno.
Liam aveva capito che c’era qualcosa del passato della ragazza che la turbava, così evitò l’argomento per tutto il tempo. Quando l’aveva incontrata il primo giorno, gli era sembrata una ragazza serena e spensierata, con uno spiccato senso dell’umorismo. Quel giorno, invece, aveva conosciuto la sua parte più fragile, e quasi si sentiva onorato del fatto che si fosse aperta con lui. Che poi, era così bella. Aveva quel suo sorriso talmente ammaliante che sarebbe stato capace di far tacere anche il canto di un usignolo che, per caso, si fosse ritrovato a passare di lì.

 

Arya sentiva la mano di Liam sfiorare la sua, di tanto in tanto, mentre la riaccompagnava a casa dei cugini.
Quel ragazzo aveva mandato all'aria i suoi piani quel giorno eppure, per qualche strana ragione, non riusciva ad avercela con lui.
<< Liam>> richiamò la sua attenzione e il ragazzo si girò verso di lei << Grazie.>> disse, accennando un sorriso e lui fece lo stesso.
<< e di che?>>
<< bhè, lo sai perchè. Che poi non c'è mica sempre bisogno di un motivo per ringraziare una persona, no? E comunque sono contenta che tu sia qui ora, anche perchè senza di te non avrei saputo come ritornare a casa>> 
Liam la squadrava, a metà fra l’affascinato e il divertito. << fai dei pensieri davvero profondi, Arya>> disse poi, ridendo.
<< sarebbe una presa in giro, Payne?>> gli domandò retoricamente la ragazza.
<< può darsi…>>
Fece spallucce, guadagnandosì uno sguardo fulminante, ma lui non se ne curò. Sapeva che, sotto i baffi, immagine oltremodo figurata, Arya stava sghignazzando a sua volta.
<< Per quello che può valere, comunque, anche io sono contento di essere qui con te>> aggiunse qualche minuto dopo, sorridendole ancora, e lei non potette fare a meno di ricambiare, notando quanto il suo sguardo fosse accogliente.
<< ti va un gelato?>> se ne uscì poi la ragazza.
<< Ma mangi ogni giorno gelati tu?>> la stuzzicò, facendo riferimento al fatto che anche il giorno precedente aveva insisto per comprare un gelato.
<< può darsi…>> gli rispose, imitandolo.
Liam sorrise nuovamente << e vada per il gelato>> acconsentì. 
<< Okay, offri tu! >> esclamò allora Arya, facendogli un occhiolino.
<< Ma che scroccona!>> ribattè ridendo il ragazzo, ricevendo in risposta delle semplici spallucce.
<< fai l’uomo Payne, su>>
Liam rise.
 
Il ragazzo l'aveva vista aprirsi in un sorriso meraviglioso quando l'aveva accontentata. Se avesse dovuto descriverlo a terzi, probabilmente l'avebbe definito simile a quello di un bambino che, sotto l’albero di Natale, trova il regalo che aspettava da tanto. Come avrebbe potuto non dirle di sì?
Sinceramente, Liam non sapeva quale forza soprannaturale esercitasse quella ragazza su di lui: lo affascinava, lo divertiva, e gli faceva apprezzare ogni secondo trascorso con lei.
E tutto questo in soli due giorni da quando l’avevo conosciuta.
<< Pronto, base Arya chiama navicella Liam>> la sua voce lo distrasse dai suoi pensieri.
<< Ah, ehm, scusa. Dicevi?>> balbettò, colto alla sprovvista.
<< Niente>> gli sorrise Arya << ti eri incantato>>
"Colpa tua" avrebbe voluto dire Liam, ma tutto quello che uscì dalla sua bocca fu solamente un << lo so, scusami>> 
In quel momento arrivarono alla gelateria e il ragazzo vide Arya catapultarcisi dentro. Sveltendo il passo la raggiunse e la trovò lì, bellissima come sempre, mentre s’interrogava sui gusti da scegliere. Sembrava davvero una bambina: nei suoi occhi si era accesa una luce, non appena eravano entrati lì dentro e, dopo aver scelto, fremeva nell’attendere il suo turno.
<< Cioccolato fondente e pistacchio, cono grande con doppia panna>> comunicò con enfasi al gelataio, che poi si rivolse a me << E tu?>> mi chiese.
<< uhm, un cono medio con zuppa inglese e nocciola, grazie>>
 
Dopo quella deviazione, si incamminarono nuovamente verso casa di Jenn e Zayn. 
Liam venne colpito dalla capacità della ragazza di mangiare quel gelato: nonostante fosse enorme, non ne era colato manco un po’. Arya lo gestiva perfettamente, al contrario suo, che aveva utilizzato già quattro o cinque fazzoletti, mentre lei se la rideva.
<< Ti piace proprio il cioccolato eh?>> le chiese alludendo al fatto che rispetto al giorno prima aveva sostituito il cocco col pistacchio, optando però di nuovo per il fondente. 
Lei per tutta risposta annuì << Non per niente mi piacciono anche i tuoi occhi>> affermò tranquilla dopo aver dato un'altra leccata.
L’aveva detto in modo schietto, come suo solito, cogliendo però alla sprovvista il ragazzo, che boccheggiò per qualche istante e ci mise un po' a recuperare la facoltà della parola.
<< Io amo i tuoi>> le rispose infine, cercando di sembrare a sua volta molto rilassato. 
Però era vero: Liam amava gli occhi di Arya, ne era rimasto incantato dalla prima volta che l’aveva vista: erano di un raro blu scuro, molto intenso e pigmentato, contornati da ciglia nere e folte, proprio come i suoi capelli. Gli aveva visti ridere e piangere, e anche se preferiva decisamente la prima situazione, doveva ammettere che da bagnati risultavano ancora più profondi. A guardarci dentro, sarebbero sembrare due pozze d'acqua profonde come minimo 30 metri.
Lei sorrise, ignorando ciò che il ragazzo le aveva rivelato con le sue parole.
Non che l’amasse eh, intendiamoci. Ma c’era qualcosa nei suoi occhi, nella sua voce, nel suo sorriso o, più semplicemente, in lei, che lo affascinava inspiegabilmente e non era affatto una brutta sensazione. Semplicemente lo lasciava un po’ spiazzato.

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Qui vi lascio il link della mia long:

  
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