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Autore: Fiamma Erin Gaunt    07/11/2012    1 recensioni
In una notte di luna piena tre cavalieri giungono a Camelot,chi saranno costoro e per quale motivo Artù sembra conoscere così bene il misterioso cavaliere nero?
E Merlino,che dovrà fare i conti con il fatto che il suo segreto non è più tale,come reagirà alla prospettiva di incontrare il figlio della strega Nimueh?
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Morgana, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Lancillotto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Cap 3

 

 


























La mattina seguente Merlino,entrando nelle stanze del suo signore,trovò uno spettacolo a dir poco singolare.

Artù e un cavaliere,di cui ignorava l’identità,erano sdraiati sul letto a baldacchino del principe,le teste così vicine che il biondo e il nero delle chiome si fondeva insieme. Sul tavolo erano stati abbandonati un paio di calici e delle caraffe che,Merlino poteva giurarlo,dovevano avere una capienza pari ad almeno un paio di litri di idromele ciascuna.

Indeciso sul da fare,rimase a fissare i due ragazzi per alcuni secondi,chiedendosi se fosse il caso di interrompere il loro riposo;da un lato era consapevole di quanto sapesse essere scontroso il principe ereditario,quando veniva svegliato di buona mattina e doveva smaltire i postumi di una sbornia,ma dall’altro canto,sapeva bene che Artù lo avrebbe fatto mettere alla gogna per almeno una settimana se avesse lasciato che qualcun altro entrasse nelle sue stanze,con il pretesto di richiamarlo ai suoi doveri,e lo avesse trovato a letto con un altro uomo.

Facendosi coraggio,e preparandosi a subire un attacco a suon di cuscinate,lancio di stivali e quant’ altro la sua regale maestà riuscisse ad avere a tiro,spalancò le pesanti tende lasciando che i raggi del sole filtrassero nella stanza,fino a raggiungere il letto su cui i due giovani riposavano.

Come da copione,nel momento stesso in cui il primo raggio toccò il suo volto,Artù cacciò la testa sotto il cuscino e cominciò a mugugnare contrariato.

-Coraggio maestà,è ora di alzarsi- esclamò in tono forzatamente allegro.

-Merlino…tindhsmcjjchshsh- bofonchiò il principe.

Le sue parole erano a dir poco incomprensibili ma,a giudicare dal ringhio con cui le aveva pronunciate,di sicuro non avevano nulla di amichevole.

-Artù,dovete alzarvi,vostro padre vi attende nella sala del trono- gli fece notare,strappandogli le coperte di dosso.

Grazie a Dio l’asino reale aveva avuto il buon gusto di andare a dormire completamente vestito,pensò il mago,mentre continuava a scuoterlo con sempre meno gentilezza.

-Merlino,che tu sia dannato. Ti farò impiccare,anzi no…ti metterò alla gogna per un mese intero,poi ti farò impiccare e ti ucciderò di nuovo- ringhiò,spalancando gli occhi e lanciandogli contro,come da copione,uno dei suoi stivali.

Fortunatamente Merlino aveva ormai i riflessi pronti,pertanto riuscì a schivare agevolmente il corpo contundente e gli rivolse un sorriso impertinente –Mancato-

Ebbe appena il tempo di finire la frase che il secondo stivale lo centrò in piena faccia.

-Ahia,ma siete impazzito? Avreste potuto uccidermi- protestò il giovane mago.

-Allora è un vero peccato che non ci sia riuscito- replicò Artù sorridendogli sarcastico.

-Si può sapere che diavolo hai da cianciare a quest’ora della mattina,Semola?- protestò Rico,la voce insonnolita di chi si è appena svegliato.

Merlino sgranò gli occhi divertito –Semola?!- esclamò,sul punto di scoppiare a ridere.

-Prova a dire un’altra volta quella parola e giuro che ti uccido,Merlino- assicurò Artù.

-Perché vi vergognate del vostro soprannome?Lo trovo molto originale- insistette il mago,ridacchiando sotto i baffi.

-Merlino!- esclamò esasperato l’erede al trono di Camelot.

Rico,dal canto suo,assisteva alla scena che gli si prospettava davanti con crescente divertimento. Doveva riconoscere che quel servitore era proprio adatto ad Artù;con la sua ironia ed il suo sarcasmo riusciva a difendersi dai modi talvolta arroganti ed imperiosi del suo signore.

-Devo dire che il tuo servitore è veramente simpatico- commentò,stiracchiandosi pigramente,in un gesto che ricordò vagamente un grosso felino.

-Oh per tutti gli dei,che mal di testa- borbottò,portandosi una mano sulla fronte.

-Bevete questo,vi rimetterà in piedi in men che non si dica- assicurò Merlino,porgendogli una boccetta con uno dei rimedi di Gaius,creati appositamente per i mal di testa da post sbronza.

Rico accettò la boccetta che,dopo aver annusato con circospezione,vuotò in un solo sorso.

-Bleah…ha un sapore disgustoso- commentò,storcendo il naso con aria schifata.

-Non ditelo a me- confermò Merlino,che ben ricordava il sapore dell’intruglio che era stato costretto a bere dopo essere stato alla taverna con Lancillotto.

-Semola,io vado nelle mie stanze,ci vediamo più tardi da tuo padre- annunciò,alzandosi in piedi e avviandosi verso la porta.

-Piacere di averti conosciuto Merlino- aggiunse,rivolgendo un cenno del capo al servitore.

-Anche per me,Sir…- il mago si interruppe,non conoscendo l’identità del suo interlocutore.

-Hai di fronte il dannatissimo erede al trono di Fireland,Rico Fraumros- bofonchiò Artù,ancora contrariato per il mondo in cui lo chiamava il suo amico di sempre.

-Andiamo Semola,non avercela con me solo perché ti prendo un po’ in giro- intervenne Rico,abbagliandolo con uno dei suoi sorrisi sghembi.

-Piantala di chiamarmi in quel modo...il mio nome è Artù…A come ardito,r come rocambolesco,t come tenace e ù come….- s’interruppe quando la porta delle sue stanze si aprì e fece la sua comparsa Fiamma,in compagnia di Morgana.

-Ti do una mano,ù come:piantala di urlare che non ti si sopporta più- concluse per lui la principessa,facendo scoppiare a ridere i presenti.

Artù la fissò a bocca aperta,indignato oltre ogni dire per quella sua interferenza e ancor più per il fatto che non riusciva a trovare una risposta adeguata da rivolgerle.

Le due dame uscirono,continuando a ridacchiare,seguite a ruota da Rico,che non vedeva l’ora di farsi un bel bagno caldo, così toccò a Merlino l’arduo compito di cercare di far passare il malumore all’asino reale.

-Riesci ad immaginare una persona più arrogante e supponente di lei?- esordì d’un tratto,mentre si trovava dietro al separè,intento a cambiarsi.

-Sinceramente?- chiese Merlino,pensando che sì,in effetti una persona ce l’ aveva in mente e,neanche a farlo apposta,si trovava proprio in quella stanza.

-Risparmiati le tue battutine- intervenne Artù,conscio di quello che stava passando per la mente del suo servitore.

-Ma se non ho detto nulla- protestò il mago.

-Lo stavi pensando-

-Siete paranoico,lo sapete vero?- replicò Merlino,ottenendo in risposta un lancio di indumenti alla rinfusa.

Artù decise di lasciar perdere le inutili discussioni con il suo servitore e,una volta pronto,si diresse verso la sala del trono,stupendosi per il fatto di non trovare i suoi cavalieri più fidati;in compenso,davanti all’ingresso della sala,trovò ad attenderlo Orion e Rico.

-Dove sono finiti Leon,Galvano,Duncan ed Elyan?- sbottò,rivolgendosi alle guardie che erano di sentinella.

-Hanno detto che avrebbero scortato Lady Morgana e Lady Fiamma fino a qui,mio signore- replicò, con aria intimorita,il più giovane dei due.

-Per quale diavolo di motivo hanno bisogno di essere scortate nei corridoio del castello in pieno giorno?- esclamò Artù,maledicendo la debolezza dei suoi uomini quando incontravano delle belle donne.

-Non prendertela,sai come sono fatti i cavalieri- ironizzò Orion,come a dire che lui una cosa del genere non l’avrebbe mai fatta se fosse stato in servizio.

-Questo perché non hai ancora visto Lady Morgana,fratello. Ti assicuro che è veramente qualcosa di incredibile- replicò Rico.

-Sì,di incredibilmente irritante- confermò Artù.

-Potrebbe essere anche una dea in spoglie mortali,per quanto mi riguarda,ma il dovere viene prima di ogni altra cosa- insistette Orion,mentre Artù annuiva con convinzione.

-Bah,vi comportate come due ragazzini quando si tratta di donne- esclamò esasperato il principe della corona di Fireland.

-Cosa vorresti dire?- domandò indispettito Artù.

-Quello che ho detto,che le tue esperienze con il sesso femminile sono sempre state abbastanza deludenti…vogliamo parlare di Esmeralda?- replicò,accennando alla giovane cortigiana per cui Artù si era preso una sbandata quando aveva otto anni,e con la quale aveva collezionato una serie di figuracce a dir poco imbarazzanti.

-Avevo solo otto anni,ora ne ho dieci di più- protestò indignato.

-Certo Semola,sono sicuro che ora sei un gran rubacuori- rise Rico.

-Ti propongo una scommessa,scommetto cinquecento monete d’oro che entro la fine del mese avrò conquistato Fiamma- propose,pungolato nell’orgoglio.

-Ci sto,ma sarò io a vincere conquistando Morgana,non farti illusioni Semola- acconsentì,stringendogli solennemente la mano. I due ragazzi si separarono non appena videro arrivare le due ragazze.

Rico rivolse la sua totale attenzione alla ragazza con quegli incredibili occhi verdi che avanzava verso di lui con un’eleganza tale che sembrava stesse levitando.

-Lady Morgana,ogni volta che vi vedo vi trovo sempre più bella,potrei osare paragonarvi solo ad una nereide- disse,chinandosi a baciare una delle mani alabastrine della figlioccia del re.

Morgana sorrise compiaciuta,accennando un cenno di ringraziamento con il capo.

-Anche io vi trovo in ottima forma,principe Rico- assicurò.

-Mi concedete l’onore di scortarvi dentro?-

-Naturalmente,mio signore-accettò ben volentieri la ragazza.

Rico passò accanto ad Artù,sussurrandogli con un filo di voce –Hai visto come si fa,Semola?-

Artù irrigidì la mascella,se era la guerra che voleva,l’avrebbe avuta;avrebbe vinto quella sfida a qualsiasi costo,non si sarebbe detto che lui,Artù Pendragon,non era in grado di conquistare l’oggetto dei suoi desideri.
















Spazio autrice:

Eccomi con il nuovo capitolo,che dite ce la farà Artù a vincere questa sfida? (Ricordiamo tutti il suo modo non proprio galante di corteggiare Lady Vivian xD)
Comunque il soprannome Semola gli è stato dato da Rico perchè il colore dei suoi capelli gli ricordava quello della semola che erano costretti a mangiare quando erano piccoli ed erano ammalati (un po' il nostro semolino insomma).
Ma questa è un'altra storia che vi racconterò in seguito u.u
Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere che ne pensate.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Bella_92
  
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