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Autore: anonimaG    08/11/2012    1 recensioni
Avete presente come si sono formati gli SHINee?
Dimenticate tutto, pensate agli SHINee come un gruppo che non c'è, che ancora deve nascere.
Gli SHINee come quei cinque ragazzi che vogliono realizzare i loro sogni.
Quei sogni che, quando possono finalmente incontrarsi, diventano uno solo.
Pensate gli SHINee, e ad una nuova storia.
Scusate, mi sono divertita a creare una mia versione, naturalmente è tutta fantasia! Spero vi piaccia davvero... E mi raccomando, ditemi cosa ne pensate! ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Replay~

A tutti i ragazzi, quella sera stessa, arrivò il messaggio in cui Onew confermava la sala prove, ma Jonghyun di sicuro non si aspettava la richiesta da parte del leader di incontrarsi.
Guardò l’orario, era piuttosto tardi, e gli sembrava strano tutto questo, ma non poteva di certo dire no a lui.
Così si vestì e in fretta e furia scese di casa, nella via indicata da Jinki, dove ci sarebbe stata la sala prove.
Ci volle un po’ per arrivare a destinazione, ma una volta arrivato, l’altro era già davanti una porta, poggiato di schiena e sovrappensiero.
Gli andò in contro, quasi spaventato.
-Yah, Onew?-. lo riprese Jonghyun, per risvegliarlo come da quello stato.
-Eh?... Mmh, ah, si, Jonghyun!-. Sorrise e chinò la testa in segno di saluto.
-….Allora?
-Allora cosa?-. Domandò subito dopo, perso del tutto.
-La sala prove?
-Oooh, si…-. Onew si staccò con la schiena dalla porta, e cercò le chiavi nella tasca, le tirò fuori, e infilò quella giusta nella serratura.
Aprì la porta e accese subito la luce, entrando dentro e girando un po’ intorno alla stanza, guardandolo, in attesa del verdetto.
Jong continuava a guardarsi intorno estasiato, era un stanza abbastanza grande, da una parte c’erano specchi e tutto ciò che ricreava una sala di danza, e dall’altra, strumenti per comporre e tanti aggeggi simili, in cui avrebbero potuto allenarsi a cantare.
Una domanda però gli venne subito in mente, come poteva Onew permettersi tutto ciò?
-Bella, davvero bella, direi…
-Non ti ho chiamato qua per questo, però...-. Continuò timidamente il leader, sedendosi su una sedia di una scrivania, posta in un angolo della stanza.
-E per cosa, allora?
Il più grande si grattò la testa, impacciato.
-Tu avevi detto che sapevi comporre… Ecco, io… volevo una aiutino…
Il più piccolo sorrise, felice di sentirsi almeno un po’ utile, e si buttò sulla sedia di fianco alla sua, prendendo carta e penna e portandosi tutto ciò che serviva davanti agli occhi, sembrava quasi un esperto.
   Ma il problema arrivò due ore dopo, quando tutti e due rimasero senza idee.
Jonghyun pensava all’amore, le canzoni erano quasi sempre basate su quello, quindi cercava un argomento, qualcosa che lo riuscisse ad ispirare, ma non riusciva proprio a trovare nulla.
Onew? Onew pensava troppo, di tutto e di più, sogni, speranze, Taemin, la vita, la scuola… Finché non si fermò a Victoria, persona che cercava di ignorare dall’inizio, sentendo di provare qualcosa per lei.
Ma quando si soffermò su di lei, fu difficile far sparire i suoi pensieri, il suo viso e tutto ciò che la riguardava, dalla testa.
-Noona noemu yeppeo…-. Pensò in fine ad alta voce, sbattendo la testa contro la scrivania, arrivato ormai all’esasperazione.
Jonghyun ridacchiò, iniziando anche a sentirsi stupido, così tanto per buttarla sul comico, cominciò:-Noona noemu yeppeo…-. Intonò, per poi far seguire un lungo silenzio.
Tutti e due si soffermarono su quello che aveva detto.
-I ragazzi non la lasciano mai da sola
Il suo cuore si agita, ma i suoi veri sentimenti…-. Continuò Jonghyun, pensando a qualcosa che potesse continuare quella frase, e intonando sempre su quella nota iniziale.
Certo, non era perfetto, ma ripassando, avrebbero potuto perfezionare meglio.
Una canzone si stava formando nella sua testa.
-No, no, è meglio se ci metti “Io so i suoi veri sentimenti”…-. Lo corresse Onew, iniziando a scrivere ciò che dicevano.
-Quindi ricapitoliamo: Noona è così carina,
I ragazzi non la lasciano mai da sola
Il suo cuore si agita, io so i suoi veri sentimenti-. Canticchiò, facendo apparire un sorriso divertito sulle sue labbra.
-E poi…. E poi…. “Per lei l’amore è solo un sentimento momentaneo”
Qualunque cosa dicano gli altri su di lei…. Su di lei…-. Si fermò Onew, nel panico.
-No, assolutamente no. Leva il su di lei, rovina il ritmo!
“Per lei l’amore è solo un sentimento momentaneo
Qualunque cosa dicano gli altri” e poi aggiungiamoci un… Un…
-“Lei è everithing della mia vita…”-. Scoppiò a ridere subito dopo, come se avesse detto una cavolata colossale.
-No, mi piace, ci sta, cioè, il ritmo è perfetto.
   Qualche minuto dopo si ritrovarono già con qualche parte fatta, certo, non era tutto in ordine, la disposizione delle frasi era confusa, dovevano riuscire a chiarire più cose, ma poco tempo dopo, già avevano una base musicale, quella su cui si soffermarono di più, e un tema.
Passarono altre due ore, e non si fecero altri passi avanti, se non il sonno che ormai si vedeva sui loro volti, e la prima parte del ritornello già fatto, che era l’unica cosa sicura in tutto ciò.
-Noona è così carina
 Guardandola divento matto
 Ma adesso mi sto stancando
Replay Replay Replay-. Concluse Jonghyun, per poi alzarsi in piedi:-Ho sonno Leader, scusa, non riesco più nemmeno a comporre da quanto mi sento crollare.
Onew annuì, anche lui stanco, e si alzò con lui, prendendo le chiavi per chiudere la sala prove.
-Saranno le quattro di notte… E’ meglio che ci riposiamo, sì. Che poi, tu non hai il lavoro?-. Si voltò verso il moro.
-Si, ma domani lavoro di pomeriggio in parrucchieria.
I due ragazzi, una volta fuori, si salutarono e si diedero appuntamento per la sera del giorno dopo, ma stavolta avevano intenzione di invitare tutti i ragazzi.
 
  Quando gli altri due ricevettero il messaggio dell’incontro, era già pomeriggio.
Taemin aveva appena finito di lavorare, ed era arrivato il grande giorno per lui:
Come aveva stabilito ieri con Minho, e aveva parlato con sua madre ancora più prima, oggi avrebbe iniziato a condividere l’appartamento.
Cominciava ad essere un ragazzo indipendente, e questo da un lato gli piaceva, ma dall’altro lo spaventava.
-Taemin-ah!-. Lo richiamò Minho, uscendo dal bar-ristorante.
Taemin si era portato un borsone dietro, abbastanza pesante e capiente, in cui aveva messo tutto ciò che gli serviva per il momento.
Nessuno, a parte i suoi genitori e Minho, sapeva di questa novità.
E il biondino temeva anche un po’, a dirlo al suo ragazzo, così decise di lasciarlo allo scuro ancora per un po’, confermando l’incontro di stasera con la band.
   -Yaah, sei così debole!-. Lo criticò il ragazzo dai capelli scuri, andando verso l’altro e prendendogli il borsone dalle mani.
-Non è colpa mia-. Gonfiò le guance Taemin, seguendolo a testa bassa e aggrappandosi leggermente al cappotto dell’altro, che era praticamente coperto da tutto quel freddo, al contrario del più piccolo.
   -Allora, per vivere in pace e tranquillità con me, devi fare solo due cose-. Disse, una volta salito in macchina, mettendo in moto.
-Mmh, cosa..?
-Primo, tu non tocchi le mie cose, e io non tocco le tue.
-E mi sembra giusto-. Annuì Taemin, sorridendo un po’ nervosamente.
-Secondo, non ci sono segreti.
L’altro aggrottò la fronte, sentendosi contrario a tutto ciò:-Beh, io ho la mia privacy. E poi perché non dovrei tenerti segreti, scusa?
Minho si voltò verso l’altro, ridendo divertito e poi guardandolo serio:-Perché li verrei a sapere comunque.
-In pratica sei un ficcanaso, eh?
-Esattamente.
 

 
 
Anonima G: Perdonatemi se ci metto molto a pubblicare, ma la scuola mi blocca! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Bye! Alla prossima, sperando di riuscire a scrivere presto! :)
   
 
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