Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Mrs C    08/11/2012    13 recensioni
I soldati muoiono sempre in un unico modo: con le mani strette attorno alla propria fede di matrimonio, alla collana della propria fidanzata, al pensiero di chi ci sta aspettando, a casa.
Nessuno stava aspettando me. E questo è stato il mio motivo per tornare. Per costruire, per provarci... per non sentirmi più solo. Tornare per trovare qualcosa - o qualcuno - che potesse darmi la voglia di vivere.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Niente di sbagliato Niente di sbagliato




E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito.
Marco Aurelio







Ci sono state delle volte in cui ho avuto paura di non farcela.
Beh, per essere totalmente onesti, sono state molte. Credo di avere una soglia del dolore molto elevata, e non parlo solo del fisico. Insomma, un soldato in guerra deve per forza essere più forte.
Se vuoi sopravvivere devi pensare a cosa ti fa stare in vita.
Che senso ha se non hai nessuno da cui tornare?
Chi ha una foto dorme con quella sotto al cuscino e le lacrime che cadono giù durante i bombardamenti. Siamo esseri umani, si ha paura.
Tutti ne hanno, anche io ne avevo. Non ho mai pianto, però. Non so perché, non ci ho mai riflettuto troppo.
Forse perché non era la morte a spaventarmi, non davvero. Insomma, tocca a tutti morire prima o poi. Presto o tardi.
Credo che il mio timore fosse morire da solo. Senza nessuno accanto a me. Senza aver costruito nulla nella mia vita da poter essere ricordato, negli anni a venire.
Morire davvero, anche nella mente delle persone a me vicine.
I soldati muoiono sempre in un unico modo: con le mani strette attorno alla propria fede di matrimonio, alla collana della propria fidanzata, al pensiero di chi ci sta aspettando, a casa.

Nessuno stava aspettando me. E questo è stato il mio motivo per tornare. Per costruire, per provarci... per non sentirmi più solo. Tornare per trovare qualcosa - o qualcuno - che potesse darmi la voglia di vivere.

E quando sono tornato, è comparso lui. Dal nulla. È entrato nella mia vita come se avesse sempre avuto le chiavi per aprire la porta del mio cuore, e lì è rimasto. Mi ha fatto vivere e, costringendomi a guardarlo negli occhi mentre saltava da quel tetto, mi ha anche fatto morire.
Oh, quanto l'ho odiato. Così tanto. Non credo di aver mai provato tanta rabbia e rancore verso una persona come ne ho provato per lui. Ma, nello stesso tempo, ho pregato.

Non sono mai stato religioso. Cioè, non davvero. La mia famiglia è cattolica. Sempre stata, da generazioni. Io non ho mai avuto un Dio a cui rivolgermi. Quando vai in guerra, e spezzi il collo a un uomo a mani nude, che Dio ci può essere? Non credo di essermi nemmeno meritato un posto in paradiso, suppongo.
Al massimo, farò una bella gita all'inferno quando sarà la mia ora.

Però mi è capitato di pregare, dopo. Lui ha stravolto tutta la mia vita, e non credevo che una persona potesse essere così irrimediabilmente dipendente da un'altra come lo ero io con lui. Non è questione di sesso, credo. Non è mai stato realmente quello. Ma quando ti perdi in una strada buia e sembra che un violento terremoto stia scuotendo le tue fondamenta, beh, la mano che ti afferra il polso e ti trascina via un secondo prima che il palazzo accanto ti crolli addosso... quella è la persona.  

Forse non è bello – lo è – forse non è particolarmente intelligente – oh, se lo è – forse è come tutti gli altri – non lo è davvero – ma è quella persona e lo sarà sempre. E tu, povero idiota, lo capirai quando sarà troppo tardi.

Quando non potrai più toccarlo, quando non potrai più arrabbiarti o ridere insieme. Quando non potrai più dirgli che sei perdutamente, totalmente e incondizionatamente innamorato di lui, con quel cuore che lui ha saputo far risorgere dal niente.
 
Però, a volte i miracoli accadono. Raramente, e con tre anni di ritardo, ma accadono.
E il tuo miracolo ha l'aspetto di un uomo dagli occhi cangianti e i ricci di un nero così luminoso da mozzarti il respiro in gola, quando lo vedi di nuovo.

- Sherlock.

Non so da quanto tempo non pronuncio il suo nome. Non so da quanto tempo spero di poterlo dire di nuovo. Ha gli occhi un po' lucidi, anche lui. Si avvicina, piano, perché non vuole spaventarmi, e io sento il suo profumo aleggiarmi attorno. Ed è così bello vederlo di nuovo. Sentirlo ancora, così vicino, quella familiare stretta al petto.

- John.

Non ho mai pianto. Davvero. Ci ho provato. Quando è morto papà. Quando la mamma si è ammalata. In Afghanistan, con lo spettro della morte che mi stringeva una spalla. Mai. Non ci sono mai riuscito.

Con Sherlock è successo due volte. E ho pregato, disperatamente, che ci fosse la seconda.

- John. Era l'unico modo. John, davvero. Non avrei voluto.

Non m'interessano le parole, non m'interessa se suona stupido, non m'interessa nient'altro che lui. Lo abbraccio forte, lo aggredisco quasi, gli respiro sul collo e lascio tanti piccoli baci sulla sua pelle.
Credo di averlo spaventato, forse. Non lo so. Non m'interessa nemmeno questo. È la voglia di stringerlo forte che prende il sopravvento sulla mia razionalità. Forse è l'amore represso da così tanti anni che non m'interessa più nemmeno cosa pensa la gente.
Sono innamorato di lui. E non c'è niente di sbagliato in questo. [1]

- Ti amo. Ti amo, Sherlock. Non andartene più. Rimani con me. Per favore.

Tremo un po', e forse anche lui mentre mi stringe, mentre le mani si aggrappano alla mia giacca, e le sue labbra sfiorano piano il mio viso. Impacciato, come lo sono anche io. Incapaci di allontanarci anche solo di mezzo metro. Non dice niente, ma il suo cuore batte così tanto che mi trovo spaesato, nel sentirlo così vicino al mio.

- Sono tornato per restare, John.    

La sua voce mi avvolge, calda, e io mio sento ancora, di nuovo, vivo. Per la seconda volta, grazie a lui. Lo so, non so se posso crederci davvero, ma quando mi deposita un bacio nei capelli penso che, forse, vale la pena provare a costruire da capo quel palazzo che è crollato, e da cui mi ha tirato fuori prima che fosse troppo tardi per rimediare. Mi basta questo, per piangere di gioia. Ancora. E ancora. E ancora.






Ps. I'm a Serial Addicted


Non so da dove sia uscita. Ho tanto altro da scrivere, e questo dannato periodo di blocco (e di schifo) non passa più. Così mi sono procurata del fluff. Prendetela per buona, và, che 'sta merdina è la prima cosa che scrivo senza essere in depressione.

[1] Dal film "Third Star", con Benedict Cumberbatch. Madonna quel film.

Dedico questa oneshot a Mrs Teller perché scrive meraviglie, è una persona stupenda e because of reason. Ti voglio un bene infinito, cara. E accetta questa schifezzuola come pegno del mio amore anche se non è quello che ti avevo promesso. Arriverà, giuro. *Manda amore*
Vi amoh tuttih!


Jess
   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Mrs C