Mammasantissima.
Quell'essere..
err... indefinibile... Era a cinque centimetri da me.
E ora come faccio?
Gran bella
domanda! Apocalitticamente vitale, direi.
-Potter....emh....che fai?-
Sogghignò. No, non sorrise: ghignò.
Oh, mamma... è s... se... è troppo... sexy!?!
Totalmente
indifferente al pericolo di procurarmi un attacco doppio al cuore se avesse
continuato così, Potter iniziò ad accarezzarmi la faccia.
Con la sola
punta dell'indice, iniziò a seguire il profilo del mio naso, sfiorandomi la
bocca, seguendo il sentiero del collo.
E arrivò
alla camicia. Precisamente alla scollatura.
E... Oh mizzega ... Altra domanda appocalittica: perchè ho i primi tre bottoni e la
cravatta slacciata?!?
Emh...dove è
il maglione?dove l'ho dimenticato?
Perchè è
naturalmente quando devo parlare con James, che mi ritrovo con solo metà divisa
addosso? Che ha di speciale quel capo d'abbigliamento per finire magicamente in
vacanza alle Baleari quando proprio mi serve di più?!?
Ma non ti
distrarre, Lily. Al momento è meglio preoccuparsi per qualcosa di più
importante. Ad esempio la corta distanza che ti separa da lui....
Mi accorsi
che i centimetri si erano magicamente ridotti a ... tre.
Poi due.
Poi solo
uno.
Microscopico,
inesistante, irrilevante, tremendamente corto e breve da percorrere.
Immaginate
voi trovarvi il ragazzo che vi fà ribollire gli ormoni, fremere di brividi,
ardere di imbarazzo e di audacia. Immaginatelo.
Sentite
praticamente il suo respiro sulla vostra bocca, quasi sfiorate quelle labbra,
non troppo carnose ma non troppo fini, giusto il tanto da baciare da Dio.
Sapete che lo volete baciare, già vi preparate, con gola secca, bocca in assetto e testa in pallone.
E
immaginatevi anche la frustrazione che provoca il fatto che a solo UN centimetro...
Si blocchi.
Frustrante,
nevvero?!? Esattamente quello che provavo io!
Gli occhi
castani non si staccavano dai miei. E risplendevano di... bastardaggine.
Pura&Dura.
Poi parlò.
Ed
evidentemente non ero l'unica con i bollenti spiriti...
-Lily Evans...
ordinamelo.-
Mi sentii un
pò persa. Potter ... sadomaso?!?
-cosa?....-
Ridacchiò.
Doveva aver visto il mio sguardo un pò perso, perchè iniziò a giocherellare con
la punta del mio naso, sfiorandolo con il suo.
E... perse
di colpo il suo sguardo sogghignante. Allucinogeno.
- devi dire
la frase.-
-io...-
Riuscii solo
a mormorare.
Volete
sapere come siamo arrivati a questo punto?
Vi
shoccherei molto se vi confessassi che non lo sò neanch'io?!?
Confortante,
eh?
Groan ......
-:-:-:-:-:-:-:-:-
This morning... the III World War.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:
-Evans!!-
Non mi
fermai all'udire quella voce. Una voce che mi faceva fremere. E non di piacere.
Solo di
Rabbia.
-mollami,
Potter!-
Niente. il
cocciuto, penso che neanche mi abbia ascoltato! Troppo tronfio di sè stesso,
vero?!?
-ti prego,
ascoltami!-
Che la terra
ti inghiottisca, verme!
-no!-
Qualcuno mi
strattonò.
E... si, non
era il fratello gemello, nè niente di simile.
È lui. James Potter.
Oddio.
Riuscirò a tenere a mente i miei propositi di rabbia e vendetta?
Signore,
dammi la forza...
Tutta la sua
espressione implorava essere ascoltata, ma io non avevo voglia nè di
comprendere, nè di perdonare. Volevo solo sedermi in un'angolo e piangere tutte
le mie lacrime, fregandomene altamente di tutto il mondo.
Strattonai
il braccio, liberandomi della sua presa.
-ti
prego...ti posso spiegare...-
Inarcai un
sopracciglio, incredula.
-normalmente
quando dici così, è perchè stai per raccontare una balla.-
Sono
incavolata come un bestia. Si vede, e voglio che si veda. Perchè il bastardo
qui presente mi ha ferito alla grande!
-non ero
io!-
Espressione
implorante, mani congiunte. Ma ero troppo furiosa, per poter anche solo
osservare questo.
- ma dai,
non mi vorrai fare credere che una delle tue fan si è scolata una pozione
polisucco con un tuo capello, per fare
un dispetto a me?!? -
Non solo
sbagliava, ma si giustificava pure con scuse ridicole!
- io ti
giuro....-
- non essere
spergiuro, oltre che che sfacciato!-
- te lo assicuro!
Ero con Sirius e Remus mentre qualcuno si baciava alla grande con la Brown! Non sono stato
io!-
Si battè con
la mano destra sul cuore, quasi ad atto di promessa. Ma io ero fuori dai
gangheri, e non mi avrebbe fermato nessuno. Io a Potter lo DISTRUGGO!!
-loro mi
mentirebbero solo per tenerti il gioco, cretino!-
-basta
insultarmi! se non mi credi...-
-appunto...-
-lasciamelo
almeno dimostrare!-
-fallo...-
-...-
Lacrimoni in
dirittura d'arrivo.
Ma non dovevo piangere.
No.
Porca
miseria! Lo stavo facendo!
-Potter... ti odio.-
Parole che
trasudavano dispezzo uscirona dalla mia bocca, prima che io potessi nanche
soltanto fermarmi e riflettere un momento sul torrente di emozioni che mi
possedeva. Avevo tanta rabbia nel corpo che avrei riversato tutto sulla prima
persona che mi sarebbe capitata tra le mani. E chi meglio della stessa persona
che ti causò tutto questo?!?
Lui trasalì
come colpito da uno schiaffo.
Sì! Soffri Potter, come tu hai fatto soffrire me!
-mi sono
fidata... perché pensavo di essere diversa per te. Di essere migliore di tutte
le tue ex, di tutte le Brown, Patil, Wane...di essere di più di una misera
avventura. Deduco di essermi sbaglia, ma d'altronde, sbagliare è umano.-
Aveva una
tale faccia implorante... l'unica cosa che mi causò fù molta rabbia. MOLTA.
Tanto da... picchiarlo. Di fatto buttai la mia borsa a terra, tirandogli poi un
manrovescio..
Girò la
faccia al colpo, senza reagire. La sua guancia divenne scarlatta, ma a lui
pareva non importare.
Gli diedi un
altro schiaffo.
Restò
impassibile.
Armai
lacrime di rabbia scendevano dai miei occhi, rendendomi la vista appannata. Con
voce dura, ferita, iniziai a gridargli.
-se per te
sono importante...se per te non sono solo una bambola di
vetro,
reagisci! dimostrami che mi sbaglio!!-
Mi guardò.
-allora và
bene.-
E iniziò una
guerra. Di parole, di schiaffi. La unica cosa distinguibile in quel caos che era divenuta la mia
testa, era quel peso di piombo, lacrime e cemento che mi opprimiva lo stomaco.
E sempre una stessa domanda che mi assillava...
Perchè mi
hai tradito?!?
Dopo i baci
al buio, al sole, scandalizzando professori e compagni... Dopo tutte quelle
promesse che ci eravamo sussurrati, gridati, scritti o semplicementer detti...
Tutti i
sacrifici e sforzi che abbiamo fatto per comprenderci, dopo tutte le parole
dette e chiarite.
E sopratutto
dopo i tuoi capelli nelle mie mani, le tue mani sulla mia schiena e quel tuo
mordicchiare la pelle del mio collo e della mia pancia.
Eravamo
arrivati ad essere uno, e lui ...
Mi aveva
tradita. Ed era dura. Oh, se era dura.
Era stato
forse una sua bugia? Faceva così con tutte?!?
Poi voce squarciò l'aria.
-Potter!
Evans!! Io... io mi meraviglio di voi! Non ammetto questo comportamento
animale! vi voglio subito nel mio ufficio!-
Era la
nostra gloriosa capocasa. In tutta la sua gelida furia. Potter si girò, per
guardala con aria di rimprovero e sfida.
Poi mi prese
in braccio e mi trascinò via a forza, trattandomi come se fossi lo scricciolo
più leggero del pianeta.
Naturalmentte
le mie proteste non valsero a nulla.
-mollami
Potter!! aiuto! mettimi giù!-
Nella sua
fuga folle alla McGranitt, mi trascinò fino alla stanza delle necessità.
Io scalciai,
urlai e mi dimenai nel frattempo. Poi ci rinunciai.
Entrammo
nella sala. Mi rimise in piedi, sbarrando poi la porta e facendo in modo che io
non potessi fuggire.
Mi guardai
intorno, smarrita.
Questa volta
la mille e una stanza si era trasformata in un ambiente che aveva tutta l'aria
di un laboratorio di pozionistico di livello avanzato. Vi erano gli ingredienti
per pozioni più disparati e della più variata origine, che stonavano però affianco a boccette di smalto magico
cambia-colore dai colori piu' improbabili, che non capivo cosa ci facesse lì. I
colori erano chiamativi e volgari: rosa shoking (ossia colo riflettente a
specchio), arancione
sbrilluccicante,
giallo canarino e viola rossiccio. La cosa stana fù quella sensazione di
familiarità agli smalti. Non sapevo ricordarmi quando, ma ero già certa di
averli visti indosso a qualcuno. Però, chi?!?
Uno in
particolare attirò la mia attenzione. Era verde e rosso con strass blu.
Uguale a
quello che Catrilda Wane si spennellava sulle unghie quella stessa mattina, a
colazione.
Guardai la
bocce di cristallo, contenenti vari ingredienti.
Pelle di
girilacco. Erba fondente. Mosche sanguinarie...
Sarà caso o
destino il fatto che tutti gli ingredienti che paiono essere stati utilizzati,
sono la basa della pozione polisucco?
La
sensazione di rabbia cieca e sorda che avebvo provato, iniziò piano a
dissolversi. Mi portai un dito alle labbra, girandomi a guardare la figura di
James, appoggiato alla porta. Il suo sguardo chiedeva conferma, e sembrava
tutt'altro che disposto ad andarsene.
- allora? -
Odiavo
ammetterlo, però forse James aveva ragione. Ma non mi fidavo troppo di lui.
Udimmo un
vociare da oche giulive sempre più vicino alla porta della nostra stanza, che
sembrava proprio diretto qui. Questo ci paralizzò per l'orrore. Improvvisamente
James si riscosse, afferrandomi un braccio
e trascinandomi dietro un divano
particolarmente
brutto e
infantile.
Facemmo giusto in tempo.
In quel
momento entrò Enrichetta Brown, Catrilda Wane, Maria Patil, e...
James Potter.
Cooosa?!?
Ma James era
affianco a me!
Ci
guardiamo. Io totalmente incredula, lui con un espressione da....
-non lo
dire.-
-cosa??-
-il "te
l'avevo detto."-
-hai
provveduto a dirtelo da sola!-
Avete
presente il nodo di dolore e cemento? Non
sò come mai, ma era improvvisamente scomparso. Mi sento un palloncino al
posto del cuore: leggero felice, ma immensamente fragile.
Ma la mia
sete di vendetta non mi permetteva di pensare in palloncini vari, in quel
cruciale momento. Mi concentrai e pensai a un metodo per fargliela pagare con
sangue e sudore, per aver cercato di distruggermi. Si erano permesse di
umiliarmi! E io le avrei fatte soffrire per quest'affronto. Perchè nessuno si
deve azzardare a mettersi tra James e me, neppure i nostri genitori o migliori
amici.
Idea.
Crudele, violenta, umiliante, idea.
-James, hai
la bacchetta?-
Me la passò
in silenzio. Limitandosi a guardarmi con espressione neutra.
Sperai che
avesse inteso il mio sguardo come una scusa, cosa che in effetti era.
-Goditi lo
sopettacolo, nene-
-Lily, sei
sicuta di stare bene?!?
Mi guardò
con un'espressione tra l'incredulo e il divertito.
Mi avvicinai
a lui, socchiudendo gli occhi.
-mai stata
meglio in tutta la mia vita....-
Ultimo
sguardo complice. Sapevamo di doverci delle scuse, ma sapevamonanche che non
potevano essere affrettate, quindi ora non erano attuabili.
Volsi la
testa, guardando da sopra il bordo del divano.
Assistetti
giusto in tempo alla trasformazione: il falso James ora ebbe i capelli lunghi e
neri. Poi gli occhi divennero da marroni a azzurri, accompagnati da un naso a
patata.
Come
prevedevo: quella era Margaret Mirrows! La presidentessa del club di James!
Infame!!
Vendetta,
dolcissima vendetta: perchè se hanno inventate le maledizioni, un motivo ci
sarà!
uno.
due.
tre.
E letale
come un killer, le colpii. Il loro faccino era in serio pericolo... Bwuahahah!
Non mi
sprecai neanche a gridare le formule. Mi bastò sussurrarle tra me e me.
Orcovolans! stupeficium! faucis facture!
La stanza si
riempì di lampi colorati, un arcobaleno dall'origine inquietante.
Scomparsa la
bruma di fumo magico, anche gli inquietanti rumori che avevano accompagnato
gl'incantesimi dispervero, lasciando intravedere che sul pavimento giacevano
ora nell'ordine:
? una proboscide umana con i foruncoli
sul nasino alla francese;
? un
troll in mini gonna;
? un polpo metamorfico con strane
escrescenze;
? una ragazza coperta di piume e di una
sostanza puzzolente verdognola.
Io e James
ci guardammo, battendoci un cinque e facemmo lievitare davanti a noi le
malcapitate nemiche per cui non provavamo alcuna pietà.
Le esponemmo
in sala grande, all'ingiuria collettiva. E poi ognuno per la sua strada, a
rimuginare su cosa si potesse dire per essere perdonati.
Fino ad oggi.
E' passata
una settimana, e James mi manca come l'aria.
Lo amo.
Ci ho messo
un po' a capirlo.
Forse
l'avevo intuito con il primo bacio. Forse l'avevo confermato con la prima notte
insieme.
D'altronde,
meglio tardi che mai.
Era una
lezione noiosissima di pozioni e Lumacorno mi stava facendo la testa a palla.
Io non gli avevo assolutamente prestato attenzione, non lo avevo minimamente
calcolato dalla bellezza di un'ora e mezzo.
-signorina
evans...vedo che è poco attenta..-
Domanda
esplicita, risposta implicita.
-...emh...non
ha sentito la domanda?..-
Lo guardai,
sentendomi stufa di mentire a me stessa. In quel momento l'unica cosa che
volevo era vederlo e chiedergli scusa, ma lui sembrava sparito dalla faccia
della terra da tre giorni a questa parte.
Ero stufa di fingere.
A lui, a me
stessa, a tutto il mondo.
È il momento
della verità.
-scusiprofessoremisentopocobene...-
Sparai al
professore questa balla. Senza aspettare una sua risposta, presi e me ne andai.
Mollai tutto e tutti e partii alla sua ricerca, trovandolo negli spogliatoi del
campo di Quidditch.
Lo trovai
proprio nel momento esatto in cui si stava cambiando.
Lily Evans! Non mi svenire!
Deglutii
forte, giusto per darmi coraggio, che sembrava momentaneamente scomparso.
-James.-
La mia voce
era suonata titubante perfino a me, mannaggia!
Si voltò
lentamente, guardandomi. La sua espressione era stupita, sorpresa.
-Lily...-
Il mio nome,
proncunciato a voce così bassa, mi diede i brividi. Raccolsi la forza e mi
buttai.
-lo
ammetto...-
Stavo
guardando per terra, quindi non mi ero accorta della sua manovra di
avvicinamento. Era a cinque centimetri dal mio viso.
Quando
rialzai gli occhi, m'incontrai con il suo sguardo. Deglutii ancora una volta,
chiedendomi perchè sempre che Potter mi si avvicinava, la mia voce subiva un
sostanziale abbassamento, le mie guance iniziavano a scottare, il mio cervello
delirava e mi sentivo percorsa da brivi di piacere.
Poi quelle
labbra assolutamente sexy a solo pochi centimetri dalle mie, iniziarono a
parlare. Mi ci volle un po' per capire quello che dicevano.
-la
frase...-
Quale frase?
Non avrà
voluto dire... QUELLA frase, vero?!?
No... Non
poteva essere così crudele...
Sorrise.
-dai... è
facile da dire....-
Si, poteva
esserlo.
-non mi
fido... -
Gli risposi.
Non avrei potuto dirgliela senza certezze. Perchè avevo paura. Era mettersi
un'altra volta a nudo, era un'altra volta permettergli di essere perfettamente
consapevole di quello che pensavo e provavo.
Era dirgli
un'altra volta: "ti amo."
Ma non un
"ti amo" alla luce del sole, magari detto ridendo.
No, James
voleva lo stesso ci eravamo detti due notti fà. Lui mi guardò fissamente.
-te lo
prometto.-
Ch'è quello
che mi prometti?
-cosa?-
Sorrise.
Giocò un momento con i miei capelli.
- che ti
farò la donna piu' felice della terra. Solo fin quando ti vorrai. e non mi
importeranno le altre, non mi interesserà se tutti ci daranno contro. Perchè
l'unica, ora, sei tu. Si, sono infantile, giocherellone, a volte egoista,
esibizionista. Ma io senza di te non sono nessuno... -
Rimasi in
silenzio.
Lui socchiuse
gli occhi, avvicinandosi ancora di più a me.
- non
cacciarmi dal tuo mondo, non cancellare tutto quello che siamo stati...-
Ossia, la
situazione era grave, se James Potter iniziava a parlarmi così.
- allora...-
Mi guardò,
con un aria carica di aspettative. Vedevo angoscia nel suo volto. Ridacchiai.
-ed ero io
quella venuta a chiederti scusa...-
Sorrise. Ma
la sua aria di preoccupazione non sparì.
Inarcai un
sopracciglio, sorridendo obliqua. Le sue mani erano appoggiate al muro, ai due
lati della mia testa. La parte superiore della sua uniforme era sparita.
Passai
l'indice, che avevo appoggiato con noncuranza sul suo ombelico, con lentezza
infinita dalla pancia, passando per i pettorali, arrivando al collo. Sentii
come gli strappavo un brido di piacere.
Arrivati
alla sua mascella, feci in modo che si abbassasse un poco.
Poi in poco
più che un sussurro a voce basa e roca, gli ingiunsi.
-Amami,
Potter...-
James, ch'è
un ragazzo sveglio, non perse tempo.
Le sue
labbra sulle mie, respirando la stessa aria infuocata, giocando e stuzzicandoci
a videnda. Io iniziai a giocare con i suoi capelli ribelli e con il legaccio
dei suoi pantaloni. Lui era assolutamente impegnato con la mia camicetta e la
mia cravatta.
Non fu' un
bacio casto. Lungi da noi renderlo tale...
No.
Era fuoco,
simbiosi, equilibrio, passione. Peperoncino che brucia nella bocca e pelli che
scottano, in preda a follia.
Quello era
ustionarsi.
E non ho mai
deciso di ustionarmi così volentieri.
*******
Hola, people! A little bit of love... perchè l'amore
non esiste senza sesso e il sesso non esiste senza amore!
Forse tutti
quello che hanno già letto questa one-shot si staranno chiedendo perchè ho
deciso di cambiarla:
Punto primo:
spiacenti, ma nella precedente versione la punteggiatura era ubriaca, il
linguaggio un pò troppo OCC, i verbi alla raminga, le maiuscole in sciopero...
Insomma, un disastro dal punto di vista della forma...
Spero di
aver corretto tutto, sennò, la mia e-mail è disponibilissima, scrivete e
consigliate!
Punto
secondo: voglia di cambio! Le relazioni di Lily e James le vedevo troppo
infantili o troppo sul piano sessuale, mrentre io cercavo equilibrio. Quindi,
perchè non descrivere l'amore come lo vedevo io dal mio (praticamente
inesistente) punto di vista? Insomma, ho preso e rifatto tutto... ^_^ Make love, not
wars!
Volevo
ringraziare un sacco di persone, anche se questa è solo una one-shot...
Innanzi
tutto Earwen, che mi ha aiutato molto con il suo commento
e il suo sito, donde finalmente ho capito quelli
che erano i falsi miti e passi giusti da fare... Viva Fastidious
Notes on Splinder!
In seguito Tutti quelli che da sempre mi hanno
commentato e che io sempre seguo:
LaDamaLuthien,
Pinkstone, Kelly Kay, Ginny28, Lily Evans Potter, Fly Irma, gigia990, evanstar,
nina grint, rossanasmith, criros, Jehan Du moulin , Lort frog, domilla, arkadio,
Redron, romy, pendragon, dark yuna, marauders, gemellina, suzako, lisy91, Sheila,
ginny06, miyu 90.
Perchè
Master Ellie è tornata, pronta a remixarsi, correggersi e rinnovarsi.
BEXOTES A
TODOS WAPOS!
^O^ Però un
commentino non fà mai male, ok?