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Autore: Kengha    09/11/2012    4 recensioni
Jack Sparrow è arrivato con Gibbs a Tortuga per trovare il modo di estrarre l'amata Perla Nera dalla bottiglia.
Quella che sembrava essere per il nostro capitano una giornata come tante lo costringerà poi ad un nuovo viaggio sulla Queen Anne's Revenge assieme a vecchi "amici"....
"-Miss Angelica?- domandò Hector avvicinandosi alla donna che era seduta all’ombra di una palma e lo guardava piuttosto curiosa.
-Sì…soy yo…- rispose quella
-Vedo che non tradite le vostre origini, signora, eheh.- scherzò Barbossa riferendosi allo spagnolo
-Chi siete? Cosa volete da me?- domandò squadrandolo -....L’uomo senza una gamba…- disse poi notando le sue condizioni.
-Io sono il nuovo capitano della Queen Anne’s Revenge e voi dovete venire con me…che vi piaccia…o no!- sorrise strabuzzando in maniera sinistra gli occhi azzurri."
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un oceano di ricordi'
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Il tempio di Papa Legba


Il sole splendeva alto nel cielo, i raggi caldi, uniti all’afa tipica delle isole Caraibiche, avevano costretto quasi l’intera ciurma della Revenge, a rientrare sottocoperta.
Solamente Hector, Jack –che era stato obbligato a rimanere- e qualche altro mozzo, erano rimasti sul ponte.
- Quella sgualdrina, la Revenge ci passa benissimo per queste acque, teme solo per la vita delle sue due amichette-. Sputò con rabbia, Barbossa, che aveva capito tutto già dall’arrivo di Anne e Mary sul vascello.
A questo punto, avrebbe avuto ancora più difficoltà, nel far parlare la Spagnola, visto che, ora, doveva anche star attento a come rivolgersi alle due … prigioniere.
“ Un altro stupido ostacolo che mi separa dal tesoro “. Pensò, mentre un ghigno sprezzante gli si dipingeva sul volto anziano, gli occhi azzurri ridotti a fessure, mentre escogitava un piano. Doveva sbarazzarsi di quelle due.
Improvvisamente, un’idea prese largo nella sua testa e subito il capitano si decise a concretizzarla:
-SPARROW!- Urlò tanto improvvisamente, da far cadere l’altro pirata nobile dalla botte su cui si era ormai addormentato da ore, col fedele tricorno calato sul volto.
-Chi!? Cosa?! Quando?! Come?! Perché?! -
-Idiota, sono io!-
-Quando?! Cosa?! Come?! Perché?!-
- Ti sei addormentato, è appena mezzogiorno … ed ho una proposta da farti!-
-Cosa?! Come?! Perché?!- Ripeté a macchinetta Jack, avvicinandosi al compare.
-Sbarazzati delle due bastarde della William e io, in cambio, ti darò il 25% del tesoro-.
- Perché?! – Chiese, visto che era l’unica delle cinque domande alla quale Hector non aveva ancora risposto.
Quello parve innervosirsi per la sua stupidità e lasciò il timone per afferrarlo per la camicia.
-Perché mi stanno creando problemi. Ti basta come spiegazione?-
Jack deglutì, ma non per le mani del rivale addosso –Compare, se non viri subito, credo che avremmo problemi più seri-.
Hector si voltò appena in tempo per vedere la Revenge viaggiare autonoma verso degli appuntiti scogli.
-Vedi che mi tocca fare!? Solo perdite di tempo!- Sbraitò mentre riconduceva, con la sua solita maestria, il vascello, verso il percorso stabilito.
Sospirò di sollievo, quando dinnanzi la Revenge non ci fu più neppure una roccia.
-Allora, accetti, Jack?- chiese lanciando un’occhiata d’intesa a quello che, un tempo, era stato il suo capitano.
Sparrow rifletté per interminabili secondi: aveva parlato con Angelica proprio la sera prima, sapeva quanto lei si fosse affezionata e si riconoscesse in quelle due piratesse … ma aveva anche scoperto di non essere riuscita a dimenticarla e a cancellarla, come avrebbe dovuto.
Come avrebbe voluto.
Tradire Angelica, sarebbe stata la prova che i suoi sentimenti fossero scomparsi da tempo, Barbossa gli stava, inconsciamente, mostrando la migliore scorciatoia per fuggire da tutti i suoi problemi di una vita. La via per scappare dal suo passato.
- Come i vecchi tempi? – Ghignò Sparrow, mostrando gli scintillanti denti d’oro.
- Vedo che non sei cambiato-. Sorrise anche Barbossa.
- Perché, dovrei? –

Dejavu.

Hector non aveva mai avuto bisogno di spiegazioni…
-Non lo so, eri strano, da un po’ di tempo. Dalla fonte, o giù di lì, anche con la Swan, mi eri sembrato … alla disperata ricerca di qualcosa … o qualcuno -.
Perché aveva sempre colto nel segno.
-Dimentica quel tempo, amico. Porterò a termine la missione da te affidata, sulla mia parola!- Esclamò, serio, deciso a troncare di netto con tutta quella storia.

Erano le cinque del pomeriggio, quando Hector decise, con sorpresa di tutti, di attraccare la nave per permettere alla ciurma di risposarsi a terra e di saccheggiare le riserve di rum dell’isoletta inglese, cui si erano fermati.
- Perché? – Chiese semplicemente Angelica, raggiungendolo sul ponte.
- Perché non facciamo una tappa dall’incidente che vi è quasi costato la vita, quindi, va bene così. Voglio che i miei uomini siano carichi per l’impresa che ci attende. La prossima tappa, il tempio di Papa Legba, mi avete detto che è una delle situazioni psicologicamente più complesse da superare-.
- Allora mi stai a sentire, quando parlo-.
Quest’affermazione, provocò i risolini non solo di Anne e Mary, alle spalle della Spagnola, ma anche di qualche mozzo di passaggio.
- Fortunata che oggi mi senta magnanimo-.
- Oh, tremo di paura-.
Barbossa si trattenne dall’afferrare la sua spada, perché era quello a cui la Spagnola stava tentando di arrivare. Doveva calmarsi, tanto aveva la situazione in pugno, soltanto Angelica non se n’era ancora resa conto.
- Io lo farei, fossi in voi-.
Hector si voltò appena e un raggio spettrale gli illuminò il volto segnato dal tempo, e una luce sinistra, malvagia, si rifletté negli occhi cristallini.
Angelica, questa volta, sentì davvero un brivido salirle su per la schiena. Era quello, il vero Hector? Era quello il capitano che aveva terrorizzato Jack e Port Royal, in passato, e aveva preso la Perla Nera?
Tante, troppe voci erano circolate sul suo conto, era stato definito un demonio, un fantasma, un uomo posseduto dal male … solo in quel momento, la Teach, si rese conto che quelle voci, nessuna esclusa, fossero vere.
Il capitano della Revenge era, molto, più terrificante di suo padre. Era davvero, più spietato e senza scrupoli di chiunque altro.
Purtroppo, lei, se n’era resa conto troppo tardi. Qualcosa, dentro di lei, la stava convincendo che il peggio dovesse ancora venire.
Fu la voce dello stesso Barbossa, qualche minuto dopo, a riportarla alla realtà.
- Tutti a bordo, cani rognosi, la traversata riprende!- Urlò, con la spada alta.
In poco tempo, anche i marinai più lontani, si ricongiunsero al gruppo e salirono sul ponte.
- Ci siamo tutti?- chiese il capitano, prendendo posto al timone.
-N-non … non tutti, signore … - disse, balbettando, Scrum.
- E chi sarebbe l’uomo mancante, di grazia?-
- Jack Sparrow-. Disse con tono deciso, Gibbs. Probabilmente l’unico che non temesse Barbossa, là in mezzo.
- Jack Sparrow! Il lupo perde il pelo ma non il vizio, sciocco omuncolo, sempre a farmi perder tempo, sempre stato un impiccio, quel tipo!-
-Omuncolo lo dirai alla tua scimmia!- Esclamò, imbronciato, Jack, giunto appena in tempo per sentire le parole del rivale.
- Non nominare il nome di Jack la Scimmia, imbecille!-
- Oh, io lo nomino, e ci invento anche la canzone, se mi aggrada!-
-Provaci, cane-.
Yo-oh, Yo-oh, da un primate son stato sostituito e…-
Una pallottola troppo vicina ai piedi di Sparrow lo fece prima saltare, poi urlare e infine tacere di botta.
-Ero ironico-. Disse secco Hector, soffiando sulla canna della pistola e riponendola nella cintola.
-Oh-.
-Si riparte, gente! Papa Legba ci ha aspettato fin troppo!- Urlò ridendo sguaiatamente, facendo riprendere alla Revenge, il largo.
-Angelica, di grazia, potresti parlarmi con maggiore accuratezza e precisione di Papa Legba? Di ciò cui stiamo andando incontro e dirmi quale sia questa “difficoltà psicologica” che ci ritroveremo ad affrontare-. Disse, pressoché tranquillo, mentre gestiva con disinvoltura il timone.
La Spagnola, che ormai era scortata ovunque dalle donne della William, si appoggiò con fare stanco al parapetto della nave ed iniziò la spiegazione:
- Papa Legba, come ti ho già detto, è il dio mediatore fra uomini e dèi, è nel suo tempio che il mio capitano ha nascosto il Tesoro, tuttavia, c’è una cosa che non ti ho detto-.
-Importante?- S’intromise Jack.
-Oh, fondamentale-. Ghignò Angelica – Senza quest’informazione potremmo vagare per tutta la vita senza raggiungere mai il tesoro-.
Hector la guardò, stizzito e sconvolto, ma quella non parve preoccuparsi.
- Il Tempio di Papa Legba non è raggiungibile. In quel luogo nessuno può arrivare, vi si può solo tornare-.
Barbossa, a quel punto, esplose – E come diavolo facciamo a trovare il tesoro?! Dove diavolo mi stai facendo andare!-
- La mia rotta ti condurrà nella grotta di Damballah, lo spirito massimo ed irraggiungibile, per nostra fortuna, ci siamo sbrigati … -
- E dov’è, di grazia?- Chiese Hector, sbuffando.
Angelica indicò qualcosa alle sue spalle e Barbossa, dall’espressione sui volti di Jack, Anne, Mary e Scrum poté intuire che si erano avvicinati ad una cosa unica.
Si voltò lentamente e non poté che rimanere a bocca aperta, avevano costeggiato degli alti dirupi per un paio d’ore e finalmente si apriva dinnanzi a loro una grotta di dimensioni sconvolgenti e nel cui interno erano incastonate migliaia e migliaia di pietre preziose, che si riflettevano sul canale interno, rendendo l’acqua di diversi colori.
Subito qualche marinaio provò a trafugarne qualcuna, sporgendosi pericolosamente fuori bordo.
- Fermi!- Disse prontamente Angelica, anche se, ormai, già un paio di uomini erano caduti giù.
- Nessuna di queste pietre deve essere toccata o rimossa, nel migliore dei casi, ci crollerebbe tutto a posto, devo ricordarvi che è tutta opera di Barbanera?!-. Continuò, per la donna, Barbossa.
- Capitano e gli uomini?-
- Hanno scelto da soli il proprio destino. Noi dobbiamo andare avanti-. Disse secco, continuando la traversata all’interno del canale.
Qualcuno, che ebbe il coraggio di affacciarsi, a poppa, vide dei movimenti certamente non umani e i cadaveri dei loro compagni essere afferrati e venir risucchiati dalle acque.
- Ca-capitano … qualcosa … mi è sembrato che qualcosa si fosse mosso, là sotto -.
- Già, hai visto bene!- Esclamò Barbossa, con aria spiritata, mentre gli occhi azzurri riflettevano le luci delle gemme e un sorriso terrificante gli si dipingeva in volto. Non aveva paura, avrebbe affrontato qualunque cosa pur di raggiungere il suo obbiettivo.
- Angy, tesoro, carissima, amore, che … cioè … non c’è niente là sotto, vero?- Domandò Jack posando le mani sulle spalle della donna e indicando, tremolante, l’acqua profonda sotto di loro.
- No, non c’è niente di che-. Disse secca, scostandosi – Solo un leviatano-. Concluse raggiungendo Barbossa al timone.
- U-un … leviatano?!- Jack cadde a terra, privo di sensi.

- Capitano, tutto a posto?- Chiese Gibbs, dopo averlo rianimato grazie alla complicità di un secchio pieno d’acqua.
- Leviatano. Gibbs, c’è un leviatano qua sotto! Noi stiamo attraversando acque senza preoccuparci del fatto che sotto di noi un coso viscido e tutto così … - iniziò ad imitare l’andamento serpentino del rettile con le mani – potrebbe mandarci tutti all’altro mondo!-
- Ma è proprio quello, il nostro obbiettivo, Jack-. Disse esplicitamente Barbossa.
Sparrow non poté che deglutire.
- L’indovinello, Jack-. Disse Angelica, indicandogli un’iscrizione posta su un lato della grotta, solo allora il capitano della Perla Nera poté notare che la Revenge era stata attraccata e che avevano raggiunto un atrio piuttosto spazioso.
Probabilmente, aveva dormito per diverse ore.
- “Un luogo in cui i vivi non possono arrivare e che i morti hanno già superato” – Lesse Scrum, con finta poeticità.
- Quindi? – Chiese Hector.
- Quindi non chiederlo a me, non conosco la risposta, dovremmo ragionarci-. Disse secca e sprezzante, Angelica.
- E non possiamo sbagliare, compare -. Aggiunse Jack, sedendosi su una botte di rum e iniziando a meditare su quelle parole.
Il tempo scorse velocemente, il sole calò e la ciurma fu costretta ad accendere delle fiaccole, la cui flebile luce non era abbastanza per illuminare tutta la grotta.
- Niente, non c’è risposta! Edward Teach era un pazzo-. Azzardò un mozzo.
- Sì che c’è, el nostro obbiettivo è quello di trovarla-. Rispose indignata Angelica, furente per l’accusa rivolta a suo padre.
- Maledetti! – Esclamò Barbossa, con convinzione.
- Maledetti?!- Ripeté Angelica, interrogativa.
- Sì. Maledetti, quando fui maledetto dal tesoro azteco ero un fantasma, non ero né morto né vivo, perché ero entrambe le cose. Mi muovevo, riflettevo, ma non respiravo, il sangue non mi scorreva nelle vene era come essere tornati dall’aldilà senza averla mai realmente raggiunta, resuscitare senza mai morire!- Spiegò, con lo sguardo perso nei ricordi.
- No, non quadra molto … - Ribatté Angelica.
- Sì, ha senso! – Esclamò Hector, indignato.
- Invece no! -


Mentre i due continuavano a battibeccare qualcosa nel discorso di Hector aveva colto l’attenzione di Jack, una parola che il pirata aveva pronunciato a caso ma che poteva essere molto più importante di quanto egli credesse.
- La risposta non è “Maledetti” … - iniziò alzandosi istintivamente dalla botte e interrompendo la lite dei due.
- La risposta è Resuscitati! -
Angelica e Barbossa lo guardarono un attimo spaesati. – E perché mai dovrebbe essere questa la risposta?- Chiese l’uomo.
 - Il luogo a cui è riferito l’indovinello è l’aldilà. Il tempio di Papa Legba si trova sospeso tra il mondo reale e quello ultraterreno, è troppo distante sia per i morti che per i vivi, ma non per i resuscitati, che hanno dovuto già affrontare una volta la morte ma che l’hanno vinta, facendo il percorso al contrario! Dunque … -. Jack però fu interrotto da Angelica, che concluse la frase al suo posto.
- Soltanto chi è già morto almeno una volta, può raggiungere el Tesoro -. Disse, riflessiva.
- Ed Edward Teach seppur decapitato tornò a bordo della sua nave. Ben fatto Sparrow! Io e te potremmo passare!-
- Che cosa?-
- Sì, tu vieni con me-. Ordinò.
- Non se ne parla! -
- La vuoi la Perla? -
- Quando si parte? – Chiese Jack, improvvisamente sorridente.
- Io resterò aquì a guardia della Queen Anne’s Revenge! – Propose la Spagnola.
- Oh, no, e chi mi garantisce che io una volta superato il portale, ammesso che ci riesca, trovi davvero il Tesoro e che tutto questo non sia stata un’inutile baggianata?-
- Ma è così! Lo sai! -
- Già, ma se poi tornassi indietro e voi foste fuggita con la Revenge? No, Angelica, il vostro compito si conclude qui, ora non mi occorrete più e non sono tanto pazzo da fidarmi di voi-. Disse afferrando la sua pistola con una rapidità impensabile.
La Spagnola non ebbe neanche il tempo di riflettere, che Hector venne fermato bruscamente di Jack.
- Compare, Angelica può passare-. Disse fermamente – Lei è la prova vivente dell’esistenza della fonte della giovinezza. Anche lei era stata avvelenata dalla tua spada e sono stato io, a salvarla, facendole bere quell’acqua, donandole gli anni di Barbanera quand’ormai era già con un piede nell’aldilà-.
Hector parve pensarci per qualche lungo istante e infine ripose la sua arma da fuoco nella cintola.
- Quindi, c’è davvero, qualcuno, che ha bevuto quell’acqua. Quindi, non sono io il reale assassino di Barbanera, siete voi due -.
La Spagnola guardò Jack malamente, quasi quel ricordo le facesse ancora male, anzi…
- Molto bene, Sparrow, Angelica, si salta giù dalla Revenge! -
- Stai scherzando amico? C’è il coso… là sotto!-
- Ed è proprio quello il portale, se ancora non l’hai capito. Voi andrete per prima! – Disse Hector, costringendo Angelica ad arrampicarsi sul parapetto, per poi sussurrare qualcosa, a proposito dei prigionieri, al fidato Scrum.
Quella guardò l’acqua buia sotto di lei e notò un mulinello andarsi a formare lentamente, il mostro la stava aspettando.
Dopo aver lanciato un ultimo, fugace, sguardo, a Jack, Anne e Mary, saltò giù e venne avvolta delle tenebre.

Quando la mora riaprì gli occhi era allungata su un pavimento freddo, duro … di marmo.
Jack sputava acqua poco distante e Barbossa si stava raccogliendo teatralmente il grande cappello.
-Se sapevo che sarei stato divorato da quel coso e che sarei dovuto venire con te, la risposta te l’avrei detta col cavolo!- Borbottò Jack, rizzandosi in piedi.
Avevano raggiunto il tempio, finalmente. Uno spazio vuoto, fermo, in cui il tempo pareva esser fermo, un luogo in cui era presente solamente una cosa.
- Il forziere!- Esclamò Barbossa correndo verso il baule d’oro massiccio nella sala, seguito a ruota dai due compagni.
- Esiste davvero … - disse, meravigliata, Angelica.
- Già, lo sapevo che non era una leggenda! E ora… - Quando il vecchio pirata nobile fece per aprire il contenitore dei suoi sogni notò che questo non aveva alcuna apertura, solo un piccolo solco a forma di goccia e che vi era incisa un’iscrizione.

“I segreti che dal sangue di Edward Teach furono creati solo dal sangue di Edward Teach verranno svelati”

-Tu!- Accusò immediatamente, Angelica.
- Tu lo sapevi! Tu mi hai ingannato sperando di poter fuggire con la Revenge e di intrappolarmi per sempre in questo tempio maledetto, maledetta strega!-
Hector afferrò con violenza la sua spada ed estrasse anche quella di Jack dal fodero, ingaggiando uno scontro violentissimo con la rivale.
Angelica, che si era sempre distinta per la sua bravura, si trovò, per la prima volta dopo anni,seriamente in difficoltà.
Jack non tardò a comprendere che le intenzioni del Capitano erano serie e che avrebbe combattuto fino alla morte della sua avversaria. Sparrow, che aveva sempre considerato Angelica un’avversaria temibile, si vide costretto a realizzare che Barbossa fosse ben più pericoloso e forte di lei … e che l’avrebbe sicuramente uccisa.
Appena un’altra manciata di secondi che il Pirata Nobile mostrò a cosa fosse dovuta la sua fama, disarmando la Spagnola e bloccandola contro il muro.
- Ultimi desideri?-
- Hector, andiamo, sii ragionevole … - azzardò Jack, che sentiva il cuore esplodergli nella cassa toracica.
-Questa sgualdrina ci ha fatto stare alle sue dipendenze per un tesoro che non può essere preso, mi ha raggirato, ha condotto al suicidio la mia ciurma e messo in dubbio la mia autirità! Dammi una sola ragione per la quale io non debba ucciderla!-.
Jack guardò per un lungo istante Angelica, fissò lo sguardo nei suoi profondi occhi ambrati e temette veramente che quella potesse essere l’ultima occasione che avrebbe avuto per guardarli, si decise, dunque, a dire l’unica cosa che era certo l’avrebbe potuta salvare.


-Lei è Angelica Teach, la figlia di Barbanera.-

Angolo di Kengha: ZAM ZAM ZAM ZAAAAAAAAAAAMM!!!!
Non solo aggiorno in tempo record e riesco a fondere i due capitoli previsti, ma vi lascio anche col fiato sospeso! Sto iniziando proprio a farmi bastarda cattiva. Non ho nulla da dire eccetto -tanto per citare Obama-
"The best has yet to come!"

Besos a todos
   
 
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