"Beth, alzati!"
"Uff, mamma ancora cinque minuti, ti prego:" Mi rigirai nel letto disfatto, affondai la faccia nel cuscino e sollevai le coperte fin sotto il naso. Sbuffai, odiavo il lunedì mattina. Mi girai dall'altra parte del letto, sperando di non trovarlo vuoto. Di rivedere la sua faccia che mi sorride, ma niente. Dovevo smetterla, lui non c'era più. Mi alzai, corsi in bagno e chiusi la porta alle mie spalle. Mi avvicinai allo specchio, avrei voluto scappare, poterlo riabbracciare. Infondo non chiedevo tanto, solo di rivederlo. La vita era stata ingiusta a separarci, a farci dire addio. Non eravamo pronti e non lo saremo mai. Mi lavai la faccia, ormai le lacrime non scendevano più, ci ero abituata. Uscii dal bagno e mi infilai jeans e maglietta, ero in ritardo, come al solito. Scesi le scale e lessi di nuovo nel volto di mia madre la preoccupazione. "Ti va almeno oggi di parlarne? " mi disse fissandomi. "No." dissi girandomi dall'altra parte. "Trattieni le lacrime Beth, trattienile, non davanti a lei, ti prego, no." dissi fra me e me. Mia mamma ormai aveva perso ogni speranza, nessuno poteva aiutarmi a chiudere quelle ferite, a dimenticare quell'addio detto mentre ci guardavamo negli occhi piangendo, un'ultima volta. Ero sola, di lunedì, odiavo quel giorno perchè era il giorno in cui ti ho perso.