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Autore: Starships    09/11/2012    4 recensioni
Questa storia è narrata sia dalla potagonista Roxenne, detta Roxy, che da Jay dei The Wanted.
Spero che vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14 


Dopo essere sceso dal palco mi sentii tirare per un braccio. Mi ritrovai in un camerino e davanti a me c’era la ragazza che avevo baciato in Brasile. Indossava un vestitino striminzito. Mi abbracciò forte e cercò di baciarmi, ma riuscii a spostarmi in tempo.
 
“Jay non vorrai farmi credere che non mi vuoi baciare?!” Disse la ragazza.
“Ascolta, io ho una ragazza che amo tantissimo. Non posso e non voglio baciarti.” Dissi fiero di me. Si mise a ridere.
“Tesoro sono io la tua ragazza.”
“No. Devi andartene da qui!” Esclamai avvicinandomi alla porta.
“Non mi muovo da qui, sinché non mi avrai baciata!”
 
Feci per aprire la porta, ma mi si piazzò davanti. Mi spinse indietro.
 
“Se ti bacio, mi prometti che non ti rivedrò mai più?” Chiesi. Lei annuì.
 
In fondo era solo un bacio, Roxy non lo avrebbe mai scoperto e io mi sarei tolto davanti questa scocciatrice. Mi avvicinai e la baciai. Lei mise le mani intorno la mio collo e io poggiai le mani sui suoi fianchi. Di colpo sentii spalancarsi la porta. Entrò la giornalista con il cameraman seguiti dai ragazzi. Merda! Roxy stava vedendo la tv.
 
“Se ti importava qualcosa della tu ragazza non mi avresti baciata!” Esclamò la ragazza entusiasta.
 
Max mi guardò arrabbiato. Ma che cavolo avevo combinato? Dovevo spiegare tutto a Roxy. Corsi alla macchina e partii a tutto gas. Una volta a casa sua bussai e suonai contemporaneamente. Era mezzanotte e non mi importava di svegliare il vicinato o la piccola Charlotte. Blake aprì la porta di qualche centimetro perché non aveva tolto la catenella.
 
“Che vuoi?” Chiese acida.
“Blake, ti prego fammi entrare devo parlare con…” Mi interruppe.
“Scordatelo stronzo!” Esclamò chiudendomi la porta in faccia.
“Blake cazzo apri!” Gridai. “Ti prego!” Continuai con il nodo alla gola.
 
Tornai a casa con le lacrime  agli occhi, Max era ancora arrabbiato. Si alzò di scatto e mi diede uno spintone.
 
“Che cazzo hai fatto?” Mi gridò in faccia. Fortunatamente Tom e Siva lo fermarono prima che potesse picchiarmi.
“Mi dispiace ok!” Gridai con le lacrime agli occhi.
 
Spiegai cosa era realmente successo.
 
“Avresti dovuto chiamare subito la sicurezza.” Disse Nathan.
“Già. Chi ti dice che poi non sarebbe tornata minacciando di dire tutto a Roxy?” Disse Tom. Aveva ragione da vendere.
“Se non ti vorrà più vedere sarò d’accordo con lei.” Disse Max
Me ne andai in camera mia a piangere e non chiusi occhio tutta la notte.
La mattina seguente mi alzai di corsa e mi vestii.
 Tornai a casa di Roxy. Le comprai  un mazzo di rose rosse. Stavolta mi aprì Charlotte, mi avrebbe sicuramente fatta entrare.
 
“Buongiorno Charlotte.” Dissi sorridendole.  
“Non vedo la zia da quando ieri sera si è chiusa in camera a piangere!” Esclamò la piccola.
 
Quelle parole mi fecero sentire ancora di più uno schifo.
 
“Se mi lasci entrare la faccio uscire dalla stanza e…” Mi interruppe. Sembrava che interrompere le persone mentre parlavano era un vizio di famiglia.
“Jay non ti voglio più né come amico e né  come zio!” Esclamò Charlotte chiudendomi la porta in faccia come aveva fatto la madre la sera prima.
 
Riuscii a fermarla.
 
“Ti prego Chu-Chuck!”
“Non chiamarmi così! Abbiamo visto tutti come baciavi quella lì!” Disse sbattendo la porta.
 
Lanciai il mazzo di rose contro la porta e me ne tornai a casa con la coda tra le gambe.
Nel pomeriggio i ragazzi erano andati a trovarla mentre io avevo passato tutto il resto della giornata a mandarle messaggi e a provare a chiamarla.
Quando erano tornati mi avevano detto che non era uscita neanche una volta dalla stanza e che aveva fatto entrare solo Max, così decisi di parlargli. Dovevo sapere come stava Roxy e se lui le avesse detto qualcosa per farmi perdonare.
Ma mi disse solamente che erano rimasti in silenzio tutto il tempo, perché lei piangeva a dirotto. E quelle parole mi fecero tremare le gambe. Mi sentivo sempre peggio. Ma quando mi disse: “Non vuole più vederti, ha detto che ti odia… lo avrà ripetuto una ventina di volte.” Mi misi le mani sul viso e cercai di non piangere. Volevo strozzarmi da solo.
 
“Vorrei prendermi a pugni!” Esclamai e alzai la testa per guardare Max.
 
Mi tirò un cazzotto in pieno viso.
 
“Ahi! Perché lo hai fatto?” Chiesi mettendomi una mano sull’occhio.
“Hai detto che volevi prenderti a pugni. E ti ho tirato un cazzotto. Te lo meriti!” Disse soddisfatto di se.
“Beh allora grazie.” Dissi incerto.
“Domani va a lavoro e come ben sai io vado a prenderla alle 17. Se vuoi puoi venire con me a prenderla. Ma non devi fare stronzate!!” Esclamò.
“ok grazie!” Dissi e lo abbracciai.
“Sì, basta… lasciami!” Esclamò.
 
--- Roxy---
Dopo aver passato tutta la domenica a casa decisi di andare a lavoro. Max mi accompagnò e avevo gli occhi gonfi per come avevo pianto. Avevo fatto l’impossibile per non pensare a Jay e durante il tragitto Max non fece altro che parlare di lui. E mi disse che dovevo ascoltare le sue spiegazioni. Ma mi rifiutai categoricamente. Mi lasciò all’ingresso e se ne andò. Il pomeriggio passò in fretta.  
Mentre ero intenta a sistemare delle carte su uno scaffale mi sentii afferrare dai fianchi. Mi voltai convinta che fosse Max, ma quando alzai lo sguardo vidi Mark.
 
“Che fai tu qui?” Chiesi perplessa.
“Beh, quando ho visto cosa ha fatto il cantante ho pensato che avessi bisogno di una spalla su cui piangere e quindi eccomi qui.”
“Non ho bisogno di te!” Dissi acida allontanandolo.
“Hai visto che avevo ragione?” Disse seguendomi da una parte all’altra della stanza.
“Sì, avevi ragione! Ora te ne vai?” Chiesi acida.
 
Non mi interessava che avesse ragione, volevo solo restare sola!
Senza dire niente se ne andò. Finalmente arrivò Max.
 
“Ho appena incrociato Mark.” Disse indicando dietro di se dove poco dopo apparve Jay.
“Che ci fa lui qui?” Chiesi cercando di non incrociare lo sguardo di Jay.
“Posso farti la stessa domanda su Mark.” Disse Max serio.
“Voleva consolarmi.” Dissi.
“E ti ha consolata?” Chiese Jay con un filo di voce.
“Sì!” Esclamai acida prendendo le mie cose.
“Amore ti prego fammi spiegare.” Disse avvicinandosi.
“Max mi accompagni a casa o devo chiamare Mark?” Dissi come una stupida.
“No ti accompagno io.” Disse.
 
Jay non fece altro che chiedermi di guardarlo negli occhi per poter capire che non mentiva, ma non volli neanche sentirlo respirare.
Mi fisso per tutto il tragitto. Quando arrivai a casa Max mi accompagnò alla porta.
 
“Mi dispiace, ma devi capire che sono amico di entrambi e così come aiuto te, aiuto anche lui.” Disse dispiaciuto.
“Non fa niente.” Dissi aprendo la porta.
“Ti va se stasera usciamo solo io e te?” Chiese. Accettai.
 
Corsi in camera per vedere cosa potevo indossare e trovai il vestitino più corto e scollato che avessi. A Jay avrebbe dato sicuramente fastidio. Mi stavo comportando come una stupida. Forse avrei dovuto dargli almeno la possibilità di spiegarsi. Ma avevo troppa paura di essere ferita ancora di più.
Con quel vestitino sembravo una prostituta, ma mi piacevo molto.  Scesi per chiedere a Blake come stavo. Dopo aver fatto una piccola sfilata mi guardò perplessa.
 
“Sembri una prost… hai capito cosa.” Disse guardando prima me e poi Charlotte.
“Ma zio Jay non vuole che tu indossi certi vestitini.” Disse la piccola.
La fulminai con lo sguardo. “Non chiamarlo così, non è tuo zio!” Dissi acida.
 
Sentii bussare alla porta e corsi ad aprire. Era Max. La sua espressione cambiò appena mi vide.
 
“Jay non vuole che tu esca vestita così.” Disse Max.
“Ti ricordo che io e il tuo amico non stiamo più insieme!”
“Lo so, ma se ti vede così si arrabbierà con me!”
“Beh poteva pensarci prima di baciare quella lì. Spero che non parlerai di lui per tutta la sera. Se no dillo subito così me ne torno in camera!”
“No, tranquilla.”
 
Feci per chiudere la porta e sentimmo gridare Blake: “Max non farla bere!”
 
--- Jay---
Max era uscito già da 10 minuti e io non vedevo l’ora che tornasse a casa. Lo avevo pregato di parlare a Roxy di me. Erano le due di notte e ancora non era tornato. Iniziai a fare avanti e indietro nella cucina e quando sentii sbattere la porta d’ingresso corsi a vedere.
Max stringeva tra le braccia Roxy ubriaca fradicia. Mi avvicinai per aiutarlo.
 
“Cosa è successo?” Chiesi preoccupato.
“Niente, ha alzato un po’ il gomito. La porto in camera mia.” Disse Max.
“No. Portala nella mia.”
“No Jay. Domani mattina se la prenderà con me. Se scopre che avete dormito insieme mi uccide. Non ha voluto che parlassi di te per tutta la sera.” Disse e se la portò in camera sua.
 
Non riuscii a chiudere occhio tutta la notte. Come potevo dormire quando la ragazza della mia vita era nella stanza accanto senza di me? Arrabbiata con me?
Alle 6 mi alzai e andai in camera di Max. Erano abbracciati.
Il mio corpo era diviso tra invidia e gelosia. Sveglia Max scuotendolo forte.
 
“Che cazzo?” Chiese svegliandosi.
“Che stai facendo qui?” Chiesi furioso.
“Erm… dormo?!” Disse facendo una faccia buffa.
“Sì esatto! Non dovevi dormire sul divano?”
“Perché?”
“Hai detto che Roxy dormiva qui e tu sul divano!” Gridai sottovoce.
“No io ho detto che lei avrebbe dormito in camera mia… non ho mai detto che avrei dormito sul divano!” Esclamò guardando l’orologio.
“Dovevi farmi tornare con lei, non dormirci!” Dissi geloso.
 
Max si alzò e uscì dalla stanza sbuffando. Roxy indossava ancora il vestito… quel bruttissimo vestitino. Le copriva a stento il sedere. Per non parlare del modo in cui le stringeva il petto. Chiusi la porta a chiave e la spogliai. Non indossava il reggiseno e mi misi subito le mani davanti agli occhi. Mi sentii in imbarazzo.
L’avevo già vista nuda, ma adesso mi sembravo un pervertito. La coprii e mi sdraiai accanto. Alle 10 finalmente si svegliò e quando mi vide sgranò gli occhi.
 
“Oh mio Dio!” Esclamò vedendosi mezza nuda. “Cosa è successo?”
“Tranquilla hai dormito con Max.” Dissi  e mi guardò allarmata. Si teneva stretto il lenzuolo sul seno. “Quando è uscito dalla stanza ti ho vista tutta vestita, è ho pensato che saresti stata più comoda senza quel brutto vestitino.” Continuai.
 
Mi tirò uno schiaffo. Si alzò di corsa e si infilò una maglia di Max. Le arrivava sotto al sedere come il vestitino che le avevo tolto. Mi avvicinai a lei per poterle spiegare.
 
“Sta lontano da me!” Esclamò allontanandosi.
“Lasciami spiegare.” La implorai.
“Non avresti dovuto spogliarmi. Ti ricordo che io e te non stiamo più insieme! Non hai più certi privilegi!!” Esclamò
“Ti prego ascoltami e poi ti prometto che ti lascerò in pace.” Dissi.
 
Scoppiò a piangere e mi avvicinai per abbracciarla, ma mi tirò un altro schiaffo. 



- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter

Buonaseraaaaaa :D

L'idea iniziale per questo capitolo era buona... solo che mentre scrivevo mi è sembrata pessima. 
Spero che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate vi prego è importante, voglio sapere se ho fatto un mega buco nell'acqua. 
Comunque ringrazio tutti per le belle recensioni, per aver messo nelle seguite e nelle preferite e nelle ricordate la mia storia. 
Spero non ci siano errori, l'ho riletta prima di postarla e non sembrava ci fossero. 
Questo è il vestitino che indossava Roxy: http://www.polyvore.com/roxy2/set?id=62589686
Vi lascio :D 
Sono sempre @xxheartbeat
Un bacio grandissimo a tutte voi :* 
Cla'
  
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