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Autore: ciastinsboobs    09/11/2012    10 recensioni
tentando di riportare un ragazzo sulla retta via, Alyson si ritroverà davanti a delle scelte difficili.
Vita o morte?
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.

 

Quando il giorno dopo tornò a scuola, si stupì di come tutti i suoi pensieri fossero incentrati sulla conversazione avvenuta il giorno prima con Justin.

Una studentessa modello come lei che non ascoltava le lezioni? Non passò molto inosservata, infatti, la professoressa di educazione civica che le aveva assegnato la ricerca, appena finì la lezione, la fermò e la chiamò a sé.

Alyson, tutto bene?” le chiese.

Alyson sorrise e annuì, “Tutto bene, professoressa”

Com'è andata ieri al riformatorio? Non ero molto convinta di mandarti lì all'inizio, ma sapevo che te la saresti cavata”

Oh, è andato tutto bene, non si preoccupi” e senza lasciarle il tempo di aggiungere altro, si precipitò fuori dall'edificio scolastico, diretta a casa sua.

Si sarebbe sistemata e poi sarebbe andata al riformatorio.

Era emozionata, non sapeva nemmeno lei il motivo.

Una volta arrivata a casa, si fiondò in camera sua, buttò lo zaino per terra di fianco al letto ed entrò nella cabina armadio.

Passò in rassegna tutti i vestiti che aveva: magliette, top, pantaloni lunghi, pantaloni corti, leggings, scarpe da ginnastica, ballerine, addirittura qualche vestito, ma accorgendosi solo dopo mezz'ora di quello che stava facendo, si fermò.

Stava facendo tutto quello per un ragazzo appena conosciuto?

Cacciò quel pensiero dalla testa e come se si fosse risvegliata da un sogno, uscì di casa così come era andata a scuola quella mattina e si diresse verso il riformatorio.

Nel giro di dieci minuti si trovò d'innanzi al cancello di quel grande edificio, aveva impiegato decisamente meno tempo del giorno precedente e si sentiva addirittura impaziente di rivedere quel volto angelico.

Ripercorse il lungo corridoio passando davanti al bancone, questa volta deserto, e proseguì su per le scale dove, in cima ad esse, intravide la porta chiusa della stanza del ragazzo.

Si avvicinò cauta per poi affrettarsi a bussare a quella porta, volgendo ripetutamente alcune occhiate dietro di sé, quasi come se avesse avuto paura che qualcuno la vedesse.

Non udì alcun rumore proveniente da quella stanza e così bussò un'altra volta.

Niente.

Si guardò ancora attorno, accertandosi che nessuno fosse nei paraggi e lentamente abbassò la maniglia.

Un grande sorriso si fece largo sul volto della ragazza quando vide la figura del biondo sdraiato sul letto, intento ad ascoltare musica tramite un iPod.

L'attenzione del ragazzo, apparentemente triste, era completamente rivolta al cielo e alle decine di nuvole che lo riempivano, non si era accorto della presenza di Alyson nella stanza, nemmeno quando lei aveva biascicato un timido 'ciao'.

Si avvicinò un altro po' al letto del ragazzo e questa volta, forse a causa delle asse di legno scricchiolanti del pavimento, si accorse di lei.

Ciao” disse raggiante lui, nascondendo in un soffio il suo presunto malumore.

Credevo non arrivassi più” mormorò in seguito, lasciando trasparire un velo di delusione nella voce.

Scusa, ho avuto un contrattempo” si giustificò lei ed un sorriso comparve sul suo volto, ripensando alle decine di vestiti che stava stupidamente per provarsi.

Non importa” la rassicurò, sorridendole “sono felice che tu ora sia qui.”
Alyson non poté fare a meno di sorridere, decisamente imbarazzata dallo sguardo del ragazzo che continuava a fissarla.

Nel frattempo Justin si era messo seduto sul letto, attento ad ogni movimento che lei faceva e in attesa che lei si sedesse vicino a lui.

Sfortunatamente non accadde.

Alyson andò a sedersi alla scrivania come il giorno prima e in pochi secondi tirò fuori il registratore e il suo blocchetto sotto gli occhi decisamente delusi di Justin.

La ragazza lo notò.

Va tutto bene?” gli chiese preoccupata.

Il biondo annuì e si andò a sedere a fondo del letto, ovvero nel punto più prossimo alla scrivania, in modo da stare il più vicino possibile a lei.

Come mai sei diventato un cattivo ragazzo?” domandò lei, voltandosi verso di lui.

Credo che il motivo sia perché da piccolo non ho avuto un’infanzia felice, in una famiglia non del tutto normale…

Ti va di spiegarmi?”

A quella domanda Justin restò spiazzato e, tentennando leggermente, rispose incerto: “S-sì”

Distolse completamente lo sguardo da quello di Alyson, iniziando ad inquadrare il vuoto avanti a sé e cercando di trovare qualcosa da dirle.

Ho iniziato a realizzare di avere seri problemi quando, nei primi due anni di scuole medie, ho subito atti di bullismo. I ragazzi più grandi mi riempivano di calci e pugni e, ogni volta che tornavo a casa pieno di lividi, a mia madre sembrava non importare, così credevo fosse giusto che non importasse nemmeno a me” disse tutto d'un fiato ed Alyson lo ascoltava, senza scrivere, era fin troppo interessata a quel discorso per perderne anche solo una parola: lasciava fare tutto il lavoro al suo fedele registratore.

Le cose hanno iniziato a cambiare durante il primo anno di liceo. Quei ragazzi frequentavano la mia stessa scuola e più di una volta hanno minacciato di pestarmi se solo avessi di nuovo messo piede nel loro corridoio. Ero davvero stanco di venire sottomesso da quel gruppo di ragazzi così, una mattina, risposi ai loro attacchi, iniziai a provare piacere nel vederli a terra doloranti. Era una bella sensazione vederli soffrire, vedere che finalmente provavano ciò che ho provato io. Ho sempre agito così da quel giorno, ma la considero soltanto autodifesa.”

Perché hai ucciso quell'uomo?” domandò frettolosa lei, cercando di non ripensare a quanto aveva appena detto. Strane immagini di quel ragazzo, preso di mira e costretto quotidianamente a subire quell'orrore, la fecero leggermente rabbrividire.

L'ho ucciso perché...”

Justin non riuscì a continuare la frase, volse lo sguardo fuori dalla finestra, mordendosi nervosamente il labbro inferiore e trovando parecchia difficoltà nel terminare quella frase.

Justin?” lo richiamò lei e lui si voltò, corrucciandosi all'improvviso.

Ho agito d'impulso” biascicò lui, scuotendo le spalle, “ho un vago ricordo di quello che è successo. Non lo conoscevo, non l'avevo mai visto prima, ma ha iniziato ad inveire contro di me, mi ha messo le mani addosso ed è stato in quel momento che non ci ho visto più. Ho iniziato colpirlo in viso ed in seguito a tirargli forti calci alla bocca dello stomaco, finché non si è accasciato al suolo, ormai privo di forze. Ho... ho afferrato una pietra da terra e gliel'ho tirata sul capo, facendolo sanguinare improvvisamente ed è morto... sul colpo.”

Alyson impallidì sentendo quelle parole e non poté nemmeno evitare di risultare spaventata. Spalancò la bocca, ma da essa non ne uscì alcun suono, non aveva di certo esaurito le domande, ma in quel momento credeva di essere totalmente incapace a parlare.

Va tutto bene?” le domandò lui, sollevando un sopracciglio, cercando poi di incrociare il suo sguardo. “Hai una faccia...”

Non ti preoccupare, va tutto bene.” sorrise ed occupò quanto più tempo le fu possibile per afferrare il suo quaderno e cominciare a scriverci qualcosa.

Dopo che hai ucciso quell'uomo... hai fatto del male a qualcun altro?”

Lui rimase spiazzato da quella domanda, boccheggiò per qualche istante e poi rispose: “N- no, certo che no.”

Grazie al cielo” mormorò lei con un filo di voce, evitando di incrociare lo sguardo di Justin che ora appariva piuttosto spaesato.

Regnò il silenzio per diversi secondi, o forse minuti, all'interno di quella stanza. Alyson non voleva posare lo sguardo su di lui, così finse di annotare alcune frasi sul suo blocco, ma ciò che la sua penna segnò sui fogli furono solo scarabocchi privi di senso.

Abbiamo finito con le domande?”

La ragazza annuì lievemente, aveva nascosto bellamente tutta la voglia di proferire parola e, vedendola così silenziosa, Justin si alzò dal letto e si appoggiò alla scrivania incrociando le braccia al petto.

Bene, ora, se non ti dispiace, avrei io una domanda da farti”

Alyson alzò immediatamente lo sguardo, aspettando che continuasse.

Usciresti con uno come me?” le domandò lui con una tale tranquillità da farle gelare il sangue nelle vene.

Beh...” mormorò lei, “non lo so, insomma, ci... ci conosciamo appena”

È proprio per questo che te lo sto chiedendo. Se uscissimo avresti modo di conoscermi, sempre se tu lo voglia, è chiaro.”

Lei restò sempre più spiazzata da quelle parole, non poteva negare a sé stessa che quello strano ragazzo non le era del tutto indifferente, ma una piccola parte di lei, quella più razionale, le suggeriva di declinare l'inaspettato invito. Dopotutto, aveva davanti un assassino e non il classico bravo ragazzo. Aveva abbassato il capo, se solo avesse mantenuto intrecciato lo sguardo con quello di lui, avrebbe perso totalmente ogni buona cognizione.

Posso sapere perché mi fai questa domanda?”

Perché è una cosa che m'interessa davvero sapere, non di certo per una ricerca scolastica. Allora? Qual è la tua risposta?”

Alyson lo fissò per qualche secondo, in quegli occhi che la facevano tremare di paura e di attrazione, pensando sulla decisione da prendere e ricordandosi, per quei pochi attimi, di lui, quel bastardo che l'aveva fatta soffrire, che l'aveva usata, che l'unico motivo per cui la trattava bene era farsi figo davanti ai suoi amici.

Poteva Justin essere diverso?

Non lo conosceva e uscirci insieme sarebbe stato, come aveva detto lui, un modo per conoscerlo e poi, alla fine, era solo un'uscita, niente di che.

Si sarebbero conosciuti, come amici o conoscenti e sarebbe stato un bene per la sua ricerca.

Quegli occhi, che ancora la fissavano, sembravano così pieni di storie misteriose e intriganti che non vedeva l'ora di conoscerle e nonostante questa cosa la intimidisse un po', non riusciva a non dare ascolto a quella voglia che sentiva dentro di uscire con lui e ascoltare quella sua voce melodiosa per ore e ore.

Io..p-penso che..va bene, si.”
Justin sorrise e i suoi occhi si illuminarono.

Ma tu puoi uscire?” chiese, ricordandosi solo in quel momento che si trovavano in una sottospecie di prigione.

Sì, tra due giorni mi fanno uscire. Finalmente dopo due mesi qui dentro” disse, finendo la frase con una risata.

Alyson sorrise e iniziò a mettere a posto le sue cose.

Justin le prese le mani e la fermò “Faccio io”

La ragazza sentì un brivido lungo la schiena partire dal punto in cui lui l'aveva toccata e lo guardò mettere nella borsa le cose al posto suo.

Appena finito, la guardò negli occhi mentre le dava la borsa.

G-grazie” gli disse, sorridendo.

Si alzò e lentamente si avviò alla porta, seguita a ruota da Justin, che, appena lei arrivò vicino alla porta, fece uno scatto per aprirgliela.

Allora ci vediamo tra due giorni, okay?” disse il biondo

Va bene, vengo qui alle 11” disse Alyson.

Justin annuì e le sorrise.

Allora ciao”, la ragazza fece per andarsene e lui la fermò per un polso, rimanendo fisso a guardarla per poi avvicinarsi e darle un leggero bacio sulla guancia.

Ciao” le sussurrò vicino all'orecchio.

Lentamente la ragazza se ne andò, girandosi prima di scendere le scale e vedendo il ragazzo ancora fermo a fissarlo.

Gli sorrise e si girò, scendendo lentamente gli scalini, senza riuscire a togliersi l'immagine dei suoi occhi dalla testa.





 

we love ciastin's boobs.

l'ultima cosa che immaginavamo era vedere che questa storia venisse tanto seguita sin da subito, già tra dieci preferite e siamo solamente al secondo capitolo *O*
siete meravigliose e vi ringraziamo davvero tanto per le vostre recensioni.
aspettiamo i vostri pareri e nel frattempo vi lasciamo il link di una nostra one shot, eccola qui.

arianna e giulia.
  
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