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Autore: Smeralda Elesar    10/11/2012    1 recensioni
"Il capo branca Gorthan sfogliò un paio di pagine del libro sulle festività del mondo anglosassone
:-I terrestri hanno dedicato una festa alla paura. Molto appropriato... la chiamano Halloween-:"
Preparatevi per l'Halloween più pericoloso di sempre in compagnia di Paperinik e di un aiutante molto particolare!
Dedicata a chi ama il 31 Ottobre ed il Papero mascherato!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atto III: Alex

 

 

Una volta fuori Paperinik dovette lavorare parecchio di Crasher per salvare nell’ordine le Giovani Marmotte, una famigliola e tre adolescenti.

Cominciava a pensare che sarebbe riuscito a mettere la situazione sotto controllo senza particolari problemi quando il suo timore più grande si materializzò proprio sopra la sua testa: uno, due, tre… undici dischi individuali con sopra undici Evroniani armati di evrongun.

Il primo che toccò terra trovò un pugno ad accoglierlo.

 

:-Non vi hanno insegnato l’educazione sul vostro pianeta? Se volete entrare al Luna Park dovete pagare il biglietto!-:

 

Gli gridò dietro il papero mascherato ostentando una sicurezza che in realtà non aveva per niente.

I terrestri erano un bersaglio troppo facile dato che erano tutti così ammassati e quei robot rischiavano di fare seriamente male a qualcuno.

Cercava di affrontarli tutti ma era assolutamente impossibile.

 

:-Allora, UNO, hai qualcosa di interessante da comunicarmi?-:

 

Chiese sperando ardentemente in una buona notizia.

 

:-Ho un’ idea per risolvere questo casino galattico, ma sarà parecchio difficile attuarla perché io non posso interfacciarmi dall’esterno con il parco. Se lo vuoi detto in linguaggio tecnico hai novantanove possibilità di finire calpestato, disintegrato, coolflamizzato, catturato dagli evroniani o qualche altra cosa a tua scelta e una sola possibilità di cavartela senza troppi danni-:

 

Paperinik si abbassò per schivare una scarica di evrongun e sparare a sua volta un colpo di paralizzatore bradionico.

 

:-Una? Così tante? Va bene, me le farò bastare, tu dimmi solo che devo fare-:

 

:-Mi piace il tuo spirito pratico! Per prima cosa devi raggiungere l’apparecchio che sta mandando in tilt il parco. Secondo i miei rilevamenti si trova sul tetto dell’edificio centrale, alla base dell’antenna che diffonde gli impulsi della sala comandi. Una volta che lo avrai trovato lo dovrai distruggere, poi dovrai scendere nella sala comandi vera e propria e collegare l’extransformer come abbiamo fatto quando dovevi fare le pulizie qui, ricordi?-:

 

Intorno a lui le urla di terrore si erano moltiplicate all’infinito e tutti gli ospiti del parco erano nel panico.

 

:-Ma UNO, come faccio a lasciare queste persone? Hanno bisogno qualcuno che le difenda!-:

 

:-Fossi in te non mi preoccuperei: secondo me gli evroniani vogliono solo spaventarli il più possibile prima di coolflamizzarli per ottenere più energia, quindi la cosa migliore che puoi fare è sbrigarti a disinnescare quella diavoleria!-:

 

:-E va bene, mi hai convinto, vado!-:

 

Si girò e cominciò a correre verso l’edificio centrale, facendo lo slalom tra mummie, zombie e licantropi.

Le luci si accendevano e spegnevano a intermittenza lasciando tutti prima abbagliati e poi nell’oscurità più completa in balìa dei mostri.

Passando accanto alla casa delle streghe Paperinik sentì delle urla di bambini.

Subito UNO lo riprese.

 

:-No! So che stai pensando! È inutile entrare lì dentro, tanto per ora non corrono nessun reale pericolo. Piuttosto sbrigati!-:

 

Sì, era vero, per quanto potesse sembrare strano i bambini non erano in pericolo, però…

Un altro urlo lo fece decidere contro ogni logica.

Spaccò il muro con un paio di colpi di crasher ed entrò.

Per fortuna aveva calcolato bene la sua posizione e quando riuscì ad entrare si trovò davanti cinque bambini terrorizzati da un drago ed una strega.

Con altri due pugni mise K.O. i due pupazzi.

 

:-Allora, ragazzi, state bene?-:

 

:-Certo che stanno bene! Fino ad ora li ho difesi io!-:

 

Paperinik abbassò lo sguardo a cercare quel presunto piccolo eroe e non fu particolarmente sorpreso quando vide che era Alex, il paperotto mascherato da… lui!

 

:-Hei! Ma guarda chi si rivede! Hai fatto proprio un ottimo lavoro, ma da ora in poi ci penso io, voi restate qui al sicuro-:

 

Sapeva di doversi spicciare per il bene di tutti gli altri, così scavalcò di nuovo il mucchio di macerie e riprese la sua corsa.

Ad un certo punto sentì una voce abbastanza familiare.

 

:-Prendete questo!-:

 

PAN!

Era Zio Paperone che, invece di tremare davanti ad un evroniano armato, aveva dato il la allo spingardino a sale e l’alieno viola aveva dovuto battere in ritirata tutto punzecchiato.

 

“Bene! Almeno non devo preoccuparmi del vecchio cilindro! Lo zione sa difendersi benissimo da se!”

 

Pensò con un sorriso. In fondo il fatto che suo zio fosse così combattivo nonostante l’età lo rendeva orgoglioso.

Ed il fatto che Zio Paperone fosse mascherato gli fece anche capire una cosa: gli evroniani non gli stavano ancora dando la caccia perché la sua tuta si mimetizzava in mezzo a tutti quei costumi, il che gli dava un piccolo vantaggio.

 

:-Sbrigati, socio! Hanno cominciato con le evrongun!-:

 

Ma Paperinik non aveva bisogno dell’informazione perché dietro un angolo si era trovato davanti il suo peggiore incubo fatto realtà: Paperina con un arma evroniana puntata addosso!

 

:-LASCIALA!-:

 

Urlò con tutto il fiato che aveva in petto.

Sganciò il crasher ma fu un secondo troppo tardi: la scarica era partita e Paperina era stata colpita, anche se solo di striscio.

 

:-NOOO!!!-:

 

In un secondo dimenticò tutto, il parco, gli evroniani, la sala comandi e tutto il resto e si precipitò da lei.

Per Paperino esisteva solo Paperina svenuta tra le sue braccia.

 

:-No, non è possibile! Paperina… Paperina, ti prego, rispondi!-:

 

Fortunatamente la papera si mosse un po’ e dopo pochi secondi aprì gli occhi.

 

:-Cosa…? Paperinik! Mi hai salvata! Ma questo non ti da il diritto di prenderti certe libertà, sia chiaro-:

 

In quel momento realizzò che la stava stringendo a se in un modo che per Paperino sarebbe stato più che giustificato, ma che per Paperinik non lo era.

La lasciò andare imbarazzato.

 

:-Sì, certo, scusa… stavo solo controllando che… oof!-:

 

Non potè finire la frase perché fu afferrato da dietro da un robot licantropo che sembrava programmato per strangolarlo.

 

:-Lascia andare Paperinik!-:

 

CLANG!

La presa si allentò di colpo e Paperinik cadde a terra mezzo stordito.

 

“Qualcuno mi ha aiutato… e probabilmente si è cacciato in un guaio!”

 

Si rialzò e sparò un colpo di paralizzatore bradionico al licantropo, che rimase bloccato nell’atto di afferrare qualcosa.

 

:-Va tutto bene adesso, quel robot non ti  può più fare niente… coraggio, vieni qui-:

 

Gridò a chiunque fosse stato a distrarre il robot da lui.

Lentamente da dietro la massiccia figura del lupo mannaro emerse quella minuscola e tremante di Alex.

 

:-Ancora tu?! Dovrei rimproverarti ma visto che mi hai aiutato per questa volta ti risparmio la lavata di capo-:

 

Il paperotto annuì.

Paperinik sapeva che avrebbe dovuto metterlo al sicuro, dirgli di stare fuori dalla battaglia, ma sapeva che quel ragazzino così fragile eppure così coraggioso non gli avrebbe ubbidito, quindi la cosa migliore da fare era controllarlo personalmente.

 

:-Senti, giovanotto, mi pare che tu abbia la stoffa dell’eroe. Che ne dici di aiutarmi a salvare la Terra?-:

 

Gli chiese con fare complice.

 

:-Io? Aiutarti a salvare la terra? Ma certo!-:

 

Paperinik sorrise con la sua migliore espressione da duro.

 

:-Benissimo! Allora aggrappati a me!-:

 

Lo prese in braccio e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo a Paperina, inserì il turbo nell’extransformer e spiccò il volo verso la cima della sala comandi.

Dovette evitare un paio di evroniani, ma tra crasher e raggi paralizzanti non fu particolarmente difficile, in più Alex si divertiva tantissimo ed in quel momento Paperinik era più che felice di avere qualcuno che facesse il tifo per lui.

Sulla terrazza della torre contattò di nuovo UNO.

 

:-UNO, ti presento il mio collega super eroe-:

 

Disse indicandogli Alex, ed UNO reagì come una mamma preoccupata.

 

:-Un ragazzino?! Ma ti ha dato di volta il cervello a coinvolgerlo in una cosa così pericolosa?!-:

 

:-Hei, bada a come parli, palla verde! Io sono forte come Paperinik!-:

 

Sicuramente Alex aveva del carattere, ma non era il momento per dimostrarlo.

 

:-Lascia che ti spieghi il mio piano, UNO: sarà Alex a portare l’extransformer dentro la sala comandi e ad interfacciarlo con la consolle mentre io andrò a disattivare la cosa che sta creando questo disastro. Tu lo dovrai guidare… e magari difendere manovrando il crasher, capito?-:

 

UNO lo guardò perplesso ma alla fine acconsentì.

 

:-Allora sarà meglio dividere l’extransformer. Tu, Paperinik, avrai bisogno del commutatore gravitazionale per salire più in fretta e di un fascio di raggi positronici come arma e per distruggere quella cosa. Alex prenderà il resto… compreso il crasher che pare gli piaccia-:

 

Ci vollero pochi secondi per separare le componenti dello scudo che servivano a Paperinik da quelle che servivano ad Alex.

L’extransformer era grande quasi quanto lui ed il paperotto faceva fatica a reggerlo, ma lo stesso gli occhi gli brillavano di eccitazione.

 

:-Uao! Posso davvero usare questo coso?-:

 

Paperinik sapeva che probabilmente non stava facendo una cosa ortodossa, ma tutto quell’entusiasmo gli ricordava tanto se stesso da piccolo, ed in ogni caso ci avrebbe pensato UNO a controllare che Alex non si facesse male.

Insomma, non gli sembrava male incoraggiarlo.

 

:-Ma certo che puoi usarlo! Ricorda che da ora in poi in questa sala sei tu Paperinik! E adesso perché non provi ad entrare?-:

 

:-Ma… dov’è la porta?-:

 

:-Quale porta? Nelle situazioni di emergenza i super eroi fanno così!-:

 

Si mise alla sua altezza con un ginocchio a terra, spostò la mira contro la vetrata e gridò “Crasher!”

Il vetro si spaccò in una pioggia di cristalli.

 

:-Troppo forte!-:

 

Strillò Alex.

 

:-Adesso vai dentro e fai tutto quello che ti dice UNO, mi raccomando. Ricorda che la salvezza di tutte quelle persone dipende da te. E tu, UNO… controllalo-:

 

Non poteva perdere altro tempo: visto che non aveva più il modulo dell’extransformer che gli consentiva di volare ma aveva solo il commutatore gravitazionale dovette affidarsi alle suole in gomma super aderente per scalare la parete di vetro ed arrivare in cima alla piattaforma dell’antenna.

 

“Gulp! E adesso dove sarà ficcato il distorsore di cose magneticose?”

 

Aveva creduto che sarebbe stato facile individuarlo, il problema era che l’antenna, che da lontano sembrava quasi un giocattolo, in realtà ricordava molto la Tour Eiffelle per forma e soprattutto per dimensioni.

UNO gli aveva detto che si trovava alla base dell’antenna, ma anche restringendo così il campo di ricerca gli restavano in sacco di travi di acciaio da controllare.

 

“Bene, meglio non perdere tempo!”

 

Ci girò intorno, perlustrò ogni centimetro sia di terreno che di metallo ma non trovò niente di anomalo.

 

“Oh, andiamo! Deve essere qui! Perché non lo trovo?”

 

A proposito di cercare cose gli venne in mente una cosa che gli diceva spesso Nonna Papera quando era solo un paperotto: se non trovi una cosa né intorno a te né sotto i tuoi piedi c’è un solo posto dove può essere!

 

“Sopra la mia testa!”

 

Concluse esultante, ed infatti eccolo lì: proprio dove si incrociavano le quattro arcate di metallo c’era un ovale di metallo violaceo che emetteva lampi rossi ad intervalli regolari.

Paperinik prese la mira e stava per far partire un colpo per friggere a dovere quel coso crea cataclismi, quando…

 

:-Non ti azzardare, papero!-:

 

Fu scagliato a terra da una specie di onda d’urto, che altro non era se non lo spostamento d’aria provocato da un disco individuale con sopra un evroniano.

 

:-Io sono il generale Zorpad, e non ti permetterò di mandare a monte la mia missione!-:

 

Paperinik si rialzò ancora frastornato, e l’evroniano era troppo vicino per i suoi gusti.

Gli serviva qualcosa che lo distraesse anche solo per pochi secondi.

 

:-Zorpad?! Senti un po’, ma voi evroniani un nome normale che sia uno non ce lo avete?-:

 

:-Taci! Non ho attraversato i quadranti dell’universo per stare ad ascoltare le sciocchezze di un essere inferiore! -:

 

Gridò l’alieno viola.

ZOT!

Un fascio di raggi positronici aveva colpito in pieno il generale, che crollò a terra.

 

:-A quanto pare questo essere inferiore sa come distrarre il nemico ed ha un’ottima mira. Ricordatelo per il futuro-:

 

Ignorò l’evroniano K.O. e sempre con l’aiuto delle gomme super aderenti raggiunse l’apparecchio.

 

“Bene, e adesso liberiamoci di questa cosa!”

 

Puntò il fascio ad alta energia e lo azionò alla massima potenza.

All’inizio sembrò non succedere niente, salvo che il raggio positronico creò un alone fluorescente intorno al marchingegno evroniano, poi però pian piano, l’ovale prese ad emettere dei lievi “bzz” e la luce non lampeggiò più regolarmente.

 

“Manca poco ormai… uh-oh! Spero di finire prima che quel bestione si riprenda!”

 

Infatti Zorpad qualche metro più in basso stava cominciando a muoversi.

Nel frattempo il raggio aveva cambiato colore ed i “bzz” erano sempre più frequenti.

 

:-NO!-:

 

Sentì urlare più in basso.

Zorpad si era ripreso e stava cercando a tentoni qualcosa per terra.

 

“Oh, no! Se trova l’evrongun e mi colpisce ora è la fine! ”

 

:-Andiamo, dannata cosa! Rompiti, disintegrati, polverizzati, fai quello che vuoi ma fallo in fretta!-:

 

Sbraitò contro l’uovo viola causa di tutti i suoi problemi.

CRACK!

Finalmente l’involucro metallico si spaccò come una noce di cocco liberando un filo di fumo e la spia rossa si spense del tutto, segno che la cosa aveva smesso di funzionare.

 

:-SÌ!-:

 

Esultò Paperinik.

Zot!

Una scarica dall’arma evroniana gli era passata proprio sulla coda bruciacchiandogli un paio di piume!

 

:-Hei! Fai attenzione con quella cosa!-:

 

L’evroniano non gli rispose, invece mirò meglio e questa volta una scarica lo prese in pieno.

Era come una scossa elettrica ad altissimo voltaggio che gli fece male come niente in vita sua.

 

:-AAAHHHHHH!!!-:

 

Realizzò che il terreno gli veniva incontro a gran velocità prima di batterci pesantemente il becco.

Evidentemente la scarica aveva danneggiato i componenti dell’extransformer ed il commutatore gravitazionale non funzionava più.

 

“Ahi ahi! Stavolta sono ridotto male! Per di più sembra che l’amico ce l’abbia con me”

 

Infatti l’evroniano lo sovrastava e lo teneva di nuovo sotto tiro.

 

:-E adesso, razza di infimo essere, me la pagherai per aver sabotato la mia missione!-:

 

:-Umpf! Tutti che mi parlano di pagare! Non sapevo di avere creditori anche su Evron!-:

 

:-Risparmiami il tuo patetico umorismo terrestre! Non vedi che non sei neanche in grado di alzare un dito per difenderti?-:

 

:-No, ti sbagli! Io non mi arrendo così-:

 

Strinse i denti e lentamente si alzò in piedi.

 

:-Ma bravo, eroe… quasi quasi mi dispiace farti… questo!-:

 

Lo colpì con un pugno allo stomaco e Paperinik stramazzò di nuovo a terra.

Zorpad gli si avvicinò e lo sollevò dal mantello, mettendosi becco a becco con lui.

 

:-Visto che ho fallito la missione di coolflamizzare questo campione di popolazione terrestre rischio di essere degradato, lo sai? Ma se catturerò l’eroe terrestre che ostacola da troppo tempo la conquista di questo pianeta magari il consiglio imperiale chiuderà un occhio-:

 

L’evroniano sorrise con pura crudeltà.

 

:-Credo proprio che il capo branca Gorthan sarà molto soddisfatto di usare proprio te per i suoi esperimenti-:

 

“Esperimenti?! Io non sono un topo da laboratorio!”

 

Però non aveva la forza per dirlo, e se non aveva la forza per fare le sue solite battute era davvero un brutto segno.

 

:-Lascia subito Paperinik, brutto mostro!-:

 

“Alex? Che ci fa qui?”

 

 

:-CRASHER!-:

 

Il pugno colpì in pieno Zorpad e gli fece mollare la presa, poi il paralizzatore bradionico fece il resto immobilizzandolo.

 

:-Paperinik! Paperinik, rispondimi!-:

 

Alex lo stava scuotendo per la spalla probabilmente per accertarsi che fosse ancora vivo.

 

:-Outch! Piano, ragazzo, piano… sono già abbastanza ammaccato!-:

 

Non riusciva a crederci: quel paperotto alla fine gli aveva addirittura salvato la vita.

Forse un giorno lo avrebbe preso come aiutante come Batman con Robin!

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Cantuccio dell’autore

 

Quando dicevo che avrei aggiornato velocemente non avevo ancora fatto i conti con il mio modem che ha deciso bene di fare un po’ di sciopero =( pazienza, ora sono di nuovo qui!

Confessione: credo di aver fatto un po’ di casino in questo capitolo quindi se per caso non si capisce niente (come sospetto io) ditemelo sinceramente.

A proposito di nomi: Zorpad esiste davvero! Era il cattivo di un libro che ho letto qualche tempo fa e siccome questo nome mi aveva fatto troppo scompisciare dalle risate (chissà poi perché) ho pensato di riutilizzarlo.

Invece per quanto riguarda la scena tra Paperina e Paperino/Paperinik so che sembra in contraddizione con quello che ho detto nel capitolo prima ma in realtà non lo è perché è vero che io personalmente detesto Paperina, ma Paperino ne è innamorato, e come tutti gli innamorati non vede i difetti della sua dolce metà XD

Bene, l’azione vera e propria è finita, adesso manca solo l’epilogo.

 

Come al solito grazie a tutti =)

 

                                       Makoto

   
 
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