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Autore: HippyQueen    10/11/2012    2 recensioni
"Le lezioni passano come il fuoco passa sulla pelle dei dannati: i professori mi squadrano, decidono che sono una buona a nulla che verrà bocciata e non considerata dal resto del mondo per tutta la vita e mi lasciano in disparte libera di maledirli per i loro pregiudizi."
"Forse è per questo che io e Alicia stiamo assieme e siamo innamorate; nessuna delle due ha mai avuto il coraggio di amare una persona che non potesse capire cosa significa non avere nessuno a disposizione."
"Voglio piangere e buttarmi giù da sola, senza che nessuno mi aiuti. Non ho bisogno di nessuno. Sono una vincitrice."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Sento le lacrime solcarmi le guancie, trasportare con sé tutte le mie ansie, liberandomi un poco. Quello che sento dentro non è paragonabile a qualsiasi cosa io abbia mai provato in vita mia.
La vista mi si appanna, sento le mani di Sally sui miei polsi. Alzo la testa, cerco il contatto con la luce a neon, spero che mi prosciughi. Il dolore che provo è assurdo.
In un qualche momento della mia vita, ho sperato di essere felice. Non sono mai stata davvero felice; sebbene io avessi Alicia, sebbene fossi stata amata e avessi amato, sebbene avessi avuto le mie piccole vittorie. Però ci avevo sempre sperato: un giorno sarai felice, Scarlett, mi  dicevo.
Che cretina. Sono proprio stata una stupida idiota.
Sento Sally vicino a me. I miei occhi incontrano i suoi.
-          Da quanto tempo? – sussurro, avvicinandomi ancora di più, nascondendo il mio volto nell’incavo del suo collo.
-          Dillo, Scarlett. Ho scoperto che non dirlo ad alta voce non lo fa sparire. – dice, sorprendendomi. Ho sempre pensato a lei come una ragazza piuttosto fragile e insicura, ma mi stupisce una volta ancora. – Quindi dillo.
Non so se ce la faccio. Le mie lacrime sono calde ed è una sensazione che non provavo da un sacco.
-          Da quanto tempo sai di avere la leucemia? – dirlo mi provoca una fitta all’altezza dello stomaco.
-          Da quasi un anno. – risponde lei, baciandomi all’altezza della testa. Serro gli occhi.
Non voglio sentire altro. Le mie mani cercano il suo viso, apro gli occhi e li immergo nei suoi. Sono così caldi, marroni, non può essere vero, non può essere malata. Cerco le sue labbra. Quelle labbra che cercavano di baciarmi il giorno prima, convinte di non essere ricambiate. Voleva solo un bacio da me. Voleva poter dire di averlo fatto, e non tormentarsi fino alla fine.
Il nostro primo bacio non era stato all’altezza di ciò che avrebbe dovuto essere. Volevo colmare quel vuoto, quella passione che non avevo saputo dare.
Così quando le mie labbra incontrano le sue, cerco di trasmetterle tutta la mia dolcezza. Le prendo con una mano il volto, avvicinandola a me. Lei si distanzia un poco, mi guarda, sorride. Credo che mi voglia baciare di nuovo, ma mi sorprende di nuovo. Poggia le labbra sulla mia guancia, ingoia una lacrima. Sorride. Sorrido a mia volta. Torna a baciarmi, sa di buono, sa di cosa giusta. Sento che voglio passare il mio tempo con lei.
Solo che poi mi ricordo del suo cancro.
-          Ti amo. – sussurra.
Non le rispondo. Se le dicessi di amarla.. non sarebbe la cosa corretta da fare, ed io ho una mia etica personale a cui resto fedele.
Accendo una sigaretta mentre lei si accosta a me, si appoggia alla mia spalla e chiude gli occhi.
-          Devo riposare molto. – dice. – Dicono che sto peggiorando.
Aspiro. Desidero solo che il fumo mi dia alla testa e mi faccia temporaneamente dimenticare tutto questo.
Che cazzo dovrei fare? L’amore dovrebbe essere una salvezza, non una tortura. Mentre le ultime lacrime scendono, mi torna in mente la poesia che ho cercato leggere durante l’ora precedente. L’ho memorizzata senza volerlo, ed ora ha finalmente un senso.
 
“L’Amore non cerca a Sé stesso di piacere
Né ha per sé alcuna cura,
ma per un altro dà la sua gioia
e costruisce un Paradiso nella disperazione dell’Inferno.”
 
Così cantava una piccola Zolla di Terra
Calpestata dalle zampe del bestiame,
ma un Sassolino del ruscello
modulò queste rime appropriate:
 
“L’Amore cerca solo a Sé di piacere,
per legare un altro alla Propria gioia,
gode della sventura altrui,
e costruisce un Inferno contro il Paradiso”
 
Se per Alicia ero stata un paradiso nella disperazione dell’inferno, per Sally non potevo che essere un inferno contro il paradiso.
  
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