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Autore: Clairy93    10/11/2012    3 recensioni
Clairy è orfana e da sempre vive in un collegio. Una strana voglia sulla spalla sembra tutto ciò che può in qualche modo collegarla alla sua famiglia. Sembrerebbe una storia comune, se non fosse per la scoperta di un magico armadio che condurrà Clairy in un mondo parallelo, Narnia.
Questa fan fiction è ambientata dopo "Il Principe Caspian", infatti il nostro principe, ancora innamorato di Susan, non sarà così felice dell'arrivo improvviso di Clairy.
Clairy avrà la possibilità di vivere l'avventura che sempre ha sognato e scoprire chi è veramente. Ma è necessario unire le forze perchè gravi ostacoli e nuovi pericoli minacciano Narnia...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una lunga ma altrettanto piacevole camminata caratterizzata dal simpatico scricchiolio delle foglie calpestate, Clairy, Trumpkin e l’aggraziata Luna, arrivarono al limite della foresta e raggiunsero una strada a ciottoli.
Fu in quel momento che Clairy intravide in lontananza delle torri di un castello, seminascoste dalle colline.
“Dove stiamo andando Trumpkin?” chiese dubbiosa la ragazza.
“Tra poco lo scoprirete.” rispose enigmatico lo gnomo.
Tutta questa segretezza stava iniziando ad irritare Clairy e ciò di cui aveva bisogno erano risposte, chiarimenti e il perché un semplice armadio era in realtà un passaggio per un mondo di cui nessuno era a conoscenza.
Clairy osservò le prime umili abitazioni di campagna e i vasti campi per il raccolto. A Clairy sembrò di intravedere uno sguardo d’intesa tra Trumpkin e gli abitanti che si affacciavano curiosi sulla soglia delle loro case, fissandola. Potevano forse comunicare con il pensiero? Clairy non se ne sarebbe stupita poi così tanto.
Proseguendo nel tragitto, un vocio si faceva sempre più intenso e dopo poco, giunsero a una cittadina. Clairy osservò sbalordita gli abiti lunghi e i capi coperti delle donne, le case a traliccio ricche di decorazioni e con ampie finestre, i mercati nelle strade e gli schiamazzi allegri dei bambini che si rincorrevano.
Luna non resistette alla tentazione e si unì gioiosa ai ragazzi.
“Trumpkin, mi hai portato a fare un’escursione in un borgo medievale per caso?” domandò Clairy perplessa.
“No.” replicò sbrigativo lo gnomo.
“Quando mi dirai dove mi stai portando?”
E anche se nuovamente Clairy non ricevette risposta, fu qualcos’altro che catturò la sua attenzione: al loro passaggio ogni rumore cessò e gli abitanti s’inchinarono.
Clairy, assolutamente stranita, si avvicinò a Trumpkin:
”Perché si comportano in questo modo?”
“Per voi Clairy.” rispose lo gnomo che continuò imperterrito a camminare.
Clairy cercò di non incrociare lo sguardo insistente delle persone che si inginocchiavano al suo passaggio. Tutto questo la metteva a disagio e in grande imbarazzo.
Superato il villaggio e percorsa una salita piuttosto ardua, soprattutto per Clairy che non era certo abituata, giunsero finalmente al castello. Clairy ne rimase affascinata: le alte torri erano così slanciate che pareva toccassero il cielo, bellissimi stendardi in ogni angolo e centinaia di guardie e cavalieri.
Si arrestarono davanti al ponte levatoio. Alcune guardie fermarono Trumpkin per conferire con lui ma un semplice accenno col capo, bastò perché le guardie si spostassero e lasciassero il passaggio libero.
“Andiamo?” chiese lo gnomo.
Clairy deglutì, indecisa se far finta di svenire o correre via.
”Andiamo.” rispose infine.
Le guardie s’inginocchiarono al suo passaggio e Clairy, non sapendo cosa fare, si limitò ad accennare un sorriso.
Forse era ancora in tempo per scappare. Era veloce a correre. Avrebbe raggiunto la spiaggia e sarebbe entrata nella grotta ritornando così alla sua vita. Tuttavia, non era del tutto sicura di volerci tornare. Valeva la pena scoprire cosa la attendeva.
Superato l’immenso portale d’entrata, Clairy si ritrovò in un meraviglioso cortile, ricco di cespugli e alberi di ogni genere, con al centro un pozzo decorato straordinariamente con tralicci di ferro. Sul cortile si affacciavano le pareti maestose del castello, sorrette da imponenti colonne avvolte da bellissimi rampicanti.
Clairy e Trumpkin si fermarono davanti ad un alto portone di legno.
“Permettetemi di darvi un consiglio Clairy: non parlate a patto che non vi faccia un cenno, sorridete senza esagerare, non inciampate e restate vicino a me. Chiaro?” chiese lo gnomo con tono particolarmente serio.
Clairy annuì perplessa.
Trumpkin riuscì facilmente ad aprire il portone.
Il cuore di Clairy iniziò a battere furiosamente e temeva che se non si fosse calmata le sarebbe uscito dal torace.
La maestosità e la bellezza della sala in cui entrarono, lasciò Clairy estasiata. Il pavimento era di marmo bianco con strane venature azzurre, le vetrate colorate scandivano i possenti muri di pietra e sul soffitto finemente decorato, era rappresentato un magnifico cielo azzurro con alcune figure collocate sulle nuvole.
Di fronte a sé, ai lati di un bellissimo trono d’argento, si trovava un bambina dai bellissimi boccoli biondi, che ricordò a Clairy una bambola di porcellana dai grandi occhi azzurri, e una giovane donna dai lunghissimi capelli. I suoi grandi occhi castani scrutavano con curiosità i due nuovi arrivati.
L’attenzione di Clairy fu richiamata dalla voce di una guardia:
”Accorrete a chiamare il principe!”
“Il principe?” domandò confusa Clairy allo gnomo. Non ci fu il tempo per rispondere perché pochi secondi dopo, da una piccola porta, uscì un uomo che camminò spedito verso il trono. D’accordo, di uomini Clairy non ne aveva conosciuti più di tanti avendo vissuto per anni in un collegio di suore, ma appena lo guardò pensò che quello fosse l’uomo più bello che avesse mai visto.
I bellissimi occhi castani e i capelli leggermente ondulati, incorniciavano il suo viso quasi perfetto, se non fosse stato per la serietà e la freddezza nel suo sguardo.
Il principe si voltò verso Clairy. I loro occhi s’incrociarono per un istante finché l’uomo distolse lo sguardo.
“Mio principe” disse Trumpkin richiamando l’attenzione dei presenti ”Lei è Clairy, la vostra futura moglie.”
“Cosa?” urlarono Clairy e il principe all’unisono guardando sconcertati lo gnomo.
In quel momento a Clairy fu chiaro il comportamento misterioso di Trumpkin: se avesse saputo che il suo compito era sposare uno sconosciuto e diventare regina, sarebbe scappata immediatamente.
Il principe era furioso.
”Trumpkin, come osi mostrarti a me dichiarandomi che mia moglie sarà una…ragazzina!”
“Mio signore, questa ragazza è riuscita a superare il portale!” rispose lo gnomo e, dopo una breve pausa, aggiunse: ”Mio principe, sa meglio di me che LEI sarebbe tornata se ne avesse avuto la possibilità. E’ vano aspettarla. Mi creda, questa donna sarà la regina di Narnia e ci aiuterà a sconfiggere il nemico!”
Il principe si limitò a scrollare il capo in segno di disapprovazione.
“Caspian, non fare il bambino ti prego.” implorò la giovane donna, posandogli dolcemente una mano sulla spalla. Tuttavia il principe si scostò brutalmente.
“Sono stanco di ascoltarti. Sono stanco di ascoltare tutti voi!” il principe si diresse rabbiosamente verso l’uscita e non degnò Clairy di uno sguardo quando le passò accanto.
La bambina bionda rincorse l’uomo. Si fermò un momento di fronte a Clairy e le fece un rapido sorrisetto, decisamente falso. Subito sopraggiunse la donna che incitò la bambina a uscire dalla sala. Prima di seguirla, la donna si voltò verso Clairy e le sorrise comprensiva.
Appena la situazione si calmò, Clairy si rivolse esasperata verso Trumpkin.
“Noi due dobbiamo parlare.”
“Avete ragione. Seguitemi.” rispose lo gnomo. Sul suo volto era evidente la delusione per il comportamento del principe.
Aveva paragonato Clairy ad una “ragazzina”. Quella frase le echeggiava nella mente e le parve una pugnalata dritta nel petto.
   
 
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