Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Zomi    10/11/2012    4 recensioni
Con occhi rossi del fuoco che gli bruciava le vene, strinse fra i denti uno stuzzichino di pesce fritto, lanciando l’ennesimo piatto svuotato nel mucchio che lo divideva dal rivale, in quella guerra all’ultima portata.
-Altri Takoyaki…- ordinò Shanks, sbattendo il suo bicchiere vuoto sul bancone a cui sedeva, rivolto a Kayme, che aveva appena posato davanti a lui una nuova porzione di chele di granchio...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Drakul Mihawk, Shanks il rosso
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

TAKOYAKI 

 

 
La piccola nave-risotrante di Takoyaki era strapiena.
Mille voci si mischiavano tra loro nella calda condensa dei fuochi, mentre i vapori profumati di polpi fritti e di Shio-kara si alzavano al soffitto in legno.
Hacchan cucinava usando tutte e otto le sue braccia, sudando indemoniato in quella calda serata estiva, mentre le sue belle sirene cameriere servivano di gran lena, tutti gli affamati clienti. Il friggere scoppiettante delle lastre calde si mischiava alle chiacchiere, allietando quella bella serata e facendo pesare meno il duro lavoro all’uomo polpo, che armeggiando con i suoi 8 lunghi tentacoli cucinava felice.
La leggera tenda blu elettrico, con su scritto il nome del locale, si alzò lievemente nella buia notte, preannunciando l’arrivo di nuovi clienti.
-Ben arrivati…- sorrise Hacchan, non alzando nemmeno gli occhi dagli spiedini che stava rosolando –Un attimo e sono subito da voi… come vedete, questa sera c’è ressa…- si scusò, mentre sentiva gli ospiti accomodarsi lungo il lato del bancone, facendo stridere le sedie contro il pavimento in bambù.
Sudando per la fatica, il polpo tolse dal fuoco altri due tegami di Takoyaki fumanti, posandoli sul bancone per farli raffreddare, tornando subito a prepararne degli altri.
-Hacchan…- lo chiamò, trafelata, Kayme -… il cliente al bancone chiede altro Saké e altre polpette di soja, e il cliente accanto altro polpo fritto…-
Il povero cuoco sospirò girando sulla pista gli stuzzichini.
-Ancora?!?- soffiò tra i vapori caldi della cucina –Ma quei due hanno intenzione di farmi fallire?!? È tutta la sera che mangiano senza ritegno!!!!-
-Credo che stiano gareggiando…- prese in mano i vassoi pronti la sirena -… ignorando l’identità dell’altro per di più, dato che la pila infinita dei loro piatti sporchi li divide…-
-Assicurati che paghino…- borbottò l’uomo pesce, prima che la dolce sirena dai capelli verdi andasse a servire i due commensali affamati.
Seduto su uno sgabbellino basso, un uomo dai capelli rossi e una doppia cicatrice sull’occhio sinistro, si abbuffava a mani piene di polpette di riso, alternando ogni boccone ad un sorso di Saké.
Con il suo denso guardo nero, fulminò il commensale che gli sedeva alla destra, nascosto oltre un’infinita pila di piatti e stoviglie unte di sughi delle cene di entrambi.
Un ringhio roco gli irritò la gola, mentre si versava altro liquore con il braccio sano.
Aveva attraversato un oceano interno per poter assaporare le delizie dell’uomo polpo, e i suoi superbi Takoyaki, trascinando la sua nave e i suoi uomini per saziare la sua gola, e non avrebbe mai accettato che qualcuno, di cui per di più non conosceva nemmeno il nome, osasse abbuffarsi più di lui di quelle deliziose prelibatezze, rubandogliele da sotto il naso.
Accidenti, lui era Shanks il Rosso, uno dei 4 Imperatori del Mare, e nessuno poteva mangiare più di lui.
Con occhi rossi del fuoco che gli bruciava le vene, strinse fra i denti uno stuzzichino di pesce fritto, lanciando l’ennesimo piatto svuotato nel mucchio che lo divideva dal rivale, in quella guerra all’ultima portata.
-Altri Takoyaki…- ordinò Shanks, sbattendo il suo bicchiere vuoto sul bancone a cui sedeva, rivolto a Kayme, che aveva appena posato davanti a lui una nuova porzione di chele di granchio.
-Certo… un attimo che servo il signore e…-
-Che ha ordinato stavolta?- chiese serio il rosso, allungando il collo verso l’ordinazione dello sconosciuto.
-Polpo fritto…- rispose candidamente la sirena.
-Ne voglio due razioni!!!- sbattè il pugno sul tavolo, facendo sobbalzare i suoi compari, che gli sedevano accanto.
-Ehm, capitano…- lo chiamò Yasop -… non credi di esagerare? Stai mangiando come un Re del Mare e…-
Lo sguardo acceso e infiammato del rosso zittì il sotto ufficiale, che tornò a bere silenziosamente, lasciando che il suo capitano mangiasse fino a scoppiare.
Anche perchè, pure il cliente misterioso sembrava non voler ceder passo nell’abbuffarsi all’Imperatore del Mare.
Senza ritegno, e protetto dalla traballante pila di piatti sporchi, s’ingozzava a mani piene, gettando stoviglie e stuzzichini su tutto il ripiano, strafogandosi non accennando a voler smettere.
Shanks si riempì la bocca con una pagnotta di pane, rischiando di soffocarsi, mentre si avvicinava un piatto straripante di polpette di riso, iniziando a divorarle, ingoiandole a due a due. Allungò la mano per afferrare un polpo fritto, che sporgeva da un piatto dalla sua parte di muraglia di piatti sporchi, quando una mano bianca e agile gliela rubò da sotto le dita, trascinandola oltre il muro di stoviglie e facendolo scomparire nel nulla.
Sulla fronte spaziosa del rosso iniziò a pulsare una vena scarlatta, che s’intonava a meraviglia con i suoi capelli amaranto.
C’era solo una persona al mondo che era riuscita a rubargli da sotto il naso un alimento, divorandoselo alla faccia sua, e ora era fatto di gomma e indossava il suo cappello di paglia. Sgranchendosi le nocche della mano, Shanks si preparò a picchiare il suo quasi figlio dal cranio moro e dal sorriso solare. Era certo che fosse lui.
Chi altro c’era nel mare, ma anche al mondo, con quell’appetito immondo e senza fine, che riusciva a rimpinzarsi in quel modo osceno, e avere ancora fame?!?
Solo ed unicamente Monkey D. Luffy.
Ne era certo al 120%.
Se non era lui, dal giorno dopo si sarebbe fatto chiamare Shanks il “Rosa”.
Quel pozzo senza fondo, che gli aveva rubato il polpo fritto, era di certo Rufy.
O almeno così credeva il rosso imperatore, perchè quando buttò a terra, con un gesto rude del braccio, l’intera pila di piatti, la sua bocca si spalancò fino a terra, facendo sbattere a terra la ganascia  sbarrata del pirata, osservando attonito impensabile uomo che si ritrovò davanti agli occhi.
-Tu… tu… tu-tu…- indicò con dito teso l’uomo che ancora mangiava oltre i piatti rotti a terra -… tu... tu…-
L’uomo, con un braccio di polpo tra i denti, qualche bastoncino di pesce fritto in mano e l’altro arto intento a portarsi alle labbra delle polpette di soja, guardò con sguardo annoiato il pirata che lo fissava allibito.
Riconoscendolo, arrossì un poco, tentando di ingoiare con un sol boccone il polpo fritto.
-Shanks…- annuì appena, in un saluto impacciato, abbassandosi il copricapo piumato sugli occhi, mentre distoglieva lo sguardo dorato dal compare paralizzato al suo fianco.
-Tu… tu… tu-tu…- balbettava ancora schioccato il rosso, in piedi nel ristorante.
L’uomo sbuffò, sentendosi osservato non più dal solo capitano dal ciuffo rosso, ma anche dai suoi pirati e dal resto della clientela del ristorante, non contando il cuoco polpo e le sirene cameriere.
Ringhiò, allungando la mano verso il suo Yoru, pronto a liberarsi con le cattive maniere di tutti quanti, quando finalmente Shanks si riprese, tornando a parlare.
-Drakul!!!!!!- gridò con tutta la sua energica voce –Ma quanto mangi?!? Sei peggio di Rufy!!!!!!-
Mihawk bevve un sorso di Saké, infossando i suoi occhi di falco sotto la visiera del cappello nero.
-Umpf… anche gli spadaccini hanno bisogno di nutrimento…- bofonchiò, sentendo il pirata risedersi alla sua sinistra, mentre delle sirene raccoglievano i cocci dei piatti da terra.
-Si, ma così tanto...?!?-
Lo Shichibukai non gli rispose, bevendo distrattamente.
Un imbarazzante silenzio si stagliò tra i due, mentre entrambi cercavano di non guardarsi in volto, osservando distrattamente il locale.
-Ehm… dunque… sei qui per…?!?- borbottò Shanks, tanto per ritrovare un po’ di sicurezza.
-Takoyaki…- rispose secco Mihawk, sempre molto loquace e socievole.
Tornarono a zittirsi, mangiucchiando le briciole di ciò che restava nei loro piatti.
Un borbottio improvviso si alzò dai loro stomaci contemporaneamente, obbligando i due abili uomini ad arrossire imbarazzati e fissarsi negli occhi presi sul fatto.
-Ehm, senti Drakul…- tossicchiò il rosso -… tu… tu non hai fame?!?-
Lo spadaccino lo osservò scuro in volto, per poi prendere deciso la bottiglia di Saké e riempire di liquore il suo e quello del compare bicchiere.
-Takoyaki…?- propose baritonale.
-Takoyaki…- annuì Shanks, bevendo con un sottile sorriso sulle labbra.


 
 

Image and video hosting by TinyPic" style="width: 403px; height: 403px;" /> 

 



ANGOLO DELL’AUTORE:
Ah, il magico potere del cibo: unisce buoni e cattivi… comunque ringrazio Pinklemon91 per la meravigliosa immagine che ha ispirato questa FF, che troverete sulla sua page di Facebook FOLLELANDIA, e che dovete assolutamente vedere per capire la FF. Commentate se vi è piaciuta, anche se non vi è piaciuta e pubblicate anche voi una FF con questa immagine… ciao

Zomi

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zomi