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Autore: ValsImHere    10/11/2012    12 recensioni
Dalla storia:
'16 anni,bevo,fumo di tutto,una volta sono finita nel giro della droga e sono una autolesionista.
Sono acida,brutta,antisociale.
Non ho amici.
Non ho obbiettivi.
Non ho una vita come una normale sedicenne.'
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'Che stronzi.
Voglio scappare.
Portatemi via.
Non resisto più.
I miei genitori in quattro mesi solo due volte mi sono venuti a trovare,che merda.'
Storia che tratta tematiche molto delicate,preparate i fazzoletti.
Ditemi cosa ne pensate in una recensione,un bacio. -vals
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Prima di lasciarvi alla lettura, ho bisogno
di dirvi delle cose molto importanti.
Questa One Shot tratta dei temi abbastanza delicati,
quindi se siete molto sensibili, non è che vi dico
di non leggere,ma almeno preparate 
i fazzoletti.
Per informavi, perchè so che me lo chiederte,
Non sto vivendo questa situazione, o almeno la mia situazione
non è fedele a questa.
Buona lettura. (:

-Vals.




Io davvero non so,cosa mia sia potuto succedere.

Forse era il destino che voleva che io facessi questa vita,questa vita che non meritavo.
 
 
16 anni,bevo,fumo di tutto,una volta sono finita nel giro della droga e sono una autolesionista.
Sono acida,brutta,antisociale.
Non ho amici.
Non ho obbiettivi.
Non ho una vita come una normale sedicenne.
Tutto è cominciato con la morte di mia madre,morta per un tumore,di seguito,mio padre senza pensare al fatto di avere una figlia che all’epoca aveva dieci anni ha deciso di morire per overdose.
I miei nonni non mi hanno voluto prendere in custodia.
Mi hanno affidato a una casa famiglia,un giorno sono arrivati due tizi, i miei ‘nuovi’ genitori, che poi genitori non sono, di me non se ne fregano altamente,preferivo restarmene nella casa famiglia, dove non avevo amici, ero sola con me stessa, e nessuno mi rompeva.
La sorte ha voluto così.
Tre volte a settimana  vado da una psicologa,avrei preferito andare da uno psichiatra, io non sono normale.
Io aspetto solo il giorno in cui la mia via finirà,aspetto tutto questo con molta felicità,questa vita,questa società di merda di persone che appena ti vedono ti squadrano da testa a piedi e ti prendono in giro; mi sta consumando dentro.
Sono stata usata molte volte da persone che ritenevo importanti.
Cosa ho imparato? Che preferisco starmene da sola con le mie sigarette.
Un giorno tutto questo finirà, e io potrò vivere felice in un universo parallelo.
 
Sono appena tornata da scuola,entro in casa, butto lo zaino, saluto e mi dirigo verso camera mia, senza nemmeno mangiare, non mi va, ho già troppo grasso.
Mi volto verso i miei, hanno un area preoccupata, non so e non voglio sapere il perché, ho già troppi problemi per me.
Entro in camera, vado in bagno, apro la finestra e comincio a fumarmi una sigaretta.
Cerco la lametta che tengo ben custodita in modo che nessuno la veda, aggiungiamo il decimo taglio di questa settimana.
Apro il mio astuccio, la lametta non c’è.
Impossibile, nessuno sapeva dove la tenevo.
Spengo la sigaretta spalanco la finestra e spruzzo del profumo in modo che non si senta puzza di sigaretta.
Devo chiedere a mia madre se ha pulito nel bagno e se ha spostato qualcosa che NON doveva toccare.
Sto per scendere le scale,sento i miei parlare tra di loro, mi nascondo e cerco di ascoltare e capire più possibile.


Ma che cazzo ? cosa,cosa hanno capito ?La loro bambina ? io non sono la loro bambina. Loro non sono i miei genitori  e io non sono di nessuno.
Devo capire.
Entro nella sala.
 
E’ passata una ora,mi hanno detto in che bel posto dovrò andare, dicendomi che è accogliente e che troverò nuovi amici.
Come se io ho mai avuto amici.
Sarò rinchiusa in una specie di casa famiglia/ospedale dove potrò recuperare la mia sanità mentale.
Un posto per persone che come dicono ‘hanno perso la ragione’ persone con problemi,tra cui anche la mia categoria. Autolesionismo.
Alla fine non mi dispiace dover andare.
Tanto alla fine tutto finirà.
 
 
Sono passato quattro mesi da quando sto rinchiusa in questo posto,voglio scappare,voglio scomparire.
Ti fanno mangiare tutto, e il cibo fa schifo, non posso fumare ne bere.
In carcere si starebbe meglio.
Sono in una camera da sola, questa è la cosa positiva.
Per un periodo sono riuscita a tagliarmi, ma ora i medici ogni giorno guardano i polsi di ognuno di noi.
In modo che nessuno si faccia male.
Che stronzi.
Voglio scappare.
Portatemi via.
Non resisto più.
I miei genitori in quattro  mesi solo due volte mi sono venuti  a trovare,che merda.
Non conto più per nessuno.
Oggi ci stavo riflettendo su, voglio porre fine a questo inferno.
Non scappando, ma facendo qualcosa che mi faccia stare male per i primi minuti, poi tutto finirà.
Lo farò.
Entro nella mia stanza,prendo la lametta che sono riuscita a portami di nascosto,è stato davvero una botta di culo se non mi hanno scoperto.
Penso alla mia vita,penso a tutto quello che è successo, quello che ho fatto,i miei sbagli, i pochi momenti in cui ho riso.
Se ci fossero stati ora, i miei veri genitori io non mi troverei qua, a soffrire.
Io non resisto più.
Faccio una incisione, la calco ancora più forte, è profonda,il sangue comincia  a zampillare.
Bagno il dito di sangue, scrivo sulla parete ‘ mamma e papà  sto venendo a trovarvi’.
Ora questo dolore mi provoca un senso di felicità.
Mi sento debole, stanca, il sangue comincia ad uscire, ne esce sempre di più,morirò dissanguata.
Mi siedo a terra con la schiena appoggiata al muro, chiudo gli occhi.
Occhi che non aprirò mai più.
E’ stato bello finché è durato.La mia vita finisce qua.
  
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