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Autore: Pipia    10/11/2012    24 recensioni
Dal capitolo 19 : -Tu mi odi..- riuscì a dire solo quello prima di scoppiare a piangere. L’unica persona che potesse volerle bene l’aveva punita, si sentiva disintegrata. Joseph di scatto la raggiunse. Le alzò il viso con la mano. Non gli era mai stato insegnato l’affetto. Non riusciva a dimostrarlo, se non con amore carnale o violenza. E si odiava per questo, odiava dover essere così. Baciò impetuoso le labbra della demone, che si tirò indietro. Il principe non glielo permise e la catturò a sé mettendo una mano sulla schiena. Non centrava niente con il sesso, o il piacere. Erano entrambi distrutti dentro, entrambi richiedevano qualcosa dall’altro. Avevano bisogno di quell’amore negatogli, da fattori esterni. Joseph si staccò, guardandola scuro in volto, quasi severo.
-Io non ti odio.-
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Relazione tra padrone e schiava, ma non solo. Punizioni, scene carnali, personaggi secondari intriganti e particolari. Halchi, cittadina natale della nostra protagonista, viene rasa al suolo per conto di Joseph, demone e principe dei purosangue sbruffone, insensibile, erotico e sprezzante; e Priscilla, demone mezzosangue diventa schiava del primo. E' una ragazza spigliata, testarda, scontrosa, sensibile e sincera... non si fa sottomettere facilmente.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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Capitolo 17



Zaira sospirò posando la penna ad inchiostro nero. Guardò il marito fumarsi beatamente il sigaro. Era tranquillo.
-Stiamo perdendo nostro figlio..- intavolare quel discorso era un’impresa ardua. Lucio non l’avrebbe mai ammesso di aver sbagliato, e si dimostrò anche in quel caso.
-Non so di cosa stai parlando..- espirò il fumo che si dissolse in fretta. Zaira si rigirò sulla poltrona e posò il taccuino sul tavolo basso. Certe volte poteva essere esasperante.
-Ti rendi conto che ha difeso una mezzosangue?- il tono di voce alterato, quasi smorzato. Lucio la guardò con una vena di disprezzo. Si amavano? Il loro non era amore, non lo era mai stato. O forse entrambi non ricordavano più cosa fosse, come si manifestasse.
-Ha difeso un amico.- Lucio spense il sigaro sul posacenere tempestato di zaffiri. Si alzò dal divano e cercò un libro sulla sua libreria personale.
-Perché non ammetti che sei preoccupato. Ha ventitré anni, lo sai che tra qualche anno sarà re?- Zaira quasi urlò. Aveva sempre evitato un confronto con il marito. Forse provavano ancora qualche sentimento per l’altro. Odio, sicuramente odio. Quando le mani ti formicolano, il tuo desiderio più grande è attaccare al muro l’interlocutore e prenderlo a cazzotti, non è amore. Si chiedeva come poteva aver dato vita ad un figlio con un uomo del genere. Non aveva mai avuto un padre, quel bambino.
-Non alzare il tono con me. – Lucio si avvicinò alla moglie, che in piedi tremava di rabbia, sembrava che dovesse esplodere da un momento all’altro. –Sai di cosa hai paura? Che diventi come te! Ma lui non si innamorerà mai di un sudicio mezzosangue!-
Un secondo. Un suono. Uno schiocco risuonò per la stanza. La guancia arrossata del re, le lacrime trattenute della regina.

No, quello non era amore, era odio.
 
 
 

Priscilla sbadigliò assonnata. Non aveva capito tanto fretta nell'alzarsi. 'Andiamo a fare colazione' era la motivazione del principe. Era sorpresa del fatto che i genitori di Joseph non si fossero presentati. Forse avevano meglio da fare. Era anche sorpresa del fatto che le era stato concesso di mangiare al tavolo con lui. Di fronte agli altri schiavi. Incredibile.
Priscilla allungò la mano su una tartina di un colore rosa acceso. La squadrò e l'annusò titubante per poi riposarla e scegliere un muffin al cioccolato. Sarebbe andata sul sicuro. Joseph sembrava piuttosto tranquillo seppur si irrigidì impercettibilmente quando Xanver entrò nella sala. Priscilla alzò la testa e sorrise raggiante. Aveva riscontrato simpatia in lui dal giorno passato. Ma il sorriso si spense quando il biondino con faccia tetra si sedette a fianco al moicano, seduto a capo tavola. Luna saltellando gli sedette vicino, salutando con la mano Priscilla che accennò un saluto con il capo. Era imbarazzante come situazione. Joseph non diceva niente, come Xanver. Luna si stava spalmando marmellata di more su una fetta biscottata e Priscilla, rossa in volto, beveva per non far notare che stava cercando un pretesto per iniziare una conversazione. Proprio quando stava per aprire bocca le porte della grande sala vennero spalancate e un purosangue, vestito con un'armatura che Priscilla aveva riconosciuto, si era messo sull'attenti. Joseph alzò la testa dal suo caffè caldo, diventando improvvisamente serio. Priscilla si preoccupò all'istante ma non ci diede peso, piuttosto ascoltò l'annunciazione del messaggero : - Sua maestà, è mio dovere informarvi che la missione in Bempa è stata portata a termine. Il generale Arthur Sebastian chiede di vedervi.- il purosangue finì la frase, riprendendo finalmente a respirare. Tutti queste persone che avevano paura di Joseph facevano sospettare a Priscilla di essere più fortunata di quello che già era. Il cavaliere si ritirò per far entrare, subito dopo, un uomo alto, dal viso solcato dalle intemperie della vita. Fece il suo ingresso in modo plateale, allargando le braccia a dismisura. Poteva avere il doppio degli anni di Priscilla, ma i capelli brizzolati gli conferivano un tocco di originalità e fascino.
Joseph si alzò e con un sorriso sadico si avvicinò a Sebastian.
-Sono fiero di te!- gli disse ridendo, tirandogli un pugno amichevole. Joseph si sedette sul tavolo, con le braccia conserte e un’espressione divertita, intimandolo a parlare.
-Ho portato per voi un regalo.- Alzò la mano in direzione della porta e una fila di ragazze entrarono con il viso basso. La maggior parte erano denutrite, sporche e pallide. Capelli gonfi, crespi , occhi spenti, labbra tagliate. L'odore di sangue impregnava la stanza. Priscilla e Luna si rizzarono sulla sedia, guardando con il cuore a mille quella scena. Ne sapevano qualcosa di manette, digiuno, dolore.
-Regalo?- Joseph guardò le ragazze che respiravano piano, con le gambe tremanti e il cuore accelerare i battiti dalla paura.
-Sono ragazze bellissime, pensavo volessi una serva!- Arthur alzò le spalle, avvicinandosi a una ragazza dai capelli color topo. Le prese il viso tra le mani e le alzò la testa, soffiandole sul collo. -Pensavo ti piacesse divertirti!- l'allusione era ovvia. Priscilla si indispettì. Guardò negli occhi Luna che aveva assunto un viso preoccupato. Xanver rimaneva in silenzio, continuando a mangiare disgustato dalla situazione. Incredibile il suo cambiamento.
-Ho già una schiava, Sebastian.- Joseph indicò Priscilla che si impettì. Lei era lì, seduta proprio dove potevano stare i purosangue. Non aveva diritti, doveva obbedire, fare da sostegno morale e fisico al principe. Eppure si sentì improvvisamente importante quando si riferì a lei in quel modo.
-Non pensavo esistesse una legge ‘’avere un’unica serva’’- la mezzosangue deglutì, capendo dove volesse andare a parare. Joseph lo guardò titubante, facendo passare le dita sulle labbra, rifletteva sul da farsi. Quella proposta lo intrigava, non aveva mai avuto due schiave contemporaneamente. Guardò dubbioso l’amico, che aveva un sorriso sadico in volto. Sorrise a sua volta, incominciando a camminare davanti alle ragazze. Priscilla capì in quel momento che tutta la speranza che le era rimasta era crollata in frantumi. Perfetto.
Joseph scrutava quei volti che timorosi continuavano a guardare il pavimento. La situazione lo elettrizzava, aveva scelto Priscilla perché teneva lo sguardo alzato, con che criterio avrebbe scelto la prossima. Si fermò ,attento, davanti a una ragazza dai capelli neri come il petrolio, seppur gonfi e rovinati, avevano particolari boccoli sulla fine. Gli occhi erano verdi, spenti, solcati dalle occhiaie. Le dita affusolate giocavano con un lembo di vestito, la bocca sottile semi spalancata faceva intravedere i denti quasi perfetti. Non aveva visto ragazza più bella.
-Come ti chiami?- Joseph si fece improvvisamente duro, acido e determinato. Non riusciva a staccare gli occhi dal verde smeraldo della ragazza.
-Katerina- rispose, non indietreggiando quando il moicano si avvicinò inspirando il suo odore. Umana. Perché una schiava umana, tra quelle mezzosangue? Sinceramente non gli interessava. Le sarebbe andata bene.
Con forza strappò le catene che le ammanettavano le mani e la fece avanzare di una passo.
-Solo un marchio di benvenuto!- scostò i capelli lunghi della ragazzina e con i canini lacerò la carne.
Xanver si alzò dal tavolo e fece un cenno a Luna. Priscilla li guardò stralunati, la stavano lasciando sola.
Non poteva sopportare di continuare a vedere quello che stava facendo all’umana.. l’avrebbe sostituita davvero, o avrebbe tenuto entrambe? Perché tutte le opzioni la impaurivano in maniera esagerata?
Katerina strinse il braccio del principe a cui si era aggrappata per non crollare. Era debolissima, il viaggio, il dolore l’avevano sfinita. Non mangiava qualcosa di solido da giorni. Proprio quando sentì di non potercela più fare Joseph si staccò e si pulì il viso con la camicia. Guardò in direzioni di Priscilla notando che Xanver era scomparso. Sospirò.
-Mezzosangue, porta a sfamare la ragazza. Lavala e vestila. Poi andate in camera.- Priscilla si alzò dalla sedia, avvicinandosi all’umana che barcollando si era sostenuta al tavolo, appoggiando il braccio sul legno. Priscilla notò la sproporzionata magrezza della bruna. Le fece cenno di seguirla, abbandonando il salone principale.
Delle urla raggiunsero le orecchie di Katerina che continuò a camminare imperterrita, senza badarci. Priscilla invece pensò, o meglio sperò, che il finale cambiasse, ma così non era stato. Una lacrima si fece strada a forza sulla sua guancia, ma l’asciugò subito. Non si doveva far vedere debole davanti a lei.
 

-Grazie..- mormorò uscendo dalla vasca con naturalezza. La mezzosangue abbassò lo sguardo. Aveva un corpo divino. I capelli lavati avevano preso una lucidità e morbidezza incredibile. Per le occhiaie una buona dormita le avrebbe fatto bene. Ma sul letto? Priscilla si convinse che l’avrebbe fatta dormire sul tappeto.
Si vestì con dei pantaloni della serva, decisamente grandi. Li strinse in vita e sulle caviglie. La maglia la fece scendere su una spalla e legò l’angolo sull’anca. Seppur vestita in maniera semplice, seppur non fosse truccata era evidente della differenza tra le ragazze ‘belle’ di Halchi e le ragazze belle di Bempa.
-Intendi farmi mangiare qualcosa?- mormorò scuotendo la chioma bruna. Priscilla si alzò scettica, non emettendo verso. Con la mano le indicò l’uscita, che venne imboccata imperterrita dalla ragazza. Una benda bianca le ricopriva il collo. Se non fosse stato per quel piccolo particolare l’avrebbe ritenuta una purosangue in grande forma.

Entrò in cucina guardandosi intorno. Si diresse verso il frigo e lo aprì.
-Ma tu da quanto sei la sua schiava?!- azzannò un panino al formaggio, deglutendo entusiasta. A Priscilla non piaceva il modo in cui le parlava, aveva la voce suadente, da prima donna. Gesticolava parlando, e poteva dire persino che trasmettesse uno charme incredibile.
-Qualche settimana..- rimase sul vago. Aveva la netta sensazione che la situazione le stesse fuggendo di mano. Katerina la fissò per qualche secondo, negli occhi. Morse il pane, nuovamente.
-Voglio conoscere il principe, andiamo.- Priscilla deglutì.
 
 
-Dormire sul tappeto? Insieme a Priscilla? – Katerina alzò le sopracciglia scettica. Ma scosse le spalle e si tuffò sui cuscini sparsi a terra. –E questi libri di chi sono?- mormorò sfogliandoli svogliatamente. Priscilla rimaneva in silenzio, guardando il principe che si cambiava il vestito imbrattato di sangue. Si sentiva talmente a disagio. Sembrava che l’intimità che stava nascendo tra loro due si fosse improvvisamente spezzata. Anzi complicità.
-Quali sono le mie mansioni?- Katerina si alzò dirigendosi verso il principe dal petto scoperto. Joseph la squadrò. Quella ragazza lo intrigava particolarmente.
-Soddisfarmi mentalmente e fisicamente.. ma dimmi perché un’umana è finita tra i prigionieri?- il moicano indossò la camicia, tenendo lo sguardo sulle gambe sottili della brunetta.
-Solo non sono d’accordo che i mezzosangue siano sporchi, ma sono opinioni. Comunque accetterei molto volentieri la proposta fisica. – sbatté le ciglia, passando accanto alla figura statuaria del ragazzo. Si avvicinò a Priscilla sorridendo. Fece dietro front, aspettando quasi una risposta. Joseph rise, quasi sadico.
-Priscilla, esci, io e Katerina dobbiamo discutere una cosa.- spaesata la ragazza guardò prima il purosangue e poi l’umana. Era in panico. Aggrottò la fronte. Si sentì in quel momento incredibilmente sola, ma cosa poteva fare? Scenate di gelosia? Suvvia, era una schiava! Aprì la bocca per parlare, ma boccheggiò. Sentiva le parole rimanere proprio sulla punta della lingua, qualcosa le impediva di tirarle fuori. Perché stupidamente pensava che non sarebbe successo nulla tra la nuova arrivata e il principe?
Si sentiva un giocattolo brutto e vecchio. Quelle bambole di pezza che si scuciono e hanno il cotone che esce da tutte le parti. Senza dire niente, con sguardo vacuo si avvicinò alla porta, seguita dall’umana.
La demone si girò guardando negli occhi smeraldi quella ragazza che sbruffona la fissava. Ecco, il suo sguardo non era solo di consapevolezza di essere bella, ma determinazione e sfrontatezza.
-Perché?- la domanda venne sussurrata dalle labbra cremisi della mezzosangue.
-Semplicemente è meglio che muoia tu che io.- Priscilla rimase ad osservarla finché non le chiuse le porte in faccia. Sospirò, andandosene a passo svelto, non avrebbe voluto sentire di certo i gemiti dei due. Quella ragazza voleva la guerra. Ma lei era una mezzosangue, e fiera di esserlo. Se pensava di poterla battere si sbagliava di grosso. Lei lo aveva sostenuto fisicamente e moralmente, lei era riuscita ad avere un desiderio al giorno, lei l’aveva sfidato, lei ci aveva parlato da pari.


La guerra era appena aperta, e Katerina non sapeva con chi avesse a che fare.









Salve a tutti. Bhe sono stata puntuale, anche se ho pubblicato questa sera invece del pomeriggio. Comunque il capitolo non mi convince più di tanto.. non so, sta a voi giudicare, spero che vi soddisfi u.u
Comunque Katerina darà del filo da torcere a tutti, non solo a Priscilla. Mi piace particolarmente come personaggio perché pur essendo umana sa combattare con le unghie, e questo lo scoprirete meglio nel prossimo capitolo u.u
Non mi dilungo troppo, ringrazio solo le persone che continuano a leggere questa storia a seguirla e recensirla. Siete importantissimi per me, davvero.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacione a tutti
vostra Sofii
<3
   
 
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