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Autore: Pucci_    10/11/2012    15 recensioni
Odiavo comportarmi in quel modo. Odiavo aiutare mio padre, ma era l'unico modo che avevo per tenerlo buono. Quella sera ero particolarmente nervoso, non era un buon segno, qualcosa sarebbe andato male me lo sentivo. Presi un bel respiro e finii a mettere tutto nel borsone che portavo con me. Mi infilai le scarpe, alzai lo sguardo per vedere l'orario sulla sveglia che era sul mio comodino. Il mio sguardo si spostò,inevitabilmente, sulla foto di mia madre li vicino. Che cosa avrebbe detto vedendomi così? Vedendomi fare quello da cui lei mi aveva sempre allontanato? Non ero un cattivo ragazzo, ma dovevo...dovevo aiutare papà, era l'ultima parte della mia famiglia che mi era rimasta da quando lei era morta. Sorrisi pensando a quanto mi mancasse. Mi alzai dal letto, presi la foto tra le mani e la accarezzai.
-Mi manchi mamma! Non sono cattivo, lo sai. Sai che sono sempre il tuo ometto!Anche se adessi mi faccio la barba...- sorrisi, un sorrsio che divenne ben presto amaro.
-Ti dimostrerò che valgo, te lo prometto...-
-LOUIS! SCENDI SUBITO!- sobbalzai, era ora di andare. Guardai le foto di mia madre, le feci un sorriso e le
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm a thief, you can call me the thief!



Odiavo comportarmi in quel modo. Odiavo aiutare mio padre, ma era l'unico modo che avevo per tenerlo buono. Quella sera ero particolarmente nervoso, non era un buon segno, qualcosa sarebbe andato male me lo sentivo. Presi un bel respiro e finii a mettere tutto nel borsone che portavo con me. Mi infilai le scarpe, alzai lo sguardo per vedere l'orario sulla sveglia che era sul mio comodino. Il mio sguardo si spostò,inevitabilmente, sulla foto di mia madre li vicino. Che cosa avrebbe detto vedendomi così? Vedendomi fare quello da cui lei mi aveva sempre allontanato? Non ero un cattivo ragazzo, ma dovevo...dovevo aiutare papà, era l'ultima parte della mia famiglia che mi era rimasta da quando lei era morta. Sorrisi pensando a quanto mi mancasse. Mi alzai dal letto, presi la foto tra le mani e la accarezzai.
-Mi manchi mamma! Non sono cattivo, lo sai. Sai che sono sempre il tuo ometto!Anche se adessi mi faccio la barba...- sorrisi, un sorrsio che divenne ben presto amaro.
-Ti dimostrerò che valgo, te lo prometto...-
-LOUIS! SCENDI SUBITO!- sobbalzai, era ora di andare. Guardai le foto di mia madre, le feci un sorriso e le diedi un bacio. Scesi le scale di corsa. Mio padre mi passò la felpa nera e una sciarpa.
-Copriti..questa notte fa freddo!- mi disse serio. Io e mio padre non avevamo un rapporto dei migliori, specialemente da quando avevamo iniziato con questa vita. Mi chiusi la felpa e mi misi il cappuccio. Salii in macchina con mio padre, che accese immediatamente il motore.
-Riposati, il viaggio è lungo!- annuii. Mi misi le cuffie e sprofondai nel sedile. Guardando fuori dal finestrino mi venne in mente quello che ero prima. Ero Louis Tomlinson, il ragazzo simpatico, quello con tanti amici, quello stimato, quello che i ragazzi della scuola chiamavano The Tommo e quello che le regazze chiamavano Culobello Tomlinson. Non avevo mai avuto una ragazza. Non perchè non volessi o perchè io non piacessi, anzi, ma avevo sempre pensato che ne avrei avuta solo una nella vita. Avevo avuto solo avventure di una notte, il più delle volte sotto effetto di alcool. Come tutti gli adolescenti della mia età. Ma ora, non ero più un adolescente, ora ero cresciuto. Ora dovevo badare alla famiglia, ora avevo 21 anni e come diceva mio padre "Ha 21 anni sei un uomo. Ed io mi aspetto che tu ti comporti come tale". Era lui il primo a dirmi queste cose,e poi era anche il primo che mi faceva infrangere la legge. Mi addormentai nel giro di pochi minuti.

Sobbalzai sentendo un tuono fortissimo fuori dall'auto. Mi misi seduto meglio, mi stropicciai gli occhi e guardai fuori. Diluviava."Fantastico!" pensai. Guardai mio padre e vidi che era concentrato sulla strada. I tergicristalli sembravano impazziti tanto andavano veloci.
-Ti sei svegliato, menomale. Siamo arrivati.- cercai di vedere dove fossimo. Un pò per l'acqua un pò perchè ci eravamo allontanati davvero molto, non riuscii a riconoscere il posto in cui ci trovavamo. Mio padre fermò la macchina e mi guardò. Nemmeno a lui piaceva questa situazione ma non potevamo fare altrimenti. Mi diede una pacca sulla spalla.
-Anidamo ragazzo mio!- gli sorrisi, con il sorriso più falso del mondo e scesi dalla macchina. L'acqua mi colpiva a scrosci e in meno di due  minuti ero già bagnato come un pulcino.Mi guardai intorno, eravamo quasi in campagna e vidi una piccola villetta al centro di un enorme prato.
-E' quella?- chiesi a mio padre mentre scaricava l'occorrente dall'auto. Lui annuì e chiuse il cofano della macchina. Ci incamminammo verso la casetta. La famiglia Tomlinson era di nuovo all'attacco.

Entrare in quella cosa non fu difficile. Vivendo in campagna non dovevano essere ricchissimi e il sistema di sicurezza non era dei migliori. Mio padre ed io non eravamo ladri professionisti, miravamo a piccole abitazioni dato che con quelle con veri sistemi di allarme, ci avrebbero presi in 24 ore. Entrai piano dalla finestra seguendo mio padre. Mi indicò il salotto e mi fece segno che lui andava in cucina. Anuii piano e presi il sacco che avevo nel borsone. Arrivai nel salotto e mossi lo sguardo alla ricerca di qualcosa che potesse interessarmi. Vidi un mobiletto enorme e mi avvinai. C'era qualcosa che sarebbe pouto essere argento. Sorrisi sorddisfatto e aprii piano le ante del mobile. Iniziai ad infilare tutto nel sacco, quando un altro tuono esplose e illuminò la stanza facendomi sobbalzare e sbattare contro un mobile da cui cadde una foto. Trattenni un'imprecazione e mi chinai a raccogliere la foto. La guardai distrattamente prima di posarla. Ma poi, fui costretto a tornare a guardarla con più attenzione. Una ragazza sorrideva in quella foto. Abbracciava un cavallo e guardavano entrambi nella macchinetta. Era carina, anche se non aveva nulla di particolare. Capelli sciolti e marroni che le ricadevano sulle spalle coperta da un maglione troppo grande per lei, occhi piccoli e marroni, ma lucenti, lucenti come non avevo mai visto, ed un sorriso dolcissimo. Sorrisi anche io istintivamente e accarezzai la foto. Era bella, molto bella.

POV KENDRA

Mi infilai nel letto e mi coprii fino a sopra le orecchie. Oggi era stata una giornata stressante. Gli allenamenti di equitazione non erano andati bene perchè Cojak era nervoso, e l'istruttore aveva dato a me la colpa di non riuscire a controllare il mio cavallo. Lui non capiva niente. Certo era un ottimo cavallerizzo ma, era stato lui a dirmi anni prima che il rapporto che un cavallo ha con il proprio fantino è esclusivo. Ed era la verità, lo avevo imparato personalemte. il mio cavallo ed io eravamo compatibili. Ci capivamo con uno sguardo, senza contare che lui era praticamente il mio amico più caro. Ottimo ascoltatore, anche se non altrettanto ottimo a dare consigli. Il sonno mi trovò immediatamente. Mi facevano male tutti i muscoli, e sentirli così distesi mi fece solo rilassare di più.
Un tuono mi svegliò dal mio dolce sonno. Sobbalzai nel letto. Odiavo i tuoni, erano solo rumorosi e non servivano a nulla.
-I tuoni possono illuminare anche le notti più buie- diceva mio padre. Bazzecole! I tuoni facevano solo rumore.Servivano solo a svegliarmi la notte prima di una corsa importante. Mi girai dall'altro lato e chiusi gli occhi. Mi sarei riaddormentata, ero troppo stanca per rimanere sveglia. Non appena rinizia a sentire gli occhi pesanti un altro rumore me li fece riaprire immediatamente. Non era stato un tuono. Probabilmente era stato mio padre che era sceso a farsi la sua solita tazza di thè. Pensandoci, anche io avevo voglia di qualcosa di caldo. Mi alzai dal letto, mi infilai le pantofole e scesi al piano di sotto. Mi sembrò molto strano non trovare la luce del corridoio accesa. Con passo silenzioso mi incamminai verso il salotto buio. Oltrepassai la porta e li mi bloccai. Un ragazzo tutto vestito di nero e con un sacco in mano stava guardando una foto. Era come estasiato. Mi ripresi ero nel panico più totale, probabilmente non mi aveva vista. Cosa dovevo fare? Gridare? O tornare in camera e fare finta di dormire? Nel dubbio, non feci nulla. Rimasi immobile nel mezzo della stanza. Quando all'improvviso lui si girò di scatto e mi vide. Iniziai a muovermi agitosamente e a cercare una via di fuga con gli occhi. Lo vidi rimanere immobile, aspettava che io facessi qualcosa. Decisi che forse era meglio urlare, mio padre sarebbe corso. In fondo se questo ragazzo era solo, mio padre se ne sarebbe sbarazzato facilmente. Incredibile come riuscissi a rimanere lucida, in un momento del genere. Aprii la bocca per urlare ma lui mi fu addosso. Mi sbattè contro il muro comprendomi con una mano la bocca.
-Shhh.. non urlare ti prego!- non me lo stava ordinando...me lo stava chiedendo in modo quasi..gentile. Rimasi immobile. Ero schiacciata contro il muro e la sua faccia era ad un millimetro dalla mia.Vidi i suoi occhi, erano spaventati. Era evidente che non sapesse cosa fare. I suoi occhi erano bellissimi e in quel momento supplichevoli. Mi sciolsero. Erano tremendamente intensi. Non me lo sarei mai aspettata. Era un ladro cazzo! E io gli guardavo gli occhi? Ma che occhi. Mi rilassai. Non mi avrebbe fatto del male.
-Se ti lascio, mi prometti che non strilli?- mi chiese molto gentilemente. Annuii piano. Tolse la mano dalla mia bocca e proprio in quel momento entrò un altro uomo. Questo sembrava più agitato e appena mi vide spalancò gli occhi, posandoli prima su di me e poi sul ragazzo.
-Cazzo Lou, ci ha visti!- disse l'uomo sottovoce.
-Papà credo che...- provò a replicare lui.
-Non credi niente Louis dobbiamo...fare qualcosa!- iniziai seriamente a preoccuparmi. Non credevo che fossero armati ma...avevo paura lo stesso.
-Che vuoi fare papà? Ucciderla forse?- sobbalzai a sentire quelle parole e mi appiccicai contro il muro. Il mio respiro aumentava e l'ansia anche.
-Non essere sciocco. Ma..lei ...lei viene con noi!- vidi il ragazzo spalanacare gli occhi. Il padre annuì convinto della propria affermazione e mi si avvicinò pericolosamente. Indietreggiai quanto potei fino a quando non andai a sbattere contro la poltrona.
-Tranquilla, non urlare e noi non ti faremo nulla- Deglutii pericolosamente. L'uomo con un movimento veloce mi mise un sacco in testa e mi coprì la vista. Cercai di liberarmi ma invano e nonostante tutto, non riuscii ad emettere nemmeno un verso. L'ultima cosa che sentii fu un forte dolore alla testa. Mi avevano colpita. Caddi a terra svenuta.

POV LOUIS
-Papà ma ti rendi conto di cosa abbiamo fatto? Abbiamo appena...rapito una ragazza!- dissi con la voce alta mentre guardavo mio padre. Mi misi le mani nel capelli e mi abbandonai sopra il sedile. Ero sconvolto. Non avrei mai creduto di poter arrivare a fare una cosa del genere. Sequestro di persona.
-Dobbiamo lasciarla qui papà! Se ci scoprono...- mio padre fece una brusca frenata e lo vidi girarsi furioso verso di me. Mi prese per il colletto della camicia e mi avvicinò a se.
-Credi che non lo sappia? Credi che non sappia che ci sto mettendo nella merda? Credi che non mi senta uno schifo perchè sto facendo tutto questo a mio figlio?- mi disse con gli occhi gonfi. Mio padre era un debole, non era mai stato cattivo. Mi voleva bene anche se mi picchiava a volte. Ma aveva smesso da molto, da quando aveva visto che non ero più un ragazzino di 12 anni e che ora ero abbastanza grande e forte da difendermi.
-Papà...-
-Non ammetto discussioni Louis. Se hai obbiezioni puoi scendere dalla macchina.- ridussi gli occhi a due fessure. Come sempre mi sfidava e, come sempre, io non rispondevo alla sfida. Gli tolsi le mani da sopra la mia maglia e mi misi nella stessa posizione di prima. Mi girai per controllare che lei non si fosse svegliata. Mio padre le aveva dato una bella botta. Cosa le avrei detto il giorno dopo?

POV KENDRA
Aprii piano gli occhi e mi ritrovai in una stanza piccola con le pareti tutte marroni. Sbattei gli occhi un paio di volte e mi misi seduta. La testa mi faceva malissimo ed era terribilemente pesante. Mi guardai intorno. Ero sdraiata sopra un letto singolo, piccolo e duro. La stanza era davvero piccola, e c'era solo un comodino ed una piccola porta che la collegava ad un altra stanza. L'unica cosa che c'era era una piccola finestra in alto.Mi alzai dal letto lentamente e aprii la porta vedendo che al dilà c'era un piccolo bagno con una doccia. Cercai di aprire la porta per uscire da quella stanza ma mi accorsi che era chiusa a chiave.
Perfetto. Ero stata rapita e in più rinchiusa in una topaia. Sbattei un pugno contro la porta e un secondo dopo quella si aprì. Feci un salto all'indietro e urlai.
-Ehi calma! Ti sei svegliata finalmente!- mi misi una mano sul cuore e respirai. Era il ragazzo dell'altra sera. Era colpa dei suoi occhi se ora ero lì. Lo odiavo e lui mi parlava come se fossi sua "ospite".
-Scusa se mi avete datto una botta in testa talmente forte che ci avreste potuto far addormentare un elefante!- dissi incrociando le braccia al petto. Lo vidi sorridere. Mi stava prendendo in giro?
-Che caratterino..- disse posando il vassoio che aveva portato sul piccolo comodino.
-Scusa se non ti bacio e ti abbraccio ma sai...mi hai RAPITA!- dissi urlando l'ultima parola. Lo vidi sorpreso del mio tono di voce.
-Dovresti mangiare!- mi disse indicando il vassoio. Non mangiavo da due giorni, ma non mi importava, non gliel'avrei data vinta. Misi il muso.
-No, grazie!- dissi girandomi dall'altra parte e sbirciandolo con un occhio. Lo vidi sorridere e passarsi una mano sui capelli scompigliandoseli.
-Come vuoi! Io te lo lascio qui! Quando vuoi!- disse per poi incamminarsi verso l'uscita della stanza. Chiuse la porta e sentii la chiave girare.
-POI DOVRAI SPIEGARE A TUTTI COME SONO MORTA, DATO CHE IO NON MANGIO!- gli urlai dietro. Era l'unico modo. Avrei fatto lo scipero della fame.
Nel pomeriggio mi ritrovai seduta su quel letto a fissare la parete di fronte a me. Dovevo trovare il modo di uscire di li. Guardai la finestra, era stretta, ma io ero magra. Magari. Presi il comodino e, dopo essermi fatta una coda da cavallo, ci salii sopra. Cercai di arrampicarmi sulla finestra aiutandomi con i mattoncini che erano sul muro. Ma ricaddi pesantamente sul pavimento. Mi alzai in disappunto e mi massaggiai la parte dove avevo sbattuto. Ero esausta. Un forte rumore mi arrivò dal mio stomaco. Accidenti alla fame. Guardai il vassoio che il ragazzo mi aveva portato la mattina. Magari solo un pezzetto per far smettere il bronotolio. Si, solo un pezzetto.

POV LOUIS
Devo ammettere mi ero fatto una gran bella risata quando mi aveva urlato dietro che non avrebbe mangiato nulla. Non ci credevo assolutamente. Ero sicuro che avesse molta fame. Beh, avrebbe ceduto prima o poi. Entrai in cucina dove c'era mio padre intento a parlare al telefono. Mi appoggiai allo sipite e incrociai le braccia al petto. Si vedeva lontano chilomentri che voleva urlare ma non lo faceva perchè credeva che io potessi sentirlo. Non si era accorto che io ero dietro di lui. Tossii per farlo voltare, e così fece appena mi vide si affrettò a liquidare la persona dall'altra parte del telefono.
-Allora?- mi chiese. Alzai le spalle.
-Mi sembra una mezza esaurita. Ha minacciato di fare lo sciopero della fame se non la lasciamo andare!- dissi sorridendo. Mio padre si passò una mano tra i capelli nervoso.
-Tranquillo papà...mangerà! Fidati!- non so perchè ma ero sicuro che quella ragazza non ci avrebbe dato tutti i problemi che credeva mio padre.
-Tienila d'occhio!- mi disse inidicandomi serio. Mi misi sull'attenti.
-Agli ordini Signor Capitano!- mio padre mi passò vicino e mi diede una leggera spinta per poi dirigersi verso il portone.
-Dove vai?-
-Devo sbrigare deglia affari. Non mi aspettare- disse aprendo il portone. Anuii.Ci ero abituato.
-Ah quasi scordavo, questa sera dai da mangiare alla pazza!- mi disse indicando il piano inferiore dove lei era chiusa.
-Lo farò!- mi salutò con un cennò del capo e se ne andò.
Quella sera, dopo mangiato, scesi al piano di sotto per portare la cena a.. non sapevo nemmeno il suo nome.Bussai alla porta ed entrai.
-Permesso?!- mi affacciai e la vidi sdraiarta sul letto. Si girò dandomi le spalle. Guardai sopra al comodino, il vassoio era vuoto. Come pensavo. Sorrisi. Ed entrai nella stanza.
-Bene, vedo che hai mangiato! Meglio...evito di dover spiegare a tutti perchè sei morta!- dissi,la sentii sbuffare e la vidi mettersi seduta e girarsi verso di me.
-Tu non mi sei per niente simpatico!- mi disse. Sorrisi. Stavo facendo tutto un sorriso lo so, ma quella ragazza era strana.
-Beh, il ragazzo "antipatico" ti ha portato la cena!- dissi indicandole il vassoio.
-Ah no. Io non mangio più! Oggi ho ceduto ma non sperare che te la dia vinta di nuovo- alzai un sopracciglio. Insistetti per due volte, dopodichè persi la pazienza.
-Bene, vuol dire che me lo riporto sopra con me!- feci per andarmene.
-NO!- disse mettendosi in ginocchio sul letto. Mi girai e le porsi il vassoio. Lo prese ed iniziò a mangiare. Sorrisi beffardo.

POV KENDRA
Non mi era mai piaciuto essere osservata, figuriamoci da questo qui. Alla fine avevo accettato di mangiare.Dovevo tenermi in forze se volevo scappare da li, e mangiare mi avrebbe aiutata.
-Devi fissarmi per molto?- chiesi scocciata girandomi verso di lui. Lui scosse il capo.
-Come ti chiami?- mi chiese mentre mangiavo un pezzo di pane. Lo mandai giù intero. Mi girai verso di lui.
-Kendra...Kendra Black!- dissi. Lui sorrise.
-Louis- mi disse porgendomi la mano. Guardai prima lui e poi la sua mano. Mi misi in bocca un altro pezzo di pane.
-Chi te l'ha chiesto?- dissi. Lo vidi ritirare la mano.
-E così...ti piacciono i cavalli eh?- lo fulminai con lo sguado.
-No mio caro, a me non picciono i cavalli come a te piacciono le quinte di regiseno. I cavalli sono la mia vita, è diverso!- dissi senza smettere di guardarlo negli occhi.
-Che ne sai che mi piacciono le quinte?- mi chiese beffardo. Mi stava prendendo per il culo?
-Vuoi dirmi che non ti piacciono le ragazze...abbondanti?- gli chiesi sorpresa. Fece spallucce. Si, mi stava decisamente prendendo per culo.
-Il tuo mi va benissimo!- mi disse sorridendo. Mi coprii istintivamente con le mani.
-Ma che sei un maniaco per caso?- scoppiò a ridere e io diventai rossa come un peperone.
-Sei una forza!- lo sentii dire mentre era piegato in due dalle risate. Non c'era nulla da ridere, epure la sua risata era così contagiosa che iniziai a ridere anche io, malgrado cercassi in tutti i modo di trattenermi.
Non ci posso credere, ero sicuramente impazzita, Stavo ridendo con il ragazzo che mi aveva rapita. Avevo bisogno di un medico, perchè il mio cervello stava andando in tilt.

POV LOUIS
Kendra era con noi da due settimane e io andavo a portarle i pasti tutti i giorni. Non si può certo dire che fossimo diventati amici ma, almeno non ci odiavamo, e questo per me era fonte di grande conforto. Nel corso dei giorni le avevo portato dei libri da leggere e un pò della mia musica.
-Che roba è questa che senti?- mia aveva chiesto all'inizio con la faccia leggermente schifata. Mi finsi offeso.
-Come "roba"? I gruppetti da quattro soldi che ascolti tu sono "roba"... questa è ARTE! The Script, un nome una garanzia!- dissi con fare sognate. Lei ridacchiò e si mise la cuffietta nell'orecchio. Sui miei gusti musicali non aveva detto più nulla segno che si era abitua e che non le facevano totalente schifo. Avevo anche più volte provato a chiedere a mio padre di farla uscire. Almeno nel prato davanti casa con me vicino. Ma lui non si fidava. diceva che lei sarebbe potuta scappare e che mi ero esposto troppo dicendole il mio nome. Ma mi fidavo di lei. Anche perchè, per quello che ne sapeva, avrei anche potuto dargli un nome falso. E poi andiamo...quanti Louis c'erano in tutta l'Inghilterra? Non le avevo mai detto il mio cognome, non ero mica così sconsiderato.

-Papà vuoi frami capire che intenzioni hai? Lei è qui quasi da un mese! Che vuoi fare?- gli chiesi poggiato contro lo stipite della porta. Vidi mio padre passarsi una mano tra i capelli, nervoso.
-Non lo so, non lo so Lou!-
-Papà se non lo sai tu a chi devo chiederlo?- dissi alzando un pò la voce.
-Non urlare con me ragazzino!- disse mio padre alzandosi dalla sedia e venendo a due centimentri dalla faccia. Serrai la maschella.
-Prendi una cazzo di decisione- dissi a denti stretti.
-Portami rispetto altrimenti...-
-Altrimenti cosa papà? Mi picchi come facevi quando avevo 12 anni? Beh ti avverto, sono cresciuto e i tuoi schiaffi e pugni mi fanno il solletico- Ok, non era del tutto vero. I suoi pugni li sentivo ancora ma adesso non dipendevo più da lui, dovevo far vedere che ero un uomo. Con mio padre era così. Dovevo sempre cercare di mettergli paura. Mi credeva ancora un bambino indifeso, ma la verità è che lui stava invecchiando e io...beh io stavo diventando un uomo. Non poteva più fare il superiore con me. Non più. Lo vidi innervosirsi.
-Vado da tuo zio, lui saprà che fare!-
-E io che faccio?-
-Tu aspetti qui e stai buono...- si girò di scatto e mi sbattè contro il muro
-E ricordati che sono tuo padre, comando ancora io qui... William!- uno schiaffo in pieno viso. William era il modo in cui mi chiamava la mamma nei nostri momenti di affetto. Detto questo si allontanò e uscì dalla porta. tirai un cazzotto al muro.
-Cazzo..- esclamai tenendomi le nocche.

POV KENDRA

Sinceramente non so da quanto tempo fossi chiusa li dentro. So solo che se fossi andata avanti così sarei morta presto. Non mi ricordavo nemmeno la luce del sole. Quella stanza era piccola e soffocante e non ero riuscita a convincere Louis a farmi uscire. Già Louis. Quel ragazzo era strano. Si comportava come se volesse che diventassimo amici. Ma come poteva pretendere una cosa del genere? Insomma lui mi aveva rapita, anche se, si era sempre preso "cura" di me e poi aveva gli occhi che...ah quegli occhi! Erano profondi e di un colore così intenso. Insomma era un gran bel ragazzo che, se non mi avesse rapita, chiusa in uno stanzino e ricattata, probabilmente avrei notato. Ero sdraiata sul letto a pancia in su e leggevo un libro che lui mi aveva prestato. Sentii bussare alla porta, e chi poteva essere.
-Il pranzo!- mi disse in tono serio entrando con il vassoio in mano. Corrugai la fronte. Louis non aveva mai questo tono così serio. Mi misi seduta sul letto. Cercai di sdrammatizzare.
-Pensavo fosse qualcun altro che era venuto a farmi visita...invece sei solo tu!- dissi l'ultima frase facendo una smorfia. Lo vidi posare il vassoio, girarsi e andarsene. Lo fermai.
-Ehi!- Louis si bloccò e si girò verso di me.
-Cosa?- mi disse quasi scocciato. Mi alzai e mi incamminai verso di lui parlando.
-Dopo che io ti faccio una battutaccia normalmente tu mi dici qualcosa di assolutamente stupido a cui io rispondo male e poi andiamo avanti così finchè non ammetti che sei stupido e che ho ragione io!- dico mettendo le mani nelle tasche dei jeans. Lo vedo sorridere e abbassare lo sguardo.
-Oggi non è giornata Kendra davvero!- perchè Kendra? Perchè cavolo ti dispiace vederlo così? Perchè vuoi fare assolutamente qualcosa per consolarlo? Ma che posso fare?
-Louis... non ho nessuna intenzione di chiederti di sederti e raccontarmi i complessi della tua vita da ladro rapitore!- dissi mettendomi a braccia conserte. Il sorriso di Louis si fece amaro e si guardò la punta delle scarpe.
-Non ha importanza comunque...- rispose. Ma così non valeva! Io lo stavo provocando ma lui non reaggiva.
-Che hai fatto alla mano?- chiesi a Louis quando notai la fasciatura bianca annodata disordinatamente intorno ad una mano. Louis scrollò le spalle e sorrise.
-La prossima volta invece di prendere a cazzotti il muro, prendi a cazzotti il tuo bel faccino, così magari ti levi quel sorrisetto da scemo che ti ritrovi!- gli dissi avvicinandomi a lui e prendendogli la mano fasciata.

POV LOUIS
La vidi avvicinarsi a me e prendermi la mano fasciata. Mi stava punzecchiando da quando ero entrato nella stanza e non accennava a voler smettere. Il problema era che io in quel momento non avevo il cervello collegato per risponderle. Non ricevevo un vero appoggio da quando mia madre era morta. Nessuno si era mai messo in testa di cercare di scoprire cosa mi frullava nella mente o cosa volessi dalla vita. A mio padre non era mai importato, o forse non sapeva come chiedermelo. Non so! Fatto sta che io e lui non ci siamo mai parlati molto. Dopo la morte di mia amdre lui aveva iniziato ad essere violento con me, quando ero cresciuto avevo capito che lo faceva un pò per il dolore, ma un pò anche perchè io gliela ricordavo molto. Me lo aveva sempre detto e questo sembrava un difetto insormontabile.
-Ma si vede che si proprio un ignorante! Guarda che fasciatura pessima che ti sei fatto!? Così il dolore ti peggiora!- mi disse guardando la mia fasciatura. Beh effettivamente non era delle mie migliori!
-Ignorante?- chiesi alzando un sopracciglio. Lei mi guardò e poi fece un sorriso compiaciuto.
-Oh scusa, forse è una parola troppo difficile per te? Allora adesso ti insegno..- disse mettendosi in una posa da maestrina saccente, incorciai le braccia al petto, curioso.
-Una persona ingnorante, tipo te, è una persona che IGNORA qualcosa. Nel tuo caso specifico ignori come si faccia una fasciatura decente..- continuava a parlare a raffica e più lei parlava, più io sorridevo. Come faceva? Era chiusa in una stanza da quasi un mese, rapita, lontano da tutti. Come poteva essere così allegra e spontanea? Come poteva essere la persona migliore che avessi mai conosciuto?
-...anzi forse non sei ignorante, sei porprio cretino!- mi avvicinai a lei e le misi una mano sulla bocca e l'altra dietro la schiena
-Ma quanto parli?- le chiesi vicinissimo a lei. La vidi sbarrare gli occhi. Io e lei passavamo parecchio tempo insieme, ma tra noi non c'era mai stato contatto fisico. Vederla da quella vicinanza era strano. Era bella, lo sapevo. Ma non mi ero mai accorto che fosse così bassa o che i suoi occhi fossero così tremendamente brillanti e luminosi come due gemme preziose. Rimannemo così, vicini. Abbassai piano la mia mano dalla sua bocca. Le sue labbra erano così morbide. Ci fissammo negli occhi per un tempo che sembrava infinito. Sorrisi.
-Che hai? Sei rimasta senza parole?- la vidi degluttire pesantemente. Improvvisamente si riprese e mi diede un piccolo colpo sul petto.
-Ma che dici?!- mi allontanai da lei sorridendo.
-Vieni qui...fammi vedere quella fasciatura!- mi avvicinai a lei e mi sedetti sul letto.


POV KENDRA
La gola mi si era seccata completamente e ringraziai il cielo di essere riuscita ad allontanarmi in tempo, altrimenti chissà cosa sarebbe successo. Era così bello visto da vicino. I suoi occhi erano profondi e mi inghiottivano e poi aveva sempe quello sguardo da eterno bambino che mi dava sui nervi....ma era tremendamente affascinante. Accidenti che sfortuna, ma non poteva rapirmi un vecchio decrepito brutto e con la pancia??. Sono abbastanza sicura che avrei potuto dargli un calcio in mezzo alle gambe e svignarmela. Ma con lui, non potevo farlo. Non volevo. Era come una calamita, una calamita che mi stava seriamente preoccupando. Si sedette sul letto e io mi misi in ginocchi di fronte a lui. Gli sistemai la fasciatura e mentre ero concentrata a stringere per bene lo sentii ridere.
-Lo sai... in fondo non sei così male?-  disse. Sorrisi e strinsi la fasciatura procurandogli un gemito.
-E questo vorrebbe essere un complimento?- chiesi ridendo e guardandolo negli occhi. Scrollò le spalle e mi sorrise.
-Prendilo un pò come ti pare..- ci stavamo sorridendo come due ebeti. Non ce la facevo. Magari ammettendolo mi sarei sentita meglio. Kendra...il tuo rapitore Louis è tremendamente bello e tu sei pericolosamente attratta da lui. I nostri occhi non smettevano di rincorrersi. Io abbassavo lo sguardo e lui lo ricatturava immediatamente, alzando un pò le sopracciglia. Mi stava innervosendo, se abbassavo lo sguardo un motivo c'era, perchè dovevo avere i miei occhi nei suoi?
-Insomma vuoi piantarla?- dissi scocciata mentre lui mi fissava sconvolto. Fu un secondo. Gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Lo baciai come se le sue labbra fossero la cosa che mia avrebbe ridato un pò di vita. Le sue labbra erano morbide e calde e sapevano di cioccolata. Louis rimase immobile con gli occhi spalancati, ma poi vedendo che io non avevo intenzione di mollare si lasciò andare, mi mise una mano dietro la schiena serrandola sui miei fianchi mi diede una piccola spinta in modo da farmi sedere sopra di lui. Dio se le avevo sognate quelle labbra. E' un paradosso. Baciare il ragazzo che ti tiene prigioniera, lo so. Ma in quel momento era l'unica cosa che volevo. Eh...Dio se baciava bene! Mi allontanai da lui per riprendere fiato, gli morsi il labbro inferiore.
-Mmmm...cioccolata!- dissi sempre con gli occhi chiusi. Aveva i fiato corto, come me, che mi colpiva diritto sul viso. Le sue mani erano ferme sui miei fianchi, li strinse e mi fece sdraiare sul letto posizionandosi sopra di me.
-Ma che stiamo facendo?- mi chiese mentre io ero partita a baciargli il collo. Che stavamo facendo? Non lo sapevo, sapevo solo che non volevo smettere.
-Non lo so, ma qualsiasi cosa sia...non smettere!- lo sentii sospirare pesantemente per poi mettersi in ginocchio sopra di me e sfilarsi la maglietta. Rimasi estasiata, non avevo mai visto niente del genere.
-Cazzo...sei pure bello porca miseria!- dissi mordendomi il labbro inferiore. Rise di gusto e mi diede un bacio sulle labbra
-Avevi dei dubbi?- mi chiese malizioso. Da li in poi non so cosa sucesse. So solo che probabilmente quella fu la notte migliore della mia vita.

POV LOUIS
Ma cosa mi era preso? Non mi ero mai comportato così. Non ero il tipo. Ma non avevo saputo resistere e poi lei, lei voleva, era stata lei a chiedermelo. Ed ora mi ritrovavo la mattina dopo, nel letto con lei che dormiva tranquilla. Mi alzai piano e mi misi seduto sul letto. Non volevo svegliarla. Mi stropicciai gli occhi e mi misi le mani tra i capelli. Non potevo credere a quello che avevo fatto. Mi girai e la guardai. Che avevamo fatto. Chissà se era pentita? Chissà se era stato solo un momento? Chissà perchè mi aveva baciato? All'imporvviso non sentivo più il bisogno di alzarmi e allontanarmi da lei. Mi sdraiai di nuovo vicino a lei e mi coprii. La guardai. I capelli le ricadevano disordinati sul viso e le labbra erano socchiuse, gli occhi si muovevano segno che si stava svegliando. Cosa avrei dovuto dirle? Aprì lentamente gli occhi e mi sorrise.
-Buongiorno!- le dissi piano. Avete presente quando nei cartoni c'è il nostro io personale disegnato come un te in migniatura che commenta le tue azioni? Bene in quel momento il mio era andato ad impiccarsi.
Lei sorrise e si stiracchiò.
-Ma allora lo abbiamo fatto davvero..?- disse sorridendo. Era felice? Annuii poco convinto.
-...credevo di averlo sognato!- mi disse per poi guardarmi. Era un complimento? Mannaggia a me e al mio non capire le donne. Rimasi muto e continuavo a guardarla.
-Accidenti, l'esperienza di sta notte deve averti parecchio scioccato, non parli più- come faceva? Come faceva a parlarne come se nulla fosse? Mi sentivo strano. Ma di solito non era l'uomo che "sottovaluta" queste cose?
-Beh...effettivamente...si- dissi. La vidi giarare la testa di lato perplessa.
-Perchè?- mi chiese senza capire. Spalanacai gli occhi.
-Perchè io ti ho rapito, perchè tu sei un'ostaggio, perchè fino a ieri ci dicevamo tre monosillabi e perchè non riesco a spiegarmi perchè mi sia piaciuto così tanto- all ultima frase la vidi sorridere. Si avvicinò piano a me e si accucciò sul mio petto.
-E' piaciuto tanto anche a me- mi disse con una vocetta che non le avevo mai sentito. La strinsi a me e le accarezzai la schiena.
-E quindi? che si fa?- le chiesi. Alzò la testa verso di me e mi baciò il mento.
-E quindi...non hai nessuna fretta di ripotarmi a casa...- disse maliziosa baciandomi poi le labbra con dolcezza. Sorrisi. Mah si, in fondo perchè noi. La strinsi a me e approfondii il bacio. La feci sdraiare di nuovo, e tutto tornò come poche ore prima.



SPAZIO A MOI!!
Dio quanto amo Louis Tomlinson! Mi piace tantissimo scrivere con lui!! Si presta bene a tutto..
Allora devo dire un po' di cose....
1-Questa la dedico a Chiara.... "Chiaretta questa è per te e per il tuo Louis" da notare la somiglianza tra te e Kendra hihihi
2- Ho provato a fare le parti di entrambi non troppo lunghe e noiose ma corte e efficaci...che ne pensate?
3-Ho lasciato il finale libero...so che a molte di voi non piace e mi odierete ma...mi è venuto così...
Eh oraaa...come ogni volta... per ricordarci di quanto il nostro Louis sia... BELLO, metto delle sue fotine che a me piaccino molto!!
Fatemi sapere che ne pensate ok?

Un bacione!
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