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Autore: puntoeacapo    10/11/2012    1 recensioni
Dean ha ritrovato Castiel in Purgatorio e i due fanno una chiacchierata sul tempo che passa.
“E’ che.. non ci avevo mai pensato realmente fino ad ora. Sai, no.. al fatto che, alla fin fine, siamo sempre noi due.”
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Purgatory!verse'
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Titolo: Interruttore di un secondo.

Conteggio parole:  787/787

Personaggi:  Castiel, Dean Winchester

Note: Spoiler Season 8!
 Purgatory!verse ; pre-slash. (ad interpretazione), fluff  neanche troppo eccessivo, su.


Trama
: Dean ha ritrovato Castiel in Purgatorio e i due fanno una chiacchierata sul tempo che passa.

 Note pressappoco inutili, d’autrice: E’ da quando ho visto l’ultima scena della settima stagione, quando Cass e Dean finiscono in Purgatorio, che avevo voglia di scrivere su questo ‘verse.
Quindi, boh, ecco qui. Credo intaserò il fandom con cose del genere senza pretese sperando di sfruttare il tempo che mi resta prima di essere cacciata lol.

Io ho avvisato! Hasta!

 

© Ovviamente nessuno di questi bambocci mi appartiene, eccetera, eccetere, lode a Kripke, peace&love  per Castiel e fratelli Winchester for presidents.
Amen.

 

 

Interruttore di un secondo.

Dean non sa che ora del giorno o della notte sarebbe, se fosse sulla Terra. Ormai la cognizione del tempo è tutta sfasata e controllare l’orologio e davvero l’ultima cosa che ha il tempo di fare.

In Purgatorio è sempre buio; ogni tanto è color della notte ma la maggior parte delle volte è impossibile distinguere persino le forme del proprio corpo.
E’ in momenti come quelli che gli altri sensi ti salvano la pelle: devi solo aguzzare il tuo istinto di sopravvivenza e sperare di essere abbastanza bravo.

Lo scrosciare dell’acqua di quel fiume, ad esempio, è un sottofondo ingannevole, ma valido alleato allo stesso tempo – l’orecchio sempre teso, anche quando la stanchezza vorrebbe farti dimenticare tutto e tu vorresti solo cedere e scendere nell’oblio.

Pensieri del genere sono un campanello d’allarme, quindi Dean si alza dalla terra fangosa dove avrebbe dovuto riposare fin quando non fosse venuto il suo turno di guardia; così comincia a camminare per raggiungere il terreno ricoperto di ciottoli e pietre taglienti come vetro affilato, poco più avanti.

Castiel ci è seduto su quelle cazzo di pietre – e il suo sarà un culo spiumato ma secondo lui fa male lo stesso.

E’ ancora qualche passo indietro, quando lo chiama “Cas?”

L’Angelo non si volta, rimane immobile, allora il cacciatore si avvicina e lo affianca. L’uomo in trench – se ancora quel coso si può chiamare trench- ha gli occhi chiusi e Dean si ritrova a fissarlo senza pensare a nulla di particolare.

E’ semplicemente Castiel. Da quando lo ha ritrovato ancora fatica a credere che sia lui, che sia ancora vivo, che abbia ancora quel palo su per il culo nonostante tutti gli anni passati assieme.

Il cacciatore tenta la sorte: prova a sedersi accanto al suo angelo -  e si, che dolore. Forse, però, quel male potrebbe riuscire a tenerlo sveglio e attento. Scacciare la stanchezza.
Forse vale la pena provare.

“Qualcosa ti turba?”

La voce dell’Angelo è, se possibile, ancora più roca di come la ricordava; nonostante tutto, intrisa di una calma quasi irreale, avvolgente come una guaina stretta, confortante a discapito della situazione.

“Non in particolare, no.” Si ritrova comunque a rispondere “E la tua lezione di yoga come sta andando?”

“Non sto tenendo nessuna lezione di yoga, Dean.” Lo informa con fare quasi distratto, poi di colpo apre gli occhi – e quel blu è sempre lo stesso, più scuro forse, ma ugualmente identico. “La zona è pulita, per ora.”

“Mh, buono a sapersi.”

Dean guarda dall’altro lato del fiume ascoltando per qualche istante il silenzio mai completo che si viene a creare, poi mormora “Ci pensi mai, tu? Al tempo che scorre.”

“Esisto da molti anni, Dean.” Probabilmente se lo sta solo immaginando, ma il tono di voce dell’Angelo che il Winchester percepisce è in qualche strano modo più morbido del solito “Guardavo sul mondo ancor prima che l'uomo fosse nato. Ho visto tante cose, forse fin troppe. La percezione del tempo è totalmente relativa.”

“Beh..” risponde lui, cosciente di non aver una risposta all’altezza ma con una voglia inaspettata di continuare a parlargli, specialmente dopo tutto il silenzio bastardo che aveva distrutto la fiducia che li legava “Di certo non puoi dire che gli ultimi anni sono stati noiosi come fissare un anfibio mutare e farsi crescere un paio di gambe.”

Castiel non sorride, ma qualcosa accade nei suoi occhi “No, non posso dirlo.”

Lo sguardo del cacciatore vagò sul cielo senza stelle – senza niente- “Non che questi viaggetti fuori programma, fossero la mia più grande aspettativa comunque.”

“Hai affrontato molto nella tua vita, Dean. Sopravvivrai anche a questo.”

“Già..” Poi inaspettatamente un sorriso birichino spunta sulla sua faccia stanca mentre scuote la testa come con esasperazione.

“Cosa?”

“E’ che.. non ci avevo mai pensato realmente fino ad ora. Sai, no.. al fatto che, alla fin fine, siamo sempre noi due.”

Castiel ormai è voltato totalmente verso di lui, con la testa piegata d’un lato e la fronte corrugata, cercando di capire. Un gesto tanto familiare che la nostalgia bussa sempre più forte.
Ad ogni modo Dean si sente in dovere di spiegare “Insomma, voglio dire.. è abbastanza assurdo ma è così che và: tu mi hai ripescato dall’Inferno, io ti ho tirato giù dal Paradiso e adesso..”

“Adesso siamo bloccati a metà strada.” 

Dean non risponde.

Ma, proprio quando ha finito le parole, è Castiel a trovarle per lui.

“Il nostro posto non è qui, Dean. Riusciremo a trovare un modo per tornare sulla Terra, a casa, da Sam e dai tuoi amati hamburger.”

Il cacciatore lo fissa sbalordito per qualche secondo netto poi, poi semplicemente scoppia a ridere – per sfogare la tensione, per sollievo, per non piangere, per non pensare a nulla anche solo per pochi attimi.

Per quel tempo che, anche se relativo,è talmente prezioso da essere inestimabile. 

   
 
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