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Autore: PleaseRemember    11/11/2012    20 recensioni
Sai Louis, ogni tanto mi capita di entrare nelle nostra stanza e odorare il tuo cuscino, c'è ancora il letto disfatto di quando mi alzai a cercare di fermarti. Ci sono ancora i tuoi vestiti, tutti in fila e in ordine sull'armadio, che sanno di te. E' rimasto tutto a quella sera.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E' ancora amore.

Questa è una OS con tema Larry Stylinson, quindi se non gradite potete pure non leggere.
E' da qualche giorno che progetto questa Fan Fiction e so di essere una ragazza troppo depressa.
Non è uscito bene, avevo altre cose in mente, ma più che altro era un accumulo di frasi che mi gironzolavano per la testa in cerca di un posto dove essere collocate, se non vi piace...
oh, al diavolo, lo so che non vi piace.

 

Dedicato a Fierb, che qualche giorno fa sclerava su twitter per via delle FF deprimenti.

_

 

Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri.

Ricordo come mi baciavi, quasi ti tiravi indietro e io non ne capivo il motivo. Cercavo di avvicinarmi, ma senza cercare di farmelo notare, tu ti allontanavi e come tu fingevi che era tutto apposto, io fingevo di crederci.

Ricordo quando, durante la cena, tu guardavi basso, mangiando a stento. Ti chiesi cosa c'era, se avevo fatto qualcosa di male, ma tu alzasti solo lo sguardo e mi guardasti negli occhi 'è tutto ok' e spingendo forte la sedia, fingendo di sorridere, prendendo il cellulare, sei andato in bagno. Ricordo che mi avvicinai alla porta per sentire che dicevi e con chi parlavi, ma non capivo molto, avevi aperto il rubinetto, e so, so bene che lo avevi fatto apposta, le uniche parole che riuscivo a capire erano: 'c'è Harry' 'non posso ora' 'stanotte?' e lì, mi sentii ferito, pensavo tu mi stessi tradendo con un altra, ma una parte di me sapeva che non era così. Lo capivo dal fatto che non avevi ancora chiuso l'acqua dopo la telefonata, e avevi iniziato a singhiozzare tra le lacrime, lo vedevo dal buco della serratura. Ti vedevo come distrutto, spaventato, deluso.

Ricordo come mi accarezzavi la notte, mentre giocavo con il cellulare, mi accarezzavi prima i capelli, poi scendevi sul collo, facendomi sorridere e automaticamente venire piccoli brividi, ti soffermavi sulle braccia, e poi scendevi sulle mani, stringendole forte.

Ricordo ancora, alla perfezione, quel momento in cui mi hai dato un bacio sulla fronte e ti sei alzato dal letto, cercando di non svegliarmi. Sei andato a fissarti nello specchio, fissavi me, che ormai avevo aperto gli occhi e mi dissi 'Vado a fare una passeggiata' e, ancora mezzo addormentato, ti risposi 'Sono le 4 del mattino. Louis, torna a dormire.' ma la tua unica risposta fù un 'ci sentiamo più tardi' iniziando a dirigerti verso la porta 'Ma sei pazzo? Louis, torna a dormire' ti afferrai il braccio ma tu, con tutta la forza che avevi, presi il mio polso e me lo tolsi da lì, mi guardasti dritto negli occhi 'Rimani qua. Ritorno, ok? Non sto scappando, non ti sto tradendo, non sto facendo niente, sto solo uscendo un attimo. Alle 8 io sarò di nuovo qui, a prepararti la colazione, ok amore mio? E se tardo a ritornare, cosa improbabile, vieni a cercarmi, ma fino a che non è mattina e il sole accarezza il tuo bellissimo volto, non..' distolsi lo sguardo, stavo per piangere, stavo per piangere davanti a te e tu te ne accorsi.

Ancora oggi sento le tue mani sul mio volto, che lo alzano delicatamente, dicendomi di guardarti negli occhi 'non venire da me, non seguirmi, non fare niente, io ritornerò' e allora, perché mi dicevi quelle cose, Louis? Perché non potevi semplicemente dirmi 'sto uscendo un po', ora ritorno'? perché mi dicevi tutte quelle cose? E inutile fare ora queste domande, perché so bene come è andata.

So bene come, dopo il bacio che mi diedi, sei scomparso, con il fiato pesante e le mani strette in un pugno, ho visto come stavi attento a dove camminavi. Mi ero vestito in fretta e ti avevo seguito.

Sai, Louis, sento ancora quell'aria fredda e quel venticello che sfiorano il mio corpo, quei tuoi passi che scalciavano le pietroline dal nervoso. Mi sembra ancora di udire il rumore delle macchine che viaggiano la notte e che ti passavano affianco per un ultima volta.

Camminavi a passo svelto, a destra, a sinistra, e io che cercavo di nascondermi nonostante tu sapevi bene che ero lì, dietro di te.

E ancora, dopo 2 anni, sento ancora il tuo 'Quanto vuoi?' freddo, rivolto a un ragazzo davanti a te, che rideva sotto i baffi 'Euro?' iniziò a dire 'i soldi non fanno la felicità, Tomlinson.' e uno dei suoi amici ti prese il braccio 'le persone o un gay famoso, questi si che fanno la felicità' e ti si avvicinò 'eravamo rimasti che ti davo i soldi che volevi e mi lasciavi, anzi, ci lasciavi in pace' avevi detto, stringendo un pugno, cercando di liberarti dalla presa di quell'uomo.

'si è vero, ma a volte si cambia opinione' e tirò fuori un coltellino, maneggiandolo. Iniziavo già a sentirmi preoccupato, Louis, perché ti sei fidato?

'cosa ho fatto di male? Amo una persona, un ragazzo, lo amo e un giorno io lo sposerò, è un male?' a volte si, è un male.

'sai cosa è stato davvero un male? Fingere di amare una ragazza, la mia ex ragazza, usandola come un oggetto e facendola insultare da tutte le tue cazzo di fan che, tra l'altro, sapevano benissimo che di etero, tu, non avevi e non hai un niente. Ma era ok, infondo sono fan, bambine idiote, eppure, Tomlinson, quelle bambine sapevano più di te, più della tua coscienza, più dei fatti, più di tutto' e il coltello, ti sfiorò il collo

'lei sapeva bene come stavano le cose, non è colpa mia se si è innamorata ed è corsa da te a piangere, neanche ti ama, neanche ti vuole e tu stai ancora appresso a lei, sperando che ritorni ad amarti.' e quelle parole, quelle tue stesse parole, ti distrussero. Ti tagliò lì, sul collo, corsi da te, urlando il tuo nome e loro ti diedero un calcio, iniziando a scappare.

Ricordo ancora ora, il tuo collo sanguinante, io che chiamavo l'ospedale, che continuavo a piangere al posto di parlare e dire dove stavamo, che poi, neanche io sapevo bene dove stavamo, per questo avevo rallentato quell'ambulanza.

Ricordo come se fosse accaduto cinque secondi fa, le tue mani che stringono le mie e mi sussurrano, con voce distrutta 'ti amo e... continuerai ad essere mio marito'

e posai le labbra sulle tue, ma tu, distrutto da tutto ciò, non riuscivi più a fare una mossa, quasi non reggevi più gli occhi, quasi non potevi più stringermi mentre ti dicevo in continuazione 'ti prego, louis, ti prego, non chiudere gli occhi, tienili aperti, ti prego'

e nel preciso istante in cui ci separarono, quel preciso istante in cui la mia mano non era più unita alla tua, quel momento in cui le tue labbra non erano più appoggiate sulle mie,

era quel momento in cui i tuoi occhi si chiusero, per sempre.

 

Sai Louis, ogni tanto mi capita di entrare nelle nostra stanza e odorare il tuo cuscino, c'è ancora il letto disfatto di quando mi alzai a cercare di fermarti. Ci sono ancora i tuoi vestiti, tutti in fila e in ordine sull'armadio, che sanno di te. E' rimasto tutto a quella sera. Non entrai più in casa dopo l'accaduto, poi dopo uno, due mesi quasi, ci rientrai, avevo paura a toccare la maniglia della porta, perché mi ricordano il momento in cui stavi per uscire, avevo paura a rientrare in camera e quando ci entrai, dopo tanto tempo, sembrava così... vuota. Senza speranza. Una stanza morta.
Mi diedero il tuo cellulare, lessi i messaggi, le chiamate, anche la polizia lo fece e quei uomini son stati sbattuti dritti in galera, non ho mai dato tregua a quei tre, mai, mai un giorno ho pensato di non andare dalla polizia a vedere se investigavano, ogni giorno lottavo per avere giustizia e dopo averla avuta, solo dopo averla avuta, ho potuto sorridere di nuovo.
Non sorridevo più, è vero, ricordi quando dicevi 'hai il sorriso più bello del mondo, ed è mio'? Io non volevo mostrare a nessuno quel sorriso, quel sorriso è sempre rimasto tuo.

Tu mi manchi, Louis.

Mi mancano i tuoi baci o le tue carezze, le tue smorfie alle domande assurde dei fan, le tue risatine imbarazzate quando leggevi delle Fan Fiction su di noi, mi manca la tua faccia quando bevevi un po' troppo e iniziavi a diventare tutto rosso, dicendo e urlando cose a caso, mi manca la tua risata, il tuo sorriso, i tuoi occhi che mi ipnotizzavano, mi mancano le tue parole di incoraggiamento quando stavamo tutti riuniti, poco prima di aprire un concerto.
Tutti dicono che ormai è successo, che non si può più tornare indietro, ma io ti rivoglio indietro. Ti voglio mentre mi sveglio, perché voglio sentire le tue labbra che toccano delicatamente le mie, augurandomi una buona giornata. Ti voglio mentre sono agitato per i concerti, perché erano le tue braccia a cullarmi e a dirmi 'andrà tutto bene, e in ogni caso non andrà bene niente, ricordati che sono qui con te'. Ti voglio mentre mi addormento, perché tu mi accarezzavi i ricci, cantandomi una ninna nanna con la voce assonnata. Ti voglio, sempre. 

Ti voglio e basta, non posso aspettare ancora.

  
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