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Autore: Suisei    11/11/2012    1 recensioni
Eccomi di nuovo qui, a fumare l'ennesima sigaretta, a bere l'ennesimo bicchiere di vodka, in una notte apparentemente come tante.
Sono arrivata al limite.
Il dolore sale, forte, stringe la gola e mi accoltella il petto.
Ogni sorso, ogni ricordo quando poi..
L'ultima goccia, quel ricordo, quella notte che vorrei non aver mai vissuto..
Ancora sento il tuo respiro sul mio collo e nell'orecchio rimbomba quella frase, chissà se vera: Ti prometto che ritornerò.
Sono passati 3 anni.
La tua immagine di spalle, mentre ti allontani tra la nebbia è sempre più vaga, come il ricordo del tuo volto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 2.00.
Non riesco a dormire, sento freddo, ho paura, voglio piangere ma non ho la forza.
Accendo una sigaretta, prendo un bicchiere di vodka e mi sdraio a letto.
Non so con precisione il motivo per la quale io fuma e beva sempre.
Sono sempre stata una ragazza contro queste due cose, ma ora?
Forse, con il fumo e l'alcool, cerco solo di colmare quel grosso vuoto dentro di me.
Fate male tutti e due, siete dannatamente piacevoli come dolorosi.
Un'altro tiro, soffio. Penso. Ricordo.
Tiro giù tutto d'un colpo un altro bicchiere, forse per scordare.
Scordare il dolore procuratomi quella notte, la notte in cui il tempo sebrava essersi fermato e ogni cosa attorno a me era come bloccata.
C'era solo il freddo vento, con le foglie rosse e arancioni, a dare movimento a quella triste serata.

Presi una sigaretta e l'accesi, posai il pacchetto e l'accendino nella borsa e ti guardai con diffidenza, il tuo comportamento mi dava su i nervi.
Sapevi bene che per farmi calmare, bastava persuaremi con qualche frase e un'atteggiamento romantico. Ed eri bravo, davvero.
Stavo osservando il mare e tra un tiro e l'altro passeggiavo avanti e indietro.
A un certo punto, due possenti abbraccia avvolsero il mio piccolo corpicino.
Mi voltai.
Sentivo la tua mano sulla mia schiena, stringermi forte come per dire: ''Non andartene, rimani qui, con me.''
Era una stretta passionale e prottettiva. 
L'altra mano, mi accarezzava delicamente il viso, cercando di farmi alzare la testa. 
Due labbra grandi, calde e carnose, si poggiarono delicatamente sulle mie.
E' stato un lungo bacio, che se ancora ci ripenso, mi manca il respiro.
Ma subito, quella magica atmosfera che si era creata tra di noi, che aveva fatto riscaldare il mio corpo, per via dell'emozione, si spense.
I tuoi occhi diventarono piccoli, seri, tristi e anche malvagi. Vedevo cattiveria in te.
Le tue mani smisero di toccarmi e subito ti allontanasti.
''Io, devo partire. Dobbiamo smettere di sentirci e vederci, ti dico solo che in una sera di Noverbre come questa, in cui ti sentirai particolarmente sola, io verrò a prenderti e staremo di nuovo insieme per sempre.''
A quel punto, la tua immagine si girò e sparì lentamente tra la nebbia di quella triste notte.
Camminavi lentamente, come se da una parte volevi restare con me e dall'altra volevi andare, chissà dove.
La sigaretta mi cadde dalla mani, stessa cosa per la borsetta.
Sentivo il petto come tagliato da una forte lama, la gola stringersi, quasi da non respirare.
Paura, tristezza, rabbia. Erano queste le mie sensazioni.
Le mi ginocchia cedono, cado a terra. Il dolore provocato dall'impatto è niente, in confronto a quello in cui tu mi hai fatto annegare.
Per un'ora, sono rimasta là, immobile, con le lacrime agli occhi, sperando che tu tornassi indietro da me, ma niente.
Decido di rialzarmi e col sangue alle gambe, torno a casa, lasciando là la mia borsa e le sigarette.
  
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