Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: pecorabe    11/11/2012    1 recensioni
One-shot basate su una lista di 100 prompt trovata su internet, la sfida è di scrivere su tutti. Johnlock, Mystrade, parent!lock, school!sherlock e tutto quello che la mia mente malata riesca a partorire.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty , John Watson , Mycroft Holmes , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Molly si chiuse la porta alle spalle con un sospiro. Era rimasta ad analizzare alcune provette nel laboratorio di chimica della scuola oltre l’orario delle lezioni, poi aveva timbrato il cartellino e aveva iniziato a riporre deodoranti sugli scaffali del supermercato dove lavorava. Erano quasi le otto ed era esausta. Oltre alla stanchezza fisica, aveva dovuto sopportare lo sguardo indifferente di Sherlock e la fastidiosa presenza di John Watson, che lo seguiva come un’ombra. Non aveva una vita quello? Non poteva trovarsi una ragazza come facevano tutti gli altri?

Sbuffando abbandonò lo zainetto e si sfilò il cappotto, appendendolo distrattamente nell’armadio dell’ingresso. Fece una breve deviazione verso la cucina prima di salire al piano superiore, portando con sé un pacco di biscotti e un bicchiere di latte. I suoi non sarebbero tornati prima delle undici e nessuno aveva lasciato la cena in forno, né aveva chiamato per sapere se Molly stesse bene. La ragazza alzò le spalle con indifferenza e proseguì verso la sua camera, abbandonando il cibo sul letto prima di scalciare via con violenza le scarpe dell’uniforme scolastica. Osservò con soddisfazione una ballerina finire sull’armadio, mentre l’altra colpì in pieno una vecchia foto di famiglia su uno scaffale, facendo precipitare la cornice. Senza preoccuparsi di raccoglierla, si trascinò verso il bagno. Non aveva molta voglia di osservare il proprio aspetto, ma si costrinse a farlo.

Non sei così –pensò –Non fingere. Smettila subito. La sua immagine riflessa la squadrava con odio dallo specchio. Con furia sciolse il nastro rosa che aveva imprigionato i capelli in una coda impeccabile per tutto il giorno, mentre le varie mollette cadevano a terra liberando le ciocche bionde. Con entrambe le mani si torturò la nuca, cercando inutilmente di liberarsi dalla sensazione sgradevole di poco prima.

Si spogliò velocemente ammucchiando alla rinfusa sulle piastrelle gli indumenti della divisa scolastica: un altro secondo ricoperta da quella stoffa e la sua pelle avrebbe iniziato ad urlare pietà. Si infilò sotto il getto bollente e ne riemerse solamente quando l’acqua diventò così fredda da non poterne tollerare il contatto.

Gocciolando sul parquet del corridoio, tornò in camera sua e si infilò sotto le coperte, senza preoccuparsi di vestirsi o di asciugarsi i capelli. Spense la luce e afferrò dal comodino il cellulare, che aveva spento prima di iniziare il turno di lavoro. Dopo il messaggio di benvenuto della compagnia telefonica, lo schermo si illuminò per segnalare tre messaggi ricevuti.

Uno era di Donovan, le chiedeva di passarle i compiti di algebra per l’indomani. Troppo tardi, stronzetta –sussurrò mentre cancellava il messaggio.

Un altro era di sua madre, ricordava di dare da mangiare al gatto e la avvisava che il meeting sarebbe durato più del previsto. Perfetto -pensò rigirandosi fra la trapunta e i numerosi cuscini rosa che ingombravano il suo letto.

Il terzo messaggio arrivava da un numero non in memoria, che Molly avrebbe saputo recitare al contrario.

Alle dieci da te –JM

La ragazza sogghignò e controllò l’ora sul display. Mancava ancora parecchio, ma non si sarebbe alzata dal letto per accogliere Jim. Tanto la strada la sai, mormorò contro il cuscino. La serata si preannunciava decisamente più interessante.

Quando arrivò, Jim si spogliò e salì sul letto senza una parola. Dopo un paio d’ore, si rivestì e se ne andò senza salutare. Era la normalità, ormai: Molly non voleva un rapporto serio, almeno non con lui, ed era sicura che il ragazzo la pensasse come lei. Per Jim il sesso sembrava solo un’esigenza fisica, come mangiare e dormire; era un bisogno che andava sfogato ogni tanto, e lei era perfetta. Nessuno stava usando l’altro, si sarebbero potuti definire friends with benefits se almeno fossero stati amici.

Buttò distrattamente i preservativi e scribacchiò sul quaderno di matematica qualche equazione. Si lavò i denti e tornò a letto, cercando di convincersi di essere ancora la brava ragazza che tutti credevano di conoscere.

 

 

 

Note dell’autore:

Molly bad girl? I tatuaggi e i piercing mi parevano troppo stereotipati.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: pecorabe