Cap. 1: The change in the wind
“Stai
scherzando, vero?” fece la voce un filino isterica di Artie.
“Poco
male” disse Puck, seduto a terra a gambe incrociate.
“Mancano anche
Rachel e Blaine, no?”
Artie
fece un verso esasperato per poi portarsi pollice e indice alla
radice degli occhi con un gran sospiro: “Ok, ok…
Andiamo per gradi! Qualcuno ha
sentito Rachel?”
Quinn
sbuffò tirando fuori il cellulare: “Pensavo lo
avesse fatto Kurt, non
sapevo non ci fosse!” disse mandando un messaggio
alla Berry.
“Kurt,
c’è!” precisò Finn.
“E’ venuto qui con me… Dove si
è cacciato
piuttosto?”
“Che
succede?” chiese Blaine arrivando in quel momento
nell’aula di musica.
“E
TU DOV’ERI FIN’ORA?” lo
aggredì Artie, lasciando sbalordito.
“Vi
ho raggiunti in auditorium ma non c’eravate, quindi sono
tornato qui!”
spiegò Blaine con calma. “Sono qui da due ore ma
nessuno mi ha
filato…” aggiunse, un po' irritato.
Da
quando lui e Kurt si erano lasciati i rapporti con gli altri si erano
leggermente
incrinati. Non molto in realtà. Artie, Tina e gli altri
continuavano ad essere
suoi amici nonostante tutto. Avevano decisamente abbastanza tatto da
non
discutere sulle decisione prese da Blaine. Ma Blaine avvertiva quella
piccola
crepa come un enorme squarcio. Sapeva che c’era, e
non perché Kurt fosse
amico loro da prima di lui. C’era, e Blaine
lo sapeva per primo, a
causa di un’enorme, gigantesco errore. Ed ora si
ritrovava a pagarne le
conseguenze.
Artie
sospirò amareggiato lanciando uno sguardo di scuse a Blaine.
Gli
piaceva quando gli davano la regia, ma era decisamente stressante. In
particolare quando c’erano ritardatari, come in quel caso.
Non avrebbe voluto
aggredire così Blaine, ma mancavano pochi minuti
all’esibizione, come da
programma, e proprio le due persone alla cui presenza teneva
particolarmente, non erano lì. Kurt e Rachel, come lui, Tina
e Mercedes,
facevano parte da sempre del Glee Club. Era da loro che era partito
tutto
grazie all’aiuto di Shuester e all’arrivo di Finn,
che aveva poi portato tutti
gli altri.
“Scusa!”
disse quindi Artie prendendo un gran respiro per calmare i nervi.
“E’ lo stress! Rachel deve ancora arrivare e Kurt
è sparito!”
Blaine
sbatté più volte le palpebre sperando di non aver
capito bene:
“Scusa? In che senso è sparito?”
“E’
venuto qui con me!” ci tenne a ribadire Finn. “Poi
qualcuno ha chiesto
di lui. E’ uscito e non è più
tornato!”
“Come
qualcuno? Chi?” fece Blaine incominciando ad agitarsi.
“Non
lo so… il parcheggio era scuro e non mi ha detto un nome. Ha
solo
detto che doveva trovarsi con Kurt e che non voleva entrare a
scuola!” disse
Marley con il senso di colpa che cresceva sempre di più.
“Non credevo
che poi non tornasse più!”
“Qualcuno
è andato a cercarlo fuori?” chiese, pratica,
Santana.
Tra
tutti calò il silenzio. Nessuno era effettivamente uscito a
cercarlo.
Avevano guardato intorno nella scuola, nelle aule, ma era decisamente
troppo
freddo per avventurarsi fuori.
“Rachel
è qui a secondi!!!” disse in quel momento Quinn.
“Hanno trovato uno
spalaneve che li ha bloccati per parecchio.”
“Li?”
fece Finn inarcando un sopracciglio.
“Sì,
lei e… Brody” tentennò Quinn.
Ormai
era nota a tutti la rottura tra loro due ed era chiaro che una delle
ragioni era quel Brody. Quinn nonostante fosse dispiaciuta per Finn
pensava che
infondo quel Brody fosse stata la cosa migliore per Rachel. A volte era
bene
non restare attaccati alle cose passate e lei lo sapeva bene.
“Ok,
vado a cercare Kurt!” sbottò Blaine prendendo il
suo cappotto.
“Credi
sia ancora qui?” fece Puck scettico.
Non
voleva ferire Blaine, ma pensava che, dopo così poco tempo,
per Kurt
non sarebbe stato il massimo cantare insieme a lui. Si era stupito
molto di
vederlo arrivare con Finn, ma infondo aveva sempre pensato che Kurt,
nonostante
tutto, avesse il carattere più forte di tutti loro messi
insieme. Ma forse era
un po’ troppo presto.
“Non
crederai se ne sia tornato a piedi!” fece strabuzzando gli
occhi Tina.
“E’ freddissimo fuori… Sarà
sicuramente da qualche altra parte!”
Blaine
sbuffò: “Fate quello che volete io ora vado fuori
a cercarlo.
***
Rachel
inviò il messaggio a Quinn riponendo poi il cellulare nel
suo
cappotto rosso. Quel tempo non ci voleva proprio. Non era mai stata in
ritardo
per nulla e quella era l’ultima occasione in cui
avrebbe voluto tardare.
“Ci
siamo quasi. Tranquilla!” le disse Brody senza staccare gli
occhi dalla
strada.
Non
aveva nemmeno provato a far desistere Rachel dall'uscire con quel
tempo. Sapeva quanto era importante per lei. Aveva sentito parlare del
Glee
Club fino allo sfinimento tanto che gli sembrava di conoscere
già tutti,
anche se gli unici che aveva effettivamente conosciuto erano Kurt,
Blaine e…
Finn. Non voleva fare la parte dell’ipocrita. Era felice che
Rachel avesse
scelto lui ma ogni tanto sentiva ancora il fantasma di Finn alleggiare,
e dato
che la loro relazione era solo agli inizi...
Provò
ad aumentare la velocità del tergicristallo. Non
gli piaceva
molto guidare con la neve. A nessuno piaceva. E un tempaccio del genere
non lo
aveva mai visto.
“Rachel,
non mi piacciono quelle nuvol…” fece per dire
indicando degli
strati di nuvole che risaltavano sul celo plumbeo.
“Ecco
il McKinley!” strillò Rachel interrompendolo e
indicando l’istituto.
Poi
tutto era successo in una frazione di secondo. Brody si
voltò a
sorridere a Rachel mentre entrava nel parcheggio. Non aveva potuto
notare la
lastra di ghiaccio mentre girava verso dei posti liberi e la macchina
aveva
perso subito il controllo. Rachel non aveva avuto nemmeno il tempo di
urlare
perché la voce le era rimasta in gola quando i fanali
avevano illuminato la
figura longilinea e coperta di neve di Kurt. La macchina lo prese in
pieno. Il
rumore del suo corpo che impattava con il cofano della macchina prima
di essere sbalzato via fu come assordante per Rachel
e
per Brody, che cercava invano di riprendere il controllo della
macchina.
La macchina andò poi a schiantarsi su un Suv lì
vicino, spostandolo di diversi
metri, e nell’impatto Brody sbatté la testa contro
il finestrino e perse i
sensi mentre Rachel, in preda al panico, cercava di
slacciarsi la cintura
per uscire dalla macchina.
Un
brivido le percorse la schiena e si fermò girandosi verso il
finestrino.
Trattenne il fiato per qualche secondo prima di urlare più
forte che poteva, ma
nessuno riuscì a sentirla.
***
Blaine
era appena uscito di corsa seguito da tutti gli altri. Erano a pochi
passi dall’uscita quando avevano sentito un grande stridio di
gomme. Aveva
visto la macchina sbandare pericolosamente e perdere il controllo. Ma
forse,
come tutti gli altri, non si era reso conto della figura che se ne
stava
immobile in mezzo alla neve su cui la macchina si era andata a
schiantare poi.
Ma avevano sentito bene il rumore. Quel terribile rumore di qualcosa
che sbatte
con violenza contro una macchina.
Blaine
rimase immobile sul posto, paralizzato da quella vista mentre
la macchina che aveva colpito Kurt continuava a vorticare, impazzita.
Poi
avvertì un cambiamento nell’aria. Improvvisamente
era molto più fredda, tanto
che il poco calore che il suo corpo aveva trattenuto se ne
andò via facendogli
battere i denti dal freddo. In pochi secondi un vento impetuoso si
alzò,
spazzando la neve depositata nel parcheggio e colpendoli con
folate di una
potenza incredibile facendo male agli occhi e alla pelle. Fu quello a
riscuotere Blaine. Non rimase ad aspettare un secondo di più
e nonostante il
vento forte gli impedisse i movimenti andò verso
quella figura che aveva
visto volare e accasciarsi al suolo. Quella figura che avrebbe
riconosciuto tra
mille. Sentiva vagamente le urla degli amici senza capire cosa
dicessero. Poi
sentì una mano posarsi al centro della sua schiena e
riconobbe Finn che lo
sospingeva in avanti arrancando a fatica insieme a lui. Iniziarono ad
aiutarsi
a vicenda silenziosamente, cercando di raggiungere Kurt il
più velocemente
possibile.
Non
capiva cosa stesse succedendo. Era impossibile che il tempo fosse
cambiato così velocemente. Ma in fondo l’unica
cosa che gli importava, al
momento, era raggiungere Kurt ed assicurarsi che stesse bene. Sperava
con tutto
se stesso che l’impatto con l’auto non fosse stato
brutto. Forse si era
sbagliato. Un effetto ottico della luce dei fanali della macchina sulla
neve.
Forse non era nemmeno Kurt che lui e Finn stavano cercando
disperatamente di
raggiungere. Eppure sentiva che quello che aveva
visto, per quanto
fosse assurdo e terribile anche solo da pensare, era reale e lui doveva
raggiungere Kurt. Doveva salvarlo.
Una
folata potente e assordante colpì sia lui che Finn
buttandoli a terra e
Blaine sbattè la testa su una lastra di ghiaccio.
Si sentì stordito e con
la testa che rimbombava come una grancassa ma si costrinse a riprendere
lucidità e si rialzò a fatica, facendosi aiutare
e aiutando Finn. Arrancarono
verso dove pensavano di aver visto cadere Kurt e lo trovarono
lì. Ma non si
aspettavano certo di trovarlo seduto e
tranquillo, anche se il
suo sguardo parve subito loro… vuoto. Si stringeva le
braccia al petto per
difendersi dal vento e sulla fronte aveva un grosso taglio da cui
colava sangue
fino alla guancia, e sangue colorava di scarlatto anche le labbra e il
mento.
“KURT!”
urlò Blaine afferrandogli entrambe le braccia con le mani.
Gli
occhi del ragazzo scattarono su quelli di Blaine con puro e profondo
odio. Scacciò le mani di Blaine con violenza per poi
gettarglisi contro come
una furia. Finn si portò tra i due prima che Kurt
raggiungesse Blaine e quello
si ritrasse, come scottato al tocco del fratellastro, e
guardò Finn quasi
impaurito.
“KURT,
CHE TI PREND…” cercò di urlargli Finn,
ma le parole gli morirono in
bocca quando vide qualcosa alle spalle di Kurt.
Un’alta
figura dalle vesti lacere che a Finn ricordò terribilmente
l’immagine della Morte in alcuni film dell’orrore
che aveva visto con Puck.
Sembrava come sfocato ai suoi occhi, ma la sola vista gli
gelò il sangue nelle
vene. Kurt si voltò di scatto sollevandosi appena con un
ginocchio come pronto
all’attacco, mentre Blaine non riusciva a staccare gli occhi
da Kurt, come
ipnotizzato o forse paralizzato dallo shock, o intontito dalla caduta
di poco
prima.
La
figura silenziosa tese una mano verso di loro e contemporaneamente Kurt
scattò verso essa. Blaine e Finn gli urlarono
all’unisono di fermarsi, ma
prima che Kurt raggiungesse la figura una folata di vento
più forte li colpì in
pieno, e come un onda d’urto di
un’esplosione li travolse spazzandoli via
e schiacciandoli a terra.
Blaine
avvertì vagamente la sua mano chiudersi su di
un’altra mortalmente
fredda, poi il buio prese il soppravvento.
***
Potevano
essere passate delle ore come pochi minuti, quando Finn riprese
coscienza. Si ritrovò seduto e al caldo. La cosa lo sorprese
non poco.
Ricordava tutto: immagini e sensazioni. Ricordava gelo e dolore, mentre
in quel
momento sentiva solo calore e benessere. Si rese conto di essere
nell’aula di
canto del Glee Club insieme a tutti gli altri. Anche loro parevano
decisamente
confusi quanto lui.
Non
era stato tutto solo un incubo, quindi...
Cercò
con lo sguardo Kurt e lo trovò seduto proprio al
suo fianco. Il
suo sguardo pareva più confuso degli altri. Si guardava le
mani come incredulo
e il suo petto si alzava e abbassava decisamente troppo velocemente.
Fece
per dirgli qualcosa quando Mr. Shuester entrò
nell’aula sorridente
come sempre:
“Allora”
disse battendo insieme le mani. “dicevamo?”
Disclaimer
I personaggi
citati in questo racconto non sono miei,
ma appartengono agli aventi diritto. Servendo di
loro non ottengo nessuna forma di lucro.