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Autore: Echelon90    11/11/2012    1 recensioni
Dal Prologo:
Lo aveva sorpreso quel messaggio. Lui e Kurt non si erano mai scritti, telefonati o incontrati se non per caso, o per poterlo infastidire un po’ alla caffetteria. Non era da Hummel. Ma quello che aveva davanti non sembrava neppure lui.
-Stasera al McKinley. Kurt-
Poche parole. Non aveva risposto, ma non aveva pensato per un solo istante di non presentarsi. Forse per curiosità… non lo sapeva. Sapeva solo che ora era lì, nel parcheggio coperto di neve del McKinley, con Kurt Hummel di fronte a sé, e si sentiva come un topo in trappola mentre si avvicinava sempre di più, ma non riusciva a muoversi.
No… non da lui… Era qualcos’altro…
Dal Cap. 3:
Lentamente avvicinò il volto al suo per poter sentire se respirava. Quando gli fu a pochi centimetro gli occhi chiari del ragazzo addormentato si aprirono di scatto e le sue labbra premettero su quelle di Brody. Il moro non si scostò subito, preso alla sprovvista, ma poi si sollevò e si portò una mano alle labbra come per pulirsi.
“Credevo fosse il principe a baciare Biancaneve e non viceversa!”
...
“Chi ti dice che io sia Biancaneve!”
Genere: Angst, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 1: The change in the wind

 

 

“Stai scherzando, vero?” fece la voce un filino isterica di Artie.

“Poco male” disse Puck, seduto a terra a gambe incrociate. “Mancano anche Rachel e Blaine, no?”

Artie fece un verso esasperato per poi portarsi pollice e indice alla radice degli occhi con un gran sospiro: “Ok, ok… Andiamo per gradi! Qualcuno ha sentito Rachel?”

Quinn sbuffò tirando fuori il cellulare: “Pensavo lo avesse fatto Kurt, non sapevo non ci fosse!” disse mandando un messaggio alla Berry.

“Kurt, c’è!” precisò Finn. “E’ venuto qui con me… Dove si è cacciato piuttosto?”

“Che succede?” chiese Blaine arrivando in quel momento nell’aula di musica.

“E TU DOV’ERI FIN’ORA?” lo aggredì Artie, lasciando sbalordito.

“Vi ho raggiunti in auditorium ma non c’eravate, quindi sono tornato qui!” spiegò Blaine con calma. “Sono qui da due ore ma nessuno mi ha filato…” aggiunse, un po' irritato.

Da quando lui e Kurt si erano lasciati i rapporti con gli altri si erano leggermente incrinati. Non molto in realtà. Artie, Tina e gli altri continuavano ad essere suoi amici nonostante tutto. Avevano decisamente abbastanza tatto da non discutere sulle decisione prese da Blaine. Ma Blaine avvertiva quella piccola crepa come un enorme squarcio. Sapeva che c’era, e non perché Kurt fosse amico loro da prima di lui. C’era, e Blaine lo sapeva per primo, a causa di un’enorme, gigantesco errore. Ed ora si ritrovava a pagarne le conseguenze.

Artie sospirò amareggiato lanciando uno sguardo di scuse a Blaine. Gli piaceva quando gli davano la regia, ma era decisamente stressante. In particolare quando c’erano ritardatari, come in quel caso. Non avrebbe voluto aggredire così Blaine, ma mancavano pochi minuti all’esibizione, come da programma, e proprio le due persone alla cui presenza teneva particolarmente, non erano lì. Kurt e Rachel, come lui, Tina e Mercedes, facevano parte da sempre del Glee Club. Era da loro che era partito tutto grazie all’aiuto di Shuester e all’arrivo di Finn, che aveva poi portato tutti gli altri.

“Scusa!” disse quindi Artie prendendo un gran respiro per calmare i nervi. “E’ lo stress! Rachel deve ancora arrivare e Kurt è sparito!”

Blaine sbatté più volte le palpebre sperando di non aver capito bene: “Scusa? In che senso è sparito?”

“E’ venuto qui con me!” ci tenne a ribadire Finn. “Poi qualcuno ha chiesto di lui. E’ uscito e non è più tornato!”

“Come qualcuno? Chi?” fece Blaine incominciando ad agitarsi.

“Non lo so… il parcheggio era scuro e non mi ha detto un nome. Ha solo detto che doveva trovarsi con Kurt e che non voleva entrare a scuola!” disse Marley con il senso di colpa che cresceva sempre di più. “Non credevo che poi non tornasse più!”

“Qualcuno è andato a cercarlo fuori?” chiese, pratica, Santana.

Tra tutti calò il silenzio. Nessuno era effettivamente uscito a cercarlo. Avevano guardato intorno nella scuola, nelle aule, ma era decisamente troppo freddo per avventurarsi fuori.

“Rachel è qui a secondi!!!” disse in quel momento Quinn. “Hanno trovato uno spalaneve che li ha bloccati per parecchio.”

“Li?” fece Finn inarcando un sopracciglio.

“Sì, lei e… Brody” tentennò Quinn.

Ormai era nota a tutti la rottura tra loro due ed era chiaro che una delle ragioni era quel Brody. Quinn nonostante fosse dispiaciuta per Finn pensava che infondo quel Brody fosse stata la cosa migliore per Rachel. A volte era bene non restare attaccati alle cose passate e lei lo sapeva bene.

“Ok, vado a cercare Kurt!” sbottò Blaine prendendo il suo cappotto.

“Credi sia ancora qui?” fece Puck scettico.

Non voleva ferire Blaine, ma pensava che, dopo così poco tempo, per Kurt non sarebbe stato il massimo cantare insieme a lui. Si era stupito molto di vederlo arrivare con Finn, ma infondo aveva sempre pensato che Kurt, nonostante tutto, avesse il carattere più forte di tutti loro messi insieme. Ma forse era un po’ troppo presto.

“Non crederai se ne sia tornato a piedi!” fece strabuzzando gli occhi Tina. “E’ freddissimo fuori… Sarà sicuramente da qualche altra parte!”

Blaine sbuffò: “Fate quello che volete io ora vado fuori a cercarlo.

 

***

 

Rachel inviò il messaggio a Quinn riponendo poi il cellulare nel suo cappotto rosso. Quel tempo non ci voleva proprio. Non era mai stata in ritardo per nulla e quella era l’ultima occasione in cui avrebbe voluto tardare.

“Ci siamo quasi. Tranquilla!” le disse Brody senza staccare gli occhi dalla strada.

Non aveva nemmeno provato a far desistere Rachel dall'uscire con quel tempo. Sapeva quanto era importante per lei. Aveva sentito parlare del Glee Club fino allo sfinimento tanto che gli sembrava di conoscere già tutti, anche se gli unici che aveva effettivamente conosciuto erano Kurt, Blaine e… Finn. Non voleva fare la parte dell’ipocrita. Era felice che Rachel avesse scelto lui ma ogni tanto sentiva ancora il fantasma di Finn alleggiare, e dato che la loro relazione era solo agli inizi...

Provò ad aumentare la velocità del tergicristallo. Non gli piaceva molto guidare con la neve. A nessuno piaceva. E un tempaccio del genere non lo aveva mai visto.

“Rachel, non mi piacciono quelle nuvol…” fece per dire indicando degli strati di nuvole che risaltavano sul celo plumbeo.

“Ecco il McKinley!” strillò Rachel interrompendolo e indicando l’istituto.

Poi tutto era successo in una frazione di secondo. Brody si voltò a sorridere a Rachel mentre entrava nel parcheggio. Non aveva potuto notare la lastra di ghiaccio mentre girava verso dei posti liberi e la macchina aveva perso subito il controllo. Rachel non aveva avuto nemmeno il tempo di urlare perché la voce le era rimasta in gola quando i fanali avevano illuminato la figura longilinea e coperta di neve di Kurt. La macchina lo prese in pieno. Il rumore del suo corpo che impattava con il cofano della macchina prima di essere sbalzato via fu come assordante per Rachel e per Brody, che cercava invano di riprendere il controllo della macchina. La macchina andò poi a schiantarsi su un Suv lì vicino, spostandolo di diversi metri, e nell’impatto Brody sbatté la testa contro il finestrino e perse i sensi mentre Rachel, in preda al panico, cercava di  slacciarsi la cintura per uscire dalla macchina.

Un brivido le percorse la schiena e si fermò girandosi verso il finestrino. Trattenne il fiato per qualche secondo prima di urlare più forte che poteva, ma nessuno riuscì a sentirla.

 

***

Blaine era appena uscito di corsa seguito da tutti gli altri. Erano a pochi passi dall’uscita quando avevano sentito un grande stridio di gomme. Aveva visto la macchina sbandare pericolosamente e perdere il controllo. Ma forse, come tutti gli altri, non si era reso conto della figura che se ne stava immobile in mezzo alla neve su cui la macchina si era andata a schiantare poi. Ma avevano sentito bene il rumore. Quel terribile rumore di qualcosa che sbatte con violenza contro una macchina.

Blaine rimase immobile sul posto, paralizzato da quella vista mentre la macchina che aveva colpito Kurt continuava a vorticare, impazzita. Poi avvertì un cambiamento nell’aria. Improvvisamente era molto più fredda, tanto che il poco calore che il suo corpo aveva trattenuto se ne andò via facendogli battere i denti dal freddo. In pochi secondi un vento impetuoso si alzò, spazzando la neve depositata nel parcheggio e colpendoli con folate di una potenza incredibile facendo male agli occhi e alla pelle. Fu quello a riscuotere Blaine. Non rimase ad aspettare un secondo di più e nonostante il vento forte gli impedisse i movimenti andò verso quella figura che aveva visto volare e accasciarsi al suolo. Quella figura che avrebbe riconosciuto tra mille. Sentiva vagamente le urla degli amici senza capire cosa dicessero. Poi sentì una mano posarsi al centro della sua schiena e riconobbe Finn che lo sospingeva in avanti arrancando a fatica insieme a lui. Iniziarono ad aiutarsi a vicenda silenziosamente, cercando di raggiungere Kurt il più velocemente possibile.

Non capiva cosa stesse succedendo. Era impossibile che il tempo fosse cambiato così velocemente. Ma in fondo l’unica cosa che gli importava, al momento, era raggiungere Kurt ed assicurarsi che stesse bene. Sperava con tutto se stesso che l’impatto con l’auto non fosse stato brutto. Forse si era sbagliato. Un effetto ottico della luce dei fanali della macchina sulla neve. Forse non era nemmeno Kurt che lui e Finn stavano cercando disperatamente di raggiungere. Eppure sentiva che quello che aveva visto, per quanto fosse assurdo e terribile anche solo da pensare, era reale e lui doveva raggiungere Kurt. Doveva salvarlo.

Una folata potente e assordante colpì sia lui che Finn buttandoli a terra e Blaine sbattè la testa su una lastra di ghiaccio. Si sentì stordito e con la testa che rimbombava come una grancassa ma si costrinse a riprendere lucidità e si rialzò a fatica, facendosi aiutare e aiutando Finn. Arrancarono verso dove pensavano di aver visto cadere Kurt e lo trovarono lì. Ma non si aspettavano certo di trovarlo seduto e tranquillo, anche se il suo sguardo parve subito loro… vuoto. Si stringeva le braccia al petto per difendersi dal vento e sulla fronte aveva un grosso taglio da cui colava sangue fino alla guancia, e sangue colorava di scarlatto anche le labbra e il mento.

“KURT!” urlò Blaine afferrandogli entrambe le braccia con le mani.

Gli occhi del ragazzo scattarono su quelli di Blaine con puro e profondo odio. Scacciò le mani di Blaine con violenza per poi gettarglisi contro come una furia. Finn si portò tra i due prima che Kurt raggiungesse Blaine e quello si ritrasse, come scottato al tocco del fratellastro, e guardò Finn quasi impaurito.

“KURT, CHE TI PREND…” cercò di urlargli Finn, ma le parole gli morirono in bocca quando vide qualcosa alle spalle di Kurt.

Un’alta figura dalle vesti lacere che a Finn ricordò terribilmente l’immagine della Morte in alcuni film dell’orrore che aveva visto con Puck. Sembrava come sfocato ai suoi occhi, ma la sola vista gli gelò il sangue nelle vene. Kurt si voltò di scatto sollevandosi appena con un ginocchio come pronto all’attacco, mentre Blaine non riusciva a staccare gli occhi da Kurt, come ipnotizzato o forse paralizzato dallo shock, o intontito dalla caduta di poco prima.

La figura silenziosa tese una mano verso di loro e contemporaneamente Kurt scattò verso essa. Blaine e Finn gli urlarono all’unisono di fermarsi, ma prima che Kurt raggiungesse la figura una folata di vento più forte li colpì in pieno, e come un onda d’urto di un’esplosione li travolse spazzandoli via e schiacciandoli a terra.

Blaine avvertì vagamente la sua mano chiudersi su di un’altra mortalmente fredda, poi il buio prese il soppravvento.

 

***

 

Potevano essere passate delle ore come pochi minuti, quando Finn riprese coscienza. Si ritrovò seduto e al caldo. La cosa lo sorprese non poco. Ricordava tutto: immagini e sensazioni. Ricordava gelo e dolore, mentre in quel momento sentiva solo calore e benessere. Si rese conto di essere nell’aula di canto del Glee Club insieme a tutti gli altri. Anche loro parevano decisamente confusi quanto lui.

Non era stato tutto solo un incubo, quindi...

Cercò con lo sguardo Kurt e lo trovò seduto proprio al suo fianco. Il suo sguardo pareva più confuso degli altri. Si guardava le mani come incredulo e il suo petto si alzava e abbassava decisamente troppo velocemente.

Fece per dirgli qualcosa quando Mr. Shuester entrò nell’aula sorridente come sempre:

“Allora” disse battendo insieme le mani. “dicevamo?”

 

 

 

Disclaimer

 

 I personaggi citati in questo racconto non sono miei,  ma appartengono agli aventi diritto. Servendo di loro non ottengo nessuna forma di lucro.

  
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