Freaks and Misfits
Prologo:
The Other
Non
gli piaceva. Non voleva trovarsi lì. Aveva cercato in
tutti i modi di ritardare il loro incontro faccia a faccia e ci era
riuscito,
ma sapeva che presto lo avrebbe visto. Era inevitabile. Già
immaginava i loro sguardi
incrociarsi pieni di tristezza, rabbia, accusa… Sapeva che
Blaine era vicino.
Lo avvertiva. Sentiva il suo odore, anche se non era lì con
loro in quel
momento. Gli parve strano ma non diede molta importanza a quella
sensazione. La
giustificò come suggestione dovuta al nervosismo del
momento. Non erano passati
che pochi giorni da che si erano lasciati, e ancora ne soffriva
terribilmente.
Non se ne capacitava ancora. Era passato dall’essere
arrabbiato con lui
all'incolparsi di tutto. Poi era sopraggiunta l’incertezza,
la tristezza, la
rabbia…
Si morse un labbro a sangue, guardando tra le tende che separavano il
palco da
tutti gli studenti, professori e altra gente radunata per vedere loro.
Era
stata un’idea di Mr. Shue, riunire le vecchie New Direction e
nuovi membri del
Glee per un’esibizione di Natale. La trovava
un’idea carina, certo, e non era
riuscito a rifiutare, nonostante tutta la tensione che sapeva ci
sarebbe stata,
ma una piccola parte di lui aveva odiato Mr. Schue per avergli dato
un’altra occasione
per buttar sale su quella ferita ancora aperta.
“Kurt?”
Si voltò verso il volto pulito e il sorriso gentile di
Marley, una dei nuovi.
L’aveva conosciuta solo alcuni minuti prima: una veloce
presentazione e poi se
ne era andato dall’aula del Glee, con la scusa di una
chiamata di lavoro. In
realtà sapeva che lui stava arrivando, anche se nessuno
glielo aveva detto.
Si era ritrovato poi con tutti sul palco, per rivedere le loro
posizioni e la
coreografia. Kurt non era stato alle prove. Aveva dato ancora la colpa
al
lavoro e aveva provato solo con Rachel e poi con Finn. Blaine non
c’era ancora,
ma mancavano pochi minuti e presto sarebbe apparso tutto sorridente e
bello,
come sempre, almeno fino a quando i loro sguardi si fossero incontrati.
Sentì la mano di Marley posarsi sul suo avambraccio e
sussultò appena. Si era
perso nei suoi pensieri senza rendersene conto: “Scusa, tutto
bene?” gli chiese
preoccupata.
“No, no, sto bene!” si affrettò a dire
Kurt scuotendo la testa, anche se in
realtà si sentiva strano.
” C’è un ragazzo che ti
cerca!” fece la ragazza.
Kurt sbatté le palpebre più volte. Non parlava di
Blaine. Era sua compagna nel
Glee Club quindi non si sarebbe riferita di certo a lui come
‘un ragazzo’. Ma
chi lo cercava che non fosse del Glee? Pensò a chi conosceva
oltre al Glee, ma
l’unico a venirgli in mente fu Dave, che sapeva non trovarsi
a Lima.
“Chi è?” chiese infine.
Marley scosse il capo: “Non ne ho idea. Non l’ho
mai visto prima.”
“Dov’è?” si informò
allora.
Marley gli disse che lo aveva incrociato al parcheggio ma che poi,
quando gli
aveva chiesto se voleva entrare nella scuola, aveva rifiutato, anche
piuttosto
maleducatamente, e aveva detto che lo avrebbe aspettato lì.
Non gli piaceva l’idea di uscire fuori al freddo. La sera
prima aveva nevicato
ed era stata un’impresa raggiungere la scuola. Ma la
curiosità era troppa per
resistere, quindi si diresse verso l’aula di canto per
recuperare il suo
cappotto. Si fermò, però, prima di entrare.
Era lì. Non sapeva come faceva a saperlo. La porta era
chiusa, ma lo avvertiva
comunque. Lo sapeva. Blaine era lì ed era solo. Non si
fermò a pensare come
facesse a saperlo. Sapeva solo che non voleva vederlo così,
da solo. Non ne
aveva la forza, quindi si voltò e prese a correre fuori
dalla scuola, dimentico
del cappotto.
L’aria gelida lo colpì al viso dolorosamente e
allora si rese conto di una
singola lacrima che gli rigava il viso. L’asciugò
con rabbia e strinse gli
occhi rivolgendo il viso al cielo e respirando a fondo l’aria
che sapeva di
neve. Sentiva una strana sensazione percorrergli tutto il corpo.
Partiva dalle
punte dei piedi e arrivava fino alle punte dei capelli. Era come se al
posto
del sangue dentro di lui scorresse energia elettrica. La testa gli
girava e per
qualche secondo dimenticò tutto. Dimenticò chi
era, cosa ci facesse lì… tutto…
Poi avvertì quella presenza. Non era Blaine questa volta. Lo
seppe ancora prima
di aprire gli occhi e guardare dritto nella sua direzione. Lo
guardò fisso e
qualcosa di simile ad adrenalina, ma che era qualcosa di più
profondo, più
potente, gli ribollì nelle vene. Fremette da capo a piedi e
una fitta al cuore
lo fece gemere di dolore, e poi perse i sensi…
Sebastian si staccò dalla macchina su cui era posato
avvicinandosi di pochi
passi a Hummel. Lo aveva visto uscire ma poi se ne era stato impalato
poco
lontano da lui. Non sembrava averlo notato. Poi d’improvviso
aveva puntato lo
sguardo su di lui e dopo parecchi secondi aveva parlato.
“Che ci fai qui?” lo sentì soffiare
piano e con voce roca.
Sebastian rimase interdetto per qualche secondo prima di ridere forte:
“Odio il
fetore delle scuole pubbliche, lo sai!” disse solo.
“Ho chiesto che ci fai qui!” ripeté Kurt
avvicinandosi di qualche passo.
Sebastian osservò Kurt, stranito. Era passato del tempo
dall’ultima volta che
lo aveva visto. Ma non tanto da spiegare un cambiamento simile.
Perché quello
che vedeva davanti a lui non assomigliava per niente a Kurt
‘Faccia da Checca’
Hummel. Lo aveva avvertito nella voce non appena gli aveva rivolto la
parola,
ma aveva pensato di aver sentito male. Per qualche istante Sebastian ne
rimase
quasi… spaventato.
“Mi prendi in giro, Hummel? Mi hai detto tu di venire
qui!”
Sebastian non ricevette risposta. Vide solo Kurt avvicinarsi ancora
lentamente
e quasi… minaccioso. Il suo istinto gli urlava:
‘Vattene via subito!’ Ma il suo
corpo non ubbidiva.
“Allora che vuoi?” chiese Sebastian con un leggero
tremito nella voce.
Lo aveva sorpreso quel messaggio. Lui e Kurt non si erano mai scritti,
telefonati o incontrati se non per caso, o per poterlo infastidire un
po’ alla
caffetteria. Non era da Hummel. Ma quello che aveva davanti non
sembrava
neppure lui.
-Stasera
al McKinley. Kurt-
Poche
parole. Non aveva risposto, ma non aveva pensato per
un solo istante di non presentarsi. Forse per
curiosità… non lo sapeva. Sapeva
solo che ora era lì, nel parcheggio coperto di neve del
McKinley, con Kurt
Hummel di fronte a sé, e si sentiva come un topo in trappola
mentre si
avvicinava sempre di più, ma non riusciva a muoversi.
No… non da lui… Era
qualcos’altro…
“Hummel…”
Kurt era ora molto vicino a lui. Ora vedeva bene i suoi occhi e quello
che vide
non gli piacque. Ma non fece nemmeno a tempo a fare qualcosa, prima che
tutto
diventasse nero e poi rosso. Poi fu dolore. Poi fu il vuoto.
N.d.A.
Salve
a tutti coloro che hanno letto questa mia prima ff su
Glee. In realtà ne ho scritte molte ma questa è
la prima in assoluto che
pubblico su EFP.
Questa
fan fiction è ispirata da altre due serie, ovvero sia
Freaks e Misfits, da cui è preso il titolo (che fantasia,
eh!). In ogni caso
non ci saranno i personaggi di nessuna delle dueserie tv... o almeno
fin’ora…
Devo ancora decidere cosa succederà di preciso anche se ho
in mente la
trama. Posso dirvi
che ci sarà parecchio
Angst (o almeno e quello che voglio da questa fan fiction) e
soprattutto ci
sarà il Klaine!!!
Non
aggiungo altro solo… Grazie a chi deciderà di
leggere e
continuare a leggere questa fan fiction.
Buona
lettura dalla vostra Autrice,
Echelon90!!!