Nota dell’Autore:
E’ uno one-shot su una idea che continuava a venirmi
in mente…spero vi piaccia, e comunque, anche se vi fa schifo, commentate,
almeno capisco dove sbaglio…
La Sottile Arte del Bacio
Harry stava girando per i corridoi del castello, controllando come il suo status di Caposcuola richiedeva. Lui e Hermione, che non a sorpresa era la Caposcuola, avevano stabilito che avrebbero fatto i turni per controllare i corridoi, e siccome quella notte era il suo turno, ora si avviava verso la Torre di Astronomia, uno dei posti in cui è più facile trovare studenti dopo l’orario, visto che era il posto più famoso per andare a pomiciare.
Pomiciare…una cosa che Harry non aveva mai provato in vita sua. Certo, aveva avuto il suo primo bacio, nel suo quinto anno, con Cho Chang, ma non era stata un’esperienza molto piacevole. Poi, non aveva più avuto ragazze, e quindi non aveva potuto cancellare quel ricordo spiacevole.
Proprio come previsto, trovò che qualcuno era nella Torre.
“Non potrebbero essere più originali?”
Harry pensò tra se e se proprio prima di aprire la porta. E
poi, non riuscì a credere a ciò che era davanti ai suoi occhi.
Rimase a fissare la coppia per qualche momento, visto che erano troppo occupati per accorgersi di lui. Poi sorrise, trattenendo a stento una risata.
“Ronald Weasley, si potrebbe
pensare che avendo i Caposcuola come migliori amici,
tu sappia che non si esce di nascosto la sera per pomiciare” Harry disse,
prendendo in giro il suo amico.
Ron lo guardò e arrossì molto,
mentre la sua ragazza, Luna Lovegood, rise dolcemente.
“Ehm…” Ron balbettò,
ma Harry lo interruppe.
“Ron, non preoccuparti. Questa è una delle nostre ultime sere qui, e non toglierò punti dalla mia casa proprio ora che gli esami sono quasi finite e stiamo solo aspettando per il Ballo del Diploma che ci sarà la prossima settimana. Ma devi tornare alla Torre di Grifondoro”
Ron e Luna annuirono e andarono
via mano nella mano, lasciandolo solo. Harry sospirò.
Tornando al dormitorio che
divideva con Hermione, continuò a pensare alla sua quasi inesistente esperienza
con le ragazze, e così pensando entrò nella loro sala comune, dopo aver dato la
parola chiave, “Boccino e Biblioteca”, con un’espressione accigliata. Era prevedibile
che Hermione se ne sarebbe accorta. Dopo tutto, lei
era sempre stata al suo fianco, sempre pronta a sostenerlo e calmarlo.
E c’era un motivo. Fin dalla fine del quarto anno, lei era innamorata di lui, anche se lui non se ne era mai accorto. Hermione aveva fatto un ottimo lavoro nel tenerlo nascosto. E così, gli chiese, “Harry, quale è il problema?”, guardandolo da sopra il suo libro. Stava studiando Aritmanzia per l’esame che c’era il giorno successivo.
“Nulla” disse lui. Non voleva fare la figura dello stupido davanti a lei parlando di cose così sciocche, specialmente se stava studiando per un esame.
“Bugiardo. So che qualcosa ti turba, non puoi nascondermelo” lei disse dolcemente. “Vieni qui e dimmi” aggiunse, indicando il posto a fianco a lei sul divanetto.
Harry sospirò di nuovo e si sedette vicino a lei. Dovette ammettere che era diventata proprio una bella ragazza, anche se lui aveva sempre ignorato tali pensieri, dopotutto lei era uno dei suoi due migliori amici, non era giusto che lui pensasse certe cose di lei.
“Vedi, è
una cosa stupida in fondo. Comunque, sai che stiamo
quasi per andare via da qui per sempre, e io ancora non ho esperienza con le
ragazze. Voglio dire, ho avuto quella cosa con Cho…ma non è stata molto bella,
soprattutto il bacio…non so, magari sono davvero pessimo a
baciare…voglio dire, non so cosa una ragazza vuole in un bacio, come
fare in modo da soddisfarla…”
Hermione lo guardò sorridendo. “Sai, Harry, magari avresti dovuto uscire con qualcuna in questi due anni. Di sicuro ti avrebbe detto che non sei pessimo a baciare. Comunque, se sei così preoccupato di questo, domani dopo il mio esame possiamo andare nella Stanza delle Necessità e magari posso darti qualche lezione su cosa a una ragazza piace in un bacio. Oh, non è che ho tutta questa esperienza io stessa, in più le ragazze hanno gusti diversi, ma comunque se vuoi sarò felice di aiutarti”
Harry la guardò sorpreso dalla sua offerta. Guardò in quei profondi occhi nocciola, e sorrise. Poi la abbracciò forte, sussurrandole in un orecchio.
“Questa è la mia Mione, sempre a cercare il lato logico e razionale delle cose”. Poi la lasciò e la guardò ancora sorridendo.
“Beh, allora è deciso. Ci vediamo domani nella Stanza delle Necessità dopo il tuo esame. Ora vado a letto, sono stanchissimo, e così potrai continuare a studiare” disse alzandosi. Cominciò a camminare verso la sua stanza da letto, ma poi si fermò.
Tornò indietro al divanetto e la baciò delicatamente sulla guancia, proprio vicino alle labbra. “Grazie e buona notte, Hermione” le sussurrò.
Hermione gli sorrise. “Non c’è problema, Harry. Buona
notte”. Quando lui fu entrato nella sua stanza,
Hermione toccò il punto dove la aveva baciata sorridendo tra se e se.
***
Il giorno successivo, Harry era nel parco con Ron a rilassarsi. Chiacchieravano di Quidditch, e Ron parlava senza fermarsi dei Cannoni. Harry lo ascoltava, quando improvvisamente guardò l’ora, ricordandosi che doveva incontrare Hermione per la loro “lezione di baci”. Vide che aveva solo pochi minuti per arrivare alla Stanza delle Necessità, così si alzò di scatto e corse via, senza dare spiegazioni a Ron che lo chiamava. Per sua fortuna Luna arrivò e tenne occupato il suo amico, impedendogli di seguire Harry. Non che Ron si lamentasse…
Quando fu nel corridoio del settimo piano, Harry camminò avanti e indietro tre volte pensando a cosa gli serviva. Finalmente, la porta apparve proprio mentre Hermione arrivava.
“Ciao. Come è andato l’esame?” Harry le chiese gentilmente.
“Abbastanza facile. Sono abbastanza sicura di aver fatto
bene. Vedo che hai già pensato alla stanza. Sei pronto a
imparare “la sottile arte del bacio?”” gli disse, facendogli l’occhiolino.
Harry annuì, e aprì la porta. Si trovarono entrambi di fronte a un ambiente davvero romantico, con divanetti morbidi e comodi e molte candele a illuminare la stanza in modo romantico.
Hermione guardò Harry, stupita. “Harry…a che hai pensato?”
“Io…io…ho pensato a una stanza dove poterti baciare…ho pensato che se dovevo imparare…” lui balbettò, sorpreso lui stesso da quello che la stanza aveva proposto loro.
Hermione ridacchiò, poi lo prese per mano e lo portò dentro. “E’ molto carina…e
intima” aggiunse con un occhiolino. Lui sorrise nervosamente.
“Piace anche a me” disse poi.
Si sistemarono su un divanetto, poi Hermione cominciò a parlare. “Prima di tutto, devi essere sicuro che la ragazza voglia essere baciata, perciò non farlo se non ci sono segni che lo voglia”
Harry annuì, era una cosa che poteva ricordare facilmente.
“Poi, devi muoverti verso di lei lentamente, soprattutto se è un primo bacio con lei, in modo che sia dolce e delicato” Hermione continuò.
Harry si avvicinò a lei, così vicino che le loro gambe ora si toccavano. “Così?” chiese.
“Si, così” lei rispose, apprezzando di essere così vicina a lui. “Poi devi muoverti lentamente verso la sua faccia con la tua, molto lentamente, e evitare di far sbattere i vostri nasi. Quello sarebbe davvero brutto. Se vuoi, puoi prenderle il viso nelle tue mani, delicatamente”
Harry cominciò a muovere il suo volto verso quello di Hermione, guardandola dritto nei suoi occhi, incapace di distogliere lo sguardo. Per la prima volta notò qualcosa di diverso in essi. In modo esitante, mosse le sue mani per prendere il suo viso tra esse, e trovò che le sue guance erano davvero molto morbide, come seta.
Hermione cominciò a respirare più profondamente. Il suo migliore amico, e l’uomo di cui era innamorata, era lì a pochi centimetri dal baciarla.
“O-Ora devi s-sfiorare le sue
labbra con le tue, delicatamente. E poi, puoi toccarle
leggermente con la punta della lingua, se non si tira indietro” lei disse, la
sua voce un po’ più stridula.
Harry guardò le sue labbra, sembravano così morbide, invitanti, delicate…così tipicamente Hermione…era terribilmente attratto da loro, era come ipnotizzato dalle sue labbra. Chiuse la distanza tra di loro, appoggiando appena le sue labbra su quelle della ragazza. Poi, con la punta della lingua passò sul suo labbro inferiore, e lei immediatamente aprì la sua bocca, dandogli accesso, e permettendo alla sua lingua di toccare quella di Harry.
Lui si sentì come se un carico di fuochi d’artificio fosse esploso in lui, a finalmente capì. La ragazza che stava cercando la aveva sempre avuta davanti, senza saperlo. La spinse leggermente, così da farla stendere sul divano, la sua lingua che esplorava ora più ardentemente la bocca di Hermione, che faceva altrettanto.
Lei emise un gemito leggero, poi gli gettò le braccia la collo e lo portò più vicino a se, baciandolo ancora e ancora, sempre più appassionatamente, con le loro mani che accarezzavano la schiena dell’altro, cercando il contatto come per rendersi conto che stesse succedendo davvero.
Dopo un po’ si separarono per mancanza d’aria.
“E tu saresti pessimo a baciare?” Hermione disse un po’ affannosamente, sorridendogli.
“Mmmh…penso di avere bisogno
ancora di tanto allenamento” lui rispose facendole l’occhiolino e baciandola di
nuovo. Lei sorrise contro le sue labbra, ardentemente assecondando i suoi
desideri. Che poi erano gli stessi che aveva lei.
Quante notti aveva passato sognando di baciarlo proprio come stavano facendo
ora, era cominciato tutto come una lezione, ma ora lui era quello che voleva
baciarla…
Harry cominciò ad osare di più, tirando fuori la camicia dalla sua gonna e infilando una mano al di sotto…sfiorandole lo stomaco, e salendo sempre più su. Hermione non riusciva a credere che fosse tutto vero, e rispondeva ai suoi baci e alle sue carezze con altrettanto entusiasmo.
Rimasero lì sul divanetto, nella
stanza illuminata dalle candele, accovacciandosi vicini, per un pò.
“Ho solo un rimpianto” Harry
disse, dopo che si separarono.
“E quale
sarebbe?” disse lei guardandolo.
Lui la baciò teneramente, portandola più vicina a se.
“Non aver capito che tu eri la ragazza per me prima. Avrei potuto essere il primo ragazzo a baciarti…a proposito, chi è stato il fortunato? Viktor Krum?”
Hermione ridacchiò. “No, non è
stato Viktor”
“Come no? Non sei uscita con
nessun altro prima di lui!”
“Beh, è successo prima ancora che
io venissi ad Hogwarts. Al mio decimo compleanno” lei
rispose.
“A dieci anni hai baciato un
ragazzo…ok, chi sei tu e dove è Hermione?” lui la prese in giro.
Hermione rise.
“Beh, non volevo, in realtà. Non mi piaceva neanche!”
“Ti ha costretto?” Harry chiese, i suoi occhi molto più agguerriti e una strana rabbia verso quel ragazzo improvvisamente in lui.
“Beh, no. E’ stato un caso, diciamo. Lo stavo ringraziando per il regalo e gli stavo dando un bacio sulla guancia, ma lui si è girato e ho finito per baciarlo sulle labbra” lei raccontò ridendo, la sua testa appoggiata al petto di Harry. “Nulla in confronto ai tuoi baci però” aggiunse prima di baciarlo di nuovo.
Venne poi il momento di lasciare
la stanza per andare a cena nella Sala Grande.
Si alzarono, e Harry la prese per
mano. Proprio prima di uscire dalla stanza, però, la baciò di nuovo
appassionatamente, bloccandola sul muro vicino. Lei emise un gemito, gradendo
molto ciò che la sua lingua stava facendo, a sua volta esplorando la sua bocca
con avidità, appoggiando le mani sul suo petto e sentendo i muscoli al di sotto della camicia. Giocare a Quidditch aveva dato ad Harry un fisico ben sviluppato, niente a che vedere col
ragazzo mingherlino dei primi tempi ad Hogwarts.
Finalmente raggiunsero le porte della Sala Grande. Appena prima di entrare, Harry si fermò, e Hermione lo guardò sorpresa.
“Hermione, vuoi venire al Ballo
del Diploma con me?” le chiese.
“Ma
certo che voglio!” lei rispose, alzandosi sulle punte per baciarlo un’ultima
volta prima di entrare, tenendolo per mano.
Harry sorrise ampiamente. La “sottile arte del bacio” ora aveva
di sicuro un interesse ancora più grande per lui.