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Autore: BlueCheese    11/11/2012    5 recensioni
Per me era il più bel ragazzo che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Niente da dire, mi aveva incantata, ma mi aveva anche ingannata.
Sono caduta nella sua trappola e non c’è niente di più brutto che aspettare qualcuno che non correrà mai verso di me, niente di più brutto che aspettare un messaggio che non arriverà, un telefono che non squillerà, una chat che non si aprirà, un amore che non sboccerà.
Niente di più brutto che continuare a sperare solo un po’, anche se si dice il contrario, anche se non sembra.
Niente di più brutto che restare a vivere di ricordi, a pensare a cosa avresti potuto fare, ma non hai fatto o a cosa hai fatto, ma non dovevi fare.
Niente di più brutto che credere in qualcosa che non esiste.
Genere: Erotico, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Non sono più la stessa da quando lui è entrato nella mia vita.
Ormai il mio schema è sempre quello: svegliarsi, andare a scuola, lavorare, accontentarlo, piangere e dormire.
Quel ragazzo più lo guardavo e più mi sembrava di guardare la perfezione.
Per me era il più bel ragazzo che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Niente da dire, mi aveva incantata, ma mi aveva anche ingannata.
Sono caduta nella sua trappola e non c’è niente di più brutto che aspettare qualcuno che non correrà mai verso di me, niente di più brutto che aspettare un messaggio che non arriverà, un telefono che non squillerà, una chat che non si aprirà, un amore che non sboccerà.
Niente di più brutto che continuare a sperare solo un po’, anche se si dice il contrario, anche se non sembra.
Niente di più brutto che restare a vivere di ricordi, a pensare a cosa avresti potuto fare,  ma non hai fatto o a cosa hai fatto, ma non dovevi fare.
Niente di più brutto che credere in qualcosa che non esiste.
E poi c'è quella gente che ti dice: "Pensa a chi sta peggio di te!".
Bella filosofia di merda! Perché se io so che c'è gente che sta peggio di me, dovrei sentirmi meglio?
Anche se è bello trovare qualcuno che ti guarda come se fossi tutto ciò che ha sempre cercato, ma purtroppo per me non è così, e non so nemmeno se meritarmi qualcosa meglio di lui, e la cosa peggiore è che lo amo.
E' questo ciò che voglio. Quel tipo di amore che ti fa credere nel destino.
Quel tipo di amore che riesce a farti credere in qualsiasi cosa.

Tornai da lavoro sotto la solita pioggia di Londra, il cielo era così scuro, le nuvole coprivano il sole non permettendo nemmeno che un raggio di sole attraversi il cielo e illumini questa giornata.
Vivevo sola, senza genitori, senza fratelli o sorelle, inoltre sono senza amici, nemmeno uno, grazie a lui ho perso tutto, rispetto, dignità, amicizia, famiglia, purtroppo ho solo lui e faccio quello che faccio per sfogarmi.
Quando arrivai in camera lui era già lì disteso sul letto col suo fare provocante.
-Ciao Harry..-mormorai.
-Ciao.- sorrise beffardo. -Che c'è...? Nervosa?- si alzò e mi prese il mento dandomi un lieve bacio.
-Sei in anticipo..-sbuffai.
-Non ho niente da fare- rise.
Ci fu un minuto di silenzio e subito dopo mi ritrovai le sue labbra attaccate alle mie e il mio corpo spinto verso il materasso del letto.
Iniziò a baciarmi sempre con più foga, e prese a mordermi il labbro inferiore facendomi gemere.
Iniziai a strusciarmi contro di lui alzando il bacino contro la sua erezione, si alzò un attimo rimanendomi lì distesa ed andò a chiudere le finestre restando al buio solo con la lieve luce della lampada sul comodino.
Tornò a baciarmi insinuando la sua lingua nella mia bocca e mi tolse la maglia dove lo aiutai alzando le braccia.
Continuò ad inumidirmi di baci lungo il collo fino ad arrivare all’ombelico, mi girò con uno strappo e mi slaccio il reggiseno facendolo cadere a terra.
Iniziò a leccare ogni mio tratto, da dietro la schiena passando avanti giù all’ombelico, abbassando i jeans e gettandoli all’aria, avevo il fiato corto, ci sapeva fare.
Infilò i pollici negli slip e me li tirò giù, levò le scarpe e continuò a baciarmi tutte le cosce salendo facendo sempre lo stesso percorso, poi arrivò all’interno coscia e piegai la testa all’indietro dal piacere.
Infilò un dito dentro di me, poi un secondo e infine un terzo facendomi gridare.
Lo gettai sul letto e gli strappai la camicia da dosso, ma subito mi fermò con uno schiaffo.
-Bambina impaziente..-rise.
Mi buttò sul letto e continuò la sua tortura e solo quando me lo permise gli levai gli jeans e i boxer rimanendolo nudo come me, iniziai a massaggiare il suo amico, alzai gli occhi, tratteneva a stento le sue grida e aveva il fiato spezzato.
Lo baciai per tutta la sua lunghezza e alla fine lo presi in bocca, facendo su e giù prima lentamente e pian piano velocizzai i movimenti aiutata dalla sua mano dietro la mia nuca, serrai bene le labbra e iniziai a succhiare.
-Oh sii Engel!- urlava.
Mi staccò da lui e assaporai il suo seme, mi ributtò sotto di lui e mi divaricò le gambe, insinuò la sua testa all’interno della coscia ed iniziò a strofinare e ad insinuarsi con la lingua.
-Ohh Harry!- urlavo.
Si fermò e dopo essersi infilato il preservativo entrò in me, con la sua delicatezza da elefante, e senza farmi abituare la sua presenza – a cui sono abituata da diversi anni – entrava e usciva velocemente.
Mi aggrappai ai suoi capelli tirandoli e facendolo ansimare ancor di più assieme a me.
Mi svuotò senza alcun orgasmo e mi girò e in un movimento rientrò in me tenendomi per i fianchi, ‘dentro, fuori, dentro, fuori’ il movimento era sempre quello e nonostante fosse sempre e solo sesso mi piaceva.
Venimmo insieme in un esplosione di orgasmi e si accasciò sulla mia schiena cercando di recuperare il respiro.
-Ora vado- disse e uscì da me violento facendomi sussultare.
Si vestì, chiuse la porta ed andò via.
Era sempre così, quando avevamo finito se ne andava, niente, non si parlava, niente di niente, è questo che mi faceva davvero male, non tutto sto sesso quotidiano, ma la sua freddezza, il suo comportamento da: io-non-ti-conosco-sei-solo-una-puttana.

Mi alzai ancora piena di dolori e dopo una lunga doccia mi infilai l’accappatoio.
Mi fermai davanti allo specchio.
Perché io?
Perché non un'altra?
Eppure quando lo vidi mi sembrò così sincero, quel suo ‘spero di conoscerti meglio’ e fu lì che mi ingannò, lì che caddi nella sua trappola, lì che segnai la mia vita per sempre.
Presi dal mobiletto del bagno una lametta, e come tutti i giorni dopo averlo fatto con lui mi tagliai, aprii l’acqua del rubinetto, il sangue scendeva ai lati del rubinetto e le mie lacrime ai lati delle guance.
Presi un po’ di sangue sul dito e scrissi sul vetro appannato: ‘Fuck You’ ne ho abbastanza..
All’improvviso si aprì la porta del bagno e sussultai facendo cadere la lametta nel buco del lavandino.
-Cosa stai facendo?!- urlò Harry.
-Niente.. mi sono tagliata con.. una cosa della doccia- mentii.
Mi sorrise quasi comprensivo, prese le forbici e si strappò un pezzo della sua maglia e dopo avermi sciacquato il braccio mi avvolse il polso.
-Gra..grazie- mormorai e mi asciugai le lacrime. Rimase serio, ma ormai non mi aspettavo più nulla.
Fa veramente schifo innamorarsi di un ragazzo che sai non è quello giusto, ma ci provi comunque perchè pensi potrebbe essere diverso.
-Avevo dimenticato l’orologio, ciao- disse ed andò subito via senza che io potessi parlargli un po’.
Strappai via immediatamente quella fascia e la gettai, presi a piangere sulle mie ferite che continuavano a bruciare, faceva tutto così male, ma perché, perché dovevo piangere io per una persona che non mi considera, che mi considera solo a livello sessuale?! Perché?! Perché lo amo.

La settimana continuava, sveglia, colazione – a stomaco chiuso – scuola, pranzo – a stomaco chiuso – lavoro, sesso, sangue, lacrime, dormire.
Ma quel giorno era diverso, tutto sarebbe cambiato, forse qualcosa sarebbe migliorata, altre cose sarebbero finite, e non bene.

Mi riempì, quello sarebbe stato il mio ultimo giorno, volevo porre fino a questo strazio, cercai in tutti i modi di far diventare quel sesso amore, ma mi bastava un suo bacio e potevo anche morire.
Gli andavo incontro col bacino, con movimenti veloci e fluidi.
Quando poi dopo un ora di sesso, si accasciò su di me e solo in quel momento come se sapesse tutto e vorrebbe fare qualcosa per farsi ricordare rimase lì ed io iniziai ad accarezzargli i capelli cercando di recuperare tutto quell’ossigeno.
Molte cose ho sbagliato nella mia vita, sono troppo fragile, vulnerabile per migliorarle, non sono capace, ho paura, paura di perderlo, di porre fine a tutto questo e perderlo, per sempre stavolta, non solo per una sera.
-Vado, a domani Engel-sorrise e mi diede un bacio, forse l’ultimo.
Appena andò via, mi vestii ed andai in bagno, presi la lametta e in lacrime e rumorosi singhiozzi trafissi il mio polso,
caddi a terra, era tutto finito, tutto si offuscò, l’ultima cosa che vidi era una testa riccia, sorrisi lievemente e forse come ultima volta chiusi gli occhi.
Spero solo che un giorno tornerò nella sua testa e lui penserà "non avrei dovuto lasciarla andare via".

P.O.V. HARRY:
L’ambulanza arrivò subito e la caricarono dentro e io la seguii, ero totalmente senza parole, dopo tutti questi anni non tollero di perderla, ma la domanda è: perché si è tolta la vita? Il problema sono io, sono l’unico colpevole e questo non me lo perdonerò mai.
Arrivati in ospedale la portarono subito in una stanza di corsa, e dovetti lasciargli la mano.
-Engel..-mormorai.
Passarono ore, a me sembravano giorni, mesi, era un eterna attesa, ed ecco che arrivò il dottore.
-L’abbiamo salvata giusto in tempo.. ma ora è in coma, non si sa se ce la farà.. lei ora provi ad entrare e a parlarci.. può ascoltarla- sorrise a malapena quell’uomo.
Mi alzai con le poche forze che avevo e corsi con tutta la mia paura verso la sua stanza.
Eccola lì, la sua vita legata ad una macchina a causa mia.
Mi sedetti accanto a lei.
Le presi la mano e le scostai i suoi bellissimi capelli castani dietro l’orecchio.
C’era un silenzio assordante, l’unica cosa a far rumore era quella macchina importantissima che continuava col suo ticchettio, i battiti del suo cuore.
Provai a fare quello che mi disse il dottore, parlargli, io avevo qualcosa da dirgli, molte cose da dirgli, che non gli ho mai detto, ma non posso essere così egoista da dirgli certe cose, non mi merito nemmeno di essere qui, ma tentai, tutto pur di farmi sentire vicino.
-Engel.. mi sembra una cosa così stupida.. ma.. spero solo che tu ora mi stia ascoltando, perché tu vali davvero molto per me, scusami per tutte le volte che ti lascio lì sola, scusami per tutte le volte che ti ho chiamato puttana, tutte quelle volte che non mi sono fermato a parlare con te, a rivelarti le cose come stanno veramente, tu sei una persona straordinaria, non puoi andartene ora, non ora che ho bisogno di te, ho bisogno della tua presenza, ed è per questo che non ti ho mai parlato, vedi come sono egoista? Ma ora voglio solo che tu viva, sparirò dalla tua vita, tornerai a vivere.
Io non sono più così forte il fatto è semplice, cioè.. c'è che mi sono innamorato di te, c'è che ora non mi importa niente di tutta l'altra gente, di tutta quella gente che non sei tu, è semplice, mi completi.
Ti prometto che non me ne andrò, rimarrò per sempre al tuo fianco, sarai la mia principessa, il mio unico amore ... la persona con cui voglio condividere la mia vita, la mia meravigliosa vita con te. Non lasciarmi per favore, Engel, sei indispensabile nella mia vita, sei un pensiero fisso che non lascia mai la mia mente, sei in ogni cosa che vedo, per favore non andare via, ora che ho capito di amarti, si, Engel, ti amo.-
Una lacrima scese dai miei occhi e le diedi un bacio sulle labbra – non voglio che sia l’ultimo -  ad un tratto vidi i suoi occhi aprirsi lentamente e la sua mano lentamente si strinse alla mia.
-Anche io ti amo Harry..-mormorò con voce flebile.
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Saalve sono la tipa della FF cancellata, scusatemi, ma non mi sentivo a mio agio quindi ora vi pubblicherò delle one shot che scrivo, spero vi sia piaciuta. :)) Passate qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1601951&i=1 e lasciate una recensione sia qui che all'altra. :33
   
 
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