- Capitolo 1
- La Lettera
Era una domenica di luglio quando capii di essere speciale. Quando ricevetti la mia lettera e la McGranitt mi disse che ero una strega. Ero così felice! Finalmente era arrivato il momento. Finalmente avevo trovato il mio posto nel mondo. Finalmente avevo capito di essere diversa, una persona speciale, non come tutte le altre. Non sarei più stata l’anonima Lily Evans, dalla pelle troppo pallida, i capelli lisci, rosso fuoco, troppo appariscenti e le lentiggini spruzzate sul viso.. Quella Domenica mattina quando mi alzai, il sole entrava già dalla finestrella della mia cameretta su Kensinton Road, a Londra. C’era il sole! Era un tempo insolito per il piovoso clima londinese. Forse anche il sole voleva dirmi che era un giorno speciale.
«Lily, tesoro, scendi per favore.» trillò mia madre dal piano di sotto.
«Si scendo subito» dissi infilandomi nella mia vestaglia. E camminando scalza fino alla porta. L’aprì e mi precipitai giù per le scale.
«Petunia,cara, puoi andare a prendere la posta. Per favore» disse Papà dalla cucina. Mio padre non mi assomigliava per niente. Era burbero, maldestro, distratto e sempre stressato. L’unica cosa che avevamo in comune erano i nostri bellissimi occhi verdi, (Che poi ereditò anche mio figlio, ma questa è un’altra storia e la conoscete già tutti) faccia allungata, collo lungo e portava grandi baffoni neri.
«No, Tunia vado io» dissi rivolta a mia sorella. Aspettavo con ansia la mia lettera, e insistevo sempre per andare a prendere io la posta. Ma non trovavo mai niente. Quella mattina invece, trovai una busta bianca e pesante. Al centro un sigillo in ceralacca rossa. Sopra il sigillo erano raffigurati: un serpente, un corvo, un tasso e un leone rampante.
«Mamma!Papà! L’ho ricevuta! Ho ricevuto la mia lettera per Hogwarts! Tunia non sono pazza! Ce l’ho! Non sono pazza! Esiste davvero! Sev Aveva ragione! Aveva ragione su tutto!» Ero talmente felice che mi misi a saltare per casa,
stringendo la busta. Alla fine mia madre mi prese la busta di mano e lesse: Cara, Signorina Evans abbiamo il piacere di informarla che lei è stata appena ammessa alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts il preside.
Albus Silente
Io strappai la lettera dalle mani di mia madre, presi il cappotto e non badai ai «Lily, dove stai andando?» che la mia famiglia stava urlando. Corsi dall’altra parte della strada dove abitava Severus Piton, il mio migliore amico.
Era lui che mi aveva spiegato tutto, ed era speciale come me. Era un Mago. Come me sarebbe andato a Hogwarts.
Un giorno li avevo chiesto:
«Severus fa differenza essere figlia di Babbani?».
«No, non fa nessuna differenza» mi aveva detto lui. La nostra amicizia era così bella, così pura eravamo così felici insieme.
Quando arrivai a casa sua, (una casetta verde tutta scrostata) e bussai alla porta, lui era già li. Non ci volle Merlino per farmi indovinare che mi stava aspettando. Quando mi vide, mi corse incontro. I pantaloni logori e laceri, la maglia scucita e troppo grande per lui gli pendeva sulle ginocchia magre. Era povero, magrolino, e talmente pallido da sembrare malato.
«Lily cosa ci fai qui?» mi frugai nelle tasche del cappottino che mi ero infilata prima di uscire.
Estraendo la mia lettera tutta spiegazzata dalle tasche.
«L’ho ricevuta! L’ho ricevuta! Avevi ragione sono speciale! Sono una strega!» esclamai felice abbracciando il mio migliore amico . Stupito forse quanto me.
«Avevi dubbi?» disse con aria divertita scostandosi da me.
«Si un sacco! Però sul retro della lettera c'è tutto un elenco di cose impossibili da reperire: ad esempio Bacchetta, Calderoni, penne d’oca... ma Severus tutto questo lo troviamo a Londra?» Severus sorrise misteriosamente.
«Non ti preoccupare verranno a spiegarti tutto. Ci vediamo a Hogwarts Lily»
E mi lasciò lì, in mezzo al prato, a guardarlo andar via come un’emerita idiota. Per Merlino e Morgana! Quanto odiavo quando faceva il misterioso! Così mi avviai verso casa, quando accadde una cosa stranissima. Una donna, alta e severa comparve davanti a me all’improvviso. Come per magia. Magia. Io stavo per andare in una scuola, dove si presupponeva insegnassero la magia. Chissà se me lo insegnerà. Una giovane Minerva McGranitt stava di fronte a me, severa come sempre, ma molto più giovane e bella. Era avvolta in una lunga veste nera. Stranissima e portava un cappello a punta anch’esso nero. Mi scrutò da sotto gli occhiali tondi.
«Lilian Evans presumo.» disse con voce autoritaria e capì che era molto importante a Hogwarts. Non era mai contrariata da nessuno ed era meglio non farla arrabbiare ve lo posso garantire.
«Si signora»
«Bene bambina. Io sono Minerva McGranitt Vicepreside e professoressa di Trasfigurazione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sono venuta proprio per te, Lilian, devi sapere che tu Sei speciale. Sei una strega. Ma bando alle ciance Bambina. Devo parlare con te e i tuoi genitori.»
E fu così che entrai nel magico mondo dei maghi. Ma fu anche l’inizio dei litigi tra me e Petunia. Petunia “ Tunia” Evans era mia sorella maggiore. Capelli biondi e ricci le incorniciavano il viso. Aveva un collo lungo ed era slanciata. Era talmente magra da sembrare uno stecco e aveva una faccia cavallina che la faceva assomigliare a un cavallo anoressico. Prima eravamo molto legate ma ora lei non mi parlava quasi mai. E io ne soffrivo. Non sopportava di non essere lei la prescelta che io fossi invece molto più speciale di lei. La Professoressa mi spiegò che tutto ciò che mi serviva si trovava a Diagon Alley, una specie di centro commerciale magico. E mi raccomandò di presentarmi alla stazione di King’s Cross alle undici in punto. Al binario 9 ¾ per prendere il treno, l’Espresso per Hogwarts, l’1 di settembre.
N.D autrice Spero vi sia piaciuto
questo primo capitolo alla prossima!
Baci Marty Evans
Baci Marty Evans