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Autore: Keros_    11/11/2012    1 recensioni
[Daddy-Seblaine]
Dopo varie OS in stile Family ho deciso di fare una raccolta di cinquesei Oneshot piene di Fluff.
"Blaine rise tra se e se entrando nella camera da letto. Doveva immaginarselo, era tipico di Sebastian corrompere i figli in qualsiasi modo pur ti ottenere o mantenere qualcosa. Poi con Juliette le cose erano molto più che semplici, bastava un sorriso del padre per farla sciogliere e cadere al suo volere, questo ovviamente quando non si invertivano i ruoli ed era la bambina ad avere il controllo su di lui."
-Forchette contese e Glassa al cioccolato.
-Un pomeriggio coi Trucchi
-Super Sebastian (?)
-Mi scappa la pipì, papà.
-Tommy, ch'è successo?
-Papà Sebascian
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Glee.

Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Grant, Tom, Juliette Anderson-Smythe, Max, Lauren.

Coppie: Blaine\Sebastian. Slash. 

Rating: Giallo

Genere: °-° Fluff, Comico, slice of life, demential (?) 

Beta: non è stata betata, quindi mi scuso per gli errori, prometto di rileggerla il prima possibile ma capitemi, lo studio mi ha mandato in pappa il cervello.

Da dove è uscita: Ho fatto da baby Sitter a mia cugina di 4 anni e ci siamo truccate.. Mio zio quando ci ha trovate mi ha preso per idiota e poi si è messo a giocare con noi. Quindi ho pensato "Assolutamente Seblaine!"

 

 

 

 

Un pomeriggio coi Trucchi

 

 

 

Juliette era a casa di Annie, la migliore amica dell'asilo, Thomas era a una festa di compleanno e Grant a fare i compiti e a passare il pomeriggio da Alex, una bambina innamorata di lui da qualche mese ormai. 

 

Sarà un bel pomeriggio.

 

Pensava Sebastian uscendo in anticipo dal lavoro e entrando in macchina pronto per avviarsi verso casa dove ad aspettarlo c'era suo marito. 

 

Perché Finalmente, Blaine aveva messo in scena lo spettacolo a cui lavorava da parecchi mesi, così passava tutte le giornate a casa, sbrigando ogni tanto qualche faccenda, assentandosi la sera solo per vedere le repliche dello spettacolo e per risolvere qualche problema improvviso 

 

Così tra il lavoro in ufficio di Sebastian, i compiti nel pomeriggio dei bambini e le sere che Blaine passava fuori, non avevano molto tempo da passare da soli. 

 

Per questo Sebastian uscì prima da lavoro, con l'intenzione di continuare il lavoro a casa, sempre se ne avesse avuto il tempo. 

 

 

Passò dalla farmacia, comprando qualcosa che sicuramente gli sarebbe servito da venti minuti a quella parte e continuò a guidare per altri cinque minuti canticchiando tra sé e sé, pregustando un bel pomeriggio. 

 

Scese dalla macchina e si diresse alla porta di casa fremendo per ritrovarsi suo marito tra le sue braccia e le sue labbra sulle sue. 

 

Stava per mettere la chiave nella toppa quando un'idea brillante gli balenò in mente. Così suonò più volte il campanello nell'attesa che qualcuno aprisse. 

 

Non dovette aspettare a lungo, visto che pochi secondi dopo fece capolino dalla porta appena aperta  Blaine. 

 

Non gli diede neanche il tempo di dire una parola, che Sebastian si era già tuffato su quelle labbra rosee e morbide che aveva bramato per tutta la mattinata. 

 

Ma non appena le loro labbra si sfiorarono l'uomo notò qualcosa di strano, ma non ci fece caso più di tanto, così prese Blaine dai fianchi e lo tirò completamente a se, prima di farlo indietreggiare per entrare in casa e per tutta risposta sentì una risata soffocata tra le loro labbra.

 

Non appena ebbe chiuso la porta d'ingresso con il piede, Sebastian diede un colpo di bacino ribaltando le posizioni, spingendo Blaine contro il muro. Questa volta, in risposta ricevette un mugolio e due mani che cercavano di allontanarlo.

 

Ma lui non ci fece caso, non era la prima volta che Blaine cercava d'allontanarlo perché "Non voglio rovinare i mobili e che i bambini ci vedano" , ma questa volta non c'erano bambini e i mobili li avrebbe ricomprati tutti, in quel momento voleva solo suo marito. 

 

Però quando, nemmeno una frazione di dopo secondo, per farlo avvicinare di più a se, posò una mano sul viso dell'altro e sentì qualcosa di crema ai polpastrelli, non ce la fece più. 

 

aprì gli occhi, sfregando tra loro l'indice e il pollice, poi si staccò da Blaine, guardandolo dritto in faccia.  Se ne pentì in quello stesso istante. 

 

-Perché sei truccato?- Quelle parole uscirono più forti di quanto volesse, quasi urlate. 

 

Blaine aprì più volte le labbra sporche di rossetto sbavato, ma prima di dire qualcosa qualcun'altro parlò per lui. 

 

-Papà sei tornato?- 

 

-Juliette?- domandò di rimando verso il salone, da dove veniva la voce della figlia, guardando il marito sbigottito e continuando -Non era con Annie?- 

 

Lui rise portandosi una mano alle labbra per ripulirsi, almeno un po', del disastro che Sebastian aveva fatto nel suo viso. 

 

In quel momento fece capolino dalla porta della stanza la bambina guardandoli un po' perplessa  e tornando subito dopo da dove era venuta. 

 

Blaine fece cenno a l'altro di seguirlo mentre andava verso il salotto superandolo di qualche metro e fu in quel momento che Sebastian vide com'era vestito. 

 

Sopra la maglietta del pigiama e i pantaloni della tuta, indossava un lenzuolo rosa della figlia a mo' di vestito, legato ai fianchi con una cintura e il resto che gli cadeva lungo le gambe, visto che prima di aprire la porta, le due punte erano annodate dietro il collo. 

 

Sebastian non sapeva se mettersi a ridere o a piangere nel vedere suo marito conciato in quel modo camminare come se nulla fosse, infine optò per la prima.

 

Arrivato allo stipite della porta si appoggiò li con una spalla mentre suo marito entrava nella stanza chiamando qualcuno da dietro il divano, mettendosi davanti alla televisione. 

 

Dopo pochi secondi sbucarono fuori  Grant, Tom e Juliette. Facendo sgranare gli occhi a Sebastian, chiedendosi se avesse bisogno degli occhiali. Non solo perché Grant era vestito da principe, Tom da pirata e Juliette da principessina, ma perché erano a casa. 

 

-Che ci fanno qui?- Chiese facendo saettare gli occhi dai figli al viso di Blaine con le palpebre ricoperte di ombretto azzurro e le ciglia piene di mascara, del quale una parte si trovava sulla sua guancia. 

 

-Vedi..- Iniziò lui poggiando una mano sulla spalla della figlia, adesso accanto a lui, insieme ai fratelli -Annie si è sentita male, così sua madre è andata a prenderla prima e ha riportato a casa Juliette per non farle venire la febbre.-

 

Poi si avvicinò a Thomas e dopo averlo guardato negli occhi si rivolse a Sebastian - Tommy oggi aveva mal di pancia, mi ha chiamato la scuola e sono andato a prenderlo prima- Disse facendo capire che era tutta una scusa e che il bambino voleva solamente restare a casa col papà. 

 

-Mal di pancia ?- chiese sarcastico Sebastian rivolto al figlio e quest'ultimo divenne rosso come un pomodoro, facendo cadere definitivamente la copertura, poi proseguì -Invece Grant?- 

 

Quest'ultimo ghignò divertito ma si ricompose vedendo Blaine alzare un sopracciglio, dicendo con un po' di rabbia nella voce -La madre di Alex, mi ha chiamato dicendo che qualcuno le ha lasciato dei lividi rossi addosso ieri- Poi Blaine guardò Sebastian a modo di rimprovero -e siccome so che è stato tuo figlio a procurarglieli, non c'è andato- concluse sottolineando la parola "Tuo"

 

Sebastian non capiva perché ogni volta che uno dei figli faceva qualcosa di male immediatamente diventava suo e il discorso "nostri" andava felicemente a farsi un giretto. 

 

-Bene.- Confermò lui avvicinandosi al divano per poi buttarcisi sopra a peso morto e chiudendo gli occhi. 

 

Juliette, nel frattempo si era già avvicinata al padre, salendo sul divano, mettendosi a cavalcioni sulle sue ginocchia facendo segno ai fratelli di avvicinarsi. 

 

Sebastian si mise a sedere, facendo spazio ai figli che in quel momento lo abbracciarono e baciarono, facendolo insospettire. Baci, carezze e abbracci ne aveva in abbondanza con Juliette ma di certo non da Grant o Thomas, troppo "ometti" per certe cose, ciò non ostante li abbraccio e baciò di rimando. 

 

Blaine in quel momento si avvicinò al divano, accoccolandosi davanti ad esso per scambiarsi uno sguardo d'intesa con la figlia e guardare dal basso Sebastian. 

 

-Papà?- Domandò Juliette prendendo il viso di Sebastian tra la mani e avvicinandolo al suo, così che non potesse scappare. Specchiandosi negli occhi del padre aggiunse -Ti possiamo truccare?- 

 

Blaine cercò di soffocare una risata ma non ci riuscì più di tanto, mentre Grant, con un ghigno in volto, insieme a Tom ci aggrappavano ancora di più al padre, nel tentativo di convincerlo. 

 

Sebastian invece, aveva sbarrato gli occhi e aperto la bocca. Sbatté le palpebre un paio di volte e dopo essersi ricomposto disse serio -Assolutamente no!- 

 

-Dai papà-

 

-Si, papà daii!!- 

 

-Sisi!! dai papà!-

 

-Papà di prego!-

 

-Papà per favore!- 

 

-Facciamo quello che vuoi tu, ma dì di si!-

 

-Dai, dai, dai, dai!- 

 

Sebastian non sapeva chi guardare, visto che contemporaneamente i suoi figli avevano  attaccato i loro visi al suo e a supplicarlo. 

 

-No!- Disse infine scuotendo la testa -Non se ne parla!- 

 

-Papà di preeeeeego!- Cerco' di convincerlo Tommy facendo gli occhi da cucciolo , che però, dato il colore azzurro elettrico, non riuscivano teneri come quelli del padre o della sorella. 

 

-non esiste!- Ribadì Sebastian alzando gli occhi al cielo. Se era no, era no. 

 

-Dai papà! Per favore! sarà divertente! poi te lo leviamo!- Tentò questa volta Grant, congiungendo le mani in atto di preghiera e sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori. 

 

-Ho detto di no! Via, tutti e tre!- Continuò facendo cenno di andarsene con la mano. Ma che ovviamente i bambini non ascoltarono.  -Ho detto via! Tutti e tre, anzi tutti e quattro- Aggiunse puntando gli occhi su quelli del marito. 

 

-Ma papà dai! Se lo fai sarai il miglior papà del mondo oltre che il più bello- S'intromise Juliette nel cercare di salvare la situazione, portando la testa leggermente di lato e aggiungendo -Dai papà- A quel punto scagliò la sua arma letale, Uno dei suoi sorrisi più dolci. 

 

Inevitabilmente Sebastian sorrise di rimando. Quegli occhi cangianti, quel sorriso e la frangetta che la copriva la fronte, rendevano Juliette ancora più bella e tenera. Per questo Sebastian, adesso, aveva già ceduto. 

 

Tuttavia non poteva di certo confermare la teoria di Blaine così facilmente. Perché no, non era vero che appena sua figlia gli rivolgeva un sorriso diventava dolce e cadeva subito ai suoi piedi. 

 

Così si limitò a sbuffare distogliendo lo sguardo da quello della bambina portandolo sulla parete attrezzata. 

 

Blaine per tutta risposta fece cenno a Thomas di fargli spazio, e dopo che quest'ultimo fece quanto chiesto, si sedette accanto al marito e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. 

 

Sebastian sentendo quanto fossero belle quelle parole, sfoggiò uno dei suoi sorrisi intrisi di malizia. 

 

-Sicuro Blaine? Non è che poi ti tiri indietro?- Chiese sperando che la risposta fosse positiva. 

 

-Sicuro.- Rispose a sua volta.

 

-Allora papà?- chiesero in coro i figli, interrompendo quel discorso. 

 

-Vai a prendere i trucchi.- Rispose lui guardando la figlia, che il quel momento scese dalle sue gambe per correre verso la sua camera a prendere la trust piena di trucchi che le aveva regalato lo zio Cooper per natale. 

 

 

Blaine e Thomas si alzarono all'unisono per andare a prendere uno la spada da pirata, finita sotto la televisione, e uno per controllare la figlia, Lasciando Grant e Sebastian ancora sul divano.

 

-Che ti avevo detto?- Bisbigliò il più alto guardando severamente il figlio  -Li devi fare dove sua mamma non li vede!-  Grant per tutta risposta scrollò le spalle.

 

 

 

 

 

 

 

*

-Coglione- Disse Sebastian allo specchio. 

 

Coglione perché non solo cedette dopo il sorriso di sua figlia ma anche perché si era fatto conciare in quel modo.

 

Adesso ciò che lo specchio rifletteva era un uomo con un cuscino attaccato al viso con un elastico, il lenzuolo dei Pawer Rangers annodato al collo che gli ricadeva sulla schiena e truccato come la peggir Drag Queen di tutti i tempi.

 

Inizialmente doveva mettergli solo un po' di cipria e fondotinta sul viso, però poi, Juliette si era fatta prendere dalla sua vena artistica ed ecco qua il risultato. 

 

Ombretto rosa che partiva dalla palpebre e finiva all'attaccatura dei capelli, matita nera più o meno su tutto il viso, lucida labbra in minima parte su dove dovesse stare e tutto sul mento, fondotinta a chiazze che si espandevano fino al collo e non solo, ciglia per metà ricoperte di mascara e per metà no. In poche parole il viso di Sebastian Smythe, in quel momento era uno scempio. La cosa più orripilante che si potesse mai immaginare. 

 

-Fai il principe azzurro.- Mugugnò imitando la figlia -Allora perché sono diventato Cenerentola dopo essere stata scopata dal principe!?- 

 

Senza fare ulteriori commenti scese le scale per ritrovarsi in salotto. 

 

Grant stava inscenando un combattimento con Thomas nella speranza di riuscire a batterlo, così da poter portare in salvo la sua amata sorella. 

 

Senza pensarci per più di un nano secondo, prese una della spade lasciate sul pavimento e iniziò a duellare con i due , facendo ridere di gusto sia la figlia che il marito.

 

-Dai Papà battili!- Urlò la piccola per incitare il padre che in quel momento affondò la spada nella spalla di Grant e quest'ultimo inscenò la sua morte. 

 

-Ti vendicherò, fratello.- Sussurrò Tom guardando gli occhi chiusi di Grant, portandosi la mano destra all'altezza del cuore. 

 

Si girò di scatto, brandendo la spada in aria e poi colpì Sebastian, che però non si fece trovare impreparato all'attacco. Infatti Bloccò la lama del figlio e cominciò ad avanzare, facendolo indietreggiare, fino a farlo arrivare alla parete. 

 

Dopo due secondi in cui Tom aveva la punta della spada del padre sul petto, prese coraggio, colpendo il braccio di quest'ultimo con la sciabola. Adesso a condurre era lui.

 

Destra, sinistra, avanti, avanti, indietro, indietro, colpisci, schiva. 

 

-Tooom- Lo chiamò la sorella facendogli una linguaccia. 

 

Nel momento in cui si girò leggermente verso di lei, perdendo per un attimo la concentrazione, Sebastian gli diede un colpo alle gambe, facendolo cadere a terra per poi colpirlo e lasciarlo morire. 

 

Sventolò il pugno in aria per festeggiare la vittoria. Adesso doveva salvare la sua principessa. 

 

Si avvicino al divano, dove dall'altra parte, senza via d'uscita, sostavano Juliette e Blaine. Spostò leggermente il divano dal muro, così da creare un passaggio. 

 

Blaine si avvicinò a lui, portandogli le braccia al collo, sorridendo raggiante. 

 

-Grazie, principe- Disse alzandosi sulle punte per Baciare Sebastian. Ma evidentemente quest'ultimo aveva altre intenzioni, tant'è che portò la testa indietro e portò le mani alle braccia dell'altro. 

 

-Ci conosciamo?- Chiese Sebastian alzando un sopracciglio con fare sorpreso -Sono qui per salvare la mia principessa.- Continuò slacciando le braccia che aveva intorno al collo -Mi scusi- Disse allontanando il suo corpo caldo da quello di Blaine per avvicinarsi a Juliette e prenderla in braccio. 

 

-Oh mio eroe!- Cantilenò quest'ultima schiacciando il suo viso contro quello di Sebastian e guardando Blaine per sfidarlo, quest'ultimo però scoppio a ridere coinvolgendo tutta la famiglia. 

 

 

 

 

 

Tra un colpo di spada, uno strattone e delle risate, le cinque del pomeriggio arrivarono molto velocemente, così velocemente che se non fosse stato per il campanello suonato in quel momento, nessuno se ne sarebbe accorto, anzi in realtà se ne accorse solo Blaine. 

 

Si allontanò dal salotto senza che nessuno se ne accorgesse, troppo impegnati a ridere e a giocare. 

 

Aprì la porta ridendo tra se e se per la battuta detta poco prima da Sebastian. 

 

Si ritrovò Max e Lauren, i figli dei vicini, a guardarlo tra il confuso, spaventato e anche divertito. Inizialmente non capendone il motivo, ma poi ricordò che era ancora truccato e indossava un lenzuolo\vestito da principessa. 

 

-Ciao Ragazzi- Esordì spogliandosi del lenzuolo della figlia. 

 

-Salve Signor Anderson, i suoi figli sono in casa?- Chiese il bambino biondo tenendo per mano la sorella, combattendo con tutto se stesso la timidezza. 

 

-Certo, vuoi che li chiami?- Chiese a sua volta sorridendo teneramente, nel tentativo di rassicurarlo. 

 

-No.. cioè si.. Ma prima vogliamo sapere se possono venire a casa nostra per giocare.- Guardando quel bambino che spostava il peso da un piede all'altro a Blaine si scaldò il cuore. 

 

-Certo! aspe..- Ma non riuscì a terminare la frase che Grant arrivò correndo verso di loro con Sebastian e il suo lenzuolo svolazzante alle calcagna, Iniziando a correre intorno a lui, usandolo come scudo quando uno dei due tentava di colpire l'altro. 

 

Lauren iniziò a ridere, seguita dal fratello, nel vedere il signor Smythe, uomo sempre composto, conciato in quel modo e a giocare con il figlio. 

 

-Grant, volete andare a giocare a casa di Max e Lauren?- Chiese Blaine bloccando il figlio che sennò avrebbe continuato ad andare avanti in quel modo per ore. 

 

-Eh?- chiese quest'ultimo, come se si fosse accorto in quel momento della presenza dei due bambini.

 

-Grant- lo rimproverò.

 

-Ah, si, si! Aspetta che vado a cambiarmi- Disse lui guardando gli amici.

 

-No, potete venire anche così- commentò la bambina  ridendo. 

 

-Ok- rispose lui alzando le spalle e uscendo già fuori dalla porta. 

 

Blaine alzò gli occhi al cielo, pensava sempre solo a se. Andò nell'altra stanza a chiamare i due figli che corsero all'ingresso con ancora lenzuola  e collane troppo lunghe attaccate al collo. 

 

-Ciao papà- Dissero in coro i figli uscendo di casa per dirigersi verso quella dei vicini. 

 

-Arrivederci signori Anderson-Smythe- 

 

 

Appena ebbe chiuso la porta, Blaine si ritrovò stretto nella morsa di Sebastian, che lo stringeva al suo petto da dietro e gli lasciava baci lungo il collo. 

 

-Mantieni la promessa?- Chiese sarcasticamente Sebastian tra un bacio e l'altro.

 

Blaine rise e fece cenno di si con la testa, facendosi schiacciare contro la parete dal marito, girandosi per far unire le loro labbra in un bacio caotico e passionale. 

 

Sebastian portò la mano destra tra i ricci del moro mentre l'altra sul fianco cercava di avvicinarlo ancora di più a se, come se fosse possibile. 

 

Purtroppo, però, il sapore amaro e l'appiccicaticcio del lucida labbra e il rossetto che avevano, ritornò a farsi sentire, portandoli a fare smorfie di disappunto. 

 

-Blaine?- 

 

-Si?- Rispose l'altro mentre si spostava sul quel collo candido e pieno di nei, che lo faceva impazzire, per marchiarlo. E chi se ne frega se i figli se ne fossero accorti. 

 

-Puliamoci- 

 

A quelle parole il moro impallidì. Non aveva pensato a portare lo stuccante dal teatro. Di solito non ne aveva bisogno a casa, visto che Juliette i trucchi non li utilizzava se non in via eccezionale. 

 

Sebastian si allontanò di poco da lui ma quando lo vide con un espressione allibita stampata in volto ricominciò a baciarlo, riprendendo da dove avevano lasciato. Perché era maledettamente sexy anche in quel modo. 

 

 

 

Non ostante i chili di trucco ingeriti, i lividi a causa dei colpi di spada, i "Lividi rossi" sul collo, a fine giornata Sebastian pensò che quello era stato un bel pomeriggio. 

 

 

 

 



Ciao :3

 

Si lo so.  Sono in ritardo e questa settimana Non ho aggiornato la mia Long "Terrò lontano i tuoi incubi"

yuppi! viva la puntualità ç_ç

 

La dovevo postare ieri ma poi visto che oggi è la Seblaine Sunday ho deciso d'aspettare ed eccola qua.

 

Comunque vi è piaciuta? io ridevo come una cogliona scrivendo Perché, parliamoci chiaro, erano orribili ! 

 

Colgo l'occasione per ringraziare chi recensisce le mie storie e le aggiunge tra le preferite\ricordate ecc.. Grazie *^*  Lo farete anche stavolta?! *Spera con tutta se stessa e fa gli occhi da cucciolo* 

 

 

 

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Baci,

 

Keros_ 

 

 

 

 

 

   
 
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