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Autore: B___OOK    11/11/2012    7 recensioni
Zayn aveva perso la memoria.
I suoi genitori e le sue sorelle gli raccontarono tutto riguardante la sua vita, cercando di fargli ricordare qualcosa .. tutto tranne Marie.
Avevano ritenuto giusto non parlargli di Marie, evitandogli eccessivi sensi di colpa, e un peso che avrebbe portato per il resto della sua vita.
Zayn aveva ricominciato da capo.
Aveva conosciuto una ragazza Idette, con la quale, dopo un anno di convivenza, si era sposato.
Ed ora, aspettavano un bambino ..
Ma siamo sicuri avesse dimenticato del tutto Marie?
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zayn stava seduto su una scomoda sedia dell'ospedale a tamburellare le dita su uno dei due braccioli logori e azzurrini.

Accanto a lui erano seduti il signore e la signora Bell, che, con le mani congiunte tra di loro, pregavano in silenzio per la vita della loro giovane figlia.
Il piede del ragazzo cominciò a tamburellare convulsamente sul pavimento bianco dell'ospedale, facendo rimbombare il suono in tutto il corridoio.
Ancora gli avambracci erano poggiati sui piccoli braccioli della sedia, troppo piccoli per le sue braccia, e ancora i suoi occhi osservavano la stanza numero 221.
Due, due, uno, o duecentoventuno. Un comune numero di tre cifre o semplicemente tre numeri da una cifra. Un numero senza significato per la maggior parte delle persone, ma non per lui.
Era nella stanza con quel numero che aveva visto i medici portare, su una barella, la sua amata Marie, era in quella stanza che aveva visto le condizioni della sua Marie peggiorare di giorno in giorno, ed era davanti a quel numero che lui si sentiva sempre più coglione.
Si sentiva stupido, e si dava la colpa di tutto quello che era successo. 
Aveva convinto lui Marie a venire a quella stupida festa, lui si era ubriacato, e lui aveva lasciato guidare la macchina alla sua ragazza appena sedicenne.
 
**
"Zayn, oddio .. Zayn alzati!" esclamò la ragazza agitata vedendo Zayn accascarsi a terra.
"Stai zitta e fammi dormire!" rispose lui ridendo come un cretino. La ragazza si passò le mani tra i capelli.
"Zayn sei ubriaco e sei sdraiato per terra, per favore alzati!" lo pregò Marie piano.
Era da lei usare un tono di voce basso, nemmeno quando litigavano alzava la voce, si limitava a parlare normalmente cercando di calmare il suo ragazzo.
Zayn sbuffò e si alzò, un pò traballante, prendendo a guardarla con un sorrisetto sulle labbra.
"Quanto sei sexy .." sussurrò prima di prenderle il viso e baciarla con passione. Marie con una smorfia, lo staccò piano da lei senza risultato.
"Zayn dobbiamo andare a casa." disse, ma Zayn l'ignorò.
"Non sai l'effetto che mi fai .." le sussurrò ad un orecchio, crecando invano di essere suadente, prendendo la mano della ragazza e passandosela su tutto il torace scendendo sempre più giù ..
"Ora basta Zayn, dobbiamo andare!" esclamò irritata staccandosi da lui e dirigendosi verso la macchina. Il ragazzo sbuffò.
"Sai qual'è il tuo problema? Non ti sai divertire." le urlò contro prima di vederla entrare in macchina, dalla parte del guidatore. Lui, senza farci troppo caso, fece il giro della macchina e si sedette sul sedile del passeggero.
La guardò aggeggiare con le chiavi della macchina, cercando di metterle nella serratura, e sorrise.
"Non sai guidare vero?" chiese guardandola con un sorrisino furbo. Lei si girò verso Zayn notando il suo sguardo completamente vuoto. Era ubriaco, non sapeva quello che diceva.
"No, ma tu sei ubriaco e non puoi guidare.". Lui sbuffò.
"Io non sono ubriaco e ..-si tastò con le mani le tasce dei jeans suffando poco dopo- ho dimenticato il portafoglio, torno subito." e detto questo uscì dalla macchina.
Non fece in tempo a entrare nel locale, che il rumore di una macchina che frenava gli arrivò alle orecchie.
Si girò confuso notando la sua macchina che si dirigeva veloce verso il muro di una palazzina. All'inizio l'alcool non gli fece comprendere quello che succedeva, ma dopo aver sentito la voce di Marie gridare 'Zayn!', il tutto aveva assunto una forma.
"Marie!" gridò a sua volta prima che la macchina sbattesse violentemente contro il muro, diventando un rottame.  
**
 
Strinse i pungi sentendo gli occhi inumidirsi.
Era stato così stupido! Marie aveva solo sedici anni, ancora non era neanche una donna.
Ripensò ai suoi capelli biondo platino, che lei odiava e tingeva sempre di rosso anche se lui le ripeteva innumerevoli volte che sarebbe stata bella anche con i capelli verde fosforescente.
Ai suoi occhi azzurri grandi e vispi che lo osservavano sempre con curiosità, mettendolo leggermente in soggezione la maggior parte delle volte.
Alle sue labbra grandi e rosee che, anche le prime volte che si frequentavano, non riusciva a non baciare con foga, solo per assaggiare il loro dolce sapore.
Ai suoi vestiti strambi e buffi che lei non si vergognava ad indossare.
Lasciò che una lacrima cristallina calasse sulla sua guancia permettendogli di sfogarsi un pò.
Stava per andare in bagno a darsi una ripulita, ma il medico uscì dalla stanza 221 con un blocco di fogli in mano e gli occhiali perfettamente poggiati sul naso.
"Il signore e la signora Bell?" domandò guardando dalle sottili lenti la coppia che si stringeva dinanzi a lui.
Entrambi si alzarono di scatto, cosa che fece anche Zayn, osservando con sguardo supplichevole il dottore, il quale osservò con sguardo obliquo il moro.
"Com'è andata?" domandò Will, il padre di Marie stringendo la moglie forte tra le sue braccia.
Il dottore  osservò per un secondo il blocco di fogli che teneva tra le mani, e poi se lo mise sottobraccio calandosi gli occhiali.
"Mi dispiace, abbiamo fatto tutto il possibile, ma non cel'ha fatta." disse dispiaciuto.
Ivy, la madre di Marie, buttò il viso nell'incavo del collo del marito cominciando a pingere disperatamente, mentre quello la stringeva a se conferendole forza.
Zayn rimase impassibile deglutendo. 
Era morta. La sua Marie era morta, e la colpa era solo sua. 
Sbatté qualche volta le pelpebre, da cui volevano uscire una quantità industriale di lacrime. Si impose di essere forte passandosi una mano sul viso.
Non doveva piangere, doveva essere forte .. per lei, era quello che avrebbe voluto.
Puntò gli occhi sul dottore, il quale aveva il capo chino come a voler far parte del dolore dei due coniugi.
"L-la posso vedere?" domandò con la voce rotta.
Il dottore alzò lo sguardo su di lui, ma prima che potesse rispondere il signor Bell si intromise.
"No!". Zayn strinse i pungi, lottando tra rabbia e tristezza.
"La prego, Will ..".
"Ho detto di no! E non chiamarmi Will!" esclamò mentre Ivy entrava con cautela nella stanza 221.
"Signor Bell -Will lo guardò-, ha mai amato qualcuno indistintamente? Ha mai provato la sensazione di non poter vivere senza qualcuno?
Io sì. E le giuro che faccio fatica a respirare dopo questa notizia." disse mentre due lacrime gli solcavano le guance.
Will lo guardò rabbioso.
"Zayn, è stata colpa tua! E' solpa tua se ora mia figlia si trova senza vita su quel cazzo di lettino, e ora vuoi fare la parte del ragazzo innamorato?" urlò contro Zayn facendosi puntare contro tutti gli occhi dei presenti.
Aprì la porta della stanza asciugandosi una lacrima.
"Dovevi pensarci prima!" sbottò chiudendo di colpo la porta.
Zayn, subito dopo, non seppe trattenersi cominciando a piangere. Aveva ragione Will, era colpa sua, solo sua, e questa cosa lo avrebbe tormentato per tutta la vita.
Ma una cosa non si poteva negare .. lui era e sarebbe sempre stato innamorato di Marie. 
Non avrebbe potuta vederla comunque, il padre non l'avrebbe mai fatto entrare in quella stanza.
Si ricompose un attimo pronto ad andare via. 
Sarebbe tornato a casa a sfogliare l'album di fotografie che lei gli aveva regalato, dove le foto ritraevano loro due, il primo mese di fidanzamento.
Fece un passo bloccato poi da una porta arrivatagli proprio in piena faccia.
Cadde a terra, preso alla sprovvista, colpendo di nuovo la testa sul bracciolo di una sedia.
L'ultima cosa che sentì fù una donna urlare il suo nome .. poi il buio.
 
 
 
Sentì delle voci chiamarlo piano, e aprì, con un pò di difficoltà, le palpebre.
Si trovò davanti otto persone: una bambina, due ragazze che si somigliavano tra di loro, tre uomini, tra cui sicuramente un dottore, e due donne.
Appena videro che il ragazzo dava segni di vita, gli si accalcarono tutti attorno, facendolo spaventare leggermente.
"Zayn!" esclamò la bambina.
"O cielo Zayn!" urlò la ragazza più grande abbracciandolo.
"Si è svegliato, grazie a dio!" proruppe una delle due donne abbracciando quello che sarebbe dovuto essere suo marito, mentre qualche lacrima le rigava la guancia.
"Zayn come stai?". Zayn all'inizio non rispose guardando davanti a sé con sguardo vacuo, ma poi un'altro uomo lo scosse facendolo voltare verso di lui.
"Bene, credo .." rispose incerto.
La donna che prima stava piangendo gli si avvicino stringendolo tra le braccia.
Lui preso alla sprovvista sbarrò gli occhi ma poi, sentendola singhiozzare, la strinse a sua volta.
"Zayn non sai quanto siamo felici che tu ti sia risvegliato dal coma." disse l'uomo sorridente, con gli occhi un pò lucidi. Zayn aggrottò le sopraciglia.
"Coma?" la donna a cui era abbracciato annui.
"Si. Sono tre mesi che sei in coma, e finalmente ti sei svegliato. Io e tua madre siamo stati tanto in pensiero." esclamò avvicinandosi a lui.
Zayn era confuso.
"Anche le tue sorelle erano preoccupate, pensa che Safaa non è uscita di casa per una settima intera." disse la donna.
La bambina annui mentre gli occhi le si facevano lucidi.
"Zayn mi dispiace tanto, sul serio. E' stata colpa mia se sei andato in coma, non avrei dovuto aprire la porta in quel momento." disse una donna stretta ad un uomo, il quale doveva essere suo marito.
Zayn scosse la testa e con un gesto brusco si scostò la donna di dosso, la quale lo guardò sorpresa.
"Stò bene, tranquilli, ma voi chi siete?".
 
 
 
Zayn aveva perso la memoria.
I suoi genitori e le sue sorelle gli raccontarono tutto riguardante la sua vita, cercando di fargli ricordare qualcosa .. tutto tranne Marie.
Avevano ritenuto giusto non parlargli di Marie, evitandogli eccessivi sensi di colpa, e un peso che avrebbe portato per il resto della sua vita.
Zayn aveva ricominciato da capo.
Aveva conosciuto una ragazza Idette, con la quale, dopo un anno di convivenza, si era sposato.
Ed ora, aspettavano un bambino ..
 
 
 
Zayn fremeva di eccitazione sulla sedia scolorita dell'ospedale.
Un bambino. Sua moglie stava per dare alla luce un bambino, e lui ne sarebbe stato il padre.
Aveva tanto sognato quel momento, dal primo giorno in cui conobbe Idette sapeva che sarebbe stata il suo grande amore.
Sorrise mordendosi un labbro mentre gli ritornavano in mente i momenti trascorsi con lei.
Dal primo giorno in cui si conobbero, al giorno del loro matrimonio.
E pensare che era stata Lisa, una sua collega, a presentargli Idette.
Quando si erano fidanzati Lisa lo aveva avvertito .."Idette è poco raccomandabile, stai attento.", ma lui non le diede mai retta, e fù felice di questa scelta.
Magari non era la ragazza più buona, gentile e corretta di questo mondo, ma lui l'amava, e quando si ama una persona le follie sono all'ordine del giorno.
Una ragazzina di circa quattordici anni gli si sedette accanto prendendo a fissarlo.
Lui si sentì lo sguardo della ragazzina addosso e si voltò a guardarla interrogativo.
"Stai per diventare padre?" gli chiese.
Lui le sorrise notando i folti capelli rosso fuoco che le incorniciavano il viso.
"Sì, e sono molto in ansia." Lei annui.
"Capisco, anche mia madre stà per partorire e mio padre è fuori di sé .. ma non sei un pò giovane per essere già padre?" lo risprese lei seria.
Lui ridacchiò aggrottando le sopraciglia.
"Cosa vuoi saperne te?"
"Be, avrai massimo venticinque anni, e a quest'età i ragazzi pensano a divertirsi.". Lui le sorrise guardandola negli occhi.
Che belli, pensò notando le sfumature che prendevano andando dal grigio chiaro all'azzurro cristallino.
"Ho ventisette anni comunque." disse scompigliandole i capelli.
"Come ti chiami?" gli chiese schietta.
"Zayn, tu?"
"Aisha .. è lì tua moglie?" chiese indicando la stanza che aveva dinanzi, e Zayn annuì.
"La stanza dove stà mia madre è la numero 222." a quelle parole Zayn, per curiosità, puntò lo sguardo sulla porta notando che il numero della stanza era 221.
"Non avevo fatto caso al numero della stanza .." disse confuso.
Era come se quella stanza gli provocasse dei ricordi, dei ricordi offuscati, bui ..
"Ma tu .." ma la frase gli morì in gola vedendo Aisha.
Rimase con la bocca semiaperta e gli occhi sbarrati. Aisha aggrottò la fronte.
"Zayn, che c'è?" domandò, anche se Zayn non ci fece caso.
C'era qualcosa in lei che gli ricordava qualcuno.
I capelli rossi, gli occhi chiari e profondi e anche i vestiti strambi che aveva indosso.
Si girò verso la stanza predendo a fissare il numero.
221.
Due, due, uno.
Duecentoventuno.
 
"Marie .."
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#MYSPACE
Ed ecco la mia prima OS.
So che è un pò strana, ma mi era venuta 
questa idea,
e dato che h già troppo FF
ho deciso di fare una OS
...
Spero vi piaccia ;)
BYYEEE!
  
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