11/11/2012
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Ciao, mi chiamo Marzia, e sono una semplice adolescente di 16 anni siciliana.
Ho i capelli castani e ricci, sono alta circa 1.60,
ho gli occhi color marroni/ verdi e le lentiggini. Sono simpatica, sensibile, ottimista e sorridente. Suono il pianoforte da quando avevo sei anni, e il violino dall'anno scorso. Amo tutti gli animali, ma non ne posso avere perch
é ho fatto un fioretto e ne sono fiera. Ho un fratello di nome Fausto di 20 anni.
Ora basta raccontarvi di me e della mia famiglia, è ora che vi racconti una storia; avete preso pop corn e avete messo una bella musica? Se è si, allora inizio, spero che vi piaccia.
Era un giorno d'estate.
Come tutte le mattine mi svegliai tardi, e guardai nel vuoto, mentre pensavo a quanto mi manchino i miei compagni di scuola, e a tutte le cazzate che facevamo ogni mattina.
Era il giorno prima della partenza per andare a Londra in vacanza con i miei fino a Settembre.
Tutto quel giorno era " strano ", non so il perché sinceramente.
So che mi mancherà la mia casa, mio fratello, mia sorella, le mie amiche, e il fatto che non potrò suonare il mio pianoforte o il mio violino.
Mentre mettevo le ultime cose dentro la mia valigia, mi sentii chiamare, era mia madre.
Mia madre: - Marzia, chiama tuo fratello e venite a tavola che già è pronto il pranzo.-
Io: - Okay! -
Chiamai mio fratello e andammo a pranzare tutti insieme.
Mentre pranzammo, parlavamo dell'indomani che saremo partiti, e che mio fratello doveva ritornarsene a Catania per un po, così poteva anche studiare tranquillamente che aveva gli esami, e l'università era lì accanto dove abitava lui.
Quando finimmo di pranzare, sparecchiai e aiutai mia madre a lavare i piatti.
Subito dopo, mi chiusi in camera mia e mi misi coricata sul mio letto ad ascoltare " Memories In My Eyes " di Yiruma. Quella canzone alla fine mi fa sempre piangere, perché mi fa rinfiorare migliaia di ricordi che alcuni credevo persi.
Ma molte domande mi frullavano in testa.
Il tempo passò come una stella cadente, il mio volto ormai era ricoperto di lacrime.
Poi sentì squillare il telefono. Era un messaggio di una delle mie migliori amiche, Federica.
Federica: - Ciao Marzia. Sai ci mancherai in questi mesi. Sarà brutto andare in piscina senza di te. Mancherai a tutti. Buon viaggio pazza! E divertiti! Ah, dimenticavo di dirti di non dimenticarti delle tue migliori amiche! -
Quando lessi il messaggio, mi scese una lacrima, e anche un sorriso.
Io gli risposi: - Hey, anche voi mi mancherete, e tanto, ma starne certa, non mi dimenticherò di voi, anzi, vi porterò anche un pensierino da Londra! Vi voglio bene, e grazie per tutto. -
Dopo quel messaggio inviato, mi misi a suonare " River Flows In You " e " Kiss The Rain " con il pianoforte; suonare quelle due canzoni mi faceva sempre rilassare, e tanto.
Dopo andai a dormire.
Erano le 6:00 del mattino, quando sentì mia madre che mi svegliava.
Madre: Marzia, svegliati veloce! Già è tardi e dobbiamo prepararci che tra un un'ora e trenta minuti parte l'aereo! -
Appena finì di parlare, mi alzai subito, feci colazione e andai a fare una bella doccia fredda e poi a vestirmi.
Salutai mio fratello con un abbraccio che sembrasse non finire mai più, e poi con mia madre e mio padre, andammo in aeroporto.
Andammo a fare i biglietti, e poi partimmo.
La dovetti spegnere i cellulari, ma appena arrivati avvisai mio fratello che eravamo arrivati.
Prendemmo i bagagli, chiamammo un taxi ed andammo in hotel.
Quel posto era semplicemente meraviglioso.
Quasi non ci credevo che quel giorno tanto atteso era arrivato.
Ora basta raccontarvi di me e della mia famiglia, è ora che vi racconti una storia; avete preso pop corn e avete messo una bella musica? Se è si, allora inizio, spero che vi piaccia.
Era un giorno d'estate.
Come tutte le mattine mi svegliai tardi, e guardai nel vuoto, mentre pensavo a quanto mi manchino i miei compagni di scuola, e a tutte le cazzate che facevamo ogni mattina.
Era il giorno prima della partenza per andare a Londra in vacanza con i miei fino a Settembre.
Tutto quel giorno era " strano ", non so il perché sinceramente.
So che mi mancherà la mia casa, mio fratello, mia sorella, le mie amiche, e il fatto che non potrò suonare il mio pianoforte o il mio violino.
Mentre mettevo le ultime cose dentro la mia valigia, mi sentii chiamare, era mia madre.
Mia madre: - Marzia, chiama tuo fratello e venite a tavola che già è pronto il pranzo.-
Io: - Okay! -
Chiamai mio fratello e andammo a pranzare tutti insieme.
Mentre pranzammo, parlavamo dell'indomani che saremo partiti, e che mio fratello doveva ritornarsene a Catania per un po, così poteva anche studiare tranquillamente che aveva gli esami, e l'università era lì accanto dove abitava lui.
Quando finimmo di pranzare, sparecchiai e aiutai mia madre a lavare i piatti.
Subito dopo, mi chiusi in camera mia e mi misi coricata sul mio letto ad ascoltare " Memories In My Eyes " di Yiruma. Quella canzone alla fine mi fa sempre piangere, perché mi fa rinfiorare migliaia di ricordi che alcuni credevo persi.
Ma molte domande mi frullavano in testa.
Il tempo passò come una stella cadente, il mio volto ormai era ricoperto di lacrime.
Poi sentì squillare il telefono. Era un messaggio di una delle mie migliori amiche, Federica.
Federica: - Ciao Marzia. Sai ci mancherai in questi mesi. Sarà brutto andare in piscina senza di te. Mancherai a tutti. Buon viaggio pazza! E divertiti! Ah, dimenticavo di dirti di non dimenticarti delle tue migliori amiche! -
Quando lessi il messaggio, mi scese una lacrima, e anche un sorriso.
Io gli risposi: - Hey, anche voi mi mancherete, e tanto, ma starne certa, non mi dimenticherò di voi, anzi, vi porterò anche un pensierino da Londra! Vi voglio bene, e grazie per tutto. -
Dopo quel messaggio inviato, mi misi a suonare " River Flows In You " e " Kiss The Rain " con il pianoforte; suonare quelle due canzoni mi faceva sempre rilassare, e tanto.
Dopo andai a dormire.
Erano le 6:00 del mattino, quando sentì mia madre che mi svegliava.
Madre: Marzia, svegliati veloce! Già è tardi e dobbiamo prepararci che tra un un'ora e trenta minuti parte l'aereo! -
Appena finì di parlare, mi alzai subito, feci colazione e andai a fare una bella doccia fredda e poi a vestirmi.
Salutai mio fratello con un abbraccio che sembrasse non finire mai più, e poi con mia madre e mio padre, andammo in aeroporto.
Andammo a fare i biglietti, e poi partimmo.
La dovetti spegnere i cellulari, ma appena arrivati avvisai mio fratello che eravamo arrivati.
Prendemmo i bagagli, chiamammo un taxi ed andammo in hotel.
Quel posto era semplicemente meraviglioso.
Quasi non ci credevo che quel giorno tanto atteso era arrivato.