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Autore: Janae    11/11/2012    3 recensioni
Lei si trova lì,ora.
Nel bagno della sua casa. Si sta specchiando.
Pensa a tutto quello che c’è di sbagliato nella sua vita.
Tutto quello che è andato male, quello che sta accadendo e quello che accadrà.
L’idea di morire le sembra così vicina, adesso.
Pare l’unica e ultima via di salvezza in questo mondo pieno di ingiustizia.
Non è la prima volta che ci pensa, non è la prima volta che le viene quest’idea.
A chi potrebbe mancare,se se andasse?
Chi si dispererebbe per lei,se non ci fosse più?
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei si trova lì,ora.
Nel bagno della sua casa. Si sta specchiando.
Pensa a tutto quello che c’è di sbagliato nella sua vita.
Tutto quello che è andato male, quello che sta accadendo e quello che accadrà.
L’idea di morire le sembra così vicina, adesso.
Pare l’unica e ultima via di salvezza in questo mondo pieno di ingiustizia.
Non è la prima volta che ci pensa, non è la prima volta che le viene quest’idea.
A chi potrebbe mancare,se se andasse?
Chi si dispererebbe per lei,se non ci fosse più?
Il suo migliore amico? No, troppo impegnato per notare la sua presenza distrutta. Probabilmente non se ne accorgerebbe nemmeno se scomparisse,almeno fino a quando non avesse visto i manifesti.
La sua famiglia? Forse loro. Fino a quel momento,nessuno si era reso conto di quanto male potesse stare.
Non lo aveva mai dato a vedere per scelta. Odiava essere compatita. Non voleva essere vista come ‘’la ragazza depressa’’, ’la ragazza che si taglia’’. Se era arrivata fino a quel punto,un motivo c’era. Doveva esserci, non era malata di mente.
Forse era addirittura fin toppo cosciente di quello che stava per fare.
Tutte le persone che non la guardavano negli occhi ,tutti coloro che non si sforzavano neanche di vedere come stesse,tutti quelli che se ne fregavano.  Loro,l’avevano portata a quel punto.
Chi altri avrebbe sentito la sua mancanza?
La sua migliore amica,forse? 
No, nemmeno lei. Aveva anche smesso di considerarla tale,da quando essa,avendo scoperto che lei si tagliava,aveva cominciato a farlo per conto suo,solamente per ricevere attenzioni. Prendeva le cose alla leggera, non si rendeva conto delle azioni che compieva.  Era solo una bambina.
Gli altri amici?
Ma quali amici e amici, non ne aveva mai avuti. Quei pochi,se erano mai esisti, li aveva persi.
Era sempre stata usata,per secondi fini ,e poi abbandonata.
Se l’era sempre cavata da sola. Lo aveva deciso lei e,nonostante tutto,era felice di quella sua scelta.
Tornò a fissare la sua immagine che si rifletteva nello specchio.
I capelli, fino a poco tempo prima, lucenti , castani con sfumature rossicce,adesso erano spenti e opachi.
Gli occhi, prima di un verde smeraldo che mozzava il fiato, ora erano sfumati fino a diventare marroni.
Le profonde occhiaie ,segnavano pesantemente il viso della ragazza.
Gli zigomi e le guance magre, prima paffute, erano segno di una magrezza incredibile. Sì,aveva smesso anche di mangiare. Il dolore le aveva chiuso lo stomaco.
Le braccia, magre come poche, annunciavano un’imminente anoressia. Le gambe,lo stesso.
A scuola poteva nascondersi,dietro a larghi vestiti che la facevano sembrare più in carne.
Il viso,troppo magro,veniva nascosto abilmente,da vari strati di trucco.
Prese in mano le forbici affilate,per poi incidersi un taglio,sul polso sinistro.
Le lacrime iniziavano già a scendere veloci. Le sentiva bruciare sulle guance,gli occhi continuavano a pizzicare. La bocca si asprì,per lasciare spazio ad un lungo lamento.
Perché l’unica persona a cui voleva importasse,non la guardava nemmeno?
Perché l’amore della sua vita non la degnava di uno sguardo?
Perché Alessandro l’aveva illusa per poi abbandonarla? Anche lui,come tutti gli altri l’aveva usata.
Incise un altro lungo taglio, sul braccio.
Stupida lei,che aveva continuato a crederci a sperare.
Stupida lei,che ogni giorno aspettava che tornasse.
Stupide illusioni ,convinzioni,sogni di una ragazza ,che non si sarebbero mai avverati.
Un altro squarcio si fece spazio sul polso della ragazza, questa volta per il lungo. Prendeva tutto il braccio,seguendo il percorso della vena più grande.
Il sangue scorreva veloce ,come ormai anche le lacrime. Ma lei non sentiva dolore. Finalmente,dopo tante sofferenze la pace stava arrivando,lenta e inesorabile.  Anche volendo,sarebbe stato impossibile fermarla.
Sentiva le palpebre sempre più pesanti, ma non si oppose.
Chiuse definitivamente gli occhi,lasciando spazio ad un sorriso.
Un’ultima e solitaria lacrima scivolò lungo la sua guancia,cadendo sul pavimento,in mezzo al sangue.
Si era spenta,per sempre.




MY CORNER
Non so perché ho pubblicato questa One-Shot. Forse perché è lo specchio della mia anima negli ultimi tempi. Forse, perché quelli racchiusi in questo piccolo angolo,sono i pensieri che mi attraversano il cervello ogni giorno della mia vita, da un anno a questa parte. No,non sono matta. Sono distrutta. Non mi aspetto delle recensioni,poiché non scrivo in modo soddisfacente,almeno non dal mio punto di vista. Devo ammettere però, che qualche commento non mi dispiacerebbe …
Adesso me ne vado ,la mia brutta figura l’ho fatta,per oggi.
 Bye.
 
 
 
 
  
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