Desclaimer: I
personaggi, ambiente e contesto di Naruto,
appartengono a Masashi Kishimoto.
La fic non è a scopo di lucro.
Written by Mao chan
Rain
Piove.
Non una pioggia fitta, e
nemmeno una pioggerellina leggera.
Semplicemente piove.
E le gocce rimbalzano.
Per ogni goccia, mille
schizzi che prendono direzioni diverse, per ogni schizzo altri mille frammenti.
E ogni frammento riflette l’immagine che Shikamaru non avrebbe mai
voluto vedere.
Tiene gli occhi bassi, il ninja, non vuole imparare la lezione che all’accademia non
gli hanno insegnato.
Che poi.
Li apre, e si accorge di
come tremano i contorni dell’erba scura sotto di lui, già troppo bagnata.
“ No, non voglio vedere ancora ”
L’alito d’aria che gli esce
dalla bocca si confonde nel vento freddo, e subito si disperde.
Resta a fissare l’erba
appannata, già troppo umida per bagnarla ancora.
Forse i ricordi di Shikamaru sono morti.
Improvvisamente, alza lo
sguardo sulla lapide grigia, disorientato.
Improvvisamente, Shikamaru si sente perso.
Ma è un attimo, e torna a essere freddo e vuoto.
[Forse a causa della morfina.]
E’ così,
all’accademia non gli hanno insegnato a soffrire.
Gli anno
detto
che le persone morivano, ma hanno dimenticato di aggiungere:
“ Sai, questo ti farà male. ”
S’inginocchia, e sfiora la
pietra fredda con le dita. Poi guida meccanicamente quelle stesse
dita alla tasca e ne estrae un pacchetto di sigarette.
Ne sceglie una, se la porta
alla bocca.
<< Riposa in pace, Asuma-sensei. >>
End.
Scritta di
getto, ma non per questo poco importante.
Perché
qui, il tempo e lo spazio si dilatano, sotto la
pioggia.
Spero vi
abbia dato qualcosa.
A me che
l’ho scritta, ha dato tanto.
Mao chan