Ok, questa è la prima fanfic che ho scritto sui Pirati dei Caraibi. Scritta un bel po’ di tempo fa, ma essendo arrivato solo ieri sul sito, la posto solo oggi…è una versione un po’ diversa della “Maledizione della Prima Luna”. Mi sono sempre chiesto cosa fosse successo se Elizabeth avesse insistito nel difendere Jack dal commodoro Norrington, dopo essere stata salvata. Ecco la mia risposta.

 

I Pirati Dei Caraibi – La Maledizione della Prima Luna

 

Capitolo 1: Una Buona Azione Non Cancella Le Cattive

 

Elizabeth Swann iniziò improvvisamente a respirare di nuovo. Qualcuno le aveva finalmente tolto quel vestito di dosso, e ora poteva raccogliere aria fresca nei polmoni. Immediatamente notò che qualcuno stava guardando il medaglione che aveva al collo.

 

“Dove l’hai preso?” l’uomo le chiese, ma lei non poté rispondere perché la spada del Commodoro Norrington apparve, puntata alla gola dell’uomo. Suo padre, accorso anch’egli, notò una guardia col resto del vestito in mano, e quando questi indicò l’uomo stranamente vestito, pensando che egli avesse importunato sua figlia, il Governatore Swann ordinò di ucciderlo.

 

“Sparategli” disse.

 

“Padre. Commodoro. Davvero volete uccidere l’uomo che mi ha salvato la vita?” la ragazza disse, mettendosi in mezzo. I soldati abbassarono le armi, mentre il Commodoro allungò la mano.

 

“Ringraziamenti sono dovuti” disse, prendendo quella dell’uomo, e improvvisamente scoprendone il polso, dove una P risaltava dal resto della pelle.

 

“Ah, abbiamo avuto a che fare con la Compagnia delle Indie, eh, pirata?”

 

Elizabeth guardò l’uomo sorpresa, mentre il padre ordinava di impiccarlo.

 

“Tenetelo sotto tiro. Gillette, ammanettalo” il Commodoro ordinò. Ma prima, sollevò ancora la manica del pirata.

 

“Ah, Jack Sparrow”

 

“Capitan Jack Sparrow, se permettete”

 

“Non vedo la vostra nave, Capitano”

 

“Stavo giusto per comprarne una, guarda un po’”

 

“Ha detto che voleva requisirne una” una delle guardie spiegò.

 

“Vedi che diceva la verità?” continuò l’altra guardia, rivolta al suo compagno. Poi diede le armi del pirata al Commodoro.

 

“Vediamo, una pistola senza colpi né polvere, una bussola che non punta al Nord…” poi estrasse la spada. “Questa pensavo fosse di legno. Senza dubbio siete il peggior pirata che si ricordi”

 

“Ma almeno di me si ricordano…” Jack rispose.

 

Elizabeth si riprese dallo shock di essere stata salvata da un pirata, e reagì. “Commodoro, protesto vibratamente” Si mise poi in mezzo di nuovo tra lui e i soldati. “Pirata o no, mi ha salvato la vita”

 

“Miss Swann, una buona azione non basta per redimere un uomo da una intera vita di azioni vili”

 

“Ma sembra abbastanza per condannarlo” Sparrow commentò. Se non avesse salvato la fanciulla, non lo avrebbero mai arrestato.

 

“Certo” il Commodoro disse, soddisfatto. Elizabeth non voleva che il suo salvatore fosse ucciso, e così, prese spada bussola e pistola del pirata dalla guardia, e sempre messa tra lui e i soldati, glieli restituì. Poi parlò. “Allora dovrete uccidere anche me” li sfidò.

 

Il governatore Weatherby Swann ordinò subito di abbassare le armi. Jack Sparrow era divertito. Una ragazza che non conosceva stava mettendo a rischio la sua vita per salvarlo. Ma la cosa divenne ancor più strana quando lei prese un paio di manette e si legò a lui.

 

“Elizabeth! Che stai facendo?” il padre le chiese, preoccupato.

 

“Semplicemente pago il mio debito. Lui mi ha salvato la vita, io salvo la sua”

 

“Non essere sciocca, cara. E’ un pirata!” il padre le ricordò.

 

“E un buon uomo, se mi ha salvato senza neanche conoscermi. Non posso permettere che sia arrestato e impiccato”

 

Jack colse l’occasione per metterle un braccio intorno alla vita. “Buona giornata, signori. Ricorderete questo giorno come il giorno in cui avete quasi catturato il capitano Jack Sparrow” e con questo se ne andò, usando la ragazza come scudo, e sfruttando un cannone come contrappeso per essere portato in alto. Da lì, i due fuggirono, senza che i soldati potessero sparare, per non rischiare di colpire la figlia del governatore.

 

Sfruttando il vantaggio, si nascosero sotto una barca.

 

“Grazie, tesoro” lui le disse, con uno dei suoi sorrisi più affascinanti.

 

“Ho fatto solo quello che ritenevo giusto” lei spiegò. “E poi, ho sempre adorato le storie di pirati, e odiato la vita di alta società. Questa è la mia occasione per andarmene e avere un po’ di libertà” aggiunse, sorridendo.

 

“Tesoro, se è quello che vuoi, ti porterò con me. Ma devi essere sicura, perché poi non potrò riportarti indietro se cambi idea…”

 

“Ne sono certa, Capitan Sparrow” lei annuì, decisa. Suo padre ne avrebbe sofferto, ma era tempo che si rendesse conto che non era più una bambina.

 

“Molto bene, allora andiamo” lui disse, e così diressero la piccola barca rovesciata verso l’Interceptor. La nave più veloce della flotta. Salirono a bordo arrampicandosi sulla poppa.

 

“Ora requisiamo la nave, cara” lui le sussurrò. Aveva visto che era pronta a salpare, e così sapeva che sarebbero partiti velocemente.

 

Appena la nave fu pronta, agirono, uscendo allo scoperto e minacciando l’equipaggio con le loro armi.

 

“Vi conviene stare calmi, prendiamo il controllo della nave” Jack gridò, la pistola puntata sul più alto ufficiale. Una volta che la ciurma fu mandata via, Jack si mise al timone, manovrando la nave fuori dal porto.

 

Quando il Commodoro se ne accorse, era troppo tardi. Non li avrebbero mai ripresi, con le altre navi della flotta.