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Autore: Giova85    30/05/2007    3 recensioni
Una versione un pò diversa del primo film dei Pirati dei Caraibi. Mi sono sempre chiesto che sarebbe successo se Elizabeth avesse insistito nel difendere Jack dai soldati, ed ecco la risposta che mi sono dato...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il secondo capitolo, intanto però voglio rispondere a qualche recensione:

Ecco il secondo capitolo, intanto però voglio rispondere a qualche recensione:

 

Pikky91: Fai bene a preoccuparti, e lo vedrai in questo capitolo…ma Will arriverà, o almeno sarà nominato. J

 

Hey J: Beh, non voglio svelarti nulla. Però ti dico che io sono un fan di Will/Elizabeth…J

 

Sailormeila: Vale lo stesso che per Hey J…J

 

Capitolo 2: La Storia del Medaglione

 

Una volta che furono in mare aperto, Elizabeth si rilassò un pochino.

 

“Allora, dove andiamo ora?” chiese.

 

“Abbiamo bisogno di una ciurma, tesoro. Perciò, andiamo a Tortuga” Jack le rispose, mentre teneva il timone per dirigere la nave nella giusta direzione.

 

“Tortuga?” lei chiese, poco convinta.

 

“Tortuga” lui ripeté, con un sorriso dei suoi.

 

Durante la notte, Elizabeth pensò fosse giusto tenere compagnia a Jack, e non lasciarlo solo a dirigere la nave. Il cielo era illuminato da innumerevoli stelle.

 

“Chi lo avrebbe immaginato, fuggire con un pirata” lei commentò ad alta voce, avvicinandosi a Jack. L’aria era fresca e lei aveva addosso solo la sua sottoveste. Il vestito glielo aveva tolto Jack a Port Royal per salvarla, e non aveva avuto modo di cambiarsi.

 

Sentendola tremare di freddo, Jack le diede il suo cappotto. “Beh, in poco tempo sarai insieme a un’intera ciurma di pirati, se questo ti fa sentire meglio” lui commentò.

 

“Meglio approfittare finchè siamo soli allora” lei gli disse, con un sorriso seducente. C’era qualcosa di attraente in lui, lo aveva notato subito, e più tempo stava con lui più questa sensazione cresceva.

 

“Tesoro, ho capito cosa intendi” disse lui, e con il braccio libero la prese intorno alla vita e la portò a sé, baciandola. Lei gli mise le braccia intorno al collo e rispose al bacio, rendendolo ancora più appassionato, e così iniziarono a pomiciare per un pò.

 

Jack aveva una certa esperienza con le donne, dopotutto uno degli svaghi principali di Tortuga erano proprio le donne, quindi sapeva come trattarne una, in quel campo. Sempre facendo caso a mantenere la rotta, cominciò a baciarla sul collo, mentre le accarezzava i fianchi con la mano libera.

 

Elizabeth stava provando sensazioni mai sentite prima, e si abbandonò al momento, continuando a baciarlo, e accarezzandogli il petto. Un bacio sul collo particolarmente ben fatto da parte di Jack la fece gemere, e le sfuggì qualcosa dalle labbra.

 

Will…” lei sussurrò, chiudendo gli occhi…un attimo dopo li riaprì, e si allontanò da Jack.

 

Che c’è, tesoro? Sono sicuro che il mio alito non è così cattivo…” lui disse, col suo solito atteggiamento.

Lei sorrise, scuotendo la testa. “No, non è colpa tua. E’ solo che sono innamorata di un altro, e non mi pare giusto farti credere in cose che non potranno succedere…”

 

“Oh” disse lui. “Beh, non c’è problema, cara. Nessuna relazione fissa per il buon vecchio Capitan Jack. Solo cose di una notte, dopotutto sono un pirata” lui disse, regalandole il suo solito sorriso, e poi prendendo un lungo sorso di rum.

 

“Devi proprio bere quella robaccia?” disse lei arricciando il naso, felice di poter cambiare argomento.

 

“Si. Tutti i pirati bevono rum, dovresti cominciare anche tu se intendi stare con noi, comprendi?” lui le disse, avvicinandole la bottiglia.

 

“No grazie. Non berrò mai rum io” lei disse, spingendola di nuovo verso di lui. “Che faremo una volta trovata una ciurma?”

 

“Non mi hai ancora risposto alla domanda che ti avevo fatto sul medaglione, cara. Ma ti dirò, che quello fa parte di un antico tesoro azteco, che io volevo trovare. Purtroppo, il mio primo ufficiale Barbossa mi ha fatto ammutinare contro la ciurma, e mi ha rubato la mia nave, la Perla Nera

 

“Così tu vuoi riprendertela” lei concluse. “Così poi potrai prendere anche il resto del tesoro”

 

“Sei sveglia, ragazza” lui disse, annuendo. “Ho bisogno di più rum per parlare con te” e così ne bevve ancora.

 

Il giorno dopo arrivarono a Tortuga, e Jack iniziò subito a cercare un suo vecchio amico. “Sarà di sicuro in grado di trovarci una ciurma” le spiegò. Lungo la strada comunque incontrarono alcune vecchie “conoscenze” di Jack. Lui sorrise e camminò verso di loro con la sua tipica andatura un po’ sbilenca.

 

“Scarlett!” disse, quando ebbe raggiunto la prima donna. Ella però non disse nulla, semplicemente gli diede un gran ceffone.

 

Girandosi verso Elizabeth, Jack commentò, “questo non credo di meritarlo”. Poi si rivolse all’altra donna, vestita di giallo.

 

Giselle!”

 

“Chi è quella?” lei disse, indicando la prima ragazza che lo aveva schiaffeggiato. “E quell’altra con te?” e stavolta si riferiva ovviamente a Elizabeth. Ma prima che Jack potesse rispondere gli diede uno schiaffo.

 

“Questo forse lo meritavo” disse lui, mentre Elizabeth ridacchiava scuotendo la testa.

 

Più tardi, Elizabeth si distrasse un attimo, e perse di vista Jack.  Due ubriachi iniziarono a seguirla, così lei accelerò sperando di ritrovare il suo compagno, ma quelli continuarono a seguirla, e uno dei due la afferrò per un polso, tirandola a sé.

 

Sei molto bella, ragazza” le sussurrò vicino all’orecchio. Lei per tutta risposta gli sputò in faccia. Ora però anche l’altro la aveva afferrata, e quello sputo fece arrabbiare il primo, che la schiaffeggiò, facendola cadere a terra. L’altro la rialzò e la teneva ferma mentre il primo dei due prendeva un coltello, e poi si mosse per tagliarle il vestito che aveva addosso.

 

Elizabeth iniziò a piangere, pensando che sarebbe morta lì, dopo che quei due avessero finito con lei, e intanto la lama del coltello si appoggiò al tessuto del suo vestito, e l’uomo iniziò a tagliarlo, ma quasi non fece in tempo a cominciare.

 

Cosa credete di fare voi due?” una voce li raggiunse. Elizabeth guardò verso destra, e vide Jack. Si concesse di sperare di salvarsi, per quella volta. Immediatamente un coltello partì dalla mano di Jack infilzando l’uomo che stava tagliandole il vestito dritto al cuore, mentre l’altro scappò a gambe levate.

 

“Mi spiace che tu abbia dovuto subire questa brutta esperienza. Purtroppo Tortuga non è un posto molto sicuro per le ragazze che vanno in giro da sole di sera” le disse, asciugandole una lacrima, mentre lei annuiva e si stringeva a lui. Non aveva mai avuto così paura in vita sua.

 

Rimasero così per pochi minuti anche se a Elizabeth sembrarono un’eternità, poi ripresero a cercare l’amico di Jack. Lo trovarono che dormiva per terra, e per svegliarlo Sparrow gli tirò un secchio d’acqua gelata addosso.

 

L’uomo saltò su d’improvviso, estraendo un coltello. “Che tu sia maledetto, brutto…” ma poi vide chi lo aveva svegliato.

 

“Per mille palle di cannone con la barba, Jack! Lo sai che porta male svegliare uno che dorme!”

 

“Meno male che so come scacciare la sfortuna. Chi lo ha svegliato offre all’uomo che dormiva da bere, e l’uomo che dormiva ascolta la proposta dell’uomo che l’ha svegliato”

 

Gibbs, che Elizabeth aveva riconosciuto dal viaggio che aveva fatto molti anni prima dall’Inghilterra a Port Royal, ci pensò su, poi annuì. “Si, può funzionare”

 

E così tutti e tre entrarono in un pub.

 

“Allora, quale è l’impresa stavolta?” Gibbs chiese a Jack.

 

Elizabeth faceva la guardia, in caso succedesse qualcosa di sospetto nel pub.

 

“Sono sulle tracce della Perla” Jack disse, e l’altro quasi rovesciò il contenuto del suo boccale.

 

Cosa?”

 

“So dove trovarla e come conquistarla” Jack disse, soddisfatto.

 

“Barbossa non è tipo da sopportare gli sciocchi o fare accordi con loro” Gibbs disse.

 

“Fortuna che non lo sono allora” Jack gli rispose.

 

“Provamelo” Gibbs lo sfidò. Jack sorrise furbamente.

 

“Diciamo che serve la giusta leva”

 

Gibbs sorrise. “Leve dici tu. E io dico che il vento sta cambiando. La ciurma te la trovo. Qui abbonda di marinai, ce ne saranno pazzi quanto te”

 

“Lo spero” Jack disse. “Dritti alla meta…”

 

“…e conquista la preda!” Gibbs concluse e siglarono il patto tracannandosi i rispettivi boccali di rum.

 

Il giorno dopo, si misero in viaggio verso Isla de Muerta, temibile luogo introvabile per molti, che doveva essere, a quanto diceva Jack, il rifugio della Perla Nera.

 

Quello che Jack e gli altri non sapevano, era che la Perla li stava cercando, attratta dal medaglione di Elizabeth, ed essendo più veloce, li stava raggiungendo. Così, quella notte dalla vedetta arrivò l’allerta che erano seguiti.

 

“E’ la Perla!” Gibbs urlò. “Tutti ai propri posti, pronti a combattere!”

 

Ma iniziata la battaglia la luna piena mostrò che le leggende sulla ciurma della Perla Nera erano vere. Non erano esseri umani ma uomini non morti, che non si potevano uccidere, scheletri alla luce della luna, mentre apparivano normali al riparo da essa.

 

La ciurma dell’Interceptor combatté valorosamente ma inutilmente. Vedendo la sua amata Perla colpita dai cannoni Jack cominciò a piagnucolare.

 

“Noo! Non così, mi bucate la nave!”

 

Infine, l’Interceptor fu affondata, e l’equipaggio ingabbiato sulla Perla. Solo Jack e Elizabeth furono portati alla cabina del capitano.

 

E così ci rincontriamo, Jack” Capitan Barbossa disse. “Non credevo saresti fuggito da quell’isola sperduta, a dire il vero”

 

“Hai sottovalutato il Capitano Jack Sparrow” quello gli rispose soddisfatto.

 

“Beh, bando alle ciance, pensiamo agli affari. Miss, avete qualcosa che ci spetta” il capitano della nave ringhiò. “Il medaglione, per favore”

 

E se non volessi darvelo?” lei disse, orgogliosa.

 

“Vi ucciderei e lo prenderei ugualmente” Barbossa replicò, annoiato. Così, la ragazza non aveva scelta, e glielo diede.

 

“Ora, abbiamo abbastanza tempo prima di arrivare a Isla de Muerta per raccontarvi alcune cose su questo medaglione. Immagino che il nostro amico Jack, qui” e a questo l’altro uomo sorrise con aria di sfida, “Vi abbia detto che fa parte di un tesoro azteco”

 

“Si” Elizabeth confermò.

 

“Quello che non vi ha detto, e che non sa, ma dopotutto nemmeno noi lo capimmo per un po’, è che questo tesoro è maledetto. Noi lo trovammo, lo spendemmo, ma poi capimmo che il cibo e le bevande in cenere si tramutavano, e non avevamo sollievo dalle buone compagnie, se capite cosa intendo. Eravamo stati maledetti, Miss. La luna, come avete visto, ci mostra per come siamo davvero. Non vivi, ma nemmeno morti” e qui Barbossa fece una pausa, più che altro come effetto drammatico per la storia che stava raccontando.

 

“Ma ora, abbiamo di nuovo speranza. Questo è l’unico pezzo che mancava per restituire il tesoro. Dobbiamo solo rimetterlo nel forziere, e aggiungere un pagamento di sangue, e saremo liberi. Allora, qual è il vostro nome?” le chiese.

 

“Elizabeth…Turner” lei disse, non sapendo bene perché. Jack la guardò stupito, ma non disse nulla.

 

“Avrà un piano” pensò. Ma lei non ce l’aveva, e dare il nome Turner come suo a Barbossa, poteva essere la fine di entrambi.

 

 

 

 

 

  
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